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Google Vs Cina


Tommitel

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Anche se si parla di Google... credo che sarebbe riduttivo postarlo in Tecnologie....

Google sotto attacco in Cina

basta censura, ma rischia stop

Dopo i raid di pirati informatici che volevano accedere a caselle di posta di militanti cinesi per i diritti civili, Mountain View ha deciso di non compiacere più Pechino: lascerà liberi i risultati sul suo sito

dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

NEW YORK - Google minaccia di abbandonare la Cina. L'annuncio clamoroso è arrivato ieri dal quartier generale di Mountain View, nella Silicon Valley californiana, al termine di una escalation di tensione fra il colosso di Internet e il regime di Pechino. I vertici di Google hanno rivelato che il loro motore di ricerca - nella versione in mandarino - è stato fatto oggetto di attacchi sempre più frequenti da parte di hacker cinesi, che si sospetta siano al servizio della censura di Stato.

Gli attacchi più gravi, che hanno portato all'annuncio di ieri, hanno violato le e-mail di alcuni attivisti per i diritti umani, oltre che di grandi imprese occidentali. In un blog del gruppo, i dirigenti di Google ieri sera hanno rivelato di avere "scoperto un attacco mirato ed altamente sofisticato contro la nostra infrastruttura, originato dalla Cina". Ulteriori indagini interne hanno confermato che il bersaglio principale sono stati "gli account G-mail di diversi militanti per i diritti civili".

Google non ha esplicitamente accusato il governo cinese di essere il regista di questa violazione. Tuttavia la reazione del gruppo californiano non lascia dubbi. Infatti come risposta a questa offensiva senza precedenti, Google ha deciso che non filtrerà più le informazioni sul suo sito cinese. Interromperà cioè quella politica di cooperazione con le autorità della Repubblica Popolare che in passato era stata oggetto di polemiche negli Stati Uniti: secondo le ong che difendono i diritti umani infatti Google avrebbe praticato un "collaborazionismo" con la censura di regime, pur di avere accesso al mercato online più grande del mondo (così come Yahoo che arrivò a macchiarsi di delazione consegnando alla polizia cinese le email personali di un dissidente).

L'inizio della collusione con il governo cinese risale al 2006: è in quell'anno che Google inaugurò la versione mandarina del suo motore di ricerca, e quindi un sito che finisce col suffisso ". cn". Ma ora quel patto col regime è in crisi. Se Google cessa di filtrare il suo motore di ricerca in mandarino, con ogni probabilità il governo cinese ne bloccherà l'accesso e potrebbe oscurarlo definitivamente. In passato Pechino non ha esitato a cancellare la visibilità di Google, o di siti come Wikipedia, se non accettavano di "purgarsi" spontaneamente. Tra le richieste del ministero dell'Informazione cinese, per esempio, c'è la cancellazione dei siti che difendono i diritti del Tibet e dello Xinjiang. Per essere autorizzato a operare sul mercato cinese, Google ha quindi installato dei software che automaticamente evitano l'accesso a siti o a termini che sono tabù per la propaganda di regime. Un prezzo pesante da pagare, in cambio della possibilità di contatto con 300 milioni di utenti Internet: il pubblico online cinese ha ormai superato quello degli Stati Uniti.

Di fronte all'ultima provocazione, Google sembra avere valutato che il prezzo d'immagine da pagare verso l'opinione pubblica americana rischia di essere troppo elevato. Il motto dei fondatori dell'azienda di Mountain Valley, dopotutto, è "don't be evil", non essere malvagi.

Google China "aperto":

escono le foto proibite

Ricompaiono le foto del Dalai Lama, il massacro di Tien An Men, le esecuzioni delle condanne a morte

di TIZIANO TONIUTTI

ROMA - In Cina fino a ieri, un'immagine poteva valere più di mille parole censurate. Ma da oggi Google ha deciso di interrompere l'accordo con Pechino, secondo cui il motore di ricerca si impegnava ad escludere dai risultati tutto quello che il Governo cinese riteneva sconveniente.

Per la prima volta nella Storia, Google.cn restituisce risultati ad alcune delle migliaia di parole e di immagini prima irraggiungibili, La cui non reperibilità veniva giustificata da una nota a fondo pagina, che laconicamente annunciava che "in osservanza delle leggi locali, alcuni risultati non sono visualizzati".

E così, cercando nell'archivio fotografico di big G, da oggi la Repubblica Popolare può trovare ciò che forse neanche immaginava. E si tratta di migliaia di immagini che potenzialmente portano agli occhi dei cinesi la storia e la contemporaneità sconosciuta del loro paese e del pianeta. Essendo questo il secolo di Google, divenuto ormai un'estensione della capacità percettiva della specie umana, una mossa di questo calibro equivale a una rivoluzione in cui il motore di ricerca si sostituisce, o meglio fa le veci del popolo.

Digitando ciò che prima portava a "nessun risultato", l'immensa popolazione giovane cinese, nativa digitale e predisposta per natura a aborrire la censura, da oggi potrà vedere le immagini di piazza Tien An Men nel 1989, teatro dela sanguinosa repressione di ragazzi come loro sono oggi, sotto Deg Xiao Ping che la giustificava in nome del progresso economico. Vedranno l'uomo solo, senza nome, in piedi immobile pararsi davanti al percorso dei carri armati in movimento. Vedranno tutto quello che finora forse gli è stato raccontato e che forse hanno immaginato come fosse una leggenda del loro paese, da oggi un po' meno sconosciuto.

Potrà vedere il volto del Dalai Lama, le immagini del Tibet e delle repressioni da parte cinese degli attivisti. Soprattutto, gli internauti cinesi potranno guardare le migliaia di esecuzioni capitali documentate da Amnesty e da fotografi temerari e non autorizzati. E tutte le altre immagini, dalla Cina e dal mondo, di cui il Pechino ha finora mostrato solo quanto e come ha voluto.

Quella della documentazione su internet è una battaglia che il Governo cinese combatte da anni contro il suo popolo e le migliaia di hacker che a ogni nuova trovata di Pechino, dal software blocca-tutto Green Dam in poi, hanno risposto con sprotezioni e aggiramenti del codice di sorveglianza. Una battaglia che con la rimozione del blocco di Google di oggi segna un pesante e fondamentale a favore della libertà contro il controllo dell'informazione nella Repubblica Popolare.

Inizia così per i cinesi, con la possibilità di mettere meglio a fuoco il loro nuovo mondo, lo smantellamento di quello che sul web veniva definito The Great Firewall of China, la grande muraglia digitale. Il primo muro, e forse il più importante, a cadere davvero in questo anni "duepuntozero".

Una piccola guerra è in corso e se ad Haiti non fosse successo un vero finimondo, probabilmente questa sarebbe la notizia del giorno.

Inutile sottolineare che una cosa del genere (oltre ad avere futuri sviluppi commerciali negativi per google, ma chissenefrega), è un piccolo evento storico... dato che per la prima volta si dà la possibilità a milioni di cinesi di dare uno sguardo al mondo che li circonda....e anche al paese in cui vivono.

Alla fine la Cina bloccherà in tempi stretti Google (che là non è nemmeno il motore di ricerca più famoso) e probabilmente in pochi là lo verranno a sapere di aver avuto questa possibilità.

http://dl.dropbox.com/u/1126539/nexus_s_boot_animation.gif

 

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piacevole notare che finalmente qualcuno si oppone alla cina, che in parecchi campi fà quel cazzo che vuole senza rendere conto a nessuno.

speriamo sia un inizio di qualcosatro(speranza vana temo)

i'm the Doctor, but beyond that, I.. I just don't know. I literally do not know who I am. It's all untested. Am I funny? Am I sarcastic? Sexy? Right old misery? Life and soul? Right-handed? Left-handed? A gambler? A fighter? A coward? A traitor or a liar? A nervous wreck? I mean, judging by the evidence, I've certainly got a gob.

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Io dico brava Google ma con un grossi distinguo: se la Cina non pestava i piedi a Google, Google continuava pure a tenere tutti i filtri e le censure ;) non è che adesso Google da un giorno all'altra è diventata paladina dei diritti umani e della libertà di parola ;) semplicemente come i bambini piccoli a dispetto si risponde con altrettanto rispetto, questo apsetto mi sà che non è stato molto chiarito in giro dove sono tutti euforici e pronti a gridare W Google :roll:

Comunque potrebbe essere anche una mossa per chiudere gli uffici in Cina (e Asia) dove Google soffre moltissimo la concorrenza di Baidu in Cina e di Yahoo in Giappone ;)

IMHO non cambierà nulla comunque...finchè siamo noi a foraggiare sto cazzo di governaccio stramaledetto aspettiamoci pure gli attacchi informatici e tutte le loro belle bastardate :roll: se iniziassimo tutti,in blocco, ad andare in Malesia,Vietnam,Thailandia,Indonesia vedi che qualcosa cambierebbe ;)

 

花は桜木人は武士

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Io dico brava Google ma con un grossi distinguo: se la Cina non pestava i piedi a Google, Google continuava pure a tenere tutti i filtri e le censure ;) non è che adesso Google da un giorno all'altra è diventata paladina dei diritti umani e della libertà di parola ;) semplicemente come i bambini piccoli a dispetto si risponde con altrettanto rispetto, questo apsetto mi sà che non è stato molto chiarito in giro dove sono tutti euforici e pronti a gridare W Google :roll:

Comunque potrebbe essere anche una mossa per chiudere gli uffici in Cina (e Asia) dove Google soffre moltissimo la concorrenza di Baidu in Cina e di Yahoo in Giappone ;)

IMHO non cambierà nulla comunque...finchè siamo noi a foraggiare sto cazzo di governaccio stramaledetto aspettiamoci pure gli attacchi informatici e tutte le loro belle bastardate :roll: se iniziassimo tutti,in blocco, ad andare in Malesia,Vietnam,Thailandia,Indonesia vedi che qualcosa cambierebbe ;)

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Intanto la Cina, ovviamente, ha risposto.... dicendo che la rete è libera... per chi rispetta la legge, e che la censura è necessaria.... :lol: :lol: :lol:

Aggiunge inoltre che se Google andasse via...sarebbe una censura ancora più grande della loro... :shock: :shock:

La cosa grave è che i cinesi, invece di cogliere l'opportunità di avere una piccola finestra sul mondo, hanno attaccato Google dicendo che non rispetta le leggi.

Stanno bene in gabbia. Mi spiace solo che questi entro 50 anni domineranno il mondo...

http://dl.dropbox.com/u/1126539/nexus_s_boot_animation.gif

 

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Hanno anche detto che "l'opinione pubblica va guidata" :lol: Fantastica la fantasia dei regimi

Già....

Aggiungo una nota importante:

Visto e considerato che l'ho già visto in altre sedi di commenti al fatto... eviterei di cominciare a fare paragoni impropri.

1) perché si andrebbe OT

2) perché c'è un regolamento da rispettare

Si...esatto. C'è un regolamento da rispettare: siamo come la Cina... :lol: :lol:

:thx:

http://dl.dropbox.com/u/1126539/nexus_s_boot_animation.gif

 

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StatCounter Global Stats - Browser, OS, Search Engine including Mobile Market Share

4343.png

Qualcosa è cambiato da quando Google ha tolto (qualche) censura...

Intanto sembra che i due giganti vogliano venirsi incontro in qualche modo. Si parla di trattative... al massimo vedo la Cina garantire qualche vantaggio commerciale in più a Google, dato che di certo non rinuncerà alle censure.

Comunque curioso che ancora oggi google.cn sia visibile.

Da quello che si legge molte censure sono rimaste attive, ma "robetta da niente" come Piazza Tienanmen o il Dalai Lama... sono visibili.

http://dl.dropbox.com/u/1126539/nexus_s_boot_animation.gif

 

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Se avessi neanche 1/3 dei soldi e del potere commerciale/tecnologico di google sarebbe il mio hobby preferito rompere le palle a tutti i dittatoretti da 4 soldi sparsi per il mondo (con in testa gli amici cinesi), altro che censure.

Sarebbe il mio ringraziamento al mondo che mi ha cosi ingrassato, ma l'uomo è avido e google è appunto fatta da uomini :(

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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