Politca di gestione tecnica dei marchi acquisiti da FIAT

[Maggio80]

Dopo aver letto l'avvincente post su quanto succedeva in Alfa tra gli anni '60 e '80 mi sembra interessante aprire una discussione "dal alto opposto" allargata: ovvero una discussione nella quale parlare di come si è comportata FIAT durante la sua storia dal '69 in poi. Di come dopo aver acquisito Lancia, Ferrari, Abarth, Alfa Romeo e in ultimo Maserati e Innocenti non abbia mai fatto tesoro del bagaglio tecnico di cui entrava in possesso, ma invece al contrario con il tempo standardizzava la produzione dei marchi acquisiti alla propria. Escludendo la felice piccola parentesi Dino e l'utilizzo su Thema 8.32 di un motore Ferrari, l'unico vero carry over fatto da FIAT è stato l'utilizzo del V6 Alfa per Thema, K, Thesis e Croma (quella seria). Tra l'altro è curioso notare come una volta che a Torino abbiano deciso che il V6 Busso non era più conveniente da tenere al passo con le norme anti inquinamento, abbiano abbandonato la fascia di mercato dove quel motore era utilizzato....

[Abarth03]

.... come dopo aver acquisito Lancia, Ferrari, Abarth, Alfa Romeo e in ultimo Maserati e Innocenti non abbia mai fatto tesoro del bagaglio tecnico di cui entrava in possesso, ma invece al contrario con il tempo standardizzava la produzione dei marchi acquisiti alla propria. Escludendo la felice piccola parentesi Dino e l'utilizzo su Thema 8.32 di un motore Ferrari, l'unico vero carry over fatto da FIAT è stato l'utilizzo del V6 Alfa per Thema, K, Thesis e Croma (quella seria).

Dico la mia al riguardo...

Beh certo. La 8.32, per quanto fosse controversa tecnicamente (mi dicono che il V8 Ferrari entrasse a pelo, nel vano motore della Thema) era stata voluta "coi denti" da Ghidella (chi ne sa di più mi corregga se sto sbagliando) che ribadisco, IMHO è stato l'ultimo uomo veramente orientato alle auto, nel gruppozzo. Infatti cacciato via lui, la Thema Ferrari è sparita silenziosamente dal listino, con la giustificazione pretestuosa che, a causa delle limitazioni tecniche dovute all'introduzione del catalizzatore, le prestazioni ormai erano paragonabili a quella della Turbo 16v (ma va? Ma non era in collaudo una versione da 260 o non ricordo quanti in più cavalli, abbinata alla TI?). Facendo un salto indietro nel tempo, la Dino era nata in accordo con la Ferrari per omologare il V6 alle corse di F.2 se ricordo bene. Ferrari non aveva capacità produttive sufficienti, e così ci fu l'accordo con la Fiat. D'altra parte...chissà come mai le pur ottime Dino Coupè e Spider non sono mai arrivate nel nuovo continente, quando avrebbero avuto tutte le carte in regola x farlo

Per quanto riguarda il V6 Busso...beh, nella filosofia del gruppozzo aveva tutto molto senso Il V6 PRV (in uso sulla Thema dall'84 al '92) dovevano pagarlo, questo invece ce l'avevano "agggratis" e con tutto il rispetto, era pure cento volte meglio dell'unità franco-svedese...chiunque avrebbe colto la palla al balzo.

Tra l'altro è curioso notare come una volta che a Torino abbiano deciso che il V6 Busso non era più conveniente da tenere al passo con le norme anti inquinamento, abbiano abbandonato la fascia di mercato dove quel motore era utilizzato....

Braccine corte?

Conclusione: quanto mi trovo d'accordo con il paragone gruppozzo-borg trekkiani. Vero ACS?

[Maggio80]

Grazie delle risposte Abarth.

Il succo del mio discorso era però più di mentalità che non tecnico ed economico; lasciando stare il V6 Busso che era l'unico 6 cilindri prodotto in Italia gli serviva e lo hanno tenuto e prodotto, FIAT mai ha delegato la costruzione di qualcosa alle aziende assorbite. C'è l'eccezione del boxer Lancia per la Gamma, ma solitamente un prodotto nuovo di un marchio assorbito altro non era che una FIAT con uno stemmino diverso... Anche a metà anni '90 quando entrambe le famiglie di motori medio alti (bialbero Lampredi e Alfa) erano alla fine a causa della imminente Euro 2, non hanno pensato di dire, i nuovi medi da 1.6 a 2.0 li facciamo progettare e costruire a Milano, magari in alluminio e con la catena... Nonostante le aziende assorbite fossero spesso superiori quanto a tecnica, il know how, non veniva utilizzato, bensì si metteva sotto la carrozzeria degli altri marchi il (low profile) tecnologico di FIAT stessa. E questo sarà stato economico, ma negli anni non aiutato granchè il gruppo a crescere...

[Motron]

...non hanno pensato di dire, i nuovi medi da 1.6 a 2.0 li facciamo progettare e costruire a Milano, magari in alluminio e con la catena...

In realtà li han fatti progettare si a Torino ma da un ex Alfa Cosi come tutti i motori successivi fino al 1.3 m-jet sono firmati dallo stesso ing. ex AlfaRomeo che alluminio e simili per lo meno li aveva proposti.

Tecnicamente di "nascosto" c'è molto di Alfa nella tecnica Fiat, solo che meno si sà meglio è...

[Maggio80]

In realtà li han fatti progettare si a Torino ma da un ex Alfa Cosi come tutti i motori successivi fino al 1.3 m-jet sono firmati dallo stesso ing. ex AlfaRomeo che alluminio e simili per lo meno li aveva proposti.

Tecnicamente di "nascosto" c'è molto di Alfa nella tecnica Fiat, solo che meno si sà meglio è...

Se ti riferisci all'Ing. Piccone, hai ragione, ma anche se lui era un uomo Alfa, anche nei motori da lui progettati ci sono molti paletti FIAT... come la ghisa e la cinghia dentata. Non sapevo invece fosse anche il padre del 1.3 m-jet

[Motron]

Se ti riferisci all'Ing. Piccone, hai ragione, ma anche se lui era un uomo Alfa, anche nei motori da lui progettati ci sono molti paletti FIAT... come la ghisa e la cinghia dentata. Non sapevo invece fosse anche il padre del 1.3 m-jet