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Ragazzi, maa.......non sentite un pelo di puzza di bruciato?


Matteo B.

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allora.. la cosa è un po' complicata perchè il guadagno serio si realizza solo in caso di vendita diretta di ciò che si è costruito.

[...]

Hai dimenticato una componente del problema: la speculazione fondiaria. Quella IMHO è la cosa peggiore, nonché causa dell'esplosione dei costi del mercato immobiliare.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Hai dimenticato una componente del problema: la speculazione fondiaria. Quella IMHO è la cosa peggiore, nonché causa dell'esplosione dei costi del mercato immobiliare.

Non l'ho indicata semplicemente perchè chi realizza il progetto è di solito colui che ha avuto la possibilità (spesso non propriamente corrette e lagali) di effettuare tale speculazione. Da qui il guadagno spropositato. Imho non è una componente, ma la base di tutto.

Andazzo ormai consolidato, ma che condannerò sempre, perchè è la radice di tutti i mali e di tutte le brutture che hanno appestato le nostre città e paesi. I piani regolatori ormai sono piegati agli interessi di chi specula. La programmazione non esiste. Poi se frana qualcosa o se l'alta velocità ti passa nel garage si piange...

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Mah che dire... io l'Italia non la vedo molto bene in questo contesto di crisi internazionale.

All'Italia al momento manca soprattutto la volontà di innovare e di essere protagonisti attivi del futuro, e purtroppo manca ormai da troppi anni.

Io vivo in provincia da sempre (a parte una parentesi lavorativa a Londra di un anno e mezzo) e devo dire che, nonostante nella mia zona ci sia un benessere piuttosto diffuso, la mentalità in generale è di una pochezza disarmante.

Continuamo a vantarci della nostra storia (quella lontana più che altro) e delle nostre opere d'arte ma non ci rendiamo conto che quello che dovrebbe essere un valore aggiunto per noi sta diventando una gabbia... siamo schiavi del nostro passato.

Pensiamo ad esempio all'architettura, abbiamo opere storiche di varie epoche che molti ci invidiano ma in quanto ad architettura moderna siamo molto ma molto indietro rispetto ai migliori della classe.

Ogni volta che viene proposta un'opera di modernizzazione in una città italiana sia alzano cori deliranti di no puntualmente appoggiati da una o l'altra parte politica a seconda di quel che fa comodo in quel momento.

Senti gente che dice "Il grattacielo no... è brutto!", poi vedono New York in un in film e "cazzo, fighissima New York".

Ho portato l'esempio dell'architettura perchè penso che la qualità visuale e funzionale degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo possa veramente fare la differenta a livello di stimolo emotivo verso il progresso.

Pensiamo a chi lavora in ambito finanziario o comunque nel terziario in generale, vuoi mettere avere l'ufficio al 20°/30° piano di un grattacielo che se alzi lo sguardo un'attimo dalla tua scrivania ti vedi l'intera città ai tuoi piedi piuttosto che avere un'ufficio in un palazzaccio di periferia di pochi piani dalla cui finestra l'unica cosa che vedi è l'oscena palazzina di fronte alla tua, o anche di un pur bello palazzo storico in centro dalle cui rade finestre però non vedi altro che il cortiletto esterno.

Vogliamo poi parlare della comodità di scendere in ascensore dal tuo 20°/30° piano e di trovarti già praticamente in metropolitana o, se vuoi rimanere in zona, di avere un'ampia scelta di bar, ristoranti e quant'altro.

Questo era solo un esempio ma per me molto rilevante, meglio comunque che non parli dell'arretratezza nel mio settore (sviluppo software) che senno mi aumenta la gastrite... e dire che di gente tecnicamente valida ce n'è mica poca...

niente da dichiarare...

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:roll: sicuro?

Hai citato i cellulari e il comparto telefonico: Nokia e Samsung (penso i due più grandi produttori al mondo) costruiscono cellulari da 20 a 600€ e li costruiscono tutti in Finlandia e Korea (batterie a parte)...Apple fa pagare un cellulare fino a 700€ e lo fa fare in Cina ;) è solo una questione di costi di produzione :lol: ? o c'è qualcuno che gioca sporco ;) ?

Senza contare poi quell'enormità di "roba" che da un anno all'altra passa da "made in UE" a "made in Cina" e magicamente il prezzo lievita :lol: ma come? non si va in Cina per far pagare meno la roba a noi "paesi ricchi" :roll: evidentemente no :evil: e fidatevi che il mondo dell'oggettistica per usi alimentari lo conosco molto bene

Io sinceramente di questa corsa al finto low-cost cinese mi sono stufato :roll: stando molto attenti si può evitare di comprare cinesate senza spendere per forza un troiaio di soldi ;)

L'unica cosa che ho comprata cinese è stato un Wok :lol: vabbeh d'altra parte nessuno lo sa fare meglio di loro :D

Sicuro poiché, ovviamente, ho fatto una semplificazione enorme della realtà ed in tale semplificazione ho escluso tutta una serie di fattori quali le politiche economiche attuate dai governi nei confronti delle aziende, la qualità del lavoro che offre la manodopera locale e via elencando.

Ovviamente nel discorso c'entra anche la capacità dell'azienda di fare utili percui, se spostando la produzione in Cina riduci i costi del 5% ed aumenti i prezzi del 10% ecco che hai accresciuto i tuoi utili del 15%. Cosa molto utile per spingere gli investitori ad investire il loro denaro nella tua azienda che, in questa maniera, può espandersi e produrre ancora più utili.

Non è possibile limitarsi semplicemente a dire: «Ieri costava 100 ed era prodotto in Italia ed oggi costa 110 ma è prodotto in Cina; sono dei ladri.» È un ragionamento troppo semplicistico e, spesso, spesso sbagliato poiché appunto trascura troppi fattori che, invece, costituiscono la base dei ragionamenti economici fatti nelle grandi aziende.

Modificato da EC2277
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Ovviamente nel discorso c'entra anche la capacità dell'azienda di fare utili percui, se spostando la produzione in Cina riduci i costi del 5% ed aumenti i prezzi del 10% ecco che hai accresciuto i tuoi utili del 15%. Cosa molto utile per spingere gli investitori ad investire il loro denaro nella tua azienda.

Si ma questo vuol dire essere squali ;) non imprenditori.

Andiamo pure a costruire dove vogliamo però quando qui ci sarà vera disoccupazione e nessuno ti comprerà la roba come farai :lol: ? Di certo i "paesi emergenti" certi oggetti fatti "per noi" e per i nostri emrcati non te li comprarenno di certo...e il castello di carta cadrà :roll:

Qui si vive col miraggio che ci sarà sempre qualcuno disposto a comprarti oggetti a prezzi pompati solo per il marchio(non solo auto ovviamente), ma prima o poi se effettivamente la disoccupazione non calerà vedi che nessuno comprerà più gli smartphone o magari nessuno comprerà più certi elettrodomestici totalmente inutili (la macchina del pane...a cazzo serve?boh)

 

花は桜木人は武士

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Intanto:

10/2/2010 (10:10) - I DATI ISTAT

Crollo della produzione industriale

Diminuzione più forte dal '91: -17,4%

ROMA

Crollo della produzione industriale nel 2009. L’indice grezzo della produzione industriale ha registrato nella media del 2009 un calo del 17,4 per cento rispetto all’anno precedente. Il dato peggiore registrato dal 1991.

L’indice corretto per gli effetti di calendario ha registrato nella media dell’intero anno una diminuzione del 17,5 per cento (i giorni lavorativi sono stati 254 contro i 253 del 2008). Lo comunica l’Istat.

I dati sulla produzione industriale del mese di dicembre, mostrano una variazione mensile destagionalizzata per i beni di consumo pari a +1, 7%, attribuibile ai beni non durevolui (+1, 7%), crescita zero per i beni durevoli. Positiva la produzione dei beni intermedi +1, 2%, un buon segno considerando che sono nella parte mediana della filiera produttiva. Molto male l’andamento dei beni strumentali -1, 6%, che sono componente importante del made in Italy.

Crollo della produzione industriale - LASTAMPA.it

La cosa che mi dà piu' fastidio è che in Italia la politica non affronta seriamente la crisi passando dal "và tutto bene!" al "moriremo tutti!" forse una via di mezzo non farebbe così schifo....

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Si ma questo vuol dire essere squali ;) non imprenditori.

Ti rispondo tornando al discorso della Nokia e della Samsung. Il fatto che loro e l'Ikea producano in Scandinavia (se non lo fa anche la Sony-Ericsonn) ed abbiano dei prezzi in linea con la concorrenza, quando non sono il punto di riferimento come accade per l'Ikea, non fa pensare che, evidentemente, vi è qualcosa nel mercato del lavoro scandinavo che rende estremamente vantaggioso produrre lì mentre in quello del resto d'Europa ciò non accade?

Come ho già detto non si può riportare la produzione in Europa e sperare che le cose funzionino.

Se si vuole che ciò accada (ed io sono tra coloro che lo vorrebbero) è necessario ristrutturare il mercato del lavoro affinché le grandi aziende trovino conveniente produrre da noi invece che delocalizzare. Ma ciò andrebbe a ledere gli inviolabili diritti acquisiti, delle aziende stesse (perlomeno di quei cancri che sopravvivono solo grazie al marcio sistema economico italico), dei lavoratori, dei sindacati ergo continuiamo a farci del male ed a piangere perché le multinazionali sono brutte sporche ed anche cattive.

Andiamo pure a costruire dove vogliamo però quando qui ci sarà vera disoccupazione e nessuno ti comprerà la roba come farai :lol: ? Di certo i "paesi emergenti" certi oggetti fatti "per noi" e per i nostri emrcati non te li comprarenno di certo...e il castello di carta cadrà :roll:

Qui si vive col miraggio che ci sarà sempre qualcuno disposto a comprarti oggetti a prezzi pompati solo per il marchio(non solo auto ovviamente), ma prima o poi se effettivamente la disoccupazione non calerà vedi che nessuno comprerà più gli smartphone o magari nessuno comprerà più certi elettrodomestici totalmente inutili (la macchina del pane...a cazzo serve?boh)

Vogliamo vivere al disopra delle nostre possibilità avendo 100 quando ci basta 10?

Bene allora ricordiamoci che: «Chi è causa del suo mal pianga se stesso.» ;)

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L'Ikea produce in tutto il mondo. Quasi tutto il legno per es e' made in russia, ed i tessuti nell'est asiatico.

Il problema comunque e' che il sistema si regge tutto sui diritti.

Quale anca per es ti farebbe un mutuo di fronte ad un lavoro per legge non a tempo indeterminato ? o semplicemente un prestito ?

Sono semmai i diritti che hanno creato a partire dal 1970 quella classe media di cittadini in cui ad oggi si riconosce il 70% della popolazione italiana

LA loro eliminazione ( hard o soft ) porterebbe inevitabilmente alla polarizzazione sociale: un 10/20% di ricchissimi, gli altri poveri e poverissimi ( e basta guardare gli SU od il bric )

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Aspetta, qui non si parla di eliminazione dei diritti in maniera selvaggia. Ma di quei diritti acquisiti che paralizzano l'economia senza tutelare realmente i lavoratori; l'esempio che ho fatto sulla pensione anticipata dei dipendenti pubblici né è un esempio lampante.

Qui in Italia abbiamo un mercato del lavoro che non tutela in alcun modo certi soggetti (i lavoratori precari) e, nel tentativo di tutelare altri soggetti (quelli a tempo indeterminato) da ogni possibile discriminazione, ingessa il mercato del lavoro creando di fatto quelle tensioni sociali che, in linea teorica, avrebbe dovuto eliminare.

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