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Il marchio Fiat su una felpa!!!


Guest Abarth03

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Guest Abarth03
Non ti preoccupare, Abarth, io la penso esattamente come te. Io con 217€ riesco a vestire una famiglia di 5 persone (la mia :lol: ) e mi tengo pure il resto. Spendere tanti soldi solo per poter apparire... boh, di sicuro non rientra nel mio stile di vita. :cry: :oops::?

:wink:

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Guest Abarth03
Ah, non lo metto in dubbio... :roll: ...probabilmente sarò io un pezzente, che cosa posso dire? :?

Bè allora siamo in 2...io nn le sopporto ste cose...ma ognuno è libero di buttare via i soldi come crede.

:wink: ...ovviamente. Chiedo scusa a tutti se sono andato un po' sul "sociale" diciamo così... :roll: ...è che mi sono domandato oltre quale punto si supera il limite del buon senso. Ma d'altra parte questa è una cosa soggettiva: esistono sicuramente persone per le quali spendere centinaia di euro per un abito è una cosa normalissima...immagino lo sia molto meno per alcuni di noi.

Se vogliamo, lo stesso discorso vale per l'automobile: esistono persone che non spenderebbero mai 20.000 Euro per un'auto nuova, pur avendo la possibilità di farlo. E noi sappiamo bene che per quella somma non si compra certo una superammiraglia...e queste persone, dicevo, preferiscono comprare magari un'auto usata, sempre.

E' tutta una questione di punti di vista, è naturale.

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Trovo invece la discussione molto interessante e grazie a te la si può affrontare. Io credo che la maggior parte di noi forumisti non si può permettere l'acquisto di un'auto che costi più di 20-25 mila €, e non perché non voglia ma perché non può. D'altronde se non ci fosse gente che spenderebbe fortune nell'acquisto di automobili, la Ferrari non avrebbe ragione di esistere. Però d'altronde, alla fin fine, tra l'acquisto di una normale berlina da 20000€ e un'ammiraglia da 40000€ cosa passa? I comfort essenziali sono presenti anche nella prima e il lavoro fondamentale lo fa pure una Lada (estremizzazione) cioè il trasporto di persone e beni dal punto A al punto B. Personalmente anch'io ho una soglia psicologica e penso che mai mi spingerei all'acquisto di un'auto oltre i 30mila €, per me è una questione di stile di vita. Ma d'altronde, è pure normale al giorno d'oggi che per altre persone abbiano esigenze e stili diversi, altrimenti come ti dicevo nessuna Ferrari e andremo tutti in giro con una 206 1.4 (senza offesa :wink: :lol: ) o una C3 o una Passat.

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Guest Abarth03
..... D'altronde se non ci fosse gente che spenderebbe fortune nell'acquisto di automobili, la Ferrari non avrebbe ragione di esistere. ....

Sono completamente d'accordo con te :wink:

Al riguardo voglio raccontarti un aneddoto su Enzo Ferrari, che avevo letto su un libro del giornalista Gino Rancati (che era sempre stato abbastanza vicino agli ambienti di Maranello).

Sembra che un giorno, Ferrari si trovasse a pranzo col sindaco di Maranello (i cui colori politici è facile intuire... :wink: ) e quest'ultimo, ad un certo punto, avrebbe detto a Ferrari: "Ingegnere, mi scusi ma come si fa a costruire auto che costano cento milioni l'una? E' una cosa immorale, uno schiaffo alla miseria!" e Ferrari gli rispose: "lo vedi che non capisci niente? Lo sai quanta gente c'è disposta a spendere quella cifra? Lo sai che sono tanti? E allora cosa c'è di male se gli tolgo quei soldi, e dò da mangiare agli operai tuoi compagni di partito?"...il sindaco non rispose nulla. :mrgreen:

Credo che quella fu una delle repliche più intelligenti fatte da Ferrari... :)

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ho visto ora in tv un servizio su Lapo che portava una felpa con la scritta FIAT come quella della foto che è stata postata ma blu scuro con la scritta bianca... che dire, quando l'ho vista ho pensato, che bella! ma dove la si prendera? beh, di sicuro se la trovo la prendo, è veramente bella!

Tra l'altro apro il forum e ci trovo questo messaggio...

E' la prima auto al mondo con motore a 6 cilindri a V di 60 gradi e con frizione, cambio e differenziale in un unico blocco sull'asse posteriore, transaxle, ..., è il 1950 e lei è l'Aurelia. (www.lancia.it)

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aggiungo, oltre alla maglia che sembra essere veramente bella e non da "Fiat" vecchio stile, cioè fatta tanto per fare, quello che mi piace moltissimo è la bandiera italiana sulla manica... :-)

E' la prima auto al mondo con motore a 6 cilindri a V di 60 gradi e con frizione, cambio e differenziale in un unico blocco sull'asse posteriore, transaxle, ..., è il 1950 e lei è l'Aurelia. (www.lancia.it)

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... aggiungo anche che non avevo visto il prezzo... :shock:

certo sono tanti ma... c'è scritto Fiat, mica VW! :-)

E' la prima auto al mondo con motore a 6 cilindri a V di 60 gradi e con frizione, cambio e differenziale in un unico blocco sull'asse posteriore, transaxle, ..., è il 1950 e lei è l'Aurelia. (www.lancia.it)

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Daniela Fedi per Il Giornale

Reportage di Umberto Pizzi alla Galleria Colonna, Roma, per una passerella nel negozio di abbigliamento Jam (Lapo è democratico, va dappertutto…)

Per far gli spiritosi sulla prima felpa targata Fiat si poteva anche scrivere «Attenti al Lapo» prendendo bonariamente in giro il travolgente successo di critica e pubblico del ventiseienne figlio di Margherita Agnelli, Lapo Elkann. Invece sul nuovo oggetto del desiderio che stasera verrà presentato a Milano con una festa a numero chiuso (400 invitati in tutto, location top secret) e che dal 2004 sarà distribuito in appena 999 esemplari sul mercato europeo al prezzo di 217 euro l'uno, compare il marchio della Fabbrica Italiana Automobili Torino nell'elegante versione rétro degli anni Venti con un patriottico tricolore in bella vista. II perché è presto detto e si può raccontare con una bella favola.

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C'era una volta un ragazzo di Padova, Alberto Bresci, che studiava alla European Business School di Londra (vigneto doc del management più blasonato che ci sia in Europa) insieme con altri cinque rampolli di buona famiglia Alberto divideva l'appartamento con Lapo Elkann che un giorno ebbe la felice idea di regalargli una vecchia camicia di jeans, lisa quanto basta e superbamente chic come tutto ciò che esce dal guardaroba degli Agnelli.

Finiti gli studi, Lapo parte per gli Stati Uniti mentre gli altri sei decidono di mettersi in società e lanciare Hydrogen, una linea di sportswear d'alta gamma che in un anno di vita conquista i negozi di abbigliamento più raffinati che ci siano: Biffi a Milano, Ratti a Pesaro, SanCarlo a Torino, tanto per citare qualche nome. «L'idea - racconta Bresci - era fare massimo otto pezzi per collezione, tutti limited edition e con lo stesso sapore della camicia di Lapo che ancora oggi è la mia preferita».

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Nascono così le felpe legate al mondo della musica e in particolare al genere chill out dei vari Buddah Bar europei, poi quelle collegate alle città che ospitano le varie settimane della moda (San Paolo, Milano, Parigi, Londra e New York): niente di speciale come stile, ma visto che di ogni modello esistono in tutto 500 esemplari scatta immancabile l’alchimia del desiderio. Infatti lo scorso maggio Bresci alle regate Zegna di Portofino incontra il suo ex compagno di scuola. «Bella la tua felpa» dice Lapo che oltre a ricevere in regalo l'oggetto si sente fare una confessione dall’amico: «Se devo scegliere un marchio italiano, sceglierei Fiat».

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Detto fatto i due si accordano per una visita nel Centro Studi Fiat dove uno trova l'immagine di una gara automobilistica avvenuta negli anni Venti a Los Angeles in cui tutti i corridori indossano un modello del tutto identico a quello che aveva in testa, mentre all’altro viene in mente una brillante operazione d'immagine. «La Fiat non intende mettere un piede nella moda - spiega il giovane Elkann, responsabile del marketing operativo sul brand dell'azienda - però c'interessa avvicinare sempre più gente. Per questo ci fa molto piacere che Hydrogen abbia scelto noi: è un marchio di tendenza, rivolto, al pubblico tra 18 e 35 anni d'età, il target ideale. Inoltre si tratta di un prodotto made in Italy e sottolineare l'italianità di Fiat è importante».

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Inevitabile parlare dello stile inimitabile anche se imitatissimo dell'Avvocato. «Non mi sembra opportuno parlare di mio nonno in questo contesto» taglia corto Lapo preferendo sottolineare con distratta eleganza lo stile vintage del modello e il fatto che ha i tipici colori (blu con la scritta color crema oppure bianco con la scritta blu) delle macchine Fiat. «Le venderanno come i panini» dicono gli addetti ai lavori della moda citando il successo della linea Pzero di Pirelli (giro d'affari un miliardo di vecchie lire all'anno) e i recenti matrimoni tra moda e motori. L'ultimo della serie? Le Puma targate Mini e le scarpe della Micheline.

FORZA FIAT !!!

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