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Sembra ieri...........


duetto80

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........per chi c'era.

............per molti che erano all'asilo o quasi.............son passate due ere geologiche.

io c'ero.......:|

Quanti $$ bruciati, quante professionalità bruciate, quanti incompetenti hanno giocato con le teste altrui.

da repubblica.it

Il 10 marzo del 2000 scoppiava la bolla dei titoli tecnologici

Un disastro che ha ripercussioni sulla crisi di oggi

Quando c'era la New Economy

l'onda lunga del crac 10 anni dopo

dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

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NEW YORK-Potrebbe diventare istantaneamente il 25enne più ricco del pianeta ma non ha nessuna fretta. Dall'alto dei suoi 400 milioni di visitatori, che danno a Facebook un valore presunto di 10 miliardi di dollari, il fondatore della "rete sociale" Mark Zuckerberg dichiara al Wall Street Journal: "Per quotarci in Borsa c'è tempo, vedremo". Zuckerberg tradisce, nella sua istintiva diffidenza verso Wall Street, le ripercussioni di un dramma che compie dieci anni. Appartiene alla generazione che usciva dall'adolescenza e quindi apriva gli occhi sul mondo in coincidenza con il disastro della New Economy. Una vicenda che molti hanno dimenticato, proprio quando le sue lezioni tornano a essere sorprendentemente attuali. Il 10 marzo 2000 il listino del Nasdaq tocca un massimo storico che non rivedrà più nel decennio successivo: 5.132 punti. In quel giorno la Borsa specializzata nei titoli tecnologici capitalizza il doppio rispetto a un anno prima. E da quel momento inizia il suo tracollo. Giù a capofitto, fino a un minimo di 1.114 punti nell'ottobre 2002. Da allora il recupero è stato modesto, con la chiusura di venerdì scorso (2.326) il Nasdaq non ha ripreso neppure la metà del terreno perduto in discesa.

Eppure Barack Obama da un anno si adopera per facilitare il decollo di una Green Economy fondata sulle nuove tecnologie per l'ambiente, e la Silicon Valley californiana si è prontamente riconvertita per essere la nuova culla dell'innovazione in quei settori. Ma il venture capital - quel capitale di rischio che è fondamentale per sostenere gli imprenditori più innovativi - nel 2000 investì 100 miliardi di dollari per aiutare la nascita di 8.000 start-up, l'anno scorso invece ha finanziato appena 18 miliardi.

L'euforia e poi il crollo della New Economy sembrano vicende lontanissime, tanto profondamente siamo cambiati da allora. Il periodo che si chiude in quel marzo 2000 è una sorta di Età dell'Oro che oggi appare quasi irreale. L'America di allora sta entrando nell'ottavo anno di presidenza Clinton, ha un bilancio pubblico in attivo, e incassa i dividendi politico-economici di un primato mondiale che sembra inattaccabile, irraggiungibile. La disoccupazione è praticamente scomparsa, scesa al di sotto del 4% che è considerato il minimo fisiologico. La Cina in quegli anni è solo un prezioso fornitore a basso costo, l'industria informatica californiana vi delocalizza le produzioni manifatturiere ma si tiene il controllo di tutte le funzioni strategiche come la ricerca. Al Qaeda è una sigla pressoché sconosciuta al grande pubblico. I protagonisti di quella fase oggi sono scomparsi o ridimensionati. C'è America Online (Aol), un portale Internet che dall'alto della sua quotazione stratosferica conquista il controllo di un gruppo multimediale più "maturo", Time Warner. C'è Yahoo che sembra avviato a sfruttare come luogo di scambio le nuove abitudini degli utenti Internet. C'è Cisco, gigante virtuale dell'era in cui il mondo intero insegue l'America nel cablaggio a fibre ottiche. E c'è Microsoft, il Golia che sovrasta tutti, l'unico gruppo a cui si attribuisce la capacità di dominare il cyber-spazio. È ai confini di quel mondo che appaiono le prime patologie gravi. Enron sta in Texas anziché in California, è un gigante giovane che ha moltiplicato le sue fortune situandosi all'incrocio di tre fenomeni: la deregulation energetica, la deregulation finanziaria, e Internet. Ha creato un immenso mercato virtuale di futures e derivati per speculare sull'energia, di cui fa le spese la California stremata dai blackout elettrici. Worldcom è un altro colosso creato su una bolla, quella dei sovrainvestimenti nelle fibre ottiche, nati da proiezioni assurde sull'aumento dell'uso delle telecom. (Enron e Worldcom saranno i più gravi crac fraudolenti nel post-crac della New Economy, nel dicembre 2001 e aprile 2002).

Che cosa provoca esattamente l'inizio della fine, a partire dal 10 marzo di dieci anni fa? Come tutte le crisi anche quella nasce da un concatenarsi di cause. Alcune hanno analogie con la situazione attuale. Un singolo evento che il 10 marzo 2000 sembra giocare il ruolo del detonatore, è l'avvio da parte della giustizia americana dell'esame antitrust su Microsoft, che fa vacillare la "regina" dell'epoca. Più importante a posteriori risulta essere il progressivo giro di vite nella politica monetaria. Tra la fine del 1999 e l'inizio del 2000 la Federal Reserve è costretta ad alzare i tassi d'interesse per ben sei volte, nel tentativo di tamponare gli eccessi di liquidità e la bolla speculativa creata dal denaro facile. Ma presto le azioni di risanamento della banca centrale saranno vanificate da altre emergenze: con l'11 settembre 2001 l'America è sotto la duplice minaccia di un attacco terroristico senza precedenti, insieme con una recessione. La Fed deve tornare a pompare liquidità nel sistema, facilitando così la nascita di una nuova bolla (al posto del Nasdaq, subentra il mercato immobiliare). La nuova Amministrazione Bush "cura" la recessione con tagli d'imposte indiscriminati, che assieme alle guerre in Afghanistan e Iraq contribuiscono a creare deficit pubblici travolgenti. Nel frattempo l'attenzione agli eccessi speculativi ha partorito rimedi troppo limitati - i dirigenti di Enron sono in galera e la legge Sarbanes Oxley impone più trasparenza ai bilanci societari - ma lascia intatto e sregolato tutto l'universo della finanza derivata.

In dieci anni molto sembra cambiato, ma lo è davvero? Al posto di Bill Gates, nel ruolo di aspirante monopolista mondiale oggi c'è il chief executive di Google, Eric Schmid, ascoltato consigliere di Barack Obama e protagonista del più clamoroso incidente "ideologico" con la Cina. Il magnete catalizzatore dell'innovazione che è la Silicon Valley resta vivace. Lo dimostra la storia dell'indiano Vinod Khosla fondatore di Sun Microsystems, che da una costola di questo colosso informatico ha creato Calera, una delle società più avanzate nelle nuove fonti energetiche. O la miracolosa resurrezione di Steve Jobs: il pianeta del consumo digitale attende con impazienza il lancio il 3 aprile dell'iPad, la nuova creatura di un mago che indovina o più spesso suggerisce tutti i nostri bisogni. Ma basta uscire dai campus futuristici della Apple (Cupertino) e di Google (Mountain View) per vedere subito dietro l'angolo le crepe vistose che si stanno aprendo nel sistema. Proprio la California ha un tasso di disoccupazione ancora più alto della media nazionale, un record storico al 12,5% della forza lavoro. Studenti e docenti sono sul piede di guerra per i massicci tagli all'istruzione; perde colpi proprio quel sistema universitario che in passato fu il punto di forza dell'America nella gara con l'Asia. La malafinanza ha esteso la sua metastasi nei gangli di tutti gli enti locali. I Credit default swaps, quei micidiali derivati che sotto l'apparenza di contratti assicurativi hanno già rischiato di affossare la Grecia, hanno invaso e inquinato i bilanci dello Stato californiano e di molte municipalità degli Stati Uniti. Avanza il rischio di bancarotta se non si riducono drasticamente i servizi sociali essenziali. Intanto la Federal Reserve ha iniziato in sordina - proprio come dieci anni fa - a prosciugare gradualmente quell'eccesso di liquidità con cui aveva dovuto tamponare il collasso creditizio del 2008. In mancanza di una via d'uscita credibile per pilotarci fuori dai maxideficit statali, in assenza di vere riforme nelle regole di mercati (languono sia a Washington sia a Bruxelles) l'ombra di una futura stretta monetaria diventa un castigo inevitabile. Dopo le dot. com di Internet nel 2000, dopo la Enron nel 2001 e la Worldcom nel 2002, dopo Bear Stearns, Lehman Brothers e Aig nel 2008, il prossimo "soufflè" che rischia di sgonfiarsi è quello dei debiti pubblici. Con i fondi sovrani dei paesi asiatici nella parte dei creditori e quindi degli arbitri della partita successiva. A un decennio dal crac della New Economy, il libro che coglie meglio il bilancio di quest'epoca lo ha appena scritto l'ex direttore del Fondo monetario internazionale, Kenneth Rogoff. È la ricostruzione di otto secoli di follie finanziarie. S'intitola, provocatoriamente, This Time is Different, questa volta è diverso: è la frase che riassume l'eterna illusione che si possano ripetere gli errori senza pagarne il conto, è il sogno di fuga che ogni generazione di speculatori vuole carezzare, per sottrarsi alla resa dei conti. Per ora resiste impavido Zuckerberg, il ragazzino di Facebook che aveva 15 anni nel 2000, e che di fronte alle lusinghe di Wall Street si ostina a ripetere: vade retro.

Modificato da duetto80
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Non capisco le considerazioni sul NasdaQ...non è che se valeva 5000 e oggi vale al metà allora siamo nella merda, non è che forse allora è TROPPO sovrastimato e bombato?Io temo di si visto che c'erano aziende da 10 dipendenti e un ufficio che valevano più di colossi come Ford e GM :roll: e in Italia Tiscali non nera da meno che valeva ben di più di Fiat

Ad ogni modo una cosa il giornalista (forse un po ignorante del settore inforamtico) non fa notare o comunque non dice chiaramente: nonostante i grossi problemi il settore non si è arrestato e bloccato come sta accadendo invece oggi per l'industria, il settore è continuato a crescere con l'innovazione e cosa non ad poco gli USA non hanno perso il primato di "potenza informatica" eppure quando ero alle superiori (quindi dal 2000 al 2005) si sentiva spesso dire "ah ma tra qualche anno l'informatica sarà tutta in mano agli indiani" :roll: a me parre che Cueprtino,Redmond e Mountain View abbiano ancora i loro centri di ricerca e le loro sedi ben stabili in USA...che poi si facciano aiutare dall'esterno (tipo dall'Uni di Trento) è cosa normale e sacrosanta :roll: ma anche allora certi gufi potevano stare zitti perchè avrebbero fatto più bella figura

ANche la faccenda IBM-Lenova non ha molto senso :roll: IBM si è liberata di u nsettore (quello consumer) che è un BUBBONE tra marketing,vendita,assistenza,utenti incapaci :D ha impacchettato e venduto il cancro a chi aveva danari a volontà e la possibilità di produrre con costi vicini allo zero e tornando a concentrarsi sulle attività di ricerche serie è tornata ad essere un grande colosso, magari meno nota al pubblico ma comunque un colosso e un riferimento

 

花は桜木人は武士

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In dieci anni molto sembra cambiato, ma lo è davvero?
Io, come molti giovini, so poco di quella crisi poichè non l'ho vissuta, ma ho solo letto qualcosina, ma è cambiato qualcosa? e da 2 anni fà?

Io non credo... le borse sembrano vivere di euforia e dimenticarsi i crolli di poco prima, tanto che quasi quasi uno se lo augura un crollo per guadagnare.

Imho anche questa volta si è perso il treno per cambiare registro, il prossimo crak è solo questione di tempo.

PS anzi una cosa continua a cambiare, anzi a peggiorare, lo scenario internazionale è sempre piu avverso al mondo occidentale, parallelamente al suo sgretolamento. Cina, terrorismo, afghanistan ecc.. sono sempre una minaccia in piu che trova un occidente sempre piu debole...

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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Mah, la mia opinione e' che la Cina tornera' ad essere quel gigante poilitico/economico mondiale che storicamente e' sempre stata , esclusi il XIX e XX secolo.

Ed e' indubbio che gli SU sono in fase di rallentamento ( cicli storici , ovio )

D'altra parte se nel 1914 foste andati a londra a dire che solo 40 anni dopo l'Impero non sarebbe piu' esistito e i sudditi di sua Maesta' sarebbero tornati ad essere solo i bizzarri abitanti di un isoletta al largo di Cherbourg....vi avrebbero riso in faccia.

:lol:

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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...era tutto gonfiato, tutto pompato.

Tiscali aveva una capitalizzazione superiore a FIAT, Clinton prima del Natale 1999 dichiarò che avrebbe fatto solamente acquisti on line e i titoli teconogici ebbero un balzo inimmaginabile.

Ragazzini poco più che ventenni freschi di laurea erano country manager di multinazionali dotcom che a livello europeo avevano innumerevoli vice-president strapagati e nel frattempo stanziavano investimenti inimmaginabili di Marketing su radio e stampa, unici veri fruitori in positivo del boom della new economy, i prezzi degli spot radio raddoppiarono in poche settimane.

Il tutto pre avere visibilità e visite su siti completamente inutili.

...ma se aumentavano le visite e gli iscritti, i titoli volavano ed i manager incompretenti diventavano ricchi (più a o meno virtualmente) grazie a montagne di stock option.

...e chi diceva all'nter no della propria azienda che era tutto sbagliato che il rischio di una botta inimmaginabile era altissimo, anzi una certezza; ecco chi lo diceva era un vecchio retrogrado (una altra volta :pen: ) tu sei del '66 si troppo vecchio (avevo 33-34 anni :roll: ).

Noi ventenni possimo capire certe cose tu hai una mentalità da old economy.

La botta fu fortissima, e quello che spiace maggiormente è per le numerose professionalità che si sono bruciate, e sto parlando di 40 - 50 enni non di stupidi ragazzini so tutto io.......

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Ragazzini poco più che ventenni freschi di laurea erano country manager di multinazionali dotcom che a livello europeo avevano innumerevoli vice-president strapagati e nel frattempo stanziavano investimenti inimmaginabili di Marketing su radio e stampa

Questo succede ancora oggi :( e non è colpa della new-old economy ma delle Università che insegnano una serie di lista della spesa a memoria e non responsabilizzano i propri iscritti.

Al medico si fa la lavata di capo (ci mancherebbe!!!!), all'ingegnere pure (se precipita un aereo per un difetto sono 400 morti sul colpo), all'economista "moderno" (perchè badate bene l'economia fatta con passione e "cranio" è una scienza magnifica) si insegna ad essere squali :roll:

La botta fu fortissima, e quello che spiace maggiormente è per le numerose professionalità che si sono bruciate, e sto parlando di 40 - 50 enni non di stupidi ragazzini so tutto io.......

Io ero piccolo, ma ricordo anche parecchie notizie di suicidi ai tempi, molto ma molto di più rispetto alal crisi attuale

 

花は桜木人は武士

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Un collega su Tiscali ci rimise 90 milioncini, che allora ( ed anche oggi ) non erano pochi soldi.

Ci fu un periodo nel quale per poter acquistare azioni Tiscali dovevi avere le conoscenze di Papi, Cardinali e mammasantissima. :mrgreen:

Se il direttore di banca non era tuo cugino non riuscivi a metterci mano, erano introvabili e ogni giorno valevano un tot (a due cifre) % in più.

Come già detto sulla carta (straccia) Tiscali aveva una capitalizzazione superiore a FIAT :shock::shock::shock::shock::pz:pz:pz:pz

...e se dicevi che tutto ciò era illogico, che una azienda che costruiva pezzi di ferro su 4 ruote in tutto il mondo, dopo averli progettati ecc. ecc. non poteva valere meno di qualche operatore call center in un capannone preso in affitto..............se lo dicevi eri un vecchio retrogrado (arridaiiiie :roll: ) che non capiva che l'industria era finita, tutto era new economy.

....poi un giorno tanti poveri illusi si svegliarono con 90 milioni meno in tasca.

Quei pezzi di carta che erano riusciti ad avere grazie allo zio che lavorava in banca.....erano buoni per accendere il camino.

..e comunque la stessa FIAT con Ciaoweb prese una facciata non da poco :|

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anzi dal mio punto di vista mi sembra di poter dire che la moda indo chinese sia in recessione:

si sta scoprendo che non basta che costi poco:roll:

occorre che il prodotto prima di tutto sia interessante per gli acquirenti e poi ben fatto :mrgreen:

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Io ero piccolo, ma ricordo anche parecchie notizie di suicidi ai tempi, molto ma molto di più rispetto alal crisi attuale

Non esageriamo. Oggi ce ne sono stati molti di più, purtroppo.

Infatti la crisi di oggi è molto più strutturale, FINALMENTE!

Quella del 2000 è stata la prima crisi di una certa pesantezza e globalità dopo quella petrolifera del '73, e non dimentichiamo che la si è dovuta sommare a quello che successe un anno dopo al WTC ed in Europa anche all'introduzione "fisica" dell'euro a gennaio 2002, che ha "sconvolto" il potere d'acquisto di tutti noi, dal poveraccio al ricco.

Io c'ero dentro al 100%. 5 anni passati in consulenza ed in quel periodo la consulenza era legata a filo doppio con la Net Economy (mai chiamata new, non esiste un new economy).

Ci facevano fare e dire cose innimmaginabili, e se uscivi dal coro facevi la fine che ha ben descritto Duetto (ps: guardatevi Tra Le Nuvole, molto istruttivo a riguardo anche se di un decennio oltre ormai).

Nessuno cita il fatto che la crisi è stata "cercata" dai soliti speculatori. La verità sulle dinamiche socioeconomiche come al solito sta nel mezzo. Non era vero che tutto sarebbe passato online come non è stato vero che nessuno avrebbe mai davvero creduto nel passaggio.

Basta guardare fenomeni come Yahoo, eBay, Linkedin, A Small World, Facebook/MySpace, e gli stessi blogs/forums come AP.

Allo stesso modo però quando "crei" valore aggiunto in un nuovo sistema di valori senza però avere una parte "hard" è facile ingannare il mercato.

La corsa a Nasdaq e Nuovo Mercato fu folle e senza regole.

Le truffe erano dietro l'angolo, grandi vecchi che manovravano e sbarbatelli che si credevano novelli Bill Gates e Larry Ellison. Peccato che oltre al pericolo di essere manovrati dai grandi vecchi, la maggior parte delle volte non valevano neanche il pc che veniva dato loro. Completamente privi di contatto con la realtà quotidiana, tutti presi dal loro giocattolo (oggi per ccerti versi è anche peggio, non trovo un ragazzo sotto i 28 anni che abbia un minimo di cultura generale, storia, geografia, siociopolitica non strumentale). Uno così personalmente non lo assumo manco se è Einstein!

Era il momento poi in cui anche il taxista ti dava consigli su come investire con il trading-on-line... ed in tanti ci hanno lasciato parecchi risparmi, più che altro perchè anche i consapevoli della una bolla si credeva che potesse essere autoregolamentata proprio dagli speculatori.

Invece anche molti di loro si sono bruciati.

Molti di noi ne sono usciti a fatica. Ti guardavano come fossi un appestato, quando poi non eri che poco più che un esecutore che magari aveva pure fatto bene il proprio lavoro cercando di analizzare rischi e pericoli e sottolineandoli.

Ma erano cose che nei Prospetti Informativi manco venivano considerate.

Alcuni dei ragazzini incompetenti oggi sono piccoli potenti in aziende note, altri sono spariti con la loro spocchia.

I loro "mèntori" sono ancora in giro, a far danni...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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