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Commenti alla Stagione 2010


Navarre75

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La Red Bull cambia strategia

Il team rivaluta gli ordini di scuderia

La Red Bull fa marcia indietro sugli ordini di scuderia. Prima il no categorico' date=' ora l'apertura al sì. Il Mondiale si allontana e la squadra corre ai ripari. Il team principal Christian Horner cambia rotta: "Ci penseremo". La Red Bull, scottata dopo il flop nel GP di Corea, non esclude una revisione integrale delle proprie strategie nelle ultime gare della stagione, in programma in Brasile e ad Abu Dhabi. Qui si deciderà il vincitore.

In vetta alla classifica c'è il ferrarista Fernando Alonso, trionfatore a Yeongam e leader con 231 punti. I piloti della Red Bull inseguono: l'australiano Mark Webber è l'unico in scia con 220 punti. Il tedesco Sebastian Vettel con 205 punti si aggrappa all'aritmetica. Il team con le ali, a questo punto, deve puntare sul driver che ha le chance più concrete. Se Vettel vincesse le ultime 2 gare, Alonso sarebbe comunque campione se riuscisse a piazzarsi sempre terzo. Insomma: la Red Bull deve scegliere Webber. "Non ho considerato ancora tutti i possibili scenari e non ho fatto tutti i calcoli, ma è qualcosa che valuteremo in maniera attenta prima del GP del Brasile", dice Horner al magazine Autosport.

Finora la squadra, confidando nelle strepitose prestazioni della sua monoposto, non ha scelto una prima e una seconda guida all'interno del box, lasciando entrambi i piloti a briglie sciolte, liberi di lottare. Anche troppo, visto il grottesco incidente in Turchia: Vettel ritirato e Webber salvo per miracolo. "Ovviamente il nostro obiettivo è avere entrambi i piloti davanti a Fernando e a Lewis (Hamilton, ndr), come è accaduto nelle qualifiche in Corea - prosegue Horner -. Nel corso dell'ultima gara, il leader del Mondiale è cambiato per tre volte. Alla fine abbiamo regalato 25 punti ad Alonso ed è frustrante. Credo che il Mondiale si deciderà all'ultimo giro del GP di Abu Dhabi. Mark è secondo, Sebastian è scivolato in quarta posizione ma solo una vittoria lo separa dal top." Adesso, però, è il momento di scegliere.

25 ottobre 2010

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Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Peggio tardi che mai

di Giorgio Terruzzi.

La Red Bull cambia rotta. Sì ai giochi di squadra per il rush finale. La decisione arriva in ritardo ed è, anche per questo, una pessima notizia. Sarebbe stato meglio, vista la reiterata tendenza a generare una mattanza interna, tenere duro, se non altro per una questione di coerenza. Invece siamo al fallimento doppio. Ostentare la volontà di lasciare liberi i propri piloti quando sarebbe servito scegliere per proteggere la corsa al titolo mondiale, ha comportato molte critiche ma anche un certo rispetto. La Red Bull ha una filosofia: questa. Punto e stop. A costo di far litigare Webber e Vettel, a costo di vedere l’uno che sottrae i punti all’altro. A costo di perdere il Mondiale. Un atteggiamento non proprio finalizzato alla concretezza, dati i rischi e gli avversari, ma se non altro profumato di sport. Il fatto è che lo sport, in Formula 1, ha ben altri odori dominanti. Comunque, transit, come diceva un vecchio amico milanese. Ora però la situazione è ridicola. Chris Horner, visti i danni rimediati, visto Alonso, vira di brutto. Che Vettel aiuti Webber. Tardi, accidenti, maledettamente tardi. E per di più un po’ assurdo, poiché se questo punto di vista diventa all’improvviso lecito, non si capisce davvero come punto di vista precedente sia riuscito a resistere per mesi.

Cos’è, la paura concreta di perdere? Bene, allora significa che la Red Bull ha vissuto sino a domenica in uno stato di presunzione totale. Una presunzione basata sulla certezza di fare doppietta o di mandare a segno senza fallo uno dei due piloti. Il che sta nella realtà delle corse come i puffi in piazza del Duomo. Piuttosto, avremmo voluto ascoltare la vera storia del voltafaccia. Questa: il nostro candidato era Vettel, abbiamo fatto di tutto perché riuscisse a mettere dietro Webber.

Ora, siccome non ce l’ha fatta, siccome l’unico che può beccare Alonso è Webber, maledizione, tocca dargli una mano. Ecco. Bastava dirlo: i giochi di squadra in realtà noi della Red Bull li abbiamo sempre fatti. A vantaggio dell’uomo sbagliato.

25 ottobre 2010

da Grand Prix — Sportmediaset.it

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Hamilton: Il sostegno di Button sarebbe fantastico

Lewis Hamilton ha ammesso che sarebbe fantastico poter ricevere il supporto del compagno di squadra nelle ultime due gare per poter avere un alleato che lo aiuti a vincere il suo secondo mondiale piloti.

La gara coreana ha compromesso la rincorsa di Button al titolo. L’inglese ora accusa 42 punti di ritardo da Alonso mentre Hamilton si trova a 21 lunghezze. In casa McLaren vige una rigorosa politica di uguaglianza tra i piloti anche se il team boss Martin Whitmarsh ha detto prima di lasciare la Corea che una strategia di squadra sarebbe stata discussa internamente prima di arrivare in Brasile.

Lewis Hamilton interrogato a proposito ha detto: “Siamo entrambi in grado di spingere e segnare punti per la squadra. Chiaramente siamo tutti e due molto indietro in classifica' date=' lui più di me, io ho 21 punti di ritardo. Non so quali strategie utilizzeremo, dovete parlare con Martin per sapere quello che ha intenzione di fare. Tutto quello che so è che devo finire le prossime gare nella migliore posizione possibile e sarebbe fantastico avere il supporto di Jenson.”

Ieri Button aveva fatto sapere di voler continuare a lottare per il titolo, nonostante il forte divario di punti, ma di essere pronto ad aiutare Lewis nel caso in cui, dopo la gara in Brasile, la matematica non lo consideri più tra i pretendenti al titolo.

Whitmarsh: “Lewis è ancora in lotta per il mondiale. Matematicamente anche Jenson ha delle possibilità, ma sembra molto difficile per lui.”

26 ottobre 2010

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da F1, news Formula 1, ultime notizie di F1 - F1GrandPrix.it

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Alonso non si aspetta di vincere il titolo in Brasile

Fernando Alonso non è pronto a rilassarsi nonostante la sua posizione in testa alla classifica mondiale. Lo spagnolo non si aspetta di vincere il titolo in Brasile ed è pronto a continuare a lottare fino all’ultimo giro del gran premio ad Abu Dhabi.

In caso di Alonso vincente in Brasile e Webber quinto o più indietro lo spagnolo sarebbe matematicamente campione del mondo' date=' ma sono in pochi a credere a questa evenienza.

Alonso: “Il risultato della Corea ci ha garantito di poter lottare fino ad Abu Dhabi, l’unica certezza è che non posso perdere il campionato tra quindici giorni a San Paolo.”

La consapevolezza della grande velocità della Red Bull e che giornate fortunate come a Yeongam non si ripeteranno tanto facilmente fanno rimanere Fernando con i piedi per terra: “Le Red Bull ci hanno dimostrato ancora una volta in Corea che sono più forti di noi e che sarà lo stesso anche in Brasile e Abu Dhabi. Quello che serve a noi è un altro piccolo passo in avanti per essere competitivi, dobbiamo essere sul podio. Se qualcuno ci batte ora, congratulazioni. Vincere o perdere dipende dalla velocità, dall’affidabilità e anche dalla fortuna.”

26 ottobre 2010

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Briatore: Solo un disastro può impedire ad Alonso di vincere

Dopo la vittoria del suo pupillo al gran premio della Corea, Flavio Briatore ha parlato delle possibilità che ha Alonso di vincere il mondiale 2010. L’ex team principal della Renault crede molto nel successo finale di Fernando e per questo ammette che solamente un disastro potrebbe impedire allo spagnolo di raggiungere il suo terzo titolo.

La volata finale sarà a due, solamente Webber può lottare ancora per il mondiale: “Alonso perde il mondiale solo con un disastro. Gli unici che possono vincerlo questo campionato sono lui e Webber. Per Vettel e Hamilton è impossibile. Per Alonso vedo l’80 per cento di possibilità di vittoria, a meno che la Red Bull non cambi strategia.”

Secondo Briatore la scuderia austriaca sta facendo di tutto per perdere il mondiale e il fatto di continuare a puntare ancora su Sebastian Vettel li potrebbe portare alla disfatta, nonostante dispongano della vettura migliore del campionato.

Quindi conclude parlando della ritrovata competitività di Alonso e della Ferrari: “Alonso ha sempre spinto allo stesso modo, ma la Ferrari è migliorata ed è diventata più affidabile.”

26 ottobre 2010

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Montezemolo: non eravamo deficienti

"Però non abbiamo ancora vinto nulla"

Dopo il successo in Corea, il morale in casa Ferrari è alle stelle, ma Stefano Domenicali e Luca di Montezemolo tengono alta l'attenzione. "Ora viene il difficile, dobbiamo esserne consapevoli. Nelle prossime tre settimane dovremo essere perfetti in ogni cosa", ha detto il responsabile della Gestione sportiva. Stesso pensiero del presidente: "Non eravamo dei deficienti prima, non siamo dei geni adesso. Però non abbiamo ancora vinto nulla."

Montezemolo ha incontrato la squadra per un brindisi dopo il doppio podio di Yeongam. "Innanzitutto voglio farvi i complimenti e ringraziarvi perché questa bella rimonta è merito vostro - ha detto Montezemolo - . Siamo una squadra che non si arrende mai. In queste ultime gare ho visto una Ferrari perfetta, tanto in pista quanto a casa. Questa è l'immagine che voglio sia percepita all'esterno, quella di una squadra fatta di gente competente, capace, orgogliosa di rappresentare un'Italia che vince, come ho visto nelle facce di quelli di voi che erano sotto il podio domenica. Sono stato contento di vedere ancora una volta un Fernando molto forte e concentrato, che non ha sbagliato nulla e mi ha fatto piacere vedere un Felipe nuovamente sul podio, alla vigilia della sua gara di casa dove, ne sono certo, farà un grande fine settimana. Ognuno di noi deve fare la pole nel proprio lavoro, mettendoci umiltà, concentrazione e determinazione: poi tireremo le somme, ad Abu Dhabi."

Domenicali sa bene cosa bisogna fare per vincere il titolo: "Affidabilità, lavoro in pista e a casa, preparazione della gara. Sono cose che conosciamo bene, ma è meglio ripetercelo una volta di più. L'ho sempre detto che quest'anno la differenza la farà la testa e allora non dobbiamo farci incantare dagli elogi così come non ci siamo fatti abbattere dalle critiche nei momenti più difficili: il facile entusiasmo lasciamolo fuori dalla porta."

26 ottobre 2010

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Berger: “Webber voleva buttare fuori un rivale per il titolo”

Secondo Gerhard Berger' date=' Mark Webber subito dopo il suo impatto contro il muro al GP Corea avrebbe voluto causare il ritiro di uno dei suoi rivali per il titolo. L’australiano è finito in testacoda dopo aver messo una ruota sul cordolo ed è poi finito a muro. Ma la sua Red Bull è poi tornata in pista ed è stata centrata dalla Mercedes di Nico Rosberg.

“Non capisco perchè Webber non ha frenato” ha dichiarato Rosberg. “È da pazzi tornare in pista in quel modo.”

“Avrebbe potuto frenare e fermare la vettura nei pressi del muro” ha dichiarato Berger.

“Ha buttato fuori Rosberg, ma era la persona sbagliata. Penso avrebbe preferito Alonso o Hamilton” ha dichiarato Berger a Servus TV.

“Penso fosse una manovra deliberata, è stato molto evidente. È uscito e sapeva che la sua gara era finita. In quel momento sei frustrato e ti passano per la testa mille pensieri. Ma è molto evidente, le sue ruote non sono bloccate. Forse ha avuto un problema ai freni, ma non credo.”

27 ottobre 2010

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Berger certo che la Red Bull non userà ordini di scuderia

Gerhard Berger si è detto sicuro che la Red Bull Racing non imporrà ordini di scuderia ai suoi piloti nelle ultime due gare della stagione 2010 di Formula 1, decisive per l’assegnazione dei titoli iridati. Dopo il ritiro di Sebastian Vettel e Mark Webber in Corea, Fernando Alonso guida ora la classifica piloti.

Ora si vocifera di possibili ordini di scuderia a favore dell’australiano ma secondo Berger difficilmente il team austriaco userà questo tipo di approccio.

“Per alcuni team, come Williams o McLaren, la F1 è un business quindi ha senso per loro impartire ordini di scuderia per massimizzare la loro posizione in campionato” ha dichiarato Berger. “Ma la Red Bull ha un approccio molto diverso, usa la F1 come piattaforma per incrementare le vendite del suo prodotto” ha aggiunto Berger a Servus TV.

“E dal punto di vista sportivo, vince il migliore” ha aggiunto. “Dimentichiamo le zone grigie del regolamento, stiamo parlando di moralità. E se conosco Dietrich Mateschitz, non c’è alcun dubbio. Penso che i fans saranno grati. È lo sport. Non c’è sport se ogni anno si fanno manovre tattiche” ha concluso Berger.

27 ottobre 2010

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Red Bull' date=' Horner non rischia il posto secondo Berger[/size']

Gerhard Berger ha definito “stupide e ingiuste” le voci di un possibile licenziamento di Christian Horner da parte della Red Bull. Diversi media, tra cui il giornale tedesco Bild, hanno ipotizzato un possibile esonero dell’inglese qualora la Red Bull dovesse perdere i titoli piloti e costruttori di F1 2010 nonostante abbia la vettura migliore.

“Le voci sono stupide e ingiuste” ha dichiarato l’ex pilota austriaco, amico di lunga data di Dietrich Mateschitz, ad Auto Bild Motorsport.

“La Red Bull è in condizione di vincere entrambi i titoli. Una stagione di insuccessi è tutt’altra cosa” ha ribadito l’austriaco. Altre voci sostengono che il contratto di Horner sia legato a quello di Adrian Newey e quindi anche il famoso progettista potrebbe lasciare la Red Bull a fine stagione in quel caso.

28 ottobre 2010

Horner respinge le polemiche sull’incidente di Webber

Il team principal della Red Bull, Christian Horner, ha respinto le polemiche circa l’intenzionalità di Webber di colpire uno dei suoi avversari nel mondiale nel momento del suo incidente al gran premio di Corea.

Le polemiche sono iniziate dopo le opinioni espresse da Gerard Berger che esprimeva forti dubbi in merito al comportamento del pilota australiano durante il suo incidente al 19° giro. Webber, a detta di Berger, sarebbe intenzionalmente rientrato in pista con la speranza di colpire e mettere fuori gara uno dei suoi avversari nel mondiale.

Horner ha bollato tutte le polemiche come ridicole ed ha aggiunto: “Come ogni incidente di Formula Uno, le opinioni saranno sempre contrastanti. Tanto per essere chiari: l’intenzione di Mark non era quella di colpire nessun pilota dopo il suo incidente, è ridicolo pensare il contrario. Dopo l’urto con il muro era chiaro, sia dalle immagini e in seguito dai dati telemetrici, che la sua auto era gravemente danneggiata.”

Il team principal della Red Bull ha quindi ribadito che Webber si è assunto tutta la colpa per il contatto con Rosberg e si è immediatamente scusato con il pilota della Mercedes Gp.

28 ottobre 2010

Vettel crede ancora al titolo

Sebastian Vettel crede ancora nelle sue possibilità di vincere il titolo mondiale nonostante manchino solamente due gare al termine della stagione. Il pilota della Red Bull, a lungo in testa nella gara della Corea, ha visto andare in fumo il suo successo insieme al motore della sua monoposto e attualmente accusa 25 punti di ritardo da Fernando Alonso in classifica.

Il ventitreenne tedesco deve recuperare venticinque punti su cinquanta disponibili e l’impresa non sarà facile anche perché quattordici punti davanti a lui c’è il compagno di squadra Mark Webber.

Vettel: “La lotta per il titolo non è ancora finita, aspettiamo di vedere la bandiera a scacchi di Abu Dhabi. Abbiamo due gare da disputare e non ho intenzione di mollare, in Corea abbiamo visto quanto velocemente possono cambiare le cose.”

28 ottobre 2010

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Liuzzi: La partenza di Key non è la causa della crisi Force India

Tonio Liuzzi ha negato che la partenza dell’ex capo tecnico James Key' date=' destinazione Sauber, avvenuta ad inizio del campionato, sia la causa del calo di prestazioni della Force India avvenuto nelle ultime gare.

La Force India ha avuto il migliore inizio di stagione da quando è in Formula Uno ma nelle ultime gare le sue prestazioni sono calate, tanto è vero che il sesto posto nel mondiale costruttori, prima saldamente nelle mani degli indiani, adesso inizia a vacillare minacciato dalla Williams.

Liuzzi motiva il calo come la diretta conseguenza dell’essere una piccola scuderia ed ha spiegato: “Key è stato una grande persona ed ha lavorato molto bene nel team. Ad inizio stagione eravamo molto competitivi, abbiamo lottato con Mercedes e Renault che sono squadre che hanno vinto mondiali. Siamo una piccola squadra e sappiamo che mantenere un certo livello di sviluppo è molto difficile con un piccolo budget.”

Vitantonio ha spiegato che la monoposto ha iniziato ad accusare dei problemi di temperatura con gli pneumatici a partire da Valencia e questo ha creato molti problemi durante le qualifiche. Le difficoltà patite in qualifica, unite ai miglioramenti di Renault e Williams, hanno fatto scendere in classifica la Force India ma per le ultime due gare sono previsti ulteriori sviluppi: “Siamo ancora li e stiamo lottando, solo che abbiamo più difficoltà ad entrare nella top ten. Aspettiamo dei miglioramenti e lotteremo fino alla fine per mantenere la sesta posizione in campionato.”

28 ottobre 2010

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Massa: È stato bello tornare sul podio

Sono qui a casa a San Paolo' date=' dove sono ritornato martedì direttamente dalla Corea e ripensavo all’esito dell’ultima gara: il mio feeling è nettamente migliore rispetto alle due precedenti. È stata una bella sensazione ritornare sul podio dopo un paio di risultati negativi e i punti conquistati sono importanti per la nostra lotta nel campionato Costruttori e per aiutare il mio compagno di squadra in quello Piloti.

Correre su una nuova pista per la prima volta comporta più lavoro per tutti e la situazione è stata ulteriormente complicata dall’arrivo della pioggia, il giorno della gara. La squadra ha lavorato bene per tutto il fine settimana, soprattutto nel gestire la situazione in condizioni molto difficili come quelle di domenica scorsa. Finire al primo e al terzo posto è un eccellente risultato per noi.

Quando la corsa è iniziata dietro la safety-car, l’aderenza non era un grande problema perché le gomme stavano togliendo l’acqua dalla traiettoria e la pioggia non era molto forte: no, il problema vero era la reale mancanza di visibilità. Non potevo vedere nulla davanti a me ed era estremamente pericoloso; posso immaginare che era ancora peggio per quei piloti che erano ancora indietro nel gruppo. C’era una nuvola d’acqua molto più grande di quanto potessimo attenderci! Penso che sia stato dovuto al fatto che l’asfalto era nuovissimo.

Le chance della Ferrari in entrambi i campionati sono molto migliori adesso che prima di questo ciclo di gare asiatiche. Anche nei momenti di maggiore difficoltà siamo stato in grado di migliorare la macchina, lavorando nella giusta direzione e il risultato è che la F10 è diventata sempre più forte, gara dopo gara, anche se io qualche volta non sono riuscito a ottenere dei buoni risultati. Guardando le classifiche, la situazione in quella Costruttori è ancora aperta mentre Fernando è riuscito a passare al comando di quella Piloti: siamo quindi in piena lotta. Dobbiamo ancora lavorare tanto per preparare al meglio gli ultimi due appuntamenti della stagione e, chiaramente, dobbiamo migliorare la nostra prestazione il sabato pomeriggio in qualifica, quello che resta ancora il nostro punto debole, pur considerato quanto sia forte la Red Bull sul giro singolo.

Credo che, anche senza pioggia, il nuovo tracciato di Yeongam avrebbe offerto una gara molto interessante, perché la guida è molto piacevole. L’asfalto era un po’ sporco ma ad un livello accettabile, considerato che i lavori sono stati terminati proprio all’ultimo. Non ho avuto molto tempo per fare il turista nella mia prima visita in Corea, a parte un giorno trascorso nella capitale Seul. Mi è sembrato un Paese interessante, a metà fra la Cina e il Giappone come prima sensazione. Il ricordo principale è che la gente dovunque era molto simpatica e disponibile ad aiutarti: sono sicuro che, man mano che l’insediamento intorno al circuito si svilupperà, questa diventerà una delle tappe più belle del calendario iridato.

Ora non vedo l’ora di stare un po’ a casa senza dover volare per fare la prossima gara, visto che si disputerà proprio qui a San Paolo. È vero, l’anno scorso qui la Red Bull era molto forte e vinse la gara ma negli anni precedenti la Ferrari era stata la migliore, con tre successi consecutivi dal 2006 al 2008. La nostra macchina andava molto bene sul tracciato di Interlagos, una pista dove amo correre: non vedo l’ora di tornare a farlo davanti ai miei tifosi.

28 ottobre 2010

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