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Imprenditore del bresciano paga la mensa ai bambini non abbienti


V6 Busso

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Per esperienza, nemmeno io.

Purtroppo è un malcostume che sta fottutamente prendendo piede quello di lasciare conti in arretrato da pagare...in modo da avere i soldi per gli sfizi.

Lo vedevo già anni fa quando mio papà dirigeva l'agenzia dove lavoriamo....gente che non paga l'affitto e il telefono...però l'abbonamento allo stadio e alla vacanza mica ci rinunciava :(r:(r:(r:(r

E nel 90% del caso sono questi che non pagano...perchè chi non può per davvero ha un dignità sconosciuta a questi. Piuttosto non mangiano in prima persona...però ai figli non glielo negano il pasto....

Quotazzo...l'avete sentito l'altro giorno il servizio del tg2,sugli avvocati clienti di se stessi,perchè il 35% non viene pagato dai clienti?

C'è gente che davvero fa fatica a vivere,ma se gli dici il dieci di venire a pagare,il dieci c'è....Altri,che a vederli non avrebbero problemi, con comodo anche venti giorni dopo e con assegno fuori piazza:(r:(r:(r:(r:(r,infondo che problema c'è mica devo mangiare io:roll:...

Un pò li invidio,io mi faccio certe paranoie pur di non fare debiti mai con nessuno....sto cominciando a pensare che avevo ragione,apriamo una rosticceria,vieni,paghi mangi.....

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....gente che non paga l'affitto e il telefono...però l'abbonamento allo stadio e alla vacanza mica ci rinunciava :(r:(r:(r:(r

o come racontavo il vicino di casa dei miei con 2 BMW che non paga condominio e bollette .."perche' tanto non si vede"

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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"vedo il razzismo verso chi ha di meno montare di giorno in giorno"

VERISSIMO.

aggiungo io:

"vedo la facciaculaggine, il menefreghismo e il lavoro NERO di altri(italiani e non) aumentare di pari passo col razzismo."

lo seguo al 100% sul fatto che cmq i bambini non abbiano colpe e non debbano subire disagi

poi per il resto vedo sottotraccia una polemica su immobili / terreni & Co....

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il problema è sempre lo stesso... un'atto generoso che aiuta molti ma anche i paraculi che se ne approfittano... il discorso vale anche per lo stato sociale stesso, pensioni e sussidi per aiutare i più deboli e subito qualche furbarstro che se ne approfitta per avere soldi facili. Ma questo non è una motivazione valida per abolire lo stato sociale.. piuttosto è l'autorità statale che deve tutelarsi, con controlli serrati e continui.

Vorrei far notare che non è quest'uomo generoso ad alimentare un malcostume...lui ha semplicemente messo una pezza ad un'innefficienza statale... come cacchio si fa a mettere nello stesso calderone tutti quelli che non pagano? un controllo sul reddito no? magari venivano pure a prendere i figli in Audi Q7 dopo la scuola :roll::roll:

sono contrario all'iniziativa del sindaco anche se la base di partenza ha una sua logica: "non pagano, fanno i furbi, ergo li castigo.. mi dispiace per chi davvero è in difficoltà ma le regole sono le regole e mi sono rotto di essere preso per i fondelli" discorso valido, ma permeato dalla logica dello scaricabarile tipica dell'amministrazione statale italiana :roll: è colpa TUA (stato) se non riesci a far rispettare le regole che tu stesso imponi.... se lasci tutto allo sbando, l'80% della gente, che è onesta, segue le regole, ma il 20% te lo mette nel posteriore appena ne intravede la possibilità. e allora le conseguenze le devono pagare chi è davvero in difficoltà?

come se abolissero i sussidi di invalidità perchè c'è una percentuale di finti invalidi....

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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Guest EC2277
riguardo a walter tobagi, però segui pure tu il consiglio..perchè se mi arrivi a tobagi partendo che te di travaglio non ti fidi ti si può girare la frase: "Non dobbiamo commettere l'errore di ritenere NON obbiettivo il giornalista che scrive ciò che noi NON vogliamo leggere" ;)

...

Questa potevi tranquillamente risparmiartela visto che parto sempre dal presupposto che posso avere torto e quindi presto più attenzione a cosa dicono coloro i quali hanno idee opposte alle mie che a quanto asseriscono quelli d'accordo con me.

Per quanto riguarda i giornali devo chiedere venia ma non ho tempo da dedicare alla carta stampata (quando posso mi collego ai siti dei vari quotidiani) percui quegli articoli mi erano sfuggiti; ad ogni modo in televisione la situazione è quella che ho descritto: non ne parla nessuno tranne Travaglio & Co.

Riporto l'articolo de La Stampa che hai citato:

16/4/2010 (7:39) - LA POLEMICA SUL PASTO "NEGATO"

Un asilo e due verità sui bimbi senza mensa.

Tra i morosi anche famiglie benestanti.

MICHELE BRAMBILLA

Anche il caso di Adro, dove il Comune ha negato la mensa ai bambini delle famiglie che non pagano la retta, è diventato occasione di una guerra tra ultrà.

Ormai in Italia ogni notizia scatena due curve di tifosi, ciascuna delle quali convinta che la ragione stia «a priori» dalla propria parte, sempre e comunque. Ieri Belpietro, bresciano della Franciacorta e quindi vicino di casa, ha scritto su Libero che è tutta una montatura della sinistra. Mentre sul Fatto Dario Fo e Franca Rame sono riusciti a scrivere questo: «Ci sono dei bambini che al momento della distribuzione del cibo nella mensa si sono trovati con davanti un piatto dentro al quale c’era un pezzo di pane e un bicchiere d’acqua, mentre nel piatto degli altri bimbi c’era pastasciutta e appresso formaggio e anche la frutta». Una scena da strappare il cuore, se fosse vera. Ma per fortuna è una bufala. Ad Adro non la propinano neanche i più acerrimi nemici del sindaco.

Le due verità

Ci sbaglieremo, ma nei tanti servizi letti in questi giorni abbiamo trovato tanti commenti e tanti giudizi ma pochi fatti, poche cifre, poche date. Così siamo venuti qui a cercarne qualcuno. Dunque. Adro («Ader», recita subito in padano il cartello all’ingresso) ha 7.100 abitanti. Nel complesso scolastico ci sono 601 alunni in tutto. Di questi, 136 non frequentano (per scelta dei genitori) la mensa.

Restano a mangiare a scuola in 465: 85 della materna, 260 delle elementari, 120 delle medie. La mensa costa da uno a 4,25 euro al giorno a seconda del reddito. Perché è scoppiato il caso? Perché molte famiglie si sono lamentate: noi paghiamo sempre, altri no. Per la precisione: diciannove famiglie non pagavano da alcuni anni; dodici da ottobre; tredici da novembre; undici da dicembre; ventidue da gennaio; trentuno da febbraio. In marzo le famiglie morose sono diventate 115. Come mai questo salto? Per la «ritorsione» dei genitori stanchi di fare la figura dei fessi. «A questo punto – ci dice il sindaco Oscar Lancini, leghista – avevo accumulato un buco da 16.013 euro, che a fine anno sarebbe diventato di 50 mila».

Il sindaco e il debito

E così prima di Pasqua a quarantadue bambini è stata consegnata una lettera da consegnare ai genitori: se non pagate più, dopo le vacanze basta mensa. «Nel giro di una settimana – dice il sindaco – il debito è sceso a 9.900, poi a 8.600. Segno che potevano pagare». Ma venti bambini, passata la Pasqua, erano ancora figli di inadempienti. Diciassette sono extracomunitari, tre italiani. Qualcuno di loro è andato a mangiare a casa («In orari assurdi – denuncia il segretario provinciale della Cgil Damiano Galletti –. Alle materne la pausa è dalle 11,40 alle 12,20, non si fa neanche in tempo»), ma gli altri non sono rimasti comunque né a digiuno né a pane e acqua: ha provveduto il preside a farli mangiare come tutti gli altri. «A nessuno è stata negato il pasto, il caso è stato montato», dice il sindaco.

Poveri o furbi

Ma chi non paga è un povero o un furbo? Anche qui, la risposta non può essere una sola. C’è la signora – italiana – che manda i figli al maneggio ma non paga la mensa. E ci sono gli stranieri. In Comune abbiamo visto alcune loro denunce dei redditi (Isee): c’è un gruppo familiare di cinque persone che dichiara zero euro; un’altra di tre persone, 1.800 euro all’anno. «E’ gente che lavora in nero, è chiaro che mentono, come potrebbero vivere così? Abbiamo fatto dei controlli: hanno automobile e telefonino, qualcuno manda i bambini alla squadra di calcio spendendo 230 euro a campionato». C’è uno che ha preso contributi dal Comune: 300 euro nel 2006; 720 nel 2007; 795 nel 2008; 440 (più altri 1500 dalla Regione) nel 2009: ma la mensa non la paga. Però non tutti sono furbastri. Damiano Galletti segue parecchie famiglie in difficoltà: ad Adro ci sono due-tre aziende in cassa integrazione.

Le tasse

Il sindaco dice che se non chiude il buco per la mensa, «esco dal patto di stabilità e devo aumentare le tasse per tutti». Ma Galletti ribatte: «Il bilancio? Storie. Proprio lui ha deciso di non utilizzare il bonus regionale di 50 mila euro per gli affitti perché riguardava anche gli stranieri, e ha istituito un bonus comunale della stessa cifra per gli affitti dei soli italiani. Non mi venga a dire che nei suoi conti il razzismo non c’entra». La storia è complessa, dunque. Il sindaco ha anche le sue ragioni. Ma a noi resta una domanda sulle modalità dell’intervento: se ci sono genitori che fanno i furbi, perché farla pagare ai bambini? Non si può mandare un ufficiale giudiziario a pignorare la tv o l’automobile? Quella del pranzo a pane e acqua è una balla: però sette bambini, dopo Pasqua, non sono più andati a scuola per la vergogna. Adesso un imprenditore privato, Silvano Lancini (nessuna parentela con il sindaco), ha chiuso il buco con una donazione. E tutti mangiano. Ma per l’amministrazione pubblica è una sconfitta

Un articolo che conferma i miei timori e le mie opinioni.

Modificato da EC2277
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riporto entrambi gli articoli del corriere, sicuro che la sola lettura

basti a chiarire completamente la natura delle azioni dei protagnosti della vicenda....sicuro che tanto ognuno continuera' a volerla interpretare a modo suo:roll:

«Pago per far mangiare i bimbi il razzismo non c’entra niente» - Corriere della Sera

x insegnante, padre di tre figli, Silvano Lancini è un imprenditore di Adro, nel Bresciano

«Pago per far mangiare i bimbi

il razzismo non c’entra niente»

Il benefattore della mensa: non l’ho fatto per i furbi e non è un’azione politica

Ex insegnante, padre di tre figli, Silvano Lancini è un imprenditore di Adro, nel Bresciano

«Pago per far mangiare i bimbi

il razzismo non c’entra niente»

Il benefattore della mensa: non l’ho fatto per i furbi e non è un’azione politica

lan--180x140.JPG L'imprenditore Silvano Lancini (Ansa) MILANO — Meno male, dice l’Italia che scrive all’imprenditore di Adro. Meno male che c’è qualcuno che esce dal buio della cattiveria e ci avvicina a noi stessi e alla nostra umanità, che si ricorda che si deve anche dare qualcosa di quello che si è ricevuto nella vita e che tiene separati i diritti dei bambini dalle inadempienze degli adulti. C’è il campionario di un Paese dove Dignità e Rispetto sono parole che meritano la maiuscola, nei messaggi di solidarietà che da due giorni intasano la casella di posta del Corriere. Ma siccome l’abitudine al peggio e il fango che a volte tracima dalle cronache abilita a pensar male, ecco che la generosità anonima capace di risolvere un problema può diventare sospetta, strumentale: per qualcuno è carità pelosa, un’operazione interessata. Facciamolo parlare l’imprenditore di Adro, diventato famoso senza tv o telerisse, solo per essersi presentato una mattina in Comune e aver saldato con 10 mila euro i debiti accumulati dalla mensa e garantire il pasto a tutti i bambini, ai poveri e ai ricchi, agli italiani e agli stranieri: con il suo gesto ha spiazzato il granitico diktat del sindaco leghista («Chi non paga non mangia») e obbligato tutti a riflettere su come conciliare la legalità con il buon senso, senza passare per difensore dei furbi. Nome Silvano, cognome Lancini, età 55 anni, moglie, tre figli, un passato da insegnante di matematica, un carriera in Ibm, una storia di successo con l'attuale azienda di software informatica: non è sotto processo, ma l’accusano di aver fatto diventare Adro un paese di razzisti… «Non l’ho mai detto e nemmeno pensato. Venderei la casa, se fosse così».

Il sindaco dice che ha pagato la campagna elettorale della lista civica dell’opposizione.

«Fortuna vuole che non abbia versato un solo euro. Ma per caso, perché non me li hanno nemmeno chiesti. Nel caso non me ne vergognerei...».

Per chi ha votato?

«Dal 1996 voto per Forza Italia e poi Pdl. Lo ripeto per evitare speculazioni. Ma evidentemente non basta».

Il sindaco sostiene che lei dice bugie: per esempio, non è il figlio di un mezzadro.

«La mia parola contro la sua. Sono nato in una cascina e mio padre era mezzadro; poi è diventato bidello e ha fatto anche altro. Se vogliamo entrare nel merito, è stato anche in un campo di concentramento, in Germania».

E’ un avversario della Lega, allora?

«Rispetto tutte le opinioni. Io non ce l’ho con la Lega, ho tanti amici che l’hanno votata, ma giudico i fatti: quando vedo scelte che non condivido, lo dico; se fa una cosa buona, dico bravo al sindaco ».

C’è un «bravo» da dire al sindaco di Adro?

«Gli ho espresso i miei apprezzamenti per la gestione della raccolta differenziata, ma se li merita anche per altro: per esempio, è sempre presente e disponibile».

Che cosa gli contesta, invece?

«Il fatto che si sta oltrepassando il limite. Qualche mese fa ha dato un bonus per i vigili: 500 euro per ogni clandestino catturato...».

Che cosa voleva ottenere con il suo assegno consegnato alla responsabile del servizio mensa?

«Primo: non sono andato a pagare per quei genitori che fanno i furbi. Secondo: ho dato il mio contributo per garantire la continuità del servizio. Terzo: ho pensato che il giorno prima di morire quando farò l’inventario degli errori commessi non ci deve essere niente di cui debba vergognarmi».

Che cosa si aspettava, dopo?

«Una semplice considerazione: nelle difficoltà c’è qualcuno che ci può aiutare a risolvere un problema».

Ha ricevuto telefonate dai parroci della zona?

«Nessuna».

Cosa pensa dell’opposizione di sinistra?

«Ha una visione troppo ideologica, per anni ha detto «dagli al leghista» solo perché parla male... ».

Come mai all’inizio ha chiesto l’anonimato? Non era per pudore o paura, ma per lasciare spazio alle opinioni che ho scritto nella lettera. Chi mi conosce mi ha identificato alla terza riga, perché queste cose io le dico da sempre. Non pensavo a questo clamore: volevo rivolgermi alle persone che manifestavano per tagliare la mensa ai figli dei morosi... Invece è diventato un caso nazionale e anche di questo l’accusano.

«Ma non ho preteso nessuna pubblicazione della mia lettera sui giornali, ho un’azienda, dei dipendenti, non immaginavo un bataclan del genere ».

Qual è la sua idea di legalità?

«Quella di tutte le persone normali: rispettare le leggi, non fare agli altri quello che non vorresti venisse fatto a te. E poi fermezza ed educazione. Ricordando chi siamo, quali sono i nostri valori, come evitare le ingiustizie».

I Comuni oggi sono in difficoltà nel garantire certi servizi. Il sindaco non ha tutti i torti nel voler far rispettare i pagamenti.

«Lo capisco, ma a certi estremi non si dovrebbe mai arrivare. Si potevano tagliare altre spese, differenziare le rette in base ai redditi. Io ho messo lì una pezza, lo sentivo come dovere civico. Adesso andate avanti voi, dico: a cercare di far pagare i furbi, senza togliere il piatto dei bambini. Quando ha preso la decisione di andare con l’assegno in mano? Una sera, dopo aver parlato con amici. Ma non si può fare niente?, ho chiesto. Lascia stare, mi è stato risposto. Se fai qualcosa finisci in un tritacarne, ti diranno che sei un comunista, uno che sta dalla parte dei furbi...».

E invece?

«Quella sera ho parlato con mia moglie. Ma che cosa siamo diventati? le ho detto. Perché tutti pensano che non vale la pena darsi da fare per cambiare in meglio le cose? Se sei d’accordo, io vado e porto i 50 mila euro che mancano per continuare a dar da mangiare a tutti i bambini».

Erano cinquantamila euro?

«Si, aveva detto questo il sindaco in tv. Pensavo l’avesse sparata grossa e ne bastassero 30 mila. Invece erano solo 10 mila».

Cosa le ha detto la signora che gestisce la mensa davanti all’assegno?

«Mi ha ringraziato. E io speravo che finite le polemiche si potesse far funzionare il servizio, nella legalità. E’ giusto che chi paga regolarmente non paghi anche per altri. Ma il Comune non deve dimenticare il principio della solidarietà».

Si sente un benefattore?

«No. Lo è chi si è privato del poco che ha per dare un contributo alla gestione della mensa. Loro sì che hanno fatto un vero sacrificio. Non mi sento nemmeno un esempio di solidarietà: fanno molto meglio di me quelli che danno gratuitamente una cosa più importante dei soldi, che è il tempo per gli altri.

Che cosa le ha fatto piacere?

«La lettera di un mio dipendente: sono orgoglioso e onorato di poter lavorare con te. C’è ancora del cuore in questo Paese.

Deluso per certe critiche ?

«Non ci tenevo ad apparire. Chiedo scusa ai tanti che mi hanno cercato: ho già detto tutto nella mia lettera. Ha ragione Olmi: la bontà non dovrebbe fare clamore».

«Nessuno verserà più Gli manderò il conto» - Corriere della Sera

«Nessuno verserà più

Gli manderò il conto»

«Ha voluto essere protagonista. In alcuni casi il silenzio è veramente d’oro. La sua è stata un’azione politica»

IL SINDACO

«Nessuno verserà più

Gli manderò il conto»

«Ha voluto essere protagonista. In alcuni casi il silenzio è veramente d’oro. La sua è stata un’azione politica»

ADRO (Brescia) — «Quel signore non ha risolto il problema della mensa dei bimbi, lo ha solo rimandato a settembre. Ora 200 famiglie, per protesta, non pagheranno più la retta. E i conti sono presto fatti: sono 800 euro al giorno che qualcuno dovrà saldare. Manderò i conti alla sua azienda». Oscar Lancini da Adro, al secondo mandato come sindaco eletto in una lista solo «padana», non ha apprezzato il gesto del suo concittadino Silvano Lancini: «Poteva fare quello che voleva mantenendo l’anonimato: saldare il debito e chiudere la vicenda. Invece ha voluto essere protagonista, insegnare la morale a tutti noi, criticando politici, preti e volontari. In alcuni casi il silenzio è veramente d’oro. La sua è stata un’azione politica».

A settembre che succederà, dunque?

«Si potranno sedere al tavolo solo i bambiniin regola con i pagamenti. Per i genitori morosi che lasceranno i bimbi in mensa scatterà la denuncia per abbandono di minore».

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Riporto l'articolo de La Stampa che hai citato:

Un articolo che conferma i miei timori e le mie opinioni.

si ma è colpa del comune che non sa far rispettare le regole... non può smenarci uno in difficoltà se il suo vicino benestante decide di truffare...

una famiglia di 5 persone dichiara 0 euro l'anno e poi hanno cellulare, auto e figlio iscritto alla scuola calcio? :| davvero.. non pensavo potessere essere cosi ovvio.... finanza, amministrazione comunale, erario & Co perdono ogni scusante (ammesso che potessero averle già prima :roll: )

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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una famiglia di 5 persone dichiara 0 euro l'anno e poi hanno cellulare, auto e figlio iscritto alla scuola calcio? :| davvero.. non pensavo potessere essere cosi ovvio.... finanza, amministrazione comunale, erario & Co perdono ogni scusante (ammesso che potessero averle già prima :roll: )

Purtroppo è una cosa assolutamente normale, combattibile molto facilmente (basta incrociare i dati).

Il problema è che NON vogliono farlo per evitare terremoti....

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Purtroppo è una cosa assolutamente normale, combattibile molto facilmente (basta incrociare i dati).

Il problema è che NON vogliono farlo per evitare terremoti....

ma scusa.. terremoti? :lol::lol: far rispettare la legge che tu (stato) hai scritto e ti impegni ad imporre è scatenare un terremoto? ma ben vengano questi terremoti.... questo stato di cose ha rotto le palle.... mi sono rotto di pagare sempre di più ogni volta che decidono che i conti non sono in regola perchè qualcuno dichiara ZERO euro annui :|:|:|:|

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