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Fiat - Montezemolo: "Errore storico opporsi a ingresso Ford"


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Sapevate dell'esistenza di uno stabilimento Ford in Italia (a Trieste) ?

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Sì, ma il mascellone calvo lo fece chiudere per ragioni di sicurezza nazionale. Insomma, durò poco. E comunque, come tutti sanno, la caduta del fascismo non portò certo all'apertura di stabilimenti stranieri in italia, il protezionismo in favore di FIAT sopravvisse, e per molto tempo, alla fine del fascismo.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Sono disgustato.

Ormai il mio personale livello di rancore verso la Fiat è tale da non consentirmi un'analisi lucida,

Direi di concordare pienamente.

quindi mi limito a dire che sentire un'affermazione del genere dal "cocco dell'Avvocato", dopo che "l'errore storico" è stato pagato dall'Alfa Romeo,

"pagato dall'Alfaromeo"?

io direi in primis dalla Lancia che da quell'acquisto ha subito i danni maggiori e irreversibili rispetto alla condizione che godeva a fine anni 80, poi direi Fiat stessa che x adeguarsi a quei debiti ha dovuto rivedere (in modo x il gruppo stesso disastroso) tutti i piani fatti negli anni 80 e Poi dall'Alfaromeo? Certo non si puo negare, ma ricordiamo bene e ancora che l'Alfaromeo in quel momento era f-a-l-l-i-t-a e lo era ben prima dell'arrivo Fiat e che in una impresa normale, che non fosse stata parastatale, sarebbe stata considerata fallita gia da un decennio prima del vero acquisto.

dai suoi appassionati e dall'Italia (che ha perso un patrimonio tecnologico ed imprenditoriale che la Fiat non si è mai neanche sognata), mi fa venire la nausea.

Cosa assolutamente x me non condivisibile e non vera,

il gruppo Fiat negli anni 80 a livello tecnologico era SOPRA Alfaromeo e ben sopra ad una bella fetta di gruppi nel mondo: inutile citare ciò che usciva da quel gruppo sia a livello di prodotto-innovazione-utilitarie nonchè motoristiche in ogni tipologia, o di turbo su grandi ammiraglie come su sportive vincenti su tutti, volumetrici e abbinamenti-turbo, trazioni integrali in tutti i segmenti, triflux, le stessa tecnologia delle iniezioni dirette che iniziavano su diesel o l'efficienza degli stessi motori benzina, i pianali e gruppi sospensioni poi imitate da tutti, fino ad arrivare a quello che bene o male erano l'allora ancora viva Abarth (chissa perche chiusa con l'arrivo alfa) e la Ferrari, pur parte del gruppo... altro che "livello tecnologico che Fiat non si è mai sognata"...

abbi pazienza.. ma l'Alfa anni 80, pur di grande valore tecnologico, era ormai da tempo un imitazione di se stessa da 15 anni almeno.

E non parliamo poi del "valore imprenditoriale" dell'Alfa eh... perche quel valore disastroso in ogni campo in cui si buttava, dal costo-prodotto-mercato, alla gestione industriale, alle "mirabolanti imprese" in F.1 degli anni 80.... sopravviveva soio perche quell'azienda era ParaStatale.. come buco senza fondo per le tasche degli italiani...

con dirigenti piazzati spesso dalla politica che in una impresa privata normale mai li avremmo visti..

altro che alto valore imprenditoriale..

....forse fallimentare...

Ad ogni modo, le "analisi" di Montezemolo a mio avviso hanno la stessa dignità di quelle di un trippaio di Piazza Santa Maria Novella, quindi che venticinque anni dopo ci venga a dire che "è stato un errore storico" è soltanto penoso.

Che banda...

Forse ha solo voluto dire che, a conti fatti, quell'acquisto ha fatto male sia ad Alfa che a Fiat stessa... e su questo c'è poco da obiettare direi: ha ragione e mi pare sia anche una ammissione di fallimento del loro lavoro.

P.S. ho detto imprenditoriale perché Alfa Romeo, secondo me, in mano ad un gruppo industriale "serio", quale Fiat non è stata, avrebbe aumentato la sua quota di mercato, il livello di occupazione e di ricchezza prodotta, anche per il Paese. Non abbiamo la prova di questo; ma abbiamo la prova del disastro Fiat.

certo, come ha fatto la Volvo o la Jaguar da quando in mano a Ford, la Saab a GM, o la Rover in mano a Bmw..... ;)

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ma ricordiamo bene e ancora che l'Alfaromeo in quel momento era f-a-l-l-i-t-a e lo era ben prima dell'arrivo Fiat e che in una impresa normale, che non fosse stata parastatale, sarebbe stata considerata fallita gia da un decennio prima del vero acquisto.

Non vorrei che esplodesse una guerra fra poveri (Alfa vs. Lancia), per cui tralascio tutto il resto del tuo post e mi soffermo alla parte quotata.

E' vero, Alfa al momento della cessione a FIAT era messa economicamente male, ma aveva una dote di impianti, uomini e know-how che la rendevano un bene prezioso.

Quando l'IRI si decise a venderla, in prima battuta si pensò di proporla a FIAT, come naturale che fosse. FIAT si dichiarò non interessata, e le trattative proseguirono su altri tavoli. Solo quando si fece avanti Ford, e praticamente ad accordo già condiviso, ancorché non firmato, FIAT si svegliò dalla sua indifferenza e, memori degli insegnamenti di Valletta (che fin quando fu alla guida del gruppozzo lavorò su tutti i tavoli, in primis quello politico-governativo, per bloccare l'ingresso degli stranieri in Italia), Romiti & Co. ottennero Alfa a condizioni economiche favorevolissime strappandola allo straniero.

Non mi risulta che FIAT subì duri colpi dall'acquisto di Alfa. Al contrario, gli scossoni furono causati dal definitivo cambiamento di rotta voluto da Romiti, appoggiato dalla proprietà, che portò al siluramento di Ghidella (le macchine cessarono di essere il core-business del gruppo e gli sviluppi di nuovi modelli furono rallentati mentre i concorrenti andavano avanti) e all'avverarsi dell'incubo peggiore di Valletta: lo smantellamento dei dazi doganali infra-UE.

Ritornando alla situazione di Alfa sotto IRI... be', hai ragione, se fosse stata una normalissima azienda privata, con quei conti sarebbe andata col culo per terra molto prima. Ma è anche vero che in un'azienda privata, probabilmente, una gestione orientata al prodotto e all'economicità, piuttosto che agli interessi politici e clientelari che caratterizzavano IRI, avrebbe impedito di raggiungere quel grado di dissesto dei conti.

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Direi di ...... in mano a Bmw..... ;)

Come detto prima e meglio di me, non intendo scatenare una guerra tra poveri.

Lancia è stata distrutta da Fiat, però prima del 1986. Qui si sta parlando dell'errore (di Fiat? secondo me no, errore dell'IRI, o meglio della politica italiana che la governava) di non vendere Alfa Romeo a Ford, quindi da quella specifica causa è derivata la fine di Alfa Romeo (e non di Lancia) e quello specifico errore è stato pagato da Alfa Romeo (e non da Lancia).

Lo preciso, altrimenti siamo off topic.

Per il resto, il patrimonio tecnologico Alfa Romeo era superiore a Fiat, secondo me, su svariati fronti. Alfa aveva già studi avanzati sul motore modulare e in generale si stava ponendo problematiche di riduzione di consumi ed emissioni che sarebbero diventate prioritarie negli anni seguenti.

Alfa Romeo nel "citare se stessa da 15 anni" produceva vetture dinamicamente molto superiori a Fiat e alla concorrenza straniera, e in mani accorte avrebbe potuto diventare quello che oggi è Bmw.

Circa il fatto che fosse "f-a-l-l-i-t-a" abbi pazienza ma sono chiacchiere: sei in possesso di una sentenza di fallimento del Tribunale di Milano? A me risulta che non sia stata venduta da un curatore fallimentare. Prima di scandire le parole, assicuriamoci di dire cose "tecnicamente" (cioè giuridicamente, in questo caso) fondate.

Se poi per "f-a-l-l-i-t-a" intendi "con bilanci in perdita da alcuni anni", è una cosa diversa: è un'azienda che va male e che va risanata. Esattamente come la Fiat fino a poco tempo fa. Come vedi, si può anche decidere di rifinanziare: le banche hanno creduto a Maglione e gli hanno dato una qualche secchiata di milioni di euros. Si poteva fare anche nel 1986.

Semmai, ha più senso dire che non era corretto che i contribuenti italiani continuassero, tramite la partecipazione statale IRI, a finanziare l'Alfa Romeo.

Comunque, prima di trovare così indegno questo, teniamo presente che tutt'oggi i contribuenti italiani finanziano enti e società non esattamente indispensabili alla collettività, eppure mantenute - magari indirettamente - con denaro pubblico per salvare occupazione e pace sociale. Quindi...

Comunque, per rimandere in topic, invece che rifinanziare l'ennesima volta l'Alfa Romeo, si poteva venderla alla Ford.

Ford non ha fatto a pezzi Jaguar. Infatti oggi Jaguar è molto più viva e presente sul mercato di Alfa Romeo, in proporzione al target di clientela (ovvio che non possiamo comparare le XJ con le Mito sul piano dei semplici numeri di vendita).

Infine, quando dico potenzialità imprenditoriale, parlo di ciò che si sarebbe potuto fare con Alfa Romeo nel 1986, con quel marchio e quelle potenzialità tecnologiche e umane. Fuori dall'IRI, tutto il "carrozzone" parassitario (dirigenti piazzati per volontà politica, operai in sovrannumero per soddisfare esigenze elettorali e via dicendo) sarebbe stato velocemente ridimensionato. A quel punto, gli utili sarebbero arrivati. Perché come ha detto molte volte Fusi, ACS e qualcun altro, Alfa non era in perdita per la gestione operativa, cioè per il fatto di non riuscire a vendere le auto al prezzo in cui remuneravano i costi diretti di produzione, ma per tutta una serie di extracosti "strutturali" che avrebbero potuto essere tagliati senza ridurre la qualità delle vetture (e quindi senza ridurre il prezzo "target" di mercato).

In altri termini: se io vendo in perdita perché ho trentamile persone in esubero che non producono niente, le licenzio (al netto del contraccolpo sociale, ma non stiamo parlando di questo) e torno in utile.

Se invece faccio macchine di melma e non le vendo perché sono macchine di melma e la gente non è scema e non le compra, non ho alcuna strategia aziendale per salvarmi dalla bancarotta. E non importa quanto ho risparmiato sui costi, perché se non ho ricavi, il saldo resta negativo.

Per questo dico che Alfa Romeo avrebbe potuto presentare un grande appeal imprenditoriale, per un nuovo proprietario che avesse avuto la possibilità di eliminare gli sprechi cagionati dalla politica.

Non a caso Ford si era fatta avanti: o qualcuno pensa che gli americani degli anni Ottanta fossero benefattori? Perché avrebbero comprato un'azienda "f-a-l-l-i-t-a" ad un prezzo, tra l'altro, superiore (pare) a quanto pagato da Fiat? Io non credo che in Ford fossero coglioni.

I "coglioni" (absit iniuria verbis, si fa per parlare e non offendere nessuno) sono stati gli italiani che hanno preferito gli ovini.

Che oggi Montezuma lo "ammetta", dopo che ha mangiato in quel piatto per venticinque anni, è francamente disgustoso.

Giulia Nuova Super 1300

75 1.8 carburatori

33 IE Imola

145 1.6 TS 16V

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Alfa non era in perdita per la gestione operativa, cioè per il fatto di non riuscire a vendere le auto al prezzo in cui remuneravano i costi diretti di produzione, ma per tutta una serie di extracosti "strutturali" che avrebbero potuto essere tagliati senza ridurre la qualità delle vetture (e quindi senza ridurre il prezzo "target" di mercato).

[...]

Per questo dico che Alfa Romeo avrebbe potuto presentare un grande appeal imprenditoriale, per un nuovo proprietario che avesse avuto la possibilità di eliminare gli sprechi cagionati dalla politica.

Bravo. E non lo si ripeterà mai abbastanza.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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eliminare gli sprechi causati dalla politica... è una parola.

quello è un pozzo senza fondo, nessuno in Italia ha i testiculi per fare una cosa del genere, piuttosto per buona pace di tutti lo stato ti da soldi per tenere li la gente a far finta di lavorare.

purtroppo in italia è impossibile fare industria pesante con concreto margine di guadagno. scelte difficili e drastiche che in altri paesi vengono attuate per snellire aziende e garantirne la sopravvivenza in Italia non possono essere attuate... guardate solo quello che sta succendendo a Pomigliano.... mi dispiace ma Alfa Romeo era condannata. Risucchiata nelle logiche clientelari italiote. non sono un Alfista, però mi piange sempre il cuore quando leggo di questo straordinario patrimonio umano e tecnologico andato irrimediabilmente perduto (idem con Lancia)

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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eliminare gli sprechi causati dalla politica... è una parola.

quello è un pozzo senza fondo, nessuno in Italia ha i testiculi per fare una cosa del genere, piuttosto per buona pace di tutti lo stato ti da soldi per tenere li la gente a far finta di lavorare.

purtroppo in italia è impossibile fare industria pesante con concreto margine di guadagno. scelte difficili e drastiche che in altri paesi vengono attuate per snellire aziende e garantirne la sopravvivenza in Italia non possono essere attuate... guardate solo quello che sta succendendo a Pomigliano.... mi dispiace ma Alfa Romeo era condannata. Risucchiata nelle logiche clientelari italiote. non sono un Alfista, però mi piange sempre il cuore quando leggo di questo straordinario patrimonio umano e tecnologico andato irrimediabilmente perduto (idem con Lancia)

Beh, l'accordo con Ford era bello che fatto...non è colpa loro se Prodi e compagnia bella hanno stoppato all'ultimo momento...

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Beh, l'accordo con Ford era bello che fatto...non è colpa loro se Prodi e compagnia bella hanno stoppato all'ultimo momento...

appunto, "questo matrimonio non s'ha da fare" ed è stato tutto stoppato per dare giovamento ai vari clientes. la FORD avrebbe agito da azienda, avrebbe ridotto gli sprechi e sviluppato il marchio (o comunque avrebbe tentato) proprio perchè l'azienda USA non comprava per misericordia ma per farci dei soldi. Prospettive terrificanti per la politica la cui prerogativa è salvare i posti di lavoro per evitare malcontenti e rumori da parte della "Piazza" oltre che ovviamente dispensare favori....concetti come produttività, sviluppo industriale e tecnologico passano in terzo piano.

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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