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Mini Moke - Beachcomber - (Notizie)


superkappa125

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A quanto pare MINI starebbe pensando di mettere in produzione la Beachcomber, traendone un'erede spirituale della simpaticissima Moke d'antan.

The Moke is back! MINI bosses have given Auto Express strong hints that the buggy-inspired Beachcomber concept will be sent down the production line.

Designed to show off the new Countryman crossover, the stripped-down Beachcomber proved a massive hit when it was revealed at the Detroit Motor Show in January.

So much so that MINI is close to giving it the green light. Head of brand management Dr Wolfgang Armbrecht said: “We will come back to this to see if there is a business basis, as we were overwhelmed by the reaction. MINI will never show a concept that won’t make production.”

The Beachcomber was built around the road-ready version of the Countryman, but lost the doors and roof panels in homage to the Moke – the legendary Mini-based take on the classic beach buggy. Its four individual seats are wrapped in wetsuit material for all-weather durability, and the rear-mounted spare wheel holder is actually a lockable storage box. If the weather takes a turn for the worse, a fabric tonneau can be attached to the car, while more long-term rain protection is provided by lightweight, removable plastic door and roof panels.

As with the Moke – made from 1964 to 1993 – the Beachcomber has a metal, body-coloured grille, only this time the designers have inserted driving lights. Off-road ability is enhanced by higher ground clearance than the Countryman, as well as chunky tyres. Plus, the new ALL4 four-wheel-drive system is likely to be included as standard.

If it is built, the Beachcomber would have few natural rivals – perhaps only the permanently open-topped Smart Crossblade.

And the name? Bank on Moke, if Dr Armbrecht’s comments are anything to go by. “MINIs need authentic names,” he said.

The Countryman goes on sale in the UK in September, with prices starting at £16,000 for the 1.6-litre One model.

Read more: The Moke is go! | Auto Express News | News | Auto Express

Via Autoexpress.

In italiano da Autoblog:

Ritorna la Mini Moke, come versione di serie della Beachcomber Concept esposta quest’anno al Salone di Detroit. Lo ha confermato Wolfgang Armbrecht, capo del brand Mini, in un’intervista rilasciata ad “AutoExpress”. La decisione di produrre la concept car derivata dalla Mini Countryman nasce dalla calorosa accoglienza ricevuta dalla vettura durante la kermesse statunitense, tenutasi lo scorso gennaio.

La nuova Mini Moke dovrebbe confermare le caratteristiche della Mini Beachcomber, come i quattro sedili singoli, l’assenza delle porte e il tetto open top, nonché le portiere aggiuntive in plastica per la protezione dalla sabbia e la custodia posteriore per la ruota di scorta che in realtà funge da vano portaoggetti. Inoltre, la Mini Moke sarà disponibile anche nelle versioni ALL4 a trazione integrale.

Per quanto riguarda le motorizzazioni, non è ancora noto quali saranno i propulsori che verranno collocati sotto al cofano della Mini Moke, anche perché l’auto, molto probabilmente, debutterà nel 2013, esattamente venti anni dopo l’uscita di scena dell’antenata. La nuova Mini Moke segnerà il ritorno delle spiaggine e, in questo caso, la domanda sorge spontanea: quando Citroen presenterà la nuova Méhari?

Come ho già detto, se adottassero il montante posteriore della Beachcomber (più inclinato e senza il vetro che fa il giro), la linea ne guadagnerebbe tantissimo.

La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona.

La pratica è quando tutto funziona ma non si sa come.

Spesso si finisce con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perché.

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  • 7 mesi fa...
I vertici Mini hanno deciso di interrompere lo sviluppo della vettura su base Beachcomber, originale “spiaggina” presentata sotto forma di concept car durante lo scorso salone di Detroit. Secondo quanto riferisce Autocar, la versione di serie non avrebbe rispettato alcuni fondamentali requisiti in materia di sicurezza, costringendo tecnici e stilisti a studiare soluzioni alternative per guadagnare l’omologazione. Questi interventi correttivi - fra cui le traverse laterali per sopperire alla mancanza dei battenti - hanno poi compromesso l’originalità della vettura, mitigando la freschezza di un progetto ormai sminuito. La dirigenza è stata quindi costretta ad apporre la parola “fine”.

La Moke non s'ha da fare. Peccato.

Via Autoblog.it

La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona.

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