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Follia a Genova!


Navarre75

Messaggi Raccomandati:

....e la Savoia gliela lasciamo ??

Almeno ci ridiano Tenda, visto che se la sono presa...:(

Ben poca cosa Tenda, considerato che volevano prendersi la valle d'aosta e il piemonte fino a ivrea come "risarcimento di guerra" (certo che la lezione di 25 anni prima l'avevano proprio imparata...) e i brasiliani - su ordine degli americani - han dovuto prenderli a colpi di cannone per tornare a più miti consigli....

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

......

Nella nostra democrazia chi ha la meglio sono i prepotenti perchè "i liberi" sono troppo mezze seghe per difendere la propria libertà :roll:

Sono d' accordo.

I pochi mezzi che ha il cittadino comune per farsi valere non vengono sfruttati vedasi i referendum unico strumento di democrazia diretta:

a sentire in giro quasi tutti erano contrari alla legge 40 ma quando si è trattato di alzare il culo per mettere una crocetta quanti sono andati? eh ma tanto siamo vecchi per avere figli, che ci importa? eh ma dobbiamo andare al mare....

sono pronto a metterci le palle che il referendum sull'acqua non raggiungerà il quorum salvo poi imprecare quando le tariffe aumenteranno...

Siamo il paese dell' "indignamento da poltrona"!

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e con questa (se confermata) ci togliamo da tutti gli impicci:

Italia-Serbia, ultras processati in patria

Gli ultras serbi che hanno caratterizzato la serata di ieri a Genova con atti di violenza e guerrigli urbana che hanno portato alla sospensione dell'incontro Italia-Serbia, valido per le qualificazioni agli Europei di calcio 2012, saranno processati in patria. Lo ha riferito una fonte della polizia all'agenzia Beta.

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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Ben poca cosa Tenda, considerato che volevano prendersi la valle d'aosta e il piemonte fino a ivrea come "risarcimento di guerra" (certo che la lezione di 25 anni prima l'avevano proprio imparata...) e i brasiliani - su ordine degli americani - han dovuto prenderli a colpi di cannone per tornare a più miti consigli....

vero, ma il grosso lo fece la divisione Alpini monterosa della RSI, respingendo i franzosi diverse volte.

Storia, la divisione alpina Monterosa

ci sarebbe un altro link più completo.. la fonte è decisamente di stampo fascista, i fatti esposti sono tuttavia documentati. lo riporto per correttezza (purtroppo in Italia va cosi... le cosi dette "Vittorie" a meno che non siano della Resistenza non è politicamente corretto riportarle e solo una certa fazione politica ha interesse nel documentarlo)

http://www.italia-rsi.org/aosta/salvezzaorientali.htm

sorry for the off topic :mrgreen:

Modificato da JackSEWing

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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"Evitato un altro Heysel"

Karadzic: ci hanno difesi con le armi

È stata evitata un'altra tragedia simile a quella di Juventus-Liverpool 1985' date=' un altro Heysel, perché gli ultras che hanno messo a ferro e fuoco la zona di Marassi fino alle 2 erano veri e propri criminali. È questa la considerazione che trapela tra i responsabili dell'ordine pubblico al termine della notte di furia e violenza degli ultras serbi. Il presidente della federazione serba Karadzic: "La polizia ci ha difeso con le pistole"

''Noi eravamo pronti a giocare, ma non abbiamo potuto farlo'', ha detto il massimo dirigente del calcio serbo, secondo il quale sarebbe stato meglio non cominciare affatto l'incontro. "Abbiamo avuto segnali di ciò che sarebbe accaduto. Questi ragazzi sono solo gli esecutori, coloro che hanno organizzato tutto questo si trovano a Belgrado - ha continuato - Per due giorni ci siamo sentiti in una polveriera, abbiamo passato dei brutti momenti durante gli allenamenti, di fronte all'albergo e ora anche qui. Lo Stato deve reagire", ha chiuso il discorso Karadzic all'aeroporto di Belgrado, dove la delegazione serba è rientrata.

A Genova, come è noto, l'inferno. Le forze dell'ordine hanno scelto di evitare, sia in città, prima della partita, sia a Marassi, nelle fasi precedenti il tentativo di disputa del match, di caricare i serbi per non scatenare la guerriglia urbana o, nello stadio, mettere a repentaglio l'incolumità degli spettatori più prossimi al settore occupato dalla delinquenziale banda. Fuori, gli scontri sono scattati non appena i serbi hanno sfondato i cancelli della gabbia dell'antistadio in cui erano stati radunati. Nonostante la violenza, l'incredibile caos, Polizia e Carabinieri sono riusciti a evitare la fuoriuscita, la fuga di schegge impazzite in direzione delle vie del quartiere, ancora completamente intasate a causa della situazione.

In mattinata, il bilancio della Questura di Genova parla di 17 arresti e 16 feriti, di cui 2 Carabinieri e gli altri tutti serbi. Sono 35 gli hooligans denunciati, 138 quelli identificati. Dei 16 feriti che hanno fatto ricorso alle cure mediche negli ospedali genovesi, uno e' ricoverato a scopo precauzionale. La polizia autostradale nella notte ha predisposto un piano di evacuazione dei pullman dei tifosi serbi, e il deflusso si è completato regolarmente.

[b']Prandelli: "Bisogna prevenire"

"Ho visto bambini scappare impauriti"

''I giocatori serbi sono sotto scacco, hanno casa e famiglie e devono tornare: sono ragazzi impauriti. Il calcio non deve avere paura degli ultrà: la via è la prevenzione''. Cesare Prandelli avrebbe voluto giocare la partita con la Serbia, anche se quando gli hooligans hanno tentato di sfondare la vetrata che li divideva dagli italiani, la situazione stava precipitando: "Ho visto gente coi bambini scappare a gambe levate. Poteva finire in tragedia."

"Noi eravamo pronti ed avremmo voluto giocare: abbiamo fatto regolare riscaldamento, poi quando siamo tornati nello spogliatoio cercavamo di capire quanto durasse la pausa per evitare problemi fisici. Abbiamo sempre pensato di giocare". Nessun commento alle ipotesi di dure sanzioni Uefa: "Tutti sapevano che gli hooligans avrebbero impedito la partita? Noi no. Non so cosa deciderà l'Uefa, aspettiamo con serenità - ha detto Prandelli a proposito delle sanzioni in arrivo, a chi gli ricorda dei 5 anni inflitti all'Inghilterra in occasione dell'Heysel -. È chiaro però che quella è gente che non ha nulla da perdere e perciò è disposta a tutto. Veri delinquenti, immagino con problemi sociali e politici. I giocatori della Serbia erano impreparati e impauriti, abbiamo chiesto loro di andare sotto la curva a calmare la gente. Applausi e segni nazionalisti? Non so, ma è chiaro che sono sotto scacco. Hanno le famiglie, devono tornare in Serbia e rischiano di ritrovarsi quella gente sotto casa. Sono stati costretti ad assecondarli."

Lo disse Capello mesi fa, il calcio italiano è ostaggio degli ultras. Oggi emerge che non è la serie A il centro del problema: "Situazioni del genere le abbiamo vissute anche noi, anche se non così gravi. In certe città ci sono pesanti condizionamenti, è inutile negarlo - ha continuato il ct azzurro -. Bisognerebbe tornare a essere liberi di parlare e dire quel che pensi. E invece se perde una partita, per un giocatore è difficile uscire la sera a mangiare la pizza con i figli, magari non si dice ma è così. Però qualche anno fa la situazione era peggiore, le parole di Capello non sono cadute nel vuoto, ora si sta lavorando e le misure vanno nella giusta direzione."

E ancora: "Professione ultras? Io di hooligan stipendiati non ne conosco. Non bisogna aver paura di fronte a questa violenza, né si può immaginare un calcio senza tifoserie organizzate. Certo, sarebbe bello uno stadio tutto di famiglie e bambini. L'esperienza di Firenze insegna: i Della Valle hanno chiarito subito, un gesto di violenza e lasciamo la società. Ma se si parla con i capi tifosi e si capiscono le loro esigenze, sono i primi a fermare scintille di violenza. Bisogna lavorare sui tifosi del futuro, oramai il mondo adulto è malato. Intanto, non si può intervenire quando è troppo tardi."

È il discorso della prevenzione, il sasso lanciato da Prandelli: "Ma non mi riferivo a quel che è successo nell'immediato prepartita - ha spiegato -. Se la polizia ha ritenuto di non intervenire per le strade di Genova, evidentemente era per non danneggiare i cittadini. Il fatto è che non si deve arrivare a quel punto. Al capo ultras arrestato nella notte chiederei se ha una famiglia e dei fratelli più piccoli, e come immagina il suo futuro''. A uno dei tanti bambini "che quel ricordo gli rimarrà a lungo, ma poi il calcio continuerà e sarà un divertimento."

Prandelli ha infine spiegato dal campo qual è stato il momento di tensione più alta: ''Quando ho visto che gli ultrà serbi stavano tentando di sfondare la vetrata che li divideva dai tifosi italiani ho avuto davvero paura. Quando è così, può succedere di tutto."

Sul saluto 'a tre dita' di Stankovic e compagni sotto la curva serba: ''Abbiamo chiesto anche noi ai nostri avversari sportivi di andare sotto la curva degli hooligans e provare a calmarli. Non so che gesto abbiano fatto, ma loro erano chiaramente impauriti."

Platini: "Tolleranza zero"

"Choccato nel vedere le immagini"

"Sono scioccato nel vedere le immagini di Italia-Serbia. Attendo i risultati dell'inchiesta". È il commento di Michel Platini, presidente Uefa, dopo gravi incidenti di Genova. "L'Uefa segue una linea di tolleranza zero nei confronti della violenza negli stadi", è il monito del numero uno francese. "La collaborazione delle autorità - aggiunge - è la chiave per combattere questa piaga e la chiederò ai più alti livelli ai paesi interessati."

"Ero di ritorno dall'Olanda quando ho visto le immagini di Italia-Serbia: sono rimasto choccato". Michel Platini quasi non si capacita per quanto accaduto al "Ferraris". Anche perché Le Roi, che era all'Amsterdam Arena per assistere a Olanda-Svezia, non ha mai dimenticato la tragedia dell'Heysel. Era pure in campo in quella finale di Coppa Campioni del 29 maggio 1985. "Ho troppi brutti ricordi legati alla violenza nel calcio."

Arrestato Ivan, il capo dei serbi

Ha guidato la guerriglia di Marassi

Si era nascosto nel vano motore di un pullman di tifosi serbi, le forze dell'ordine lo hanno trovato e identificato grazie a una data tatutata sull'avambraccio. Tra i 17 arrestati per i gravissimi incidenti di Italia-Serbia c'è anche 'Ivan': questo il nome di battaglia del capo ultras in maglia e passamontagna neri che, armato di tronchesino, ha guidato la guerriglia all'interno dello stadio di Marassi. Nel bilancio della notte anche 16 feriti.

CHI È "L'UOMO NERO"

Si chiama Ivan Bogdanov, ha 30 anni, è noto come leader della frangia più dura del tifo nazionalista della Stella Rossa di Belgrado. È l' "uomo nero", l'uomo del tronchesino che ha condotto le operazioni di guerriglia all'interno dello stadio prima, durante e dopo Italia-Serbia. Si trova attualmente in stato di arresto nelle camere di sicurezza della questura di Genova.

Bogdanov è stato riconosciuto dai tatuaggi incisi sulle braccia e mostrati in particolar modo quando si è arrampicato sulla rete, ripreso da tutte le telecamere. Sul suo bicipite destro, "Ivan" porta incisa la data "1389" che ricorda la battaglia della Piana dei Merli, battaglia che - nonostante la sconfitta patita dai Serbi per mano dei Turchi - è divenuta il mito fondante dello spirito ultranazionalista serbo. Bogdanov è capo del gruppo "Ultra Boys". Detto anche "Coi", è disoccupato e su di lui pendono quattro denunce penali.

13 ottobre 2010

da Sport Calcio Mercato Gossip F1 MotoGp News Live Foto Video - SPORTMEDIASET

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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"Figc può essere responsabile"

Uefa "avverte" l'Italia sugli scontri

Oltre al danno' date=' l'Italia rischia la beffa. Secondo l'Uefa, infatti, anche la Figc potrebbe avere sanzioni per le violenze avvenute a Genova a lato della sfida con la Serbia. "Oltre alla responsabilità di chi provoca incidenti, i regolamenti Uefa prevedono anche quella della Federazione che organizza la partita e deve garantire la sicurezza nello stadio e il regolare svolgimento dell'incontro", ha detto il portavoce del massimo organismo, Rob Faulkner.

"Non possiamo dire ancora nulla in previsione dell'inchiesta che sarà portata avanti dalla Commissione disciplinare - ha aggiunto - ma ricordo che i nostri regolamenti prevedono non soltanto una sanzione per azioni premeditate da parte di una delle due tifoserie ma anche una corresponsabiltà della federazione ospitante per non aver adeguatamente garantito l'ordine pubblico. Per stabilire l'esatta attribuzione delle responsabilità prenderà ora in esame tutta una serie di elementi fra i quali anche l'eventuale scambio di informazioni tra le federazioni su eventuali azioni delle tifoserie."

FIGC: "LA SCELTA DI GENOVA NON ERA SBAGLIATA"

''Non abbiamo sbagliato a scegliere la città di Genova e lo stadio Marassi per la partita contro la Serbia. Certo quello che è successo ci fa riflettere, ma l'impianto di Genova è a norma e ospita regolarmente partite di Serie A e anche di Champions League''. Lo ha detto il direttore generale della Figc, Antonello Valentini, nel corso della conferenza stampa indetta dall'Osservatorio del Viminale dopo i fatti di Genova. ''Non c'era nessun tipo di allarme - ha aggiunto - non si poteva prevedere questa escalation di violenza''. Opinione condivisa dal portavoce dell'Osservatorio, Roberto Massucci. ''Non avevamo informazioni particolari dall'intelligence serba - ha ammesso - il rischio si è concretizzato solo al loro arrivo in città e nel corso della partita. Certo la gara era da considerare a rischio, ma non tale da cambiare sede della partita. Questi si sono rivelati veri e propri criminali che hanno fatto di tutto per occultare gli oggetti, approfittando della perquisizione che non poteva che essere sommaria."

FIGC: UEFA HA DETTO BANALITÀ ASSURDA

''Se temiamo sanzione Uefa? L'istituto della responsabilità oggettiva è uno dei capisaldi della giustizia sportiva internazionale. La dichiarazione del portavoce dell'Uefa su eventuali rischi di sanzione anche per l'Italia è dunque di una banalità assoluta". Lo ha detto il direttore generale della Figc, Antonello Valentini, nel corso della conferenza stampa dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. ''Adesso il referto dell'arbitro (unico responsabile della decisione di sospendere la partita) e la relazione del delegato Uefa andranno alla commissione dell'Uefa, insieme alle immagini video che stiamo raccogliendo. Già il 28 ottobre la commissione disciplinare potrebbe prendere una decisione. Noi seguiremo l'iter della giustizia sportiva'', ha aggiunto.

UEFA CHIEDE ACQUISIZIONE VIDEO SCONTRI

L'Uefa ha chiesto alla Federcalcio italiana l'acquisizione di immagini video della serata del Luigi Ferraris, da aggiungere ai referti di arbitro e delegato per la gara con i serbi (già arrivati nella sede di Nyon): il tutto sarà integrato da ulteriore materiale di indagine. La Figc si è tenuta in queste ore in contatto con l'Uefa ed il punto sarà fatto dal direttore generale Antonello Valentini nella conferenza congiunta con il Viminale. L'Italia è comunque pronta a rispondere ad eventuali quesiti dell'Uefa sulla dinamica degli incidenti, sulle misure di sicurezza e, nel caso, sulla linea seguita dalla Federcalcio in caso di trasferta di tifosi italiani all'estero. Ieri Roberto Massucci, responsabile del Viminale per la sicurezza della Nazionale, aveva sostenuto che le informazioni provenienti da Belgrado fossero in sostanza insufficienti ed inadeguate.

BOBAN: "TRISTE PER I SERBI"

"I tifosi serbi hanno scelto il calcio perché offre una piattaforma mediatica unica, purtroppo le istituzioni, la giustizia, la polizia, tutti quelli che dovrebbero pulire il calcio da questi personaggi non riescono a farlo per tanti motivi, ci sono riusciti solo in Inghilterra e a pagare siamo tutti noi che amiamo questo sport". Questo il pensiero di Zvonimir Boban. L'ex fuoriclasse croato del Milan parla degli incidenti scoppiati ieri durante Italia-Serbia e commenta anche il comportamento dei giocatori serbi che ieri sono andati sotto la curva dei propri tifosi applaudendoli e cercando di calmarli. "Hanno perso un poco della loro dignità, sono andati lì perché sapevano che si stava creando una situazione insopportabile, capivano bene cosa poteva succedere dopo la partita contro l'Estonia, sportivamente una sconfitta grave, ma che non può generare tutto questo. Volevano calmare le acque ma non ci sono riusciti - spiega Boban -. Quando fai un gesto come quello dei giocatori serbi credo che ti senti triste, io mi sono sentito triste per la loro dignità. Sono stati offesi dai loro tifosi, hanno maltrattato un loro compagno di squadra e sono dovuti andare lì per cercare un contatto, è triste farlo. Lì pensi a giocare per te stesso e te ne freghi dei tuoi tifosi, ma capendo la situazione sono andati sotto il settore dei sostenitori serbi perdendo un po' di orgoglio personale". Secondo Boban quanto successo ieri "è molto grave perché la Serbia giocava a casa di un'altra Nazionale, è stato fermato un movimento e per la nazione serba è stato mandato un messaggio molto grave. Dobbiamo distinguere tra violenti e persone normali, in questo caso si paga anche la storia recente, la guerra, tutto fa sì che queste azioni diventino cosìaggressive e violente."

"MIHAJLOVIC HA PREFERITO NON COMMENTARE"

''Dopo aver assistito a quanto avvenuto ieri sera a Marassi c'è poco da dire, le immagini parlano da sole. Per qualsiasi giocatore sarebbe stato difficilissimo giocare, per un azzurro così come anche per un serbo''. Così Marco Marchionni sui drammatici fatti di ieri sera che hanno portato alla sospensione della partita Italia-Serbia valida per le qualificazioni agli Europei. ''Mihajlovic durante l'allenamento di stamani non ha commentato questa vicenda con noi - ha continuato l'esterno destro della Fiorentina - ma è chiaro che a lui come agli altri nostri compagni di squadra serbi dispiace quanto accaduto e non penso che adesso, a caldo, faccia loro piacere parlarne."

AGENTE KRASIC: "FATTI INCOMMENTABILI"

"È una cosa incommentabile". Esordisce così Vlado Borozan, uno dei più importanti procuratori serbi, intervistato da Calciomercato.it, per commentare gli incidenti avvenuti ieri prima e durante la partita Italia-Serbia. "Speriamo di scordarci il prima possibile di questi delinquenti, per tornare a parlare di cose che meritano di essere commentate. Ieri ero allo stadio, c'era una grande amarezza da parte di tutti i giocatori. Uno sgomento generale per quanto provocato da quei soggetti che non meritano nemmeno pubblicità. Ero anche fuori dall'albergo della nazionale quando e' stato aggredito il portiere Stojkovic, sono stati momenti di paura. In tribuna eravamo tutti amareggiati, volevamo solo divertirci e stare con i nostri calciatori per parlare di calcio giocato (Borozan assiste, tra gli altri, Milos Krasic e Branislav Ivanovic, ndr)". L'agente Fifa lancia poi un messaggio condivisibile. "Non vorrei che per colpa di quei teppisti si infanghino tutti i serbi e la Serbia. In quel settore c'erano anche giovani e bambini che volevano solo tifare per la propria nazionale. Questa gente esiste dappertutto, purtroppo spesso il calcio viene usato per altri pretesti e succede cosi' in tutto il mondo. Se continua cosi', sarà difficile renderlo uno sport per bambini e famiglie."

SCUSE UFFICIALI DEL GOVERNO SERBO

In una telefonata al ministro degli Esteri, Franco Frattini, il capo della diplomazia di Belgrado Vuk Jeremic ha "ribadito le scuse ufficiali del governo serbo per i fatti" di Genova. Lo riferisce la Farnesina in un comunicato. "Jeremic - a quanto si apprende - ha fatto stato che il governo serbo, una volta accertate le singole responsabilità, non esiterà ad adottare misure radicali nei confronti dei criminali che hanno provocato gli incidenti."

TRA GLI ARRESTATI ANCHE UN ITALIANO

Tra i 17 tifosi arrestati per gli scontri che si sono verificati tra i tifosi serbi e le forze dell'ordine, c'è anche un italiano di 18 anni. Il ragazzo sarebbe stato arrestato perché trovato in possesso di una spranga nei pressi dello stadio Marassi.

L'UEFA HA APERTO UN'INCHIESTA

L'Uefa ha aperto un'inchiesta sugli incidenti che si sono verificati ieri a Genova prima, durante e dopo Italia-Serbia. Il caso verrà esaminato il prossimo 28 ottobre. Una volta completato il dossier con l'assistenza dei referti di arbitro e delegato, la questione verrà sottoposta alla Commissione disciplinare e di controllo dell'Uefa "per ulteriori esami e possibili sanzioni", che potrebbero andare dalla diffida alla multa fino alla "chiusura dello stadio o alla squalifica dalle competizioni in corso e/o esclusione da future competizioni."

POLIZIA SERBA PUNIRÀ I VIOLENTI

La polizia serba adotterà misure punitive nei confronti degli hooligan responsabili delle violenze allo stadio di Genova. Come ha detto una fonte della polizia all'agenzia Beta, vi sono i presupposti per processare in Serbia i responsabili. Di gran parte di loro, ha aggiunto la fonte, si conosce l'identità. Sottolineando che la polizia segue da vicino l'evoluzione della situazione, la fonte ha aggiunto che gli hooligan di Genova non hanno ancora fatto ritorno in Serbia.

VERSO IL RIMBORSO DEI BIGLIETTI

Rimborso del biglietto in vista per i tifosi che erano presenti allo stadio "Luigi Ferraris", e che sono stati costretti ad abbandonarlo dalla violenza degli ultras serbi. La Federcalcio ha infatti annunciato che sta valutando le modalità del rimborso, che saranno messe a punto nei prossimi giorni.

LA FIGC: POLIZIA SERBA NON HA COLLABORATO

Antonello Valentini, direttore generale della Figc, torna su quanto accaduto al "Ferraris" di Genova e prova a guardare il lato, se non positivo, meno negativo perché "per fortuna chi gestisce l'ordine pubblico ha saputo mantenere i nervi saldi. In quelle situazioni è facile lasciarsi andare all'istinto e invece il male 'minore' è stato garantito. Noi siamo scesi in campo convinti che si potesse giocare - spiega Valentini - Tutte le misure di sicurezza erano state rispettate, il ministero degli Interni aveva messo in campo un piano di sicurezza concordato, ma è arrivata questa gentaglia, delinquenti comuni che dovevano essere fermati alla partenza, non c'è stato nessun allarme e nessun poliziotto è stato inviato al seguito dei tifosi". Il dg della Federcalcio sottolinea che i colleghi serbi "avevano il diritto di chiedere un certo quantitativo di biglietti che noi abbiamo fornito e loro hanno venduto senza dare alcuna indicazione su chi aveva acquistato i tagliandi."

IL SINDACO DI GENOVA: CHI HA FATTO ENTRARE QUESTA GENTE?

"Mi domando una cosa: chi ha permesso a questi disgraziati di entrare in Italia?". È quanto si chiede il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, ancora scossa per quanto accaduto ieri sera, in occasione della gara, mai disputata, tra gli azzurri e la Serbia. "Va fatta chiarezza - dice ai microfoni - Non e' possibile distruggere un pezzo di città, oltre che portare un'ombra ancora più pesante sul calcio, per non aver saputo prevenire. Secondo me, e' mancata a monte la capacita' di individuare questi delinquenti". La Vincenzi rivela tra l'altro che "diverse ore prima, alcune centinaia di questi che non possono chiamarsi tifosi si sono radunati. Dopo una fase iniziale in cui sembravano chiassosi, scomposti ma non particolarmente delinquenziali, hanno cominciato a correre, sono volate bottiglie, sono stati imbrattati muri preziosi di palazzi antichi e hanno cominciato a fare i loro bisogni ovunque. Ho sofferto questa situazione in maniera molto intensa". Il sindaco si era anche messo in contatto con la Questura "e mi sono sentita dire che gli agenti erano lì ma che quelli erano dei delinquenti e si doveva evitare che finisse in tragedia. Ho capito che c'era una linea morbida per evitare la tragedia."

L'AMBASCIATA SERBA: CHIEDIAMO SCUSA AGLI ITALIANI

In un comunicato ufficiale, l'ambasciata della Repubblica di Serbia a Roma ha "chiesto scusa al popolo italiano" per gli incidenti perpetrati dagli ultranazionalisti allo stadio di Genova. "Ci vergogniamo di quanto è successo", si legge.

SERBI SCORTATI AL CONFINE SLOVENO

Gli ultras serbi al rientro da Genova vengono scortati dalla Polizia di Trieste dalla barriera del Lisert, al confine con la Slovenia. Alcuni autobus sono già in territorio sloveno, mentre altri sono in arrivo nelle prossime ore. Al momento - ha fatto sapere la Digos del capoluogo giuliano - non ci sono stati incidenti di sorta. Oltre che in autobus molti tifosi serbi viaggiano con automobili private.

L'ARSENALE DEI SERBI

Quando, verso le due della notte, la tensione è calata, la polizia ha fatto scendere gli hooligans già saliti sui bus per le perquisizioni e ha sequestrato l'arsenale dei serbi: a bordo bastoni, spranghe, coltelli e uno zainetto con all'interno dei grossi petardi o bombe carta

LA STAMPA SERBA: FUSIONE TRA FASCISTI

La stampa serba dedica ovviamente ampio spazio alla guerriglia scatenata dagli ultras serbi a Genova. "I giocatori della nazionale serba sono rimasti molto delusi dal comportamento dei tifosi - scrive il quotidiano Vesti-Online - neppure il capitano Dejan Stankovic è riuscito a placare gli animi". Il Vreme ritiene che "non si può non pensare che si tratta della continuazione dei gravi incidenti avvenuti a Belgrado, domenica 10 ottobre, quando la polizia ha impedito la lapidazione dei partecipanti al Gay Pride" e che dunque "la violenza di Belgrado si è trasferita allo stadio di Genova, portata da gang sfrenate di tifosi fascisti, frutto della fusione di bande organizzate e gruppi di ultrà di estrema destra."

STAMPA ESTERA: TORNANO GLI HOOLIGANS

"Italia-Serbia sospesa dopo sette minuti per le intemperanze dei tifosi", titola il Guardian un articolo con i dettagli della notte di follia: l'iniziale ritardo di 35', i pochi minuti in campo delle due squadre fino alla definitiva sospensione della partita. "L'incontro dell'Italia sospeso a causa delle violenze degli hooligans serbi", l'apertura del Times, che riferisce le parole del presidente della Federcalcio serba, Tomislav Karadzic, secondo cui si è trattato di un "attacco allo stesso Stato della Serbia". "Vergogna Serbia, gli scontri dei tifosi costringono alla sospensione della partita contro l'Italia", il titolo del Daily Telegraph. Sulla stessa linea il Daily Mail: "Vergogna Serbia: gli hooligans bloccano le qualificazioni di Euro 2012 e rovinano il minuto di silenzio per i morti di Afghanistan". Il Mail avanza il timore che lo "spettro degli hooligans sia tornato a serpeggiare sul calcio europeo." Il tabloid Sun ("Le violenze del tifo mettono a fuoco l'Italia") accompagna l'articolo con una foto di Ivan, il capo-tifoso serbo arrestato nella notte.

13 ottobre 2010

da Sport Calcio Mercato Gossip F1 MotoGp News Live Foto Video - SPORTMEDIASET

Modificato da Navarre75

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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il mio intervento è esente dai motivi della protesta, pur conoscendo la situazione e dopo essermela fatta spiegare da un mio amico albanese, sinceramente non mi sento di giudicare i motivi... mettiamola così:

dal punto di vista italiano: non è possibile che gente da fuori il paese venga a fare il porco del comodo suo, andavano manganellati nel pomeriggio e, se insistevano, anche la sera.

dal punto di vista loro: bravi. bravi per aver protestato per qualcosa in cui credono, senza girotondi, menate sinistroidi varie, che si vedono solo in questo paese. c'hanno messo la faccia in mondovisione, non come noi minchiemolli. sto assistendo alle proteste per l'università e mi viene tanto da ridere a vedere tende, pseudo occupazioni, cortei... ecc.ecc.

spero di essere stato più chiaro

quindi, secondo te, qual'è stata una protesta pacifica che storicamente ha ottenuto qualcosa? non citarmi ghandi, per favore, andiamo in un discorso molto complesso e di revisionismo storico e mediatico, citami altri esempi in caso.

si, so che crimini hanno fatto, a prescindere da giusto\sbagliato (credo che nè io nè te possiamo dirlo, dal nostro pc è troppo facile penso), ieri hanno vinto loro, sui modi ti rimando alla domanda sopra, sul dove ti do ragione e infatti abbiamo fatto una figura da cioccolatai non indifferente, è passato il messaggio (semmai servissero conferme) che in italia fai come ti pare. puoi anche provocare le forze dell'ordine in mondovisione. abbiamo da imparare da loro, quando ci lamentiamo di governi, leggi, tasse, ecc.ecc. IMHO

@matteo b: magari si, ma dal mio punto di vista hanno fatto di tutto per farsi valere al contrario di noi italici, che poi siano bestie non ci piove

detto ciò scusate, mi automodero e mi rendo conto che non è il posto per discutere nè di politica (da regolamento), nè di idee che vadano oltre la morale comune, continuate pure a leggere le testate nazionali, a protestare condividendo su facebook articoli di travaglio e a dire "piove, governo ladro"

Oxyde, rileggiti con attenzione e a mente fredda: forse non ti sei reso conto di quel che hai scritto ;). Aggiungo qualcosa alle ottime risposte di Cosimo, Navarre, Motron e altri:

- conosci i loro crimini: ci possono essere dubbi sul giudizio su di essi? Si possono in qualche modo giustificare? Io non ho dubbi: condanna netta e totale, e vorrei che nessuno avesse il ventre tanto molle da sospendere il giudizio di essi;

- attribuisci un fondamento alle proteste dei delinquenti di ieri sera, lodandoli addirittura perchè combattono per le loro idee, e te la prendi coi "sinistroidi", girotondini e Travaglio: liberissimo di criticare questi ultimi - che combattono per le loro idee, per davvero - e le loro idee, ma se pensi che i delinquenti serbi di ieri sera abbiano più dignità di loro vuol dire che non conosci il significato delle parole "libertà" e "democrazia". Spero per te che i "sinistroidi" non ti leggano, perchè potrebbero querelarti ;).

- se poi pensi che la violenza possa avere una qualche giustificazione (che vada al di là della legittima difesa) e che sia preferibile alle manifestazioni pacifiche dei "ventri molli" universitari e "sinistroidi"... faresti bene a studiarti la storia e a leggere le testimonianze delle vittime dei totalitarismi di qualsiasi colore in tutto il mondo. Sono letture molto istruttive ;).

Riguardo ai fatti di ieri sera non ho molto da dire, oltre allo schifo e alla condanna più totale per quei tifosi serbi. Non so giudicare se i poliziotti abbiano fronteggiato bene i delinquenti serbi allo stadio e fuori, quel che è certo è che andavano bloccati nel pomeriggio. Invece sono riusciti ad entrare allo stadio: mica avevano bottigliette d'acqua, loro.

Modificato da V6 Busso

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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Tirando un pò le somme:

- Questi son delinquenti senza giustificazione degni compari di Arkan e feccia varia di cui non ho più voglia di commentare.

- Mi fa ridere chi ad alto livello istituzionale (Manganelli, Maroni e compagnia cantante) dice che non erano state inviate informative da Belgrado :shock::shock::pz:pz

Ma porca puzzola !!! se non te lo dice la mamma che il coccodrillo è pericoloso tu che fai ? il bagno nella sua vasca??

Non si sono accorti di cosa è successo a Belgrado domenica scorsa.

Non si ricordano quando è cominciata la guerra in Yugoslavia???? il 13 maggio 1990 a Zagabria partita Dinamo Zagabria - Stella Rossa Belgrado !!!!

Oltre 100 feriti e chi c'era a capo della tifoseria Serba??? ARKAN !!!

P.S. E il verginello Boban che oggi si dice rattristato, allora era in campo per la Dinamo e prese a calci un poliziotto........cosi tanto per fare.

Si sapeva benissimo che era una tifoseria ad altissimo rischio, e dove la organizzano (e qui ci sono gravissime colpe FIGC) A GENOVA !!

......azzo potevano organizzarla a Venezia già che c'erano.

Si sa che Genova è una città complessa per l'ordine pubblico 1960, 2001 non sono numeri a caso, è una città con lo stadio in pieno centro.

Organizzarla a Cagliari no o altra città isolana? troppo difficile? li o ci arrivi in aereo o in nave li controlli tutti.

Perchè non sono stati fermati alle frontiere? Perchè non sono stati fermati alle uscite autostradali? Perchè non sono stati fermati durante i disordini del pomeriggio? Perchè non sono stati perquisiti all'ingresso?

Insomma io non riesco a dare la colpa a dei criminali o ad uno stato che non sa nemmeno come fa a stare in piedi.

E' la FIGC, è il Ministero dell'interno, è il capo della polizia questi non hanno saputo organizzare e gestire una partita di calcio, fermare pochi decine di violenti, gestire l'ordine in Italia.

A queste mancanze una risposta sola pretendo come cittadino Italiano: DIMMISSIONI IRREVOCABILI

Non si trattava di battaglioni di migliaia di baionette, erano 50-100 criminali, l'italia (minuscolo) non ha saputo fermarli.

Chi non è in grado di proteggere la Mia Patria da poche decine di banditi non è degno di rappresentarla e difenderla.

....altro che "abbiamo evitato una tragedia", avete fatto entrare in Italia dei criminali, non avete perquisito i loro pulman, non li avete perquisiti all'entrata dell stadio, il tutto nella città più sbagliata.

FORA DI BALL !!!!!!! (cosi lo capite meglio)

Modificato da duetto80
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Un commento finale: per ironia della storia , il nostro Ministro dell'Interno attuale é lo stesso che 14 anni fa portò aiuti e solidarietà ai serbi durante la guerra del Kossovo.....;)

comunque concordo con duetto. Una Nazione seria deve essere pronta ad affrontare qualsiasi evenienza sul proprio territorio, soprattutto quando si tratta di evenienze annunciate

Non pretendo che come negli Stati Uniti ci siano piani di emergenza per ogni circostanza, dall'invasione aliena allo scoppio di una rivoluzione comunista in Lussemburgo ( od in invasioni di alieni comunisti in Lussemburgo :) ) , ma che si sappia gestire tifoserie che si sanno problematiche, sì.

Per quanto riguarda la scelta di Genova, ci sono purtroppo interessi di costruttori edili ( molto ben ascoltati in Federazione ) che premono da tempo per fare un nuovo Stadio.

Ed a pensar male non si fa peccato.......ma difficilmente si sbaglia.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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