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..neanche le 2 sorelle...


nunoHGT

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Purtroppo i pezzi di merda come Burtone, ma anche come il capo ultrà serbo di martedì scorso o i delinquenti che hanno ridotto in fin di vita il tassista milanese, sono visti come eroi da una fetta di italiani allergici alle regole del vivere civile. Ormai ci stiamo abituando a vedere i suddetti pezzi di merda arrestati e un branco di pezzi di merda che esalta l'arrestato e insulta o malmena i poliziotti... ti credo che Burtone sorrideva :vomit:... Dalle mie parti - dove il razzismo abbonda, sapientemente alimentato da certe forze politiche - si diceva spesso che certe scene succedevano solo al Sud, che sono i soliti "terroni" e via blaterando... invece sono scene sempre più diffuse ovunque, alimentate dall'inefficienza dello Stato nel perseguire i delinquenti di qualsiasi estrazione.

Nessuna attenuante: per quanto qualcuno ti faccia incazzare occorre saper tenere le mani a posto. E magari sfogarsi a casa propria o in palestra su un sacco da boxe appeso al soffitto...

Modificato da V6 Busso

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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…alimentate dall'inefficienza dello Stato nel perseguire i delinquenti di qualsiasi estrazione.

Peggio: alimentate dall'inefficienza dello Stato e da un diffusissimo modo di pensare secondo il quale l'unico agente delle Forze dell'Ordine buono è quello che non rompe le scatole e si volta dall'altra parte. Invece, come si azzarda a fare il suo dovere, è solo un puffo infame che dovrebbe andare a farsi fottere.

Mi ricordo di una delirante lettera aperta pubblicata su un quotidiano e poi ripubblicata qui da qualche utente, scritta da un deficiente che si lamentava per essersi beccato una multa solo perché telefonava al cellulare mentre andava in bicicletta con due bambini a bordo e, se non ricordo male, controsenso.

:(r

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signore e signori ecco a voi LA FECCIA...:pen::vomit:

da corriere.it

ROMA, LA DONNA UCCISA NEL METRÒ. I GIORNALI ROMENI: GLI ITALIANI DIFENDONO UN ASSASSINO

Er Bamba e gli altri ventenni

La «banda» che sta con Alessio

Bar, panchina e niente da fare: pugno mortale? Un graffietto

ROMA - Inutile insistere sui futili motivi, «perché guarda che lei l'ha istigato proprio, l'ha provocato, ma tanto. Anzi, Alessio c'ha pure avuto pazienza». O cercare di far notare che le donne non si dovrebbero colpire neanche con un fiore: «Ma se una femmina te attacca come un maschio perde il privilegio d'esse trattata da donna». O ancora, provare a spiegare che quel pugno ha portato morte: «Ma l'autopsia non ha detto che j'ha fatto 'n graffietto?». Fatica sprecata anche riflettere sulla gravità del reato ipotizzato, omicidio preterintenzionale: «Ma l'accusa è sbajata, doveva esse d'omicidio involontario». Ecco sì, appunto. «Er bamba», «Lello», «Er Mawi» e gli altri sono quelli che lunedì applaudivano l'amico al momento dell'arresto e oggi guardano la sua foto sul giornale e forse trovano un senso in ciò che hanno fatto: «Mentre lo portavano via lui sorrideva, sì, per noi».

Tra Don Bosco, la Tuscolana e l'Appio Claudio, proprio qui dove quasi cinquant'anni fa Pier Paolo Pasolini girò parte di Mamma Roma, oggi s'incontra la comitiva «Lucio Sestio», venti persone tra i 17 e i 26 anni. È qui, con loro, sulla panchina di fronte al bar, che passava il tempo Alessio Burtone, il ventenne romano finito in carcere lunedì per il pugno sferrato nella metropolitana all'infermiera romena Maricica Hahaianu, 32 anni e un figlio di tre, morta venerdì dopo una settimana di coma. Adesso Alessio è a Regina Coeli, ma per la comitiva tutto è rimasto identico: il bar, la panchina, le ragazze, queste giornate da attraversare con lentezza. «Che famo? Niente».

L'arresto di Burtone lunedì pomeriggio a Roma (Jpeg)In questa zona ci sono palazzi di nove piani, traffico paralizzato, e in via Don Giovanni Bosco, dove vive la famiglia Burtone, i cestini dei rifiuti sono stracolmi, sulle panchine persone che dormono. L'insegna più grande poco più in là, in piazza dei Consoli, è quella delle «Scommesse Snai». In piazza Don Bosco, in realtà, ci sarebbe anche la postazione wi-fi per navigare in internet: alle quattro del pomeriggio c'è solo un ragazzo col computer. E nell'unica palestra della zona, la proprietaria, Paola, 48 anni, dice che «quel ragazzo, Alessio, certo ha sbagliato. Però lei se l'è cercata...». Nel quartiere non si parla d'altro. E sia chiaro: molti, non solo i più giovani, difendono Alessio.

In Romania gli applausi per Burtone non sono passati inosservati: i blog locali hanno raccontato che «l'Italia difende un assassino». Gli amici di Alessio non gradiscono, neanche i commenti dei giornali italiani: «L'amicizia qui è tutto. Alessio ha sbagliato, certo, ma può capitare». L'aveva già fatto però, aveva picchiato una donna a gennaio. «Non lo sapevo. Comunque in noi non c'è razzismo. Nella nostra compagnia ci sono ragazze peruviane, un'africana. Ma quale fascismo? A noi queste cose non interessano». Niente politica, ma allora cosa vi piace? «La Lazio, la Roma, ma io neanche vado allo stadio perché preferisco la tv, è più comodo». Si ritrovano intorno a questa panchina in marmo con sopra le scritte «Alessio libero» e «Alessio uno di noi». «Siamo qui ogni giorno, a volte anche la sera. Perché? Le solite cose: due chiacchiere, un gelato, una sigaretta. Ci piace giocare a biliardo. Ci hanno descritto come criminali invece siamo ragazzi normali». Piercing qua e là, qualche tatuaggio, la faccia di Cristo appesa alla collanina: «Sì ma senza andare in chiesa». Uno ha un portachiavi con la scritta «Carabinieri». Sembra una provocazione, dopo gli insulti agli uomini dell'Arma che portavano via Burtone: «Ma io volevo proprio fare il carabiniere, ho fatto anche domanda per il corso, poi però mi sono fidanzato e non m'andava di partire, andare fino in Abruzzo». Alcuni al mattino studiano: «Due anni in uno, per diventare perito». Altri lavorano: «Faccio il camionista». Uno dice di essere «un pluribocciato». Hanno anche messo un cartello alla fermata di Anagnina, proprio in cima all'altarino costruito in memoria di Maricica, nel quale, oltre alle «sentite condoglianze», spiegano che loro hanno fatto tutto «hai fini di nessuno scopo politico o razzista». Vanno fin laggiù e poi tornano, per sedersi sulla stessa panchina.

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La banda sta con Alessio? Benissimo!

Permettiamogli di stargli vicino. Il più vicino possibile. A stretto contatto. A condividere tutto.

Pranzi. Cene. Bagno. Ora d'aria. Sole a scacchi.....

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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La banda sta con Alessio? Benissimo!

Permettiamogli di stargli vicino. Il più vicino possibile. A stretto contatto. A condividere tutto.

Pranzi. Cene. Bagno. Ora d'aria. Sole a scacchi.....

Quotone!!

La gentaglia descritta nell'articolo postato da Matteo B è molto diffusa... tutti a dare addosso al delinquente di turno se non lo conoscono, ma se lo conoscono partono le giustificazioni... Ricordate gli aggressori di Adel Smith a Verona, negli studi di una TV locale? Io ne conoscevo uno di vista, e ovviamente giravo alla larga da un fascistoide del genere ed esultai al suo arresto, ma ricordo tanta "gente perbene" dalle mie parti che lo compativa con frasi del tipo "poverino, speriamo lo facciano uscire presto..." :pz:(r

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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