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Marchionne: "Senza l'Italia"


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No, tutti gli italiani sono così: viviamo lamentandoci delle cose che vanno male ma, quando si tratta di fare delle riforme che risolvano i problemi, veniamo colti dal terrore di perdere quei piccoli e puerili privilegi acquisiti ed allora, anziché cercare di portare avanti le riforme, cominciamo ad arrabattarci (non senza colossali litigate di facciata) per mantenere intatto l'attuale status quo per qualche altro tempo ancora nella convinzione che si possa evitare l'inevitabile o, perlomeno, procrastinare l'improcrastinabile.

al punto che poi si arriva alla emergenza e a quel punto:

basta una soluzione, una qualsiasi(non certo la migliore) purche' si faccia qualche cosa

se ne approfitta per infilarci dentro un sacco si altre cose (che tanto in emergenza nessuno sta li a guardare)

sono una minoranza, Jack.....la maggior parte è abbarbicata ai 2 privilegi che ha conquistato......
No, sono la maggioranza; se il cambiamento consente loro di non perdere i privilegi acquisiti.

Non si tratta di quanto è ampio il proprio "privilegio acquisito", l'importante è non perderlo.

Pensa a Pomigliano ed al casino che è scoppiato per 10 minuti di pausa in 2 ore di lavoro; tanto per fare un esempio trito e ritrito.

una volta ho sentito un politico asserire che era un diritto acquisito quello dei dipendenti pubblici di andare a fare la spesa durante l'orario di lavoro,

" perche' così compensavano la passa paga facendo meno ore"

Marchionne invece conduce le trattative a suon di minacce, .

se qualcuno mi minacciasse di alzarmi lo stipendio del 25% io mi faccio Ghandiano:mrgreen:

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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I più attivi nella discussione

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In Germania però gli operai guadagnano molto più dei nostri, e con un costo della vita simile.

Interessante il link postato ieri da TonyH sulla Svezia al 2° posto per competitività: più che alla Svizzera io mi ispirerei proprio alla Svezia. Non è il Paese di Bengodi, ma è quello che, imho, realizza da decenni le migliori condizioni di vita di tutti gli strati sociali, ovviamente con una pressione fiscale molto alta. Ciononostante è al 2° posto nella classifica della competitività.

Marchionne dunque ha sostanzialmente ragione nella diagnosi delle cause della scarsa competitività dell'Italia (anche se tace sui suoi innumerevoli errori e sulle sue reali strategie), ma sbaglia imho in alcune cure proposte e soprattutto nel metodo con cui le propone: le riforme si fanno dialogando e impegnandosi a fare la propria parte (investimenti e non chiusure ;)). Marchionne invece conduce le trattative a suon di minacce, si dimostra inflessibile nelle sue posizioni mentre pretende la flessibilità da parte dei dipendenti, e soprattutto ha un piano per disimpegnarsi dall'Italia: è chiaro che qualunque cosa proponga, per quanto sensata possa essere, passa per fascista.

Naturalmente il governo dovrebbe fare la sua parte, ma tra processi e bunga bunga non può certo preoccuparsi del futuro dell'Italia: la prima preoccupazione è arrivare a Natale...

io invece mi ispirerei alla Germania. un paese come la Svezia con poco più di 10 milioni di abitanti è troppo diverso dal nostro. La Germania invece in virtù del suo alto livello di industrializzazione e della sua popolazione numerosa è nel nostro stesso ordine di grandezza.

Dialogando con chi? con chi è per il NO sempre e comunque quando la fonte di proposte non è politicamente accettabile? con un arbitro (il governo) impegnato solo a mantenere lo status quo? impossibile purtroppo... servono manovre drastiche e per fortuna il potere contrattuale di maglionne è molto forte dal momento che nessun governo (specialmente questo, fortemente orientato al consenso) può permettersi una simile botta all'occupazione con la chiusura degli stabilimenti FIAT.

Le minacce purtroppo in questo specifico caso sono necessarie... per la prima volta da anni si parla di competitività e di problemi reali dell'economia del paese ed è solo merito dei toni duri usati.. se avesse parlato con i consueti "sarebbe meglio fare..." "si potrebbe...." di rito la notizia sarebbe passata a malapena nelle scritte che scorrono sotto i servizi dei Tg, un pò come gli appelli del papa alla pace nel mondo e quelli di napolitano alla correttezza politica ;)

E poi scusa in che cosa dovrebbe essere flessibile marchionne? ha promesso fior fior di investimenti... solo che giustamente si devono fare non sulla sabbia ma su una base solida.. base che attualmente non c'è a causa dell'ingestibilità degli stabilimenti italiani e della loro poca (anzi, nulla) remunerabilità.

prima si risolvono questi problemi (con annesse ricadute positive su tutto il comparto industriale italiano, non solo per la FIAT) e dopo si può investire

Modificato da JackSEWing

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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Gioite! la fatina buona assicura che è stato un banale malinteso...

INTERVISTATA DA DARIA BIGNARDI

«La Fiat non se ne andrà dall'Italia»

Ginevra Elkann ospite alle Invasioni Barbariche

INTERVISTATA DA DARIA BIGNARDI

«La Fiat non se ne andrà dall'Italia»

Ginevra Elkann ospite alle Invasioni Barbariche

MILANO - «La Fiat non se ne andrà dall'Italia». La rassicurazione viene da Ginevra Elkann, sorella minore del presidente dell'azienda torinese Yaki e nipote dell'Avvocato. Ospite delle Invasioni Barbariche su La7, ha spiegato che le dichiarazioni di Sergio Marchionne a Che Tempo Che Fa sono state fraintese: «È stata una frase letta male, non è che la Fiat se ne andrà dall’Italia. Ho pensato che è stato bravissimo, è stato franco» e ha poi concluso: «Mi sembra una polemica inutile. C’è uno sforzo di farla rimanere e di farla rimanere al meglio».

LA QUERELLE EREDITARIA - Quando poi la conduttrice Daria Bignardi ha affrontato il delicato argomento della disputa sull'eredità di Gianni Agnelli, Ginevra Elkann ha ribadito di non avere approvato l'azione giudiziaria avviata dalla madre: «Nono sono d’accordo, ma la rispetto». La restante parte dell'intervista è visionabile

LA PUNTATA RECORD - Gli ospiti della puntata del 29 ottobre (disponibile integralmente sul sito della trasmissione), sono stati Beppe Severgnini, Stefano Accorsi, Matteo Renzi e naturalmente la Elkann. La trasmissione ha registrato il 5,03% di share con più di 1 milione di telespettatori (1.085.550) e oltre 6,6milioni di contatti (6.630.636). I picchi sono stati di oltre 1,7milioni di spettatori (1.732.937alle 22:47) e del 7,63% di share ( alle 22:57).

30 ottobre 2010

da «La Fiat non se ne andrà dall'Italia» - Corriere della Sera

Finalmente si può stemperare questa atmosfera plumbea e tornare a cazzeggiare parlando dei prossimi modelli Alfa... :D

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Non è che l'hanno interpretato male, è che hanno interpretato solo quello che faceva comodo per poter tornare ad occuparsi dei veri problemi dell'Italia. Il Bunga-Bunga, le case a Montecarlo e così via :roll:

Perchè hanno fatto quella che in PNL chiamano "equivalenza complessa", ovvero tirano fuori delle conclusioni che non sono automaticamente correlate con le ipotesi:

"Senza l'Italia faremmo di meglio. Neanche un euro di utile viene dall'Italia" -----> "Marchionne vuole sicuramente andare via dall'Italia"

"Dobbiamo adeguarci ai paesi vicini" ------> "Marchionne vuole sfruttare i lavoratori come i cinesi" (da quando, tra l'altro, l'Italia confina con la Cina? mi sono perso qualche impero cinese che arriva fino ai balcani?)

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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io invece mi ispirerei alla Germania. un paese come la Svezia con poco più di 10 milioni di abitanti è troppo diverso dal nostro. La Germania invece in virtù del suo alto livello di industrializzazione e della sua popolazione numerosa è nel nostro stesso ordine di grandezza.

Dialogando con chi? con chi è per il NO sempre e comunque quando la fonte di proposte non è politicamente accettabile? con un arbitro (il governo) impegnato solo a mantenere lo status quo? impossibile purtroppo... servono manovre drastiche e per fortuna il potere contrattuale di maglionne è molto forte dal momento che nessun governo (specialmente questo, fortemente orientato al consenso) può permettersi una simile botta all'occupazione con la chiusura degli stabilimenti FIAT.

Le minacce purtroppo in questo specifico caso sono necessarie... per la prima volta da anni si parla di competitività e di problemi reali dell'economia del paese ed è solo merito dei toni duri usati.. se avesse parlato con i consueti "sarebbe meglio fare..." "si potrebbe...." di rito la notizia sarebbe passata a malapena nelle scritte che scorrono sotto i servizi dei Tg, un pò come gli appelli del papa alla pace nel mondo e quelli di napolitano alla correttezza politica ;)

E poi scusa in che cosa dovrebbe essere flessibile marchionne? ha promesso fior fior di investimenti... solo che giustamente si devono fare non sulla sabbia ma su una base solida.. base che attualmente non c'è a causa dell'ingestibilità degli stabilimenti italiani e della loro poca (anzi, nulla) remunerabilità.

prima si risolvono questi problemi (con annesse ricadute positive su tutto il comparto industriale italiano, non solo per la FIAT) e dopo si può investire

Allora: un conto è dire "L'Italia non è competitiva, occorrono riforme profonde, propongo una serie di misure che vorrei discutere in un tavolo con i sindacati", un altro conto è dire "L'Italia non è competitiva, si fa come dico io, non tratto con nessuno: o così o chiudo le fabbriche": a casa mia non si chiama "dialogo", ma "diktat" ;), e si dà manforte a coloro che non vogliono cambiare neanche una virgola ;). Inoltre, mentre impone i diktat, investe sullo stabilimento peggiore (Pomigliano) ma chiude Mirafiori e Termini Imerese, conduce col pugno di ferro e senza un minimo di elasticità una vertenza di modestissime proporzioni nello stabilimento italiano migliore (Melfi) e blocca tutti i futuri modelli europei a breve termine mentre la gamma attuale è in forte sofferenza. Gli insider inoltre riportano i veri piani di Maglioncino, ovvero marginalizzarsi in Europa nei segmenti A e B: non è esattamente l'atteggiamento di chi vuole far crescere l'Italia. A Marchionne poi non interessa il modello tedesco, interessa quello polacco: non lo otterrà sui metalmeccanici di oggi ma sui precari del futuro.

E poi vogliamo parlare della competitività dell'azienda Fiat? Con Marchionne al timone da oltre 6 anni l'azienda è tra le meno competitive, visto che vende con margini quasi nulli il suo modello di punta (Panda) malgrado sia prodotta in Polonia, alla faccia di tutte le accuse (in genere vere, talvolta false) rivolte all'Italia e ai sindacati italiani: a casa mia un'azienda del genere si chiama "DECOTTA".

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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Puoi postare qualche link dove si dimostra che la Panda viene venduta con margini nulli?

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Sono info interne riportate dagli insider, non credo esistano dati ufficiali ;).

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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Sono info interne riportate dagli insider, non credo esistano dati ufficiali ;).

Allora le prendo per quelle che sono. Voci di corridoio buone per scambiare 2 battute alla macchinetta del caffè.....anche se io in quei frangenti preferisco parlare di tette.....

Mi spiace fare l'antipatico, ma a me hanno sempre insegnato che quando si fanno affermazioni di un certo peso, devo essere pronto dati alla mano a dimostrarle ;)

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Allora: un conto è dire "L'Italia non è competitiva, occorrono riforme profonde, propongo una serie di misure che vorrei discutere in un tavolo con i sindacati", un altro conto è dire "L'Italia non è competitiva, si fa come dico io, non tratto con nessuno: o così o chiudo le fabbriche": a casa mia non si chiama "dialogo", ma "diktat" ;), e si dà manforte a coloro che non vogliono cambiare neanche una virgola ;). Inoltre, mentre impone i diktat, investe sullo stabilimento peggiore (Pomigliano) ma chiude Mirafiori e Termini Imerese, conduce col pugno di ferro e senza un minimo di elasticità una vertenza di modestissime proporzioni nello stabilimento italiano migliore (Melfi) e blocca tutti i futuri modelli europei a breve termine mentre la gamma attuale è in forte sofferenza. Gli insider inoltre riportano i veri piani di Maglioncino, ovvero marginalizzarsi in Europa nei segmenti A e B: non è esattamente l'atteggiamento di chi vuole far crescere l'Italia. A Marchionne poi non interessa il modello tedesco, interessa quello polacco: non lo otterrà sui metalmeccanici di oggi ma sui precari del futuro.

E poi vogliamo parlare della competitività dell'azienda Fiat? Con Marchionne al timone da oltre 6 anni l'azienda è tra le meno competitive, visto che vende con margini quasi nulli il suo modello di punta (Panda) malgrado sia prodotta in Polonia, alla faccia di tutte le accuse (in genere vere, talvolta false) rivolte all'Italia e ai sindacati italiani: a casa mia un'azienda del genere si chiama "DECOTTA".

Stando a quanto dichiarato da marchionne più della metà dei lavoratori FIAT non è iscritta ad alcuna sigla sindacale e solo il 12% è affiliato alla FIOM, il che significa che il tavolo di discussione con i relativi compromessi avrebbe senso solo per un decimo dei dipendenti. il diktat quindi è da considerarsi tale? sicuramente i toni usati sono molto duri, però descrivono una situazione reale.... quindi meglio cosi... anche solo per la risonanza che queste parole hanno avuto.

anzi.. a dire il vero neppure questo è bastato dal momento che non se ne parla quasi più... ne al tg ne sui giornali :|

per quanto riguarda melfi.. probabilmente mi sono perso qualche episodio della telenovela, io ero rimasto ai 3 licenziati per il blocco del carrello. bè, se l'evento è quello, a me non sembra una vertenza di modeste proporzioni.. è propio il classico esempio di una minoranza bellicosa che compromette il lavoro di tutti. come si può investire se la produzione può subire simili intoppi?

le dichiarazioni degli insider sarebbe meglio prenderle con le pinze, a volte ci azzeccano, a volte no, sono voci che captano in azienda e che riportano (e noi li ringraziamo) sul forum.. ma non sono il vangelo ;) emarginalizzarsi sull'A e B (e il C dove finisce?) in europa è una teoria come le altre... e comunque anche qui non ci vedo tutto negativo: significa che i volumi maggiori si faranno qui da noi e gli impianti saranno sempre saturati con conseguenze benefiche sull'occupazione. aggiungici che ferrari e maserati restano qui ;) chissene se il D/E li faranno in USA dove guardacaso sono i segmenti più diffusi. insomma.. anche qui tanto rumore per nulla.

Non so cosa intendi per modello polacco.. io ho visto diversi servizi sullo stabilimento di Tychi e mi sembra una struttura avanzatissima mandato avanti da una manodopera molto qualificata (e la qualità del prodotto lo dimostra) non mi pare sia un lager dove schiavi sottopagati estraggono i blocchi di granito a frustate :pen: ma non entro nel merito non essendo ferrato sulla questione.

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