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Inviato
infatti......... come se le Giuliette a confronto delle Golf si accartocciassero nel Crash Test :mrgreen:

Perché ormai per sicurezza si intende il cazzabubolo elettronico di grido che accosta automaticamente la macchina se ti becca intento a scaccolarti il naso.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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I più attivi nella discussione

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Inviato

Riguardo alla Marelli ( Fonte il Centro di Pescara ), poi ne parliamo...

SULMONA. La Magneti Marelli di Sulmona, una delle aziende della galassia Fiat in Italia, produrrà sospensioni per la nuova Panda. Auto che sarà assemblata a Pomigliano d'Arco, nel Napoletano. In un momento molto delicato per il futuro degli stabilimenti Fiat sul territorio nazionale, è il top manager Carlo Privitera, responsabile della produzione del Lingotto, a riaccendere le speranze sulla fabbrica di sospensioni sulmonese.

I sindacati, di nuovo uniti, hanno avuto la notizia direttamente dal manager. Ieri mattina, infatti, c'è stato un incontro a Sulmona, dove è arrivata la conferma ufficiale che lo stabilimento di Sulmona si è aggiudicato una importante fetta della lavorazione per la Nuova Panda. I volumi produttivi dell'auto - su cui la Fiat punta per riconquistare il mercato e uscire dalla crisi internazionale - si attestano su 260mila all'anno, con un investimento di cinque o sei milioni di euro sul sito sulmonese, per adattare le linee produttive e i macchinari.

La produzione, secondo quanto anticipato dai vertici della Fiat nel corso della riunione di ieri, dovrebbe entrare a regime fra un anno, a gennaio del 2012.

Soddisfazione viene espressa dalle organizzazioni sindacali locali. «Fim, Fiom, Uilm e Ugl giudicano positivamente quanto è stato anticipato» scrivono in una nota congiunta i sindacati di categoria «e annunciano ai lavoratori che si terrà nei prossimi giorni un'assemblea retribuita per illustrare loro i dettagli delle novità».

In cifre significa che l'aumento dei volumi produttivi, secondo i sindacati, comporterà il dimezzamento del numero dei lavoratori che vanno attualmente in cassa integrazione a rotazione, circa 150 (anche se il provvedimento è stato aperto per tutti i 740 operai).

Dopo le divisioni dei mesi scorsi, già a metà dicembre i sindacalisti locali avevano ritrovato una discreta unità sulla firma dell'accordo per gli otto mesi di cassa integrazione in deroga, anticipati dall'azienda.

Poco prima di Natale, scongiurando la mancanza di stipendio durante le feste, la fabbrica più grande della Valle Peligna si era vincolata a pagare le mensilità ai lavoratori fino ad agosto prossimo.

Gli altri otto mesi di cassa integrazione (fino ad agosto del 2011) non sono un semplice rinnovo, ma costituiscono il ricorso alla deroga dello strumento, visto che lo stabilimento sulmonese ha bruciato a tempi record, prima le 52 settimane di cassa integrazione ordinaria disponibili in due anni (esaurite in poco più di un anno) e poi, i dodici mesi di cassa integrazione straordinaria, terminati il 7 dicembre scorso.

In pratica, la produzione della Nuova Panda dovrebbe servire a dare nuova linfa agli operai, che vengono da due anni di stop produttivi forzati.

A ciò si aggiunga l'ansia provocata dalle esternazioni fatte nei mesi scorsi dall'amministratore delegato della Fiat, l'abruzzese Sergio Marchionne, sulla possibile cessione degli stabilimenti Magneti Marelli per rientrare con le perdite, concludere gli accordi con l'americana Chrysler e avviare il progetto di Fabbrica Italia su Pomigliano d'Arco.

Notevoli vantaggi dovrebbero arrivare anche per l'indotto. Oltre ai 740 posti di lavoro diretti, ruotano attorno allo stabilimento sulmonese i 300 lavoratori e decine di piccole aziende e servizi.

In cifre, si tratta di circa tre milioni di euro al mese di stipendi erogati, che si aggiungono ai cinque milioni di euro per l'indotto (fra mensa, pulizie, autotrasporto, vigilanti, manutenzione) e i vari negozi a esso collegati (per la cancelleria, le vernici, la carpenteria). Sono infatti collegati al libro paga della Magneti Marelli i 15 lavoratori della mensa, gestita dalla Compass Group, società milanese che opera in tutta Italia; i venti camionisti della ditta Autotrasporti Valle Peligna che affollano ogni giorno il piazzale della fabbrica; i dodici sorveglianti dell'emiliana Sirio; i 50 collaboratori che a turno si occupano per varie imprese del servizio qualità; i 40 dipendenti della società romana Genius, che gestisce pulizie (12 persone), manutenzione e facchinaggio.

A questi vanno aggiunti i tanti lavoratori e piccoli imprenditori dell'intero territorio che ruotano attorno alla Magneti Marelli.

"La frase più pericolosa in assoluto è: Abbiamo sempre fatto così"

  • 2 settimane fa...
  • 1 mese fa...
Inviato
Fiat sale al 90% della Ferrari e riagguanta quota 6 euro

Di Francesca Gerosa

Fiat sale al 90% della Ferrari liquidando con cash Mubadala, fondo di investimento di Abu Dhabi. L'operazione avrebbe infatti visto il 3 marzo scorso un esborso cash da parte del Lingotto di 122,4 milioni in cambio del 5% del Cavallino. L'esercizio dell'opzione di riacquisto del pacchetto era stato in realtà già deciso nel terzo trimestre 2010, ma poi il perfezionamento dell'operazione ha richiesto sei mesi di trattative anche per sondare la disponibilità a un accordo diverso rispetto a quello della contropartita in contanti.

Sulla base di quanto pagato per il 5%, la Ferrari dovrebbe valere 2,4 miliardi di euro, pari a oltre un terzo della capitalizzazione attuale di Fiat, che si aggira intorno a 6,4 miliardi. Lo scorso 1 marzo Luca Cordero di Montezemolo, presidente della casa di Maranello, ha ribadito dal Salone di Ginevra che non ci sono progetti di Ipo per le auto di lusso Ferrari. In un'altra occasione aveva anche detto "magari fra 3, 4, 5 anni. Forse non ci sarà mai".

In realtà, sono gli analisti a insistere sull'idea di sbocco sul listino per la controllata. Anche Sergio Marchionne, Ad di Fiat, ha più volte negato che si parli di cessione di quote della società. A piazza Affari intanto Fiat ha riagguantato quota 6 euro. L'azione recupera infatti il 2,13% e si porta a quota 5,99 euro (massimo a 6,02 euro) dopo essere stata molto penalizzata nelle ultime sedute. In sintonia si muovono Fiat Industrial (+0,45% a 9,01 euro) e la holding della famiglia Agnelli Exor (+1% a 19,25 euro).

Ieri il titolo Fiat ha dovuto fare i conti, oltre che con le pesanti vendite sul comparto auto di riflesso alla crisi in Giappone, anche con le immatricolazioni di auto in Europa (Ue27) a febbraio che si sono attestate a a 75.705 veicoli, -16,9% contro un mercato in miglioramento (+0,9%). La quota di mercato del Lingotto è scesa al 7,7% dal 9,4% di febbraio 2010, quando il mercato risentiva ancora dell'effetto degli incentivi alla rottamazione.

Il dato Ue+Efta, che include Islanda, Norvegia e Svizzera e che è utilizzato da Fiat per le sue previsioni, ha visto a febbraio un mercato in rialzo dell'1,4% a 1,014 milioni di veicoli. Nei primi due mesi dell'anno l'aumento è stato dello 0,1% a 2,087 milioni. Nell'area Ue+Efta Fiat ha invece segnato a febbraio un ribasso del 16,7% a 76.808 veicoli con una quota di mercato al 7,6%.

Bene invece fuori dall'Europa con Fiat in crescita del 21% rispetto all'anno precedente grazie a Brasile (Fiat +21,4% con il mercato che cresce del 20%) e Turchia (+144% con il mercato in crescita dell'89%), male l'India (Fiat -10% mentre il mercato sale del 22%). "Le indicazioni da inizio anno rendono ambizioso il nostro scenario 2011 che prevede per Fiat un calo delle vendite in unità dell'1,5%", osserva Intermonte. "Nei primi due mesi dell'anno le vendite sono scese dell'8%. Confermiamo il nostro giudizio neutrale sul titolo Fiat con un prezzo obiettivo a 7,7 euro".

Fonte: Fiat sale al 90% della Ferrari e riagguanta quota 6 euro - Milano Finanza Interactive Edition
  • 5 mesi fa...
Inviato

A quanto pare continuano le trattative per quotare Ferrari alla borsa di Hong Kong...si sarebbero fatte avanti diverse banche d'investimento.

Banks approach Fiat on Hong Kong IPO for Ferrari

Automotive News Europe -- September 1, 2011 15:37 CET

HONG KONG -- Several investment banks have approached Fiat S.p.A. in recent weeks with a proposal to list sports car maker Ferrari on the Hong Kong stock exchange, sources with direct knowledge of the matter told Reuters.

A potential initial public offering could value Ferrari as high as $6.3 billion, according to some analysts. The deal would help Fiat raise funds to pay down its debt of around 5 billion euros ($7.2 billion) and could also boost the valuation of the Italian company's shares.

"Fiat hasn't made up its mind yet about the IPO, but it's certainly talking with banks about it," said one source, who declined to be named because the discussions are private.

Some meetings had been held and several others had been lined up in coming weeks to drum up support for the potential offering, four sources said.

A Fiat spokesman declined to comment when asked if meetings had been held with banks about a possible Ferrari offering. The spokesman referred to comments by Fiat Chief Executive Sergio Marchionne, repeated several times in the past few months including last week, that a Ferrari IPO "is not on the table" for the time being.

Last year, Fiat -- which owns Chrysler -- said it was considering an IPO for Ferrari as a strategic option and speculation has grown ever since. Still, Ferrari Chairman Luca Cordero de Montezemolo and Fiat's Marchionne have recently sought to play down a potential deal.

"It's more real than you'd think," said another banker who had met with Fiat.

Hong Kong, the world's top destination for IPOs for the last two years, has become the venue of choice for global brands such as cosmetics company L'Occitane International and luggage maker Samsonite International SA, seeking top valuations and deep pocketed investors. Fashion house Prada SpA raised nearly $2.5 billion in June, becoming the first Italian company to go public in Hong Kong.

A Ferrari offering would also be a coup for Hong Kong, which recently lost out to rival Singapore on the IPO for English Premier League champions Manchester United, worth up to $1 billion.

As with other luxury goods companies, Ferrari has seen a booming market of its sports cars in China, the world's second-largest economy. The company said in January it expects China to become its second largest market after the United States in a few years.

Sales of so-called ultra-luxury cars including Rolls Royces, Bentleys and Ferraris have surged at a compounded rate of 57 percent a year from 2006-2010 and are expected to double in 2011 from 2010, according to KGI Securities forecasts.

Sales should grow above 50 percent a year for the next three years because of an increase in millionaires in China and aggressive expansion by the car dealers, the brokerage added.

Barclays Capital last week introduced a holding company discount at Fiat of 25 percent because "there is a significant amount of Ferrari value locked within the group structure."

An IPO using similar multiples pegged to luxury goods companies could value Ferrari at about 4.4 billion euros ($6.3 billion), or almost 1 billion euros more than current estimates, Italian bank UniCredit said in a July report.

That higher value would boost the target price for Fiat by 0.7 euros, UniCredit estimated

http://europe.autonews.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20110901/ANE/110909988/1131

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