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Fiat: ipotesi cessione Marelli, Alfa, Ferrari dopo spin off


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quindi stando alle cose piu vicine e tangibili di quel programma, cioè a questo 2011 o visto nel resto del 2010, sono carta straccia la nuova Ypsilon, la 300cThema, il Voyager, il JurneyFiat.. poi la Giulietta non è uscita e la Panda a Pomigliano con tutto l'investimento, non è prevista...? cmq vedremo veramente (e non per sentito dire)... cosa non si farà e cosa è congelato e quanto è carta straccia dei piani qua sotto di aprile.... ;)
e di questa news sei sicuro al 100% ? ;)

il PP prevede i nuovi prodotti a partire dal 2012, nel biennio 2010-2011 vedremo solo ricarrozzamenti di roba Chrysler o lancio di veicoli già in cantiere.

è un pò prematuro dire che i progetti da lanciare tra 2 anni (per Giulia si è sempre parlato di Q3-Q4 2012) sono stati soppressi o congelati

Per "carta straccia" intendo dire che è un PP poco attendibile perchè è stato messo in discussione dopo qualche settimana ;).

Naturalmente non tutti i prodotti previsti sono stati congelati/soppressi, ma parecchi di essi sono stati congelati e sbloccati o rinviati e poi rianticipati, almeno stando agli insider. Ricordo i rinvii di Ypsilon e Panda (rientrati a quanto pare), il doppio congelamento di 944 (con conseguente slittamento al 2013) e quello di L0 (su L1 mi viene il dubbio di aver ricordato male :sorry:).

L0 ed L1 verranno lancati quest'anno, alfa giulia si lavora, sembra anche citycar, credo manchi all'appello solo spider ma è prevista per il 2013..

Dunque ci sono i muli L0 ed L1?

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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Ferrari (Fiat): boom su mercato cinese (MF)

January 06, 2011 02:34 ET (07:34 GMT)

MILANO (MF-DJ)--E' una Ferrari da record quella che si presenta ai nastri di partenza del 2011 sul mercato cinese. La scuderia di Maranello ha infatti venduto nel 2010 circa 300 vetture sulle rete del Paese asiatico, centrando il migliore risultato da quando l'asset piu' prestigioso del gruppo Fiat (che controlla il 90% della Rossa) e' entrato ufficialmente nel mercato cinese nel 2004.

Come si legge in un articolo di MF, soprattutto il dato di vendita segnala una forte accelerazione della tendenza gia' molto positiva registrata negli ultimi anni, visto che rappresenta un incremento di quasi il 50% rispetto al 2009. Inoltre, se a questi dati vengono aggiunte le vendite di Hong Kong e Taiwan, ovvero la cosiddetta area Greater China, la Cina diventa gia' oggi uno dei primi cinque mercati al mondo per la Ferrari, con forti prospettive di crescita nei prossimi anni. Non sorprende quindi che l'a.d. della Fiat, Sergio Marchionne, e il presidente di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, stiano pensando alla borsa di Hong Kong se, come appare probabile, i vertici del Lingotto decideranno di quotare la scuderia di Maranello nei prossimi mesi. L'obiettivo e' quello di collocare sul mercato una quota di minoranza (il 39%) per fare cassa e aiutare cosi' la Fiat a reperire i mezzi necessari per salire al 51% di Chsryler.

D'altronde la Ferrari nel 2010 ha dedicato alla Cina un'attenzione particolare, a conferma che il mercato asiatico e' considerato sempre piu' strategico. La rete commerciale e' stata rafforzata nella struttura e sono stati selezionati nuovi partner che andranno ad affiancare i 10 concessionari presenti oggi nel Paese e che porteranno all'apertura di nuove concessionarie in diverse citta' cinesi nei prossimi mesi. Inoltre nel 2011 sara' inaugurato il primo campionato monomarca Ferrari Challenge dedicato all'Asia. red/lab

MF Dow Jones - Economic Indicator - Borsa Italiana

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Pare si stiano avvicinando alcune delle operazioni principali...

Continua il tran tran della speculazione: Gs supporta operazioni straordinarie? Fiat va giù -1

Finanzaonline.com - 6.1.11/11:34

Fiat Spa veste la maglia nera a Piazza Affari, con un calo dello 0,92% a 7,56 euro. L'azione non beneficia della speculazione. "Proseguono i rumors speculavi sul titolo alimentati dalla sospensione della copertura del titolo da parte di Goldman Sachs", segnalano nel report uscito oggi gli analisti di Intermonte. L'investment bank potrebbe avere mandato di supportare Fiat in operazioni straordinarie. "Tra le varie opzioni possibili le cessioni di Magneti Marelli, Teksid/Comau, la quotazione di Ferrari e l'evoluzione nel capitale di Chrysler", snocciolano gli esperti della sim milanese.

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Guest EC2277

Magneti Marelli?

Teksid?

Comau?

Ma non sono tutte società inserite in FIAT-SpA, che essendo la società proprietaria di FIAT-Auto è anche la società proprietaria di quel famoso 20% della Chrysler destinato a divenire un 51%?

:pen:

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Non sorprende quindi che l'a.d. della Fiat, Sergio Marchionne, e il presidente di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, stiano pensando alla borsa di Hong Kong se, come appare probabile, i vertici del Lingotto decideranno di quotare la scuderia di Maranello nei prossimi mesi. L'obiettivo e' quello di collocare sul mercato una quota di minoranza (il 39%) per fare cassa e aiutare cosi' la Fiat a reperire i mezzi necessari per salire al 51% di Chsryler.

Mi domando: cosa succederebbe se VW cominciasse a rastrellare azioni Ferrari?

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articolo comparso oggi sul fatto quotidiano

Che il gruppo Volkswagen sia interessato all’Alfa Romeo non è un mistero. E non lo è neppure che Daimler (la casa che produce le Mercedes) vorrebbe mettere le mani sull’Iveco. Al di là delle ovvie smentite, Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, pare orientato a disfarsi dei due brand italiani per incamerare risorse utili per proseguire nel risanamento di Chrysler e nel rilancio di Fiat. Ma nessuno ha ancora il coraggio di ammetterlo pubblicamente.

Per quanto riguarda la prima questione, il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung l’ha rilanciata oggi corredandola con una significativa indiscrezione: la cessione del Biscione sarebbe questione di settimane, o al massimo di pochissimi mesi. In realtà, alcune voci raccolte da SicurAUTO.it (da prendere comunque con tutte le molle del caso) dicono che la partita sia già stata giocata e indicano addirittura i termini dell’accordo: Volkswagen sborserebbe per le attività di Alfa Romeo circa 3,5 miliardi di euro. La somma coprirebbe anche l’acquisto del Museo Storico Alfa Romeo e di una parte del dismesso stabilimento di Arese, nei dintorni di Milano. Fabbrica che la casa tedesca avrebbe intenzione di riqualificare alle attività produttive per mantenere, almeno a livello di immagine, l’italianità che costituisce uno dei patrimoni del marchio Alfa. Le indiscrezioni si spingono fino a rivelare che la matita di Walter De Silva, l’ex-designer Fiat approdato nel 2000 alla casa di Wolfsburg, sarebbe già al lavoro su almeno un nuovo modello Alfa by Volkswagen. Lo stesso varrebbe per Luca De Meo, altro manager Volkswagen ex-Alfa che conosce bene il marchio italiano essendone stato il responsabile.

Anche per quanto riguarda l’affare Fiat-Daimler per l’Iveco, le trattative sarebbero in fase molto avanzata e i termini già fissati. Sembra certo che tra gli impegni di Daimler rientrerebbe anche quello di mantenere il nome Iveco almeno per dieci anni. Tuttavia, la nebbia avvolge ancora l’entità delle somme in gioco e non è tuttora chiaro, per esempio, se l’eventuale cessione riguarderà anche la divisione veicoli militari di Iveco. Quest’ultima dispone di tecnologie sensibili e di un significativo portafoglio clienti (attivi e potenziali) che potrebbero far gola a Daimler per rafforzarsi in un settore dove non è molto presente. Un’altra opzione è che una volta incamerato l’asset, Daimler lo ceda a Krauss Maffei Wegman, il colosso tedesco degli armamenti terrestri. Quel che è certo è che gli elementi di complementarietà tra Daimler e Iveco ci sono e non sono trascurabili: ad esempio i tedeschi sono deboli nel settore dei veicoli di peso entro i 35 quintali e quindi vedono di buon occhio una sinergia con Iveco, al contrario molto ben piazzata proprio in quel segmento di mercato. Tra i dettagli della cessione vi sarebbe anche la creazione, nella sede torinese Iveco di via Puglia, di un grande “village” del veicolo commerciale targato Mercedes-Iveco.

Il silenzio di Marchionne è strategico. Il momento, a cavallo del referendum sull’accordo di Mirafiori, è quanto mai delicato. Il rischio è che l’intensificarsi di queste indiscrezioni possa condizionare l’esito della consultazione fra gli operai del Lingotto. D’altronde una Fiat senza Alfa Romeo significa una Mirafiori senza MiTo (è proprio in quegli stabilimenti che viene prodotta la piccola vettura). L’unica nota positiva è se l’Alfa passasse davvero a Volkswagen, le auto del Biscione potrebbero beneficiare delle avanzate tecnologie nel campo della sicurezza, fiore all’occhiello della casa tedesca.

"Chi ti dà una serpe quando chiedi un pesce, può darsi abbia solo serpi da dare. La sua, dunque, è generosità."

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Se il Fatto Quotidiano scrive che la FIAT è segretamente intenzionata a vendere l'Alfa Romeo alla Volkswagen e l'Iveco alla Mercedes, allora è molto probabile che rileverà la divisione veicoli commerciali di Mercedes e l'Audi.

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