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Installazione router da personale autorizzato, altrimenti multa


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L'ho appena sentito su Radio24 (di sfuggita). E' stata approvata una legge che prevede che l'installazione di un router-modem anche in ambito privato deve essere effettuata da personale autorizzato e non dal semplice cittadino, pena una multa di 150.000 euro (!) da parte della GdF in caso di controlli.

Ditemi che ho sentito male, altrimenti siamo arrivati alla frutta

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:lol: non mi stupirebbe affatto conoscendo l'idiozia del legislatore, ma chi l'avrebbe firmata sta strunzata :lol: tra l'altro a quale scopo?

e poi....150.000€?Eh la madonna :roll: vai in giro ubriaco fradicio,amamzzi uno e ti becchi forse 5.000€ di multa e la revoca della patente.

E poi...la GdF che fa controlli in casa :roll: ? Per controllare in casa mia deve avere un mandato, cosa che richiede MESI e sopratutto unità operative :roll: entrambe cosa che mancano (tempo e denaro) e anche qui ripeto: vanno in casa solo degli admin degli "scariconi" lasciando perdere i milioni di utenti del p2p e dello streaming...perché dovrebbero buttare tempo per andare a controllare un cittadino qualsiasi onesto?

 

花は桜木人は武士

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sentito anche io. Mr. Giannino ancora un po' invocava tutte le divinità del pantheon..

Teoricamente basterebbe montarsi su il proprio router o mettere due computer in rete per essere passibili di multa.

Domanda: ma se roba tipo alice o tutte le minchiate wifi che ti vendono adesso di media sono in rete con computer- telefoni- portatili, tutta sta roba sarebbe illegale?

Qui siamo alla comica finale..

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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sentito anche io. Mr. Giannino ancora un po' invocava tutte le divinità del pantheon..

Teoricamente basterebbe montarsi su il proprio router o mettere due computer in rete per essere passibili di multa.

Domanda: ma se roba tipo alice o tutte le minchiate wifi che ti vendono adesso di media sono in rete con computer- telefoni- portatili, tutta sta roba sarebbe illegale?

Qui siamo alla comica finale..

E dove sarebbe l'illegalità di creare una piccola rete casalinga ??? E poi ribadisco: che ne sanno loro di cosa ho in casa e cosa ci collego?

Potrebbero (illegalmente) controllare il traffico e i pacchetti che scambio (ma arriverà il giorno che cripterò tutto e li manderò a fanculo) ma che ne sanno di tutto il resto?

Inoltre mi chiedo: se anche venisse questo tecnico autorizzato?che fa?Mi cambia la password di accesso alla MIA rete?Ma va va :roll: Rimango comunque basito dal problema "controlli" :roll: in italia ci sono 2/3 decine di milioni di contratti adsl attivi (non ricordo i numeri) e dovrebbero controllarli tutti :lol: ma per favore :lol: non hanno mai controllato nemmeno chi paga il canone

 

花は桜木人は武士

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da punto informatico:

giovedì 9 novembre 2006

Router ADSL? Solo un tecnico può installarlo

Lo dice una legge poco conosciuta e pressoché mai applicata, che prevede sanzioni per chi installa da sé qualcosa di più complesso di un telefono. Una norma che grava sugli utenti e mette in crisi il VoIP

Roma - Se ne sta parlando in questi giorni tra operatori di connettività: le attuali normative italiane indicano che è necessario ricorrere ad un tecnico autorizzato in modo specifico per l'installazione anche domestica di semplici dispositivi di connettività, come un router.

Ad affermare questo obbligo non è una nuova normativa capestro ma un'ormai vecchia disposizione contenuta nella legge 28 marzo 1991, n. 109 che con il suo decreto attuativo regolamenta la realizzazione e la manutenzione di impianti di fonia e/o dati collegati alla rete pubblica.

Quando si parla di impianti, spiegano a Punto Informatico alcuni operatori, di fatto non vengono differenziati quelli industriali da quelli domestici, il che vorrebbe dire che sono assoggettati alle stesse norme sia un router domestico che una web farm di un provider.All'articolo 1, la legge spiega che gli impianti possono essere realizzati solo dalle aziende autorizzate e che, se ciò non avviene, si è puniti "con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire un milione a lire dieci milioni."

Il decreto di attuazione spiega però che l'utente qualcosa può fare da sé ma soltanto per apparati con "capacità non superiore a due linee urbane, qualora l'allacciamento alla terminazione della rete pubblica richieda il solo inserimento della spina nel relativo punto terminale".

"L'espressione - spiegano gli operatori - non è chiarissima, ma inquadrata nel contesto della legge significa che fino ad un paio di telefoni li puoi installare da solo, perché per farli andare basta inserire la spina nella presa. Non c'è nulla da configurare ed è un'operazione a prova di tonto. Qualunque cosa vada oltre, come ad esempio un centralino telefonico per quanto piccolo o una rete locale con un router, deve essere realizzato da chi di dovere. Altrimenti multa a partire da 1 milione delle vecchie lire".

Andando oltre nell'esplorazione della normativa, evidentemente obsoleta, si scopre che qualunque impianto dati con capacità superiore ai 128 kbit/s (cioè la capacità di due canali B di una linea ISDN) non può essere realizzato dall'utente finale. Il che si traduce nel fatto che sulla carta un modem ADSL non può essere installato da un utente. E se questo non bastasse, ogni installazione richiede di compilare l'allegato 12 in triplice copia, che l'installatore deve consegnare all'utente, all'operatore telefonico e all'ispettorato territoriale, pena una multa da un milione di lire in su.

"Leggendo l'allegato 13 - spiega a PI un operatore che ha chiesto di rimanere anonimo - tralasciando la strumentazione obsoleta e la "scorrelazione" tra competenze tecniche ed impianti da realizzare - saltano agli occhi i requisiti di idoneità per potere realizzare reti in fibra ottica e/o radio (primo grado), tra cui "l'impresa interessata deve dimostrare di possedere... otto unità addette all'esecuzione dei lavori... cinque automezzi di cui due autofurgoni".

"Se si considera che per realizzare una rete wireless o in fibra ottica ormai servono apparati e strumenti dal valore irrisorio - continua l'operatore consultato da Punto Informatico - si fa molta fatica a capire cosa c'entrino gli otto dipendenti ed i cinque automezzi, se non per organizzare delle gare automobilistiche nel parcheggio aziendale. Si tratta chiaramente di una normativa finalizzata a fotografare una situazione, più che a fornire delle linee guida per un accesso ad un settore economico. Se sei già grande, resti grande; se sei piccolo, ci muori".

Va detto però che a sentire le esperienze di operatori e clienti, a questa legge talvolta qualcuno fa espresso richiamo. Succede di rado, spiegano gli operatori, soprattutto quando su un grosso cliente vengono a collidere due o più aziende concorrenti. "Io c'ho questo, lui fa quell'altro, io c'ho il "patentino" e lui non ce l'ha", sottolinea un esperto - "Diciamo che era l'asso nella manica delle aziende autorizzate quando non riuscivano a strappare un contratto, perché il cliente passava ad una azienda di networking, magari anche molto competente, ma priva di "patentino"."

Visto che gli ispettorati fanno le ispezioni solo su denuncia - questa la preoccupazione degli operatori - "il DM 314 è una fantastica legge da usare a piacere, per le spiate ed i dispetti più beceri e per stroncare la concorrenza delle aziende informatiche che promuovono soluzioni VoIP".

In che modo? Continua l'esperto consultato da PI: "Se devo realizzare un impianto da 100.000 euro, faccio valere patenti e patentini. Se si tratta di un router da 50 euro, non mi straccio le vesti se l'utente se lo installa da solo, perché tanto 4/500 euro per l'installazione non riuscirò mai a prenderli".

giovedì 9 novembre 2006

Router ADSL? Solo un tecnico può installarlo

Lo dice una legge poco conosciuta e pressoché mai applicata, che prevede sanzioni per chi installa da sé qualcosa di più complesso di un telefono. Una norma che grava sugli utenti e mette in crisi il VoIP

Va detto però che a sentire le esperienze di operatori e clienti, a questa legge talvolta qualcuno fa espresso richiamo. Succede di rado, spiegano gli operatori, soprattutto quando su un grosso cliente vengono a collidere due o più aziende concorrenti. "Io c'ho questo, lui fa quell'altro, io c'ho il "patentino" e lui non ce l'ha", sottolinea un esperto - "Diciamo che era l'asso nella manica delle aziende autorizzate quando non riuscivano a strappare un contratto, perché il cliente passava ad una azienda di networking, magari anche molto competente, ma priva di "patentino"."

Visto che gli ispettorati fanno le ispezioni solo su denuncia - questa la preoccupazione degli operatori - "il DM 314 è una fantastica legge da usare a piacere, per le spiate ed i dispetti più beceri e per stroncare la concorrenza delle aziende informatiche che promuovono soluzioni VoIP".

In che modo? Continua l'esperto consultato da PI: "Se devo realizzare un impianto da 100.000 euro, faccio valere patenti e patentini. Se si tratta di un router da 50 euro, non mi straccio le vesti se l'utente se lo installa da solo, perché tanto 4/500 euro per l'installazione non riuscirò mai a prenderli".E il Ministero che fa? Questo è quello che si chiedono gli operatori in queste ore, visto anche che gli ispettorati territoriali non sembrano accorgersi degli allegati 12 che non vengono consegnati e che di fatto dovrebbero arrivare loro per ogni impianto voce o dati che venga realizzato. In ballo, sulla carta, ci sono milioni di utenze e multe per miliardi di euro...

"Dovrebbe far saltare sulla sedia la consapevolezza che collegare alla presa telefonica il router appena tirato fuori dalla scatola mi potrebbe costare da 500 e 5000 euro - continua l'esperto - dovessi stare antipatico al vicino di casa. È grottesco come nel Regno Unito normative simili siano state abolite già dal '96 per le reti fonia, mentre non è mai esistita alcuna limitazione per le reti dati".

Toc Toc. Ministero TLC? C'è nessuno?

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da punto informatico:

Ma è una notizia del 2006 :roll: e infatti oggi su PI non c'è scritto niente...come non c'è scritto nulla nei soliti blog ormai noti che strillano per la NEt Nutrality e la liberà del Web

Comunque è roba neanche da Cina...sarebbe a livello della Cambogia o della Corea del Nord

 

花は桜木人は武士

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e la legge è del 1991, però nessuno l'ha abrogata e adesso hanno bisogno di soldi..

anche io lavoro con leggi degli anni 50 e nessuno si è mai sognato di modificarle se non per alzare le multe.

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Oltre a tutti i dubbi sinora espressi, mi domando inoltre in che modo un ufficiale della Finanza potrebbe mai accertare se sono stato io a configurare il mio router oppure un tecnico :D

Oltretutto, lavorando presso l'assistenza di un ISP, posso testimoniare che in alcuni casi non è proprio esplicitamente prevista l'uscita di un tecnico per configurare il modem, se non quando è il cliente a richiederlo esplicitamente (e in questo caso l'intervento è a suo carico).

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semplice: il tecnico ti lascia un'attestato di corretta installazione. Si fa così per qualsiasi nuovo impianto elettrico.

Se non ce l'hai te lo pigli nel miao..

Per ora credo siano eventualità remote, ma non faccio fatica a credere che anche questa possa diventare un'ottima scusa per carpire grano in alcune situazioni.

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