Vai al contenuto

Da Santoro il confronto Mini, Ds3, MiTo come spunto per parlare di Fiat


Messaggi Raccomandati:

  • Risposte 414
  • Creato
  • Ultima Risposta

I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

Riporto quanto scrisse nell' Oscuro Antro autoblogico un che d'auto mi par s'intenda (a differenza dei molti che brancolano, ebeti urlanti, per quelle bande):

Sentenza prevedibile,

chi ha curato quel servizio si è avventurato a vomitare inesattezze tronfie di pregiudizi mistificando e falsificando a proprio uso e consumo dati e riferimenti,

cagionando un evidente danno a Fiat Auto.

Spero che serva di lezione,

ma in ogni ambito in cui serva una certa “ferratura” in una materia specifica il giornalista medio italiano ricade in banalità stereotipate autoreferenziali e colme di retorica.

Aggiungo che chi fosse alla Tapirottola legato avendola progettata, sviluppata o costruita,

o perchè con pieno gusto ne impugnò il volante, o banalmente perchè -nonostante tutto- l'alfettina piace,

potrebbe essere rimasto molto irrritato da quel che vide passare alla televisione quella sera (o rivide in digital archivio) ottenendo ora parziale e tardiva soddisfazione.

Link al commento
Condividi su altri Social

cosa c'e' da sorprendersi. Prendi un cog.ne qualsiasi, mettilo in tv e fagli dire la prima czta che gli vene in mente e poi ti ritrovi con 5 milioni da risarcire. Come volevasi dimostrare la causa non era ridicola, ridicolo era il servizio.

quoto! che paghi Santoro adesso!!!

Link al commento
Condividi su altri Social

Ovviamente il nostro eroe non poteva esimersi dal prendersela con quei brutti della FIAT che hanno commesso l'atroce misfatto di aver vinto una causa per diffamazione. Se la FIAT fosse un'azienda seria, avrebbe fatto di tutto per perderla quella causa. Invece no, l'hanno vinta! Maledetti!

Ecco l'arringa dell'avvocato Telese.

Libertà di stampa addio, chi tocca Fiat paga caro

C’è qualcosa di inquietante e violento nella sentenza che ieri ha colpito (in primo grado), Corrado Formigli e Annozero, condannandoli a pagare cinque milioni (cinque milioni!) di euro per aver criticato in una puntata le prestazioni di un’auto della Fiat, la Mito, definendole inferiori a quelle di altri modelli concorrenti. Cinque milioni per aver realizzato un servizio comparativo in cui si sosteneva che la Alfa Mito in circuito va più piano di altri due modelli di altre case. Il dato della velocità é un dato tecnico: ma anche se fosse stato un eccesso, o una forzatura? Anche se fosse stato un errore? Anche se fosse stato un dato interpretato male? Cosa significa condannare un giornalista a pagare cinque milioni di euro?

Il messaggio che arriva da questa sentenza é davvero preoccupante. Cosa accadrebbe a Formigli se, come sempre succede in questi casi, la Rai gli facesse pagare anche solo metá della cifra dovuta? Se questa incredibile condanna venisse confermata ci sarebbero due conseguenze immediate: in primo luogo la vita di Formigli verrebbe rovinata (costretto a lavorare fino alla fine dei suoi giorni per risarcire il Lingotto). E subito dopo sarebbe sancito da una sentenza il principio per cui i prodotti Fiat non possono essere criticati. Insomma: chi tocca paga, colpirne uno per educarne cento. E non con un risarcimento simbolico, ma con una pena insostenibile per un privato.

Tutto questo è incredibile per almeno due motivi. Il primo: in questi stessi mesi, malgrado sentenze sfavorevoli, é stato consentito alla Fiat di escludere alcuni dei suoi operai dalla rappresentanza, senza che questo abbia comportato (per ora) sanzioni o scandalo. A Pomigliano l’azienda ha potuto evitare di riassumere tutti gli iscritti a un sindacato (la Fiom) perché giudicati ostili o indesiderati. Il che vuol dire che nessuno può criticare le merci, ma che invece si possono colpire gli uomini.

Il secondo elemento di inquietudine riguarda il collegio dei periti che ha assistito i magistrati. Un pool ben assortito, composto di professori che hanno avuti rapporti con istituzioni finanziate dalla Fiat, a partire dall’attuale ministro Profumo. Se un giornalista viene schiantato da una pena insostenibile non si colpisce solo lui, ma anche tutti i suoi colleghi, che domani dovranno pensare cento volte anche prima di scrivere una sola riga. Chissà, forse anche io dovrei preoccuparmi prima di pubblicare questo post. Viviamo in un tempo in cui i diritti dei singoli sono ridotti a dettaglio irrilevante, e le merci diventano sacre e inviolabili.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

Link al commento
Condividi su altri Social

Ovviamente il nostro eroe non poteva esimersi dal prendersela con quei brutti della FIAT che hanno commesso l'atroce misfatto di aver vinto una causa per diffamazione. Se la FIAT fosse un'azienda seria, avrebbe fatto di tutto per perderla quella causa. Invece no, l'hanno vinta! Maledetti!

Ecco l'arringa dell'avvocato Telese.

Suino.

E' l'unica affermazione che riesco a riconoscergli.

NB. senza offesa per l'avatar di Cosimo :D

[sIGPIC][/sIGPIC]

Link al commento
Condividi su altri Social

Suino.

E' l'unica affermazione che riesco a riconoscergli.

anche a me dà l'idea di un suino.

anzi, almeno i suini sono simpatici e buoni da mangiare.

e leggevo i commenti..a parte un povero Gustavkonrad, tuttii schierati con Telese "a prescindere".. che cesso.. :(

"post fata resurgam." (cit.)

Link al commento
Condividi su altri Social

lui non dovrebbe pensarci 100 volte prima di scrivere...non dovrebbe scrivere proprio,vista la sua ignoranza e incompetenza in materia,qualcuno gli stracci il tesserino a questo ''compagno''...

''l'Alfa Romeo,non e' un semplice marchio come tanti,ma una filosofia di vita e di pensiero...o c'e l'hai nel sangue questa filosofia o non la potrai mai capire e carpire...''

Link al commento
Condividi su altri Social

lui non dovrebbe pensarci 100 volte prima di scrivere...non dovrebbe scrivere proprio,vista la sua ignoranza e incompetenza in materia,qualcuno gli stracci il tesserino a questo ''compagno''...

weee...vuoi scatenare la rivoluzione degli scribacchini...hai idea di quanti siano i "giornalisti" che hanno un modus operandi alla stregua di Telese?

[sIGPIC][/sIGPIC]

Link al commento
Condividi su altri Social

io invece su una cosa do ragione a Telese: la sproporzione del risarcimento. 5 milioni di euro sono davvero una cosa eccessiva.

ci sono sistemi molto migliori per "risarcire" il danno d'immagine.

anzittutto, costringendo chi ha svolto/trasmesso il servizio in questione, a svolgerne/trasmetterne uno "ratificato", in cui si dica a chiare lettere "ci scusiamo per l'errore, chiediamo scusa alla luce della condanna".

e per due motivi che ritengo entrambe ragionevoli:

1) sentenze di questo tipo -da vedere se confermata nei prossimi gradi di giudizio- rischiano di ritorcersi proprio contro Fiat a livello d'immagine (della serie, la multinazionale "cattiva" che ce l'ha su con lavoratori, sindacati e ora anche i giornalisti...). quei 5 milioni di euro sono nulla per Fiat. ma attenzione, sono già molto per chi viene condannato. e la cosa può essere interpretata, in questo caso, nei modi peggiori.

2) un servizio "riparatore" sarebbe ben possibile, tanto più che entrambe i soggetti coinvolti (Santoro e Formigli) conducono tuttora un programma.

Modificato da led zeppelin
Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.