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La CEE rimprovera la Germania per il caso VW.


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Guest Phormula

L'elenco è praticamente infinito, ne cito solo alcuni:

- Se Ford avesse potuto dar seguito all'avventura italiana di inizio secolo (modello T, giusto?)

- Se alcune iniziative di industriali dopo la seconda guerra mondiale (Beretta, per esempio) non fossero state sabotate

- Se OM avesse venduto la divisione automobili ad un costruttore estero

- Se lo stesso avesse fatto Bianchi

- Se a Piaggio fosse stato consentito di continuare la strada intrapresa con la Vespa 400

- Se Lancia fosse finita in ben altre mani nel 1969

- Se Dahiatsu avesse potuto acquistare Innocenti e sostituire la Mini con qualcos'altro prodotto a Lambrate

- Se si fosse fatta una offerta valida per convicere Toyota a produrre la Yaris in Italia

- Se si fosse fatto lo stesso con la Smart

Gira che ti rigira la frittata è sempre quella. Se Fiat avesse dovuto scontrarsi con qualcun altro SUL SUO STESSO MERCATO DOMESTICO, anzichè contare su una specie di "riserva di caccia" entro i confini nazionali, per restare a galla avrebbe dovuto realizzare prodotti migliori, offrire un miglior servizio al consumatore, affrontare da subito certi problemi. Crearsi una immagine migliore di quella che ha adesso.

La concorrenza obbliga a non dare le cose per scontate ed a fare meglio degli altri.

E' chiaro che nessuna casa automobilistica oggi è talmente suicida da impiantare uno stabilimento in un paese come il nostro, che ha un costo del lavoro elevato ed è penalizzato da infrastrutture inadeguate, leggi che cambiano di continuo e vanno interpretate secondo i dettami del momento, quando lo si può agevolmente rifornire con vetture prodotte altrove.

Purtroppo così non è stato e adesso se ne vedono le conseguenze.

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L'elenco è praticamente infinito, ne cito solo alcuni:

- Se Ford avesse potuto dar seguito all'avventura italiana di inizio secolo (modello T, giusto?)

- Se alcune iniziative di industriali dopo la seconda guerra mondiale (Beretta, per esempio) non fossero state sabotate

- Se OM avesse venduto la divisione automobili ad un costruttore estero

- Se lo stesso avesse fatto Bianchi

- Se a Piaggio fosse stato consentito di continuare la strada intrapresa con la Vespa 400

- Se Lancia fosse finita in ben altre mani nel 1969

- Se Dahiatsu avesse potuto acquistare Innocenti e sostituire la Mini con qualcos'altro prodotto a Lambrate

- Se si fosse fatta una offerta valida per convicere Toyota a produrre la Yaris in Italia

- Se si fosse fatto lo stesso con la Smart

Gira che ti rigira la frittata è sempre quella. Se Fiat avesse dovuto scontrarsi con qualcun altro SUL SUO STESSO MERCATO DOMESTICO, anzichè contare su una specie di "riserva di caccia" entro i confini nazionali, per restare a galla avrebbe dovuto realizzare prodotti migliori, offrire un miglior servizio al consumatore, affrontare da subito certi problemi. Crearsi una immagine migliore di quella che ha adesso.

La concorrenza obbliga a non dare le cose per scontate ed a fare meglio degli altri.

E' chiaro che nessuna casa automobilistica oggi è talmente suicida da impiantare uno stabilimento in un paese come il nostro, che ha un costo del lavoro elevato ed è penalizzato da infrastrutture inadeguate, leggi che cambiano di continuo e vanno interpretate secondo i dettami del momento, quando lo si può agevolmente rifornire con vetture prodotte altrove.

Purtroppo così non è stato e adesso se ne vedono le conseguenze.

e chi ti dice il contrario ???

è probabile..... seppure io il forse ce lo metto

perchè mentre realtà in concorrenza come nissan, mitsu o la stessa criler non ce l'anno fatta a mantenere una propria indipendenza..... fiat senza concorrenza si....

direi che tutto è relativo

il discorso per cui fiat è arrivata laddove altree italiane non sono riuscite sta proprio nel fatto che fiat era una azienda globale già negli anni 20...... con fabbriche e sviluppo a livelli di eccezione in america, francia ed inghilterra, avendo poi dovuto fare marcia indietro in tempi di sanzioni ed autarchia...... e poi essendo riuscita a riprendere il discorso nell'immediato dopoguerra

se fiat si fosse chiusa entro i propri confini come hanno fatto le altre non ci sarebbe stata trippa per gatti neanche per lei

in effetti anche qui una eccezione c'è:

l'alfa ci ha provato...... in brasile ad esempio

ma la questione alfa è talmente particolare da non essere paragonabile

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Datemi del fascista ma l'italia e l'industria è stata rovinata da alcuni sindacati(di cui nn faccio nome) che hanno sempre ostacolato lo sviluppo

contrapporsi agli industriali è legittimo per un sindacato...... mentre è l'opinione pubblica che è terribilmente arretrata in italia

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.... Se OM avesse venduto la divisione automobili ad un costruttore estero

.......

Meriterebbe un approfondimento, questo argomento: mi risulta infatti che OM producesse vetture di gran pregio, come Ansaldo e Isotta Fraschini (beh, Isotta Fraschini era qualcosa di molto superiore in realtà...)

Ansaldo tra l'altro aveva gli stabilimenti a Torino, nell'area compresa tra Corso Peschiera, Corso Trapani e Corso Montecucco. Gli stabilimenti dismessi vennero poi occupati dalla Viberti, attualmente costruttore di rimorchi e semirimorchi per camion, ma fino a dieci anni fa costruttore anche di autobus: o meglio, "carrozziere" di autobus.

http://www.negri.it/om-bs/index3.htm

OM

Casa Bresciana che entra nel mercato automobilistico subito dopo la I Guerra Mondiale. Il primo modello, denominato Tipo S305, ricalca gli schemi tecnici della Züst 25/35 di 4712 cc.

Nel 1919, è presentatala 12/15 HP di 1327 cc denominata Tipo 465.

Nel 1921, da questa deriva una versione sportiva, la Tipo 467 Sport; nel 1922-23, esce la 1496 Tipo 469S, che è la prima OM con freni anteriori.

Nel 1923, appare anche la prima 6 cilindri, la 665 Superba.

Al Salone dell’Automobile del 1928, è esposta una vettura da turismo con motore a 8 cilindri di 3 litri. Nello stesso anno, la Casa decide di dividere la produzione di auto da quella ferroviaria e la ragione sociale diventa OM-Fabbrica Bresciana di Automobili.

Nel 1929, entrano in produzione dei modelli con telaio abbassato e motore sovralimentato con compressore di tipo Roots.

Dal 1925 in poi, inizia anche la costruzione di veicoli commerciali che dal 1930 assorbono l’intera produzione. Nel 1933, la Casa è assorbita dalla Fiat.

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.... Se OM avesse venduto la divisione automobili ad un costruttore estero

.......

Meriterebbe un approfondimento, questo argomento: mi risulta infatti che OM producesse vetture di gran pregio, come Ansaldo e Isotta Fraschini (beh, Isotta Fraschini era qualcosa di molto superiore in realtà...)

Ansaldo tra l'altro aveva gli stabilimenti a Torino, nell'area compresa tra Corso Peschiera, Corso Trapani e Corso Montecucco. Gli stabilimenti dismessi vennero poi occupati dalla Viberti, attualmente costruttore di rimorchi e semirimorchi per camion, ma fino a dieci anni fa costruttore anche di autobus: o meglio, "carrozziere" di autobus.

http://www.negri.it/om-bs/index3.htm

OM

Casa Bresciana che entra nel mercato automobilistico subito dopo la I Guerra Mondiale. Il primo modello, denominato Tipo S305, ricalca gli schemi tecnici della Züst 25/35 di 4712 cc.

Nel 1919, è presentatala 12/15 HP di 1327 cc denominata Tipo 465.

Nel 1921, da questa deriva una versione sportiva, la Tipo 467 Sport; nel 1922-23, esce la 1496 Tipo 469S, che è la prima OM con freni anteriori.

Nel 1923, appare anche la prima 6 cilindri, la 665 Superba.

Al Salone dell’Automobile del 1928, è esposta una vettura da turismo con motore a 8 cilindri di 3 litri. Nello stesso anno, la Casa decide di dividere la produzione di auto da quella ferroviaria e la ragione sociale diventa OM-Fabbrica Bresciana di Automobili.

Nel 1929, entrano in produzione dei modelli con telaio abbassato e motore sovralimentato con compressore di tipo Roots.

Dal 1925 in poi, inizia anche la costruzione di veicoli commerciali che dal 1930 assorbono l’intera produzione. Nel 1933, la Casa è assorbita dalla Fiat.

il settore camion om è uno di quelli che fuso con l'omologo lancia e fiat ha dato vita alla iveco

al pari i trattori om..... noti per avere carrozzerie pesantissime (un gran pregio in agricoltura) è stata accorpata insieme a fiat trattori e laverda per formare la agrifiat ora a sua volta consolidata nella cnh

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Di camion e trattori OM (oramai vecchiotti) mi capita di vederne ancora in giro alcuni.

C'è uno che conosco che ha dissotterrato il suo trattore OM dopo un alluvione ed una ventina di giorni di sepoltura nel fango.

Un modello vecchio di una quarantina di anni.

Lo ha equipaggiato di falce laterale e lo usa ancora di tanto in tanto come falciatrice.

Mezzi robustissimi.

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Di camion e trattori OM (oramai vecchiotti) mi capita di vederne ancora in giro alcuni.

C'è uno che conosco che ha dissotterrato il suo trattore OM dopo un alluvione ed una ventina di giorni di sepoltura nel fango.

Un modello vecchio di una quarantina di anni.

Lo ha equipaggiato di falce laterale e lo usa ancora di tanto in tanto come falciatrice.

Mezzi robustissimi.

c'è da dire che i trattori om hanno avuto una diffusione abbastanza limitata pure se derivavano da una idea brillante di fiat

in sostanza gli om derivavano dal trapoianto di un motore .... mettiamo di 50 cv.... su un blocco telaio, cambio, carrozzeria di uno di 90 cv.

questo tipo di trattori andavano bene per il traino .... oppure per l'aratura....... laddove la discriminante è il peso del mezzo + che la potenza del motore......

un motore potente su un trattore leggero non serve a nulla....... il motore gira ma il trattore rimane fermo ...... il contrario invece può andare bene per certi lavori

solo che oggi le attrezzature agricole sono prevalentemente a presa di forza.....

un tempo gli erpici erano fissi..... oggi sono rotanti ( ad esempio) ma assorbono potenza ...........quindi oggi la funzione del motore potente è imprescindibile..... per questo quel tipo di mezzo non ha + senso di esistere

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