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ypsilon vs mini


Guest fabvio

Domanda

Inviato

da "infomotori.it"

piccole, agili, scattanti, simpatiche ma soprattutto trendy. le city-car sembrano essere studiate con il preciso obiettivo di mandare in visibilio in pubblico femminile, senza rinunciare al benestare di mariti e fidanzati che di certo non rinnegano, appena possibile, un giretto sulla macchina della…propria signora.

la sfida più accesa del momento, è sicuramente quella tra la piccola “ammiraglia”, così amano chiamare la lancia ypsilon gli appassionati, e la sbarazzina mini: due proposte che hanno saputo conquistare il pubblico di tutta europa a suon di dettagli raffinati e soluzioni stilistiche geniali, in particolar modo oggi, visto che entrambe sono disponibili abbinate ad un motore turbodiesel.

design: 10 e lode per entrambe

della prima mini, disegnata da alec issigoniss e lanciata nel 1959, non ne è rimasto nemmeno un bullone, ma esattamente come sul finire degli anni ’50, l’inglesina che ha “imparato il tedesco in bmw”, ha saputo conquistare il pubblico sin dal primo momento.

bassa, larga, molto aggressiva, la mini del “duemila” ha tutte le carte in regola per suscitare emozioni senza rinnegare l’importante discendenza da una delle vetture più longeve ed universalmente amate della storia dell’auto.

le proporzioni stilistiche infatti, sono le stesse, ma il rapporto dimensionale fa sembrare la vecchia mini un modellino in scala 1 a 2.

i due occhioni tondi tondi davanti ad illuminare la strada, cofano molto corto ed un abitacolo a cubo, sono icone stilistiche riprese in toto dal vecchio modello, impreziosendo il tutto con superfici vetrate che sembrano non finire mai senza dimenticare quel tettuccio, di colore completamente diverso dalla vettura, sul quale è “buon uso” aerografare la union jack.

decisamente più breve, ma in ogni caso molto originale, la storia della ypsilon: si tratta, infatti, della naturale evoluzione di quella y10, in vendita a cavallo degli anni ’80, nata per “piacere alla gente che piace”.

da allora, le piccole lancia di strada ne hanno fatta tanta, ma è solo con l’arrivo della y, a metà degli anni ’90, che si può iniziare a parlare di piccola ammiraglia.

la ypsilon di oggi, scritto questa volta per esteso, è quindi la terza generazione di una dinastia di vetture eleganti, modaiole, tanto care al gentil sesso, e proprio per questo motivo estremamente originali, ricercate e raffinate nelle forme e nelle soluzioni d’arredo interno.

davvero bellissima, la piccola “ammiraglia” ripropone gli stilemi lanciati prima con lybra e poi estremizzati da thesis, che mettono in risalto le forme tipiche delle vetture del passato che hanno creato il mito lancia.

un fascino senza tempo quindi, che si sviluppa sinuosamente partendo dalla generosa calandra a forma di scudo, volutamente retrò e realizzando un insieme assolutamente equilibrato nei volumi e raffinato nelle forme, ideale per piacere ed imporre nuovi canoni di stile tra le city-car di lusso.

motori: il multijet è la pietra di paragone

anche per le city-car, la motorizzazione più interessante è sicuramente il diesel. potenti, silenziosi, economici nei costi di esercizio e di manutenzione, i diesel di piccola cilindrata non temono più il confronto con i “cugini” a benzina di pari cilindrata, tanto che, per alcuni modelli di autovetture presenti sul mercato, le vendite di motorizzazioni diesel raggiungono punte del 70%!

ypsilon multijet e mini one d sono sicuramente due proposte interessanti, perché riescono a coniugare ottime prestazioni a consumi bassissimi, senza alcun tipo di cadute di stile.

voto 10 al multijet, una vera e propria icona del futuro del diesel: 1300 turbo common rail, quattro cilindri sedici valvole, già in piena regola con le normative antinquinamento euro iv.

nonostante la cilindrata di 1251 cm3, il piccolo multijet esce vincitore dal confronto con tutti gli "small diesel" dotati di turbina a geometria fissa oggi presenti sul mercato. tra i motori a gasolio che vanno dagli 800 ai 1500 cm3, infatti, è quello con le migliori prestazioni specifiche: 41 kw/litro di potenza e 144nm/litro di coppia, che valgono, su questa cubatura, ben 70cv e 180nm di coppia!

le prestazioni della ypsilon con questa motorizzazione sono decisamente buone, visto anche il peso della vettura ridotto a soli 1045 kg: 165 km/h di velocità massima e 15,1 secondi per passare da 0 a 100 km/h.

i consumi sono estremamente ridotti, con 5.7 litri ogni 100 km dichiarati nel ciclo urbano, 3.9 nel ciclo extraurbano e solamente 4,6 litri nel ciclo misto!

voto 8, invece, al propulsore della mini, che vanta anch’esso consumi ridottissimi ed tecnologia di buon livello, ma uno step inferiore per quanto riguarda il rispetto delle normative antinquinamento (euro3).

il propulsore della mini one d è un compatto quattro cilindri di 1.4 litri di cilindrata, sviluppato in collaborazione con la toyota. capace di 75 cv ed una coppia massima di 180 newtonmetri, messa a disposizione già a 2.000 giri/min, questa unità motrice consente alla mini prestazioni dignitose ma non da vera mini, assicurando comunque una buona agilità ed una guida piuttosto divertente.

il consumo medio, misurato in base al ciclo ue totale, è di solo 4,8 litri di gasolio per 100 chilometri, il che corrisponde a delle emissioni di co2 di solo 127 g/km. data l'esiguità dei consumi, un pieno di serbatoio di 50 litri fa percorrere alla macchina fino a 1.000 chilometri.

la mini one d, grazie al cambio a sei rapporti, raggiunge una velocità massima di 165 km/h e scatta da 0 a 100 km/h in soli 13,8 secondi.

interni di classe da vere “regine”

entrambi molto ricercati, gli interni delle due vetture protagoniste della sfida sono un esempio di come si possa uscire dai rigidi schemi imposti dagli standard teutonici per proporre qualcosa di veramente originale ed unico nel proprio genere.

tutto, all’interno della mini, è squisitamente old-style: nemmeno a dirlo, tanto quanto il profilo esterno, l’arredamento interno riprende quanto proposto dalla sua progenitrice, con tanto di gigantesco tachimetro posto nel bel mezzo della plancia e di contagiri bello in vista dietro al volante.

non mancano nemmeno i classici switch on-off, dotati di manettina cromata, appena al di sotto dei comandi dell’aria, che comandano il movimento dei cristalli e controllano alcune funzioni tecniche dell’auto.

l’idea di solidità viene confermata dagli ottimi livelli qualitativi di plastiche e rivestimenti, così come dalla interessante la verniciatura di alcuni particolari di plancia e pannelli porta, studiata altresì per esaltare l’abitacolo con eleganti contrasti cromatici.

voto 8 alla mini, quindi, perché l’arredo è bellissimo ma a nostro parere l’originalità gioca a favore della ypsilon, che non solo propone livelli qualitativi di livello assoluto ma anche un senso di protezione ed uno studio sul design davvero accurato.

più che da una fabbrica di automobili, infatti, la ypsilon sembra uscita da un atelier di alta moda. non parliamo certo della versione dotata di rivestimenti in pelle, perché c’è di che impallidire, ma delle versioni base, senza dubbio una spanna sopra a tutte le concorrenti.

qualità italiana, insomma, frutto di un’esperienza e di un know how che accomuna la classe dell’artigianalità e l’estro stilistico dei designer italiani alla capacità, tornata da qualche tempo in auge, di industrializzare queste due delicatissime componenti.

ecco perché, il nostro giudizio sull’allestimento della “piccola ammiraglia” merita un voto in più rispetto al pur eccellente interno della mini.

su strada: mini divertente, ypsilon neutra

le due city-car di lusso si sono dimostrate ampiamente all’altezza di tutti gli stili di guida. se siete alla ricerca di prestazioni estreme, vi consigliamo di puntare su una mini cooper s o su un’altra vettura in listino, perché con la settantina di cavalli a disposizione non si può pretendere certamente un comportamento sportivo.

in ogni caso, il cambio a sei rapporti della mini rende la guida della vettura inglese, pardon, tedesca tutto sommato divertente. le caratteristiche di erogazione del 1.4 toyota, infatti, vengono indubbiamente esaltate dal cambio a sei rapporti che, di contro, richiede un maggior uso del cambio nella marcia tranquilla.

il telaio della mini è decisamente valido e ben calibrato, così come le sospensioni, che di certo non sono studiate per il rally di montecarlo, ma assicurano ottima stabilità e un buon livello di tenuta di strada.

i consumi sono tutto sommato vicini a quanto dichiarato dalla casa, così come le prestazioni, che risultano, come dichiarato anche dai dati ufficiali, leggermente superiori nelle prove di accelerazione e ripresa.

la ypsilon, come da buona tradizione italiana, vanta un comportamento molto neutro, stabile, sicuro. sicuramente, rispetto alla mini, paga qualcosa in termini di efficacia dinamica, ma l’impostazione globale della vettura non rispecchia certo le caratteristiche di una vettura sportiva, puntando più sul confort di bordo, davvero elevato.

prezzi: al top si, ma mini un po’ trop…

la qualità esige il suo controvalore, ma riteniamo che mentre l’italiana mantenga un eccellente value for money la tedesca stia tirando troppo il filo del prezzo.

se andiamo a leggere i listini però, notiamo infatti come la ypsilon costi decisamente meno rispetto a mini, e non di poco: 13.000 la versione “base” dell’italiana dotata del 1.3 multijet, e la bellezza di 17.451 euro la versione one d della anglo-tedesca.

una differenza davvero abissale, quasi nove milioni del vecchio conio, che si dimezzano nelle rispettive versioni di punta, “platino” per lancia e de luxe per mini, con la differenza che l’italiana viene fornita con un lussuoso kit di selleria in pregiata pelle, che su mini costa la bellezza di altri 1500 euro...

le pagelle:

design

lancia ypsilon multijet: 10

mini one d: 10

motore diesel

lancia ypsilon multijet: voto 10 e lode

mini one d: voto 8

interni

lancia ypsilon multijet: voto 9

mini one d: voto 7

comportamento stradale

lancia ypsilon multijet: voto 8

mini one d: voto 8

prezzo

lancia ypsilon: voto 8

mini one d: voto 5

votazione finale:

lancia ypsilon multijet: 45 punti

mini one d: 38

3 risposte a questa domanda

Messaggi Raccomandati:

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Inviato

Ciao!

Segnalo un piccolo errore di battitura.

Nella parte riguardante i motori, avevamo digitato che il multijet è il più potente dei diesel nella fascia dagli 800 ai 1500 cc.

ovviamente, essendoci il 1500 dCi da 100 CV questa cosa non è vera. Il dato è stato corretto sostituendo 1500 con 1400.

Ciao!

Emiliano

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