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Terremoto e Tsunami in Giappone 03/2011


The Summarizer

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I più attivi nella discussione

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Roba simile a quella l'han fatta pure al crf :mrgreen:

Comunque sentivo anche della possibilità di costruire una città di emergenza in caso di disastri nelle vicinanze di tokyo, roba tipo Neo Tokyo di Evangelion :mrgreen:

Esattamente il contrario di quello che facciamo noi...

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Il ball drone mi mancava..

Da quel che ho letto della discussione questi giapponesi, nella nostra ottica, sono pazzi. Con tutte le tecnologie a disposizione ancora vanno loro di persona in mezzo alle radiazioni!

Discorso terra terra da bar, in realtà mi sembra anche di capire che le tecnologie avveniristiche ci sono, ma la flessibilità operativa della "macchina-uomo" è ancora insuperabile, peccato solo per la delicatezza di questo "macchinario".

Inoltre, come al solito, passata la grande emergenza non ne parla più nessuno in tv e anche sui grandi giornali non è facile trovare notizie relative a questo evento.

 

Guido ergo sum!

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  • 7 mesi fa...

Lo metto qua, dato che si parla di Giappone, nucleare, e approvigionamento energetico.

Dai blog di due nostri connazionali, Luca da Osaka e Mattia Butta

giappopazzie.blogspot.com ci dice che

Un anno fa avevamo visto le prime conseguenze del terremoto del Tohoku e dell'incidente della centrale Tepco di Fukushima sulla produzione di energia elettrica in Giappone.

Un post, in particolare, metteva in evitanza alcune problematiche tecniche delle infrastrutture giapponesi, alla luce degli ingenti danni provocati dal sisma e dallo tsunami alla rete di trasmissione ed ai siti di produzione di energia elettrica.

Superata l'emergenza iniziale, da molte parti si e' iniziato ad interrogarsi sul futuro energetico del paese, a cominciare dall'ex primo ministro Kan e dalle sue dichiarazioni su un possibile Giappone "nuclear-free" ed alla decisione di non autorizzare il riavvio delle centrali nucleari ferme per manutenzione programmata, richiedendo nel frattempo una serie di verifiche tecniche e progettuali sugli impianti per testarne il grado di sicurezza contro eventi di straordinaria portata.

Questa scelta sta portando allo spegnimento progressivo del parco nucleare giapponese, con un solo reattore, al momento, in funzione ed ha aperto un serio problema di approvigionamento energetico.

Per alcuni la notizia dello spegnimento delle centrali e' stata una gran bella notizia, associandola inconsciamente ad una svolta "green" dell'arcipelago verso un nuovo e radioso futuro.

Tuttavia guardando il grafico qui sotto (ingrandibile) ci si rende subito conto che le prospettive green di cui sopra si sono scontrate con la necessita' di continuare a dare energia ad un paese privo di risorse: se osservate le curve verde e rossa noterete che il venir meno del nucleare e' stato colmato facendo lavorare a pieno regime gli impianti termoelettrici (a carbone, olio pesante e GPL) con un calo complessivo della produzione (viola).

[TABLE=class: tr-caption-container, align: center]

[TR]

[TD=align: center]METI2.png[/TD]

[/TR]

[TR]

[TD=class: tr-caption, align: center]Produzione mensile di energia elettrica in Giappone 2005-2011 - energia generata[/TD]

[/TR]

[/TABLE]

Se vi fate due conti noterete che il Giappone ha una produzione annuale di energia elettrica dell'ordine di 900-1000 TWh che, per darvi un raffronto in termini assoluti (nonche' per tutta una serie di ragioni), e' grossomodo il triplo di quella italiana.

Dal successivo grafico si puo' analizzare il peso, in percentuale, delle singole fonti.

[TABLE=class: tr-caption-container, align: center]

[TR]

[TD=align: center]METI1.png

[/TD]

[/TR]

[TR]

[TD=class: tr-caption, align: center]Produzione mensile di energia elettrica in Giappone 2005-2011 -percentuale delle fonti

[/TD]

[/TR]

[/TABLE]

Possiamo fare le seguenti osservazioni:

- il nucleare giapponese aveva una quota di produzione a cavallo del 30%

- l'idroelettrico ha un andamento stagionale piuttosto costante con un massimo di produzione attorno a maggio/giugno ed una quota a cavallo dell'8-10%

- il termoelettrico era stabilmente sopra il 50%

- la produzione su vasta scale mediante energie rinnovabili e' trascurabile ed ha un apporto di circa lo 0.3%

- dopo l' 11/3 e' palese che la produzione termoelettrica abbia assorbito anche la quota del nucleare.

Cio' che pare non preoccupare l'opinione pubblica e' che una quota di energia elettrica pari all'intera produzione annuale italiana viene attualmente ricavata bruciando combustibili fossili con relativa immisione in atmosfera di SOx, NOx, CO2 e particolati fini (PMx).

E qui trovo a dir poco paradossale la passiva accettazione del rischio ambientale che si porta dietro l'uso massivo del termoelettrico rispetto ad una certa radiofobia della popolazione che, tra l'altro, e' stata prontamente cavalcata dalla politica e ha portato a diminuire i limiti di legge a livelli inferiori a tutti gli standard internazionali (creando tra l'altro situazioni a dir poco ridicole, ma su questo troverete su Unico-Lab persone ben piu' competenti del sottoscritto che ve lo potranno spiegare per bene).

Dal punto di vista economico questa situazione ha comportato maggiori costi per importazione di ingenti quantita' di combustibili fossili, contribuendo al primo ingente rosso nella bilancia commerciale giapponese, situazione che se perdurante nel medio periodo rischierebbe di portare al tracollo del paese con il suo debito pubblico proiettato al 200% del PIL in un contesto internazionale pessimo. Senza contare che avere un paese con necessita' energetiche delle proporzioni del Giappone che rastrella idrocarburi sui mercati non contribuisce certo alla stabilita' dei prezzi, ma questo e' un tema che lascio ad altri.

Nel frattempo le centrali nucleari restano ferme, nonostante sia in corso una (doverosa) revisione in 3 parti di tutte le centrali:

1- misure aggiuntive di contrasto ai problemi emersi a Fukushima (generatori di emergenza offsite, sistemi di raffreddamento esterni) in caso di tsunami

2- stress test con simulazioni computerizzate della risposta sismica delle strutture e una verifica delle contromisure messe in campo per contrastare la possibilita' di meltdown

3- la messa in campo di una road map con tempi certi per definire gli interventi da mettere in campo per contrastare eventuali problematiche emerse nel punto 2

Nonostante questi passi il Giappone sembra restare diviso sul tema nucleare, con alcune comunita' (quelle vicino alle centrali in primis) che stanno risentendo pesantemente del fermo degli impianti, in quanto si trovano le casse locali senza una cospicua fonte di entrata e quelle piu' lontante che non trovano rassicurazioni nelle fasi di revisione in corso. E questo e', in parte, causato dalla scarsa capacita' delle autorita' di rassicurare ed informare in maniera semplice le persone e dalla confusione nella gestione dell'emergenza del 3/11 del precedente governo.

La cosa piu' disarmante e' che la questione sta entrando pesantemente nella polemica politica con argomentazioni che non guardano piu' a dati e numeri, ma al tornaconto elettorale locale (e qui polemicamente direi "in stile tedesco") o alla mera contrapposizione tra schieramenti.

In questi termini la richiesta di riavvio dei reattori di Oi (prefettura di Fukui) del governo del premier Noda e' un atto razionale alla luce della necessita' energetica del paese e commisurate alle performance delle strutture: 1200 gal di accelerazione massima e 11 metri di tsunami come prima linea di difesa oltre a mezzi aggiuntivi tenuti sulle alture in caso di emergenza.

Perche' ci sono molte attivita' umane che devono tenere conto del rapporto rischi/benefici (e questo magari lo si capira' meglio nella seconda parte del post). Nel caso di un disastro che superasse i parametri di Oi (fate conto che 980 gal sono pari all'accelerazione di gravita' media sulla terra) probabilmente l'ultimo dei problemi sarebbe la centrale, anche se per certa stampa 19000 morti dello tsunami son diventati un trafiletto (per alcuni l'inciso in una frase) tra gli articoli scritti su Fukushima.

E lasciatemi dire che se si dovesse accettare la politica del "rischio zero", allora qualunque attivita' umana in Giappone non dovrebbe essere permessa che tra tsunami, sismi, vulcani, tifoni e perturbazioni monsoniche varie non si fanno mancare nulla.

Mattia invece ci va giu' pesante. butta.org

[h=1]Ci tolgono la corrente[/h]Qualche tempo fa, quando fu spento l’ultimo reattore nucleare ancora in funzione in Giappone, mi sono dovuto sorbire i belati degli ambientalisti di mezzo mondo che dicevano “vedete, vedete, si può vivere anche senza il nucleare, altro che indispensabile” e “ah, il Giappone ha capito la lezione!”.

Sì, infatti poco dopo si sono dati da fare per far ripartire almeno una centrale nucleare. Alla faccia degli ambientalisti.

Una sola però, perché il resto delle centrali nucleari non sono ancora state riavviate, compresa la nostra qui nel Kyushu.

Così oggi Kyuden, la società che fornisce elettricità nel Kyushu, à annunciato il piano che verrà seguito per tagliare l’elettricità nei mesi estivi. Sì, adesso ci tolgono la corrente per evitare che la rete collassi per i troppi consumi.

Il Kyushu è stato suddiviso in aree in cui toglieranno la corrente a turno per due ore.

kyuden.png

Onestamente, riesco anche a sopportare due ore senza condizionatore, chi se ne frega.

Ma a me (e un po’ a tutti) la corrente serve per lavorare. Ci sono lavori che devo fare di continuo per ore (tipo la ricottura dei fili magnetici, in cui la fornace deve scaldare ininterrottamente per ore). Se so che a metà giornata mi tolgono la corrente non posso neanche far partire il processo: giornata buttata via. Ed è solo il mio modestissimo lavoro.

Mi chiedo come farà tutto il resto a funzionare. Gli ospedali ànno i gruppi di continuità (si spera che funzionino), ok. Ma gli altri servizi? Senza elettricità si ferma tutto, supermercati, negozi, semafori, treni… (non so, magari potrebbero alimentare le linee dei treni, ma poi li fanno andare se le stazioni non ànno corrente?).

Sarebbe interessante capire come riuscitanno a gestire la situazione alimentando selettivamente i servizi essenziali. Oh sì, sarebbe molto interessante.

Resta il fatto che i disagi saranno tanti, e gli effetti sull’economia non indifferenti (chi se ne fotte se non lavoro io, ma se si ferma l’industria è tutto PIL che non produci).

Quindi volevo dire grazie.

Grazie a quelle checche isteriche contro il nucleare.

Grazie per aver fatto le vostre manifestazioni del cazzo.

Grazie agli attivisti di grinpiis che facevano i loro appelli del cazzo contro il nucleare.

Bravi, bravi.

Brave teste di cazzo.

Ma tu guarda: i disegnini colorati e gli slogan non bastano più. Quando contano i numeri, e le cose si fanno sul serio, senza il nucleare siamo nella merda.

Ah sì, abbasso il nucleare, viva il pannello fotovoltaico, le pale eoliche e le centrali a biogas anale.

Vi metterei tubi innocenti nel culo, uno ad uno, per accumulare i vostri peti e produrre biogas.

Coglioni, voi e il vostro ambientalismo ignorante. Asini, studiate prima di parlare.

Vi auguro solo di essere qui nel Kyushu quando ci toglieranno la corrente, e aver bisogno di un servizio essenziale.

Spero che non succeda niente di brutto, ma se solo accade che una persona muore perché attaccata a un respiratore e non gli ridanno energia prima che si scarichino le batterie quel morto ve lo portate voi sulla coscienza.

Troie.

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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  • 1 anno fa...

Ammetto che in materia di nucleare non sono specializzato, ma questa roba qua

Fukushima, rischio nucleare mondiale. "Emisfero Nord da evacuare" - Affaritaliani.it

Mi sembra la solita cosa allarmistica :pen:

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Ammetto che in materia di nucleare non sono specializzato, ma questa roba qua

Fukushima, rischio nucleare mondiale. "Emisfero Nord da evacuare" - Affaritaliani.it

Mi sembra la solita cosa allarmistica :pen:

Sensazionalismo e zero verifica delle fonti. Due pecche micidiali del giornalismo scadente. :disp:

Non solo citarlo nell'articolo, ma mettere nel titolo la dichiarazione del presunto esperto è una palese forzatura e un grosso errore.

L' "esperto" in questione viene additato da più parti e da tempo come un cazzaro colossale che fa dell'allarmismo palese per tornaconto personale.

Arnie Gundersen Caught on Video Lying About Risk of Radiation Released During Fukushima Event - Atomic Insights

P.S.

E in 10 secondi di ricerca con Google ho trovato decine di articoli che sottolineano come il tizio in questione sia in realtà uno che fa soldi andando in giro a fare dichiarazioni catastrofiche contro il nucleare.

Modificato da Regazzoni
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  • 2 anni fa...

Fukushima 4 anni dopo: foto inedite di scenari post-apocalittici

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Il fotografo polacco Arkadiusz Podniesinski ci ha abituati a viaggiare tramite i suoi reportage in luoghi inarrivabili. Dopo aver immortalato la situazione in cui oggi versa Chernobyl, si è spinto a Fukushima per indagare sul disastro nucleare del 2011 attraverso l’obiettivo fotografico.

Lo scopo del progetto è nobile: vedere con i propri occhi gli effetti dell’incidente per trarre delle conclusioni che non siano influenzate da media, propaganda politica o lobbisti del nucleare, i quali – a suo avviso – stanno provando a minimizzare le conseguenze del disastro.

Dopo aver ottenuto il permesso speciale per accedere alla zona interdetta, Arkadiusz si è trovato di fronte ad uno scenario post-apocalittico: “Nè il terremoto nè lo tsunami sono colpevoli del disastro avvenuto alla centrale nucleare di Fukushima, bensì l’uomo” si legge sul suo sito.

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Alcune auto sono letteralmente scomparse nella vegetazione

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I veicoli abbandonati sono stati lentamente avvolti dalla natura

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Il lettore di radiazioni segna 6.7 uSv/h. (Oltre 6 Sv la sopravvivenza umana è altamente improbabile)

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Foto scattata da un drone: una discarica di migliaia di sacchi pieni di terra contaminata dalle radiazioni

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I sacchi vengono impilati uno sopra l'altro per guadagnare spazio

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L'amministrazione al tempo garantì che i sacchi sarebbero stati rimossi quanto prima, ma in molti sono scettici sul futuro di queste scorie

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Poco dopo l'incidente le mucche del posto hanno iniziato a riportare strane macchie bianche sul manto; i contadini sostengono che dipenda dal fatto che gli animali hanno continuato a mangiare erba

contaminata

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Cataste di televisioni abbandonate in seguito ad un tentativo di pulizia della zona.

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Un supermercato invaso dalle ragnatele

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Il laboratorio informatico della scuola

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Una tavola apparecchiata, abbandonata in fretta e furia

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I kart del parco giochi

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Fukushima 4 anni dopo: foto inedite di scenari post-apocalittici - Bioradar Magazine

Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

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