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Tanti Auguri Moto Guzzi!


Prestige

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Salve ragazzi!

Rispolvero il post per dire che giusto due giorni fà ho avuto modo di viaggiare, seppur brevemente, con una Stelvio NTX: gran moto... Coppia da autoarticolato sempre e comunque, ma soprattutto estetica eccezionalmente bella. Una Guzzi con i fiocchi, davvero!

Chiacchierando con amici di amici che da bravi Guzzisti avevano partecipato all'evento mondiale per i festeggiamenti della Casa di Mandello del Lario (i GMG Giornate Mondiali Guzzi).. Mi hanno raccontato che c'erano moltissimi motociclisti venuti dall'estero.. E si parlava di come -anche- fuori dall'Italia vi siano numerosi club con veri appassionati!!

Vediamo cosa succede al prossimo EICMA tra pochi giorni.. ;)

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Pare che stiano per lanciare un nuovo 750 e per nuovo intendo dire totalmente riprogettato.

Non si sa ancora nulla sulle prestazioni ma dovrebbe porsi alla pari con la concorrenza.

Narra inoltre la leggenda che avremo delle sorprese un po'…

Come dire?

Liquide, ecco si, io direi proprio sorprese liquide.

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Pare che stiano per lanciare un nuovo 750 e per nuovo intendo dire totalmente riprogettato.

Non si sa ancora nulla sulle prestazioni ma dovrebbe porsi alla pari con la concorrenza.

Narra inoltre la leggenda che avremo delle sorprese un po'…

Come dire?

Liquide, ecco si, io direi proprio sorprese liquide.

Modificato da Regazzoni
--- uniti messaggi ---

Spalanca nel vento la botola,

assumi la forma di un angelo

e via pel tuo nuovo destin.

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Esatto, sarebbero due sorprese distinte: un 750 più moderno e prestazionale ed un 1400 raffreddato a liquido.

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Riporto una vecchia intervista (risale a prima del debutto della Griso) ma, se verrà confermata dai fatti, estremamente goduriosa.

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE.

Intervista a Roberto Brovazzo, Amministratore Delegato Moto Guzzi

Di Alan Cathcart

Le recenti difficoltà economiche incontrate dal Gruppo Aprilia hanno inevitabilmente avuto effetti sulla Moto Guzzi con il risultato di un periodo di cassa integrazione pari a due settimane per i circa 300 operai della fabbrica di Mandello, terminato con un credito di 30 milioni di Euro estratto dalle banche Aprilia lo scorso 7 maggio.

Come stella del firmamento Aprilia e oggetto di una gran lista di pretendenti, prima tra tutti Ducati, il futuro dello storico marchio italiano non può e non deve tuttavia essere messo in discussione.

Qualsiasi cosa succeda al Gruppo Aprilia, la Moto Guzzi sembra destinata a sopravvivere grazie ai sostanziali investimenti fatti e alla sua futura gamma di prodotti, come conferma l’amministratore delegato Roberto Brovazzo, da dodici anni a questa parte una delle figure chiave, al fianco di Ivano Beggio, nello sviluppo di Aprilia e, dal 2000, supervisore anche di Guzzi e Laverda.

“Speriamo che i clienti Guzzi capiscano che il marchio ha un futuro sicuro, anche se per risolvere i problemi del gruppo Aprilia ci vorrà ancora un po’ di tempo. – dice Brovazzo – Il nostro marchio ha un’identità molto forte, con una gamma di prodotti sulla quale sono già stati fatti grossi investimenti per il relativo rinnovamento, prima con la Breva 750, adesso con la nuova Nevada Classic e, tra breve, con la MGS01. A partire dal mese di luglio entreranno in produzione i primi 120 esemplari della versione Corsa, in vendita a circa 23.000 Euro, dopo di che, una volta completato con successo il processo di abbattimento dei costi, prevediamo di avviare una versione di serie, completamente omologata per l’utilizzo su strada, che verrà probabilmente allestita a partire dal prossimo anno. Stiamo lavorando per produrre una versione più “tranquilla” rispetto ai 122 Cv del motore in versione “corsa”, in modo da renderlo affidabile, oltre che facile e poco costoso da realizzare. Il motore da 1000 cc della serie Daytona non ha le caratteristiche prestazionali per equipaggiare questo progetto, pertanto stiamo studiando altre configurazioni, compresa una versione di circa 1.200 cc.”

“Allo stesso tempo – continua Brovazzo – metteremo in produzione anche la Breva 1100. Così facendo introdurremo alcune caratteristiche tecniche che distingueranno la futura gamma Guzzi, compreso il nostro primo motore twin-spark e una nuova trasmissione monobraccio in alluminio. Trattandosi di una moto completamente nuova, però, dobbiamo essere sicuri al 100% della sua affidabilità prima di avviarne la produzione, anche se i test che stiamo conducendo stanno dando risultati incoraggianti. Dopo tutto ciò, nella seconda metà del 2005, sarà la volta della Griso, la musclebike presentata al Salone di Monaco, tuttora in fase di sviluppo. L’idea originale era infatti quella di equipaggiarla con il motore a 4 valvole, ma i positivi riscontri ottenuti con il 1100 che equipaggerà la Breva ci hanno convinto a usare questa unità. Del resto, le prestazioni sono altrettanto soddisfacenti e i costi nettamente inferiori. Si tratta di una moto davvero valida, probabilmente la migliore che Moto Guzzi abbia mai prodotto!”

Che cosa ci dice a proposito del nuovo motore Guzzi raffreddato a liquido? Sono per caso da imputare a quest’ultimo i guai finanziari incontrati dal Gruppo Aprilia?

“No, anche se si tratta di uno dei più grandi investimenti con i quali abbiamo avuto a che fare in quanto a risorse economiche e umane. Negli ultimi due anni abbiamo lavorato duramente sul progetto di un motore completamente nuovo, dotato di raffreddamento a liquido, e proprio in questi giorni, stiamo per completare il primo prototipo e iniziare i test al banco dinamometrico. Questo motore manterrà l’architettura di bicilindrico trasversale a V di 90° con trasmissione ad albero, caratteristiche che, dalle nostre indagini di mercato, sono risultate essere quelle che la gente si aspetta da una Moto Guzzi. Non sto parlando degli attuali appassionati del marchio, ma anche dei potenziali nuovi clienti. Allo stesso tempo, però, in futuro ci potrebbero essere anche nuove generazioni di prodotti, nel senso che tra tre o magari cinque anni le persone potrebbero aspettarsi qualcosa di diverso da quel di Mandello, ma per il momento no, il tipo di prestazioni e sensazioni che dà un motore come questo corrisponde a ciò che il mercato cerca in una Moto Guzzi. Pertan-to, in futuro avremmo un gruppo di modelli, come California e Breva, motorizzati con i motori esistenti da 750/1.100 cc raffreddati ad aria, anche se verranno sviluppati a dovere per tenere il passo della concorrenza, e un altro gruppo equipaggiato con il motore raffreddato a liquido sul quale stiamo lavorando. Ciò ci permetterà di differenziare, per prezzo e prestazioni, due diversi range di prodotti. Al momento, questo nuovo prototipo di motore ha una cilindrata di 1.200 cc, quattro valvole per cilindro e doppio albero a camme in testa, ma ha anche la capacità di essere facilmente convertito in una unità di minor cubatura, due valvole e singolo albero a camme, se necessario.”

Parliamo dei motori da 750 cc che hanno dato il via a questa operazione di rinnovamento, come nel caso della Breva e della Nevada Classic. Per caso, Moto Guzzi ha in programma di sviluppare ulteriormente i motori di media cilindrata attualmente in produzione?

“No, pensiamo di aumentare il livello prestazionale attraverso un innalzamento della cilindrata, arrivando fino a 800 cc. Tutto ciò, però, non accadrà nell’immediato. Come ha potuto constatare provando la nuova Nevada, al momento non c’è necessità di aumentare le prestazioni, anche se, come ho detto, intendiamo farlo. Del resto, un motore più potente costituirebbe la base per altri tipi di prodotto, come ad esempio una serie di moto leggere caratterizzate da uno stile aggressivo. Tuttavia, per fare questo, prima dobbiamo rivedere il cambio a cinque marce che, se da una parte risulta perfetto per i modelli come Breva e Nevada per via della sua affidabilità, non è in grado di supportare un motore con maggiori prestazioni, in particolar modo per quanto riguarda la coppia. Ad ogni modo, non si tratta di una priorità al momento, visto che dobbiamo prima convincere i clienti Moto Guzzi a rimanere con noi, focalizzando gli sforzi su un miglioramento della produzione esistente e introducendo versioni moderne dei modelli per i quali il nostro marchio è diventato famoso.”

Le sorti del marchio più prestigioso d’Italia sembrano dunque già stabilite, nonostante il suo presente all’insegna dell’incertezza. Vediamo quali sono le previsioni di Brovazzo?

“Naturalmente, molto dipende da ciò che succederà nei prossimi due o tre mesi, ma una cosa è certa: il futuro della Moto Guzzi è già stato pianificato e tra non molto se ne raccoglieranno i frutti. Credo che grazie alle tre famiglie di moto che stiamo sviluppando per il futuro – la 750, la 1100 raffreddata ad aria e la gamma raffreddata a liquido con camme in testa – il nostro potenziale di produzione dovrebbe arrivare a circa 15.000-20.000 moto all’anno. Questo dipenderà non solo dalla quantità di risorse che saremo in grado di destinare al prodotto, ma anche dal tipo di investimento che sarà fatto sulla rete di vendita, sul marketing, sulla promozione e, soprattutto, sul servizio post-vendita. Sappiamo, infatti, che dobbiamo intensificare i nostri sforzi su quest’ultimo aspetto. Non credo che Moto Guzzi debba compiere salti eccessivi, almeno nell’immediato futuro. Una produzione di 30.000 o 40.000 moto all’anno rischierebbe di snaturare il marchio, oltre a necessitare una completa ristrutturazione dei sistemi di produzione della fabbrica. Credo, viceversa, che se sviluppiamo per bene i progetti pianificati, il carico di lavoro rimarrà entro livelli sostenibili, sia in termini di qualità del prodotto che per quanto riguarda la soddisfazione dei clienti. Quest’ultimo è, infatti, l’obiettivo numero uno che ogni azienda dovrebbe tenere presente. Costruire moto divertenti ed esclusive che assicurino la completa soddisfazione di chi le guida crea una sorta di famiglia. Una volta superati i problemi che sta attraversando il gruppo Aprilia, il futuro di Moto Guzzi tornerà a sorridere, dal momento che abbiamo una gamma di nuovi prodotti che siamo certi incontreranno il favore del pubblico. Come dice la nostra ultima campagna pubblicitaria: “Moto Guzzi è un mondo di amici”, e noi non vogliamo perderli.”

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