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Tanti Auguri Moto Guzzi!


Prestige

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Ok, ho capito.....non sono propriamente d'accordo.....ma adesso almeno ho capito. :mrgreen:

IMHO le moto sportive che preferisco sono i bicilindrici "Grossi", proprio per la loro capacità di essere prestanti ai bassi e medi e farti schizzare fuori dalle curve anche con una marcia in più..... quando avevo il Suzuki 750 non sopportavo proprio il comportamento quasi da 2 tempi ( vuoto o quasi sotto per poi esplodere a 8mila gg) ma li è una MERA questione di gusti......:agree:

Modificato da EC2277
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  • 3 settimane fa...
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Come volevasi dimostrare: la scelta di non aumentare a dismisura la potenza del 750 era dettata in previsione di un suo utilizzo anche sulla Nevada; insomma hanno dato il classico colpo al cerchio ed alla botte.

Moto Guzzi Nevada

6 dicembre 2011

Da oltre vent’anni la Nevada è il modello d’ingresso al mondo Moto Guzzi grazie alla sua capacità di conciliare prestazioni e costi accessibili con l’immagine e la tecnologia di una moto di classe superiore Stilisticamente ispirata all’ammiraglia California, la Moto Guzzi Nevada non ha mai ceduto alla tentazione di replicare lo stile ornamentale d’ispirazione americana tipico di questo segmento, mantenendo integra la sua personalità stilistica oltre che tecnica. Una scelta che, unita alle superiori qualità stradali che le derivano da un’irreprensibile ciclistica le ha permesso di oltrepassare le mode del momento diventando la più efficace attivista del proselitismo verso il mondo Moto Guzzi. Un ruolo al quale nel 2010 si è aggiunta la versione Anniversario, modello celebrativo del ventennale di Nevada, che affiancandosi alla nota Classic ha introdotto uno stile più contemporaneo e dinamico. Entrambe tornano prepotentemente alla ribalta del segmento per l’introduzione dell’inedito small block ad alimentazione singola progettato per la nuova serie V7 ed esteso anche alla gamma middleweight delle custom Moto Guzzi.

Rispetto al propulsore precedente, la nuova unità ad alimentazione singola consente di avere una riserva di potenza e soprattutto di coppia motrice superiore al 10% in un quadro di consumi ed emissioni ulteriormente ridotte. Su questa tipologia di moto l’incremento delle prestazioni rappresenterebbe un dato sterile se non fosse sorretto da elementi emozionali del propulsore, come l’estetica e la sonorità. Per entrambi i parametri, il miglioramento è evidente: il nuovo propulsore ha i gruppi termici tondeggianti come i motori Moto Guzzi degli anni settanta, con una più estesa alettatura dei cilindri che si raccorda con il coperchio valvole cromato, sul quale fa il suo gradito ritorno, la scritta Moto Guzzi. Anche la sonorità, pur conservando la celebre pulsazione del bicilindrico a V di 90° si esprime in modo più limpido, sia per la rinnovata parte termica sia per la nuova cassa filtro, ora posizionata posteriormente al corpo farfallato e non in mezzo alla V formata dai cilindri.

Oltre al nuovo motore le due Nevada condividono anche la ben nota parte ciclistica, che non ha subito cambiamenti confermando su entrambe le versioni, l’irreprensibile telaio a doppia culla, con elementi inferiori imbullonati e staccabili. Caratterizzato da conservative quote ciclistiche, con un canotto di sterzo dal buon angolo d’incidenza (27°50’) che garantisce una rassicurante stabilità e precisione nei cambi di direzione. Il comfort di marcia è aiutato da sospensioni di qualità con un avantreno affidato a una forcella Marzocchi con steli da 40 mm per 130 mm d’escursione mentre il forcellone è collegato con due ammortizzatori posteriori Sachs, regolabili nel precarico molla, che si estendono per 118 mm. Il comparto frenante consta di un disco anteriore flottante da 320 mm e uno posteriore da 260 mm. Particolare è anche la sezione delle ruote a raggi, con l’anteriore da 18 pollici e il posteriore da 17 per una gommatura a spalla alta, che restituisce al veicolo un’eccellente maneggevolezza e grande sensibilità di guida,

Il nuovo motore V7 ad alimentazione singola

Il progetto originario del motore risale al 1977, anno del debutto della fortunata Moto Guzzi V50. Da allora il motore è stato costantemente aggiornato, sostenendo cilindrate da 350, 500, 650 fino a 750 cc, passando dall’alimentazione a carburatori all’iniezione elettronica, ma rimanendo di fatto fedele al geniale schema introdotto nel progetto originale dell’ing. Lino Tonti. Universalmente apprezzato per la proverbiale affidabilità e regolarità di funzionamento, lo small block necessitava, dopo tanti anni, di un po’ più di vivacità agli alti regimi. La ricerca di maggiori prestazioni ha dato così il via a un nuovo progetto ricco di soluzioni innovative che proiettano questo propulsore tra i più evoluti della sua categoria con oltre il 70% di nuovi particolari, pari a oltre 200 organi meccanici nuovi o riprogettati.

Questa freschezza progettuale si annuncia già nel layout del gruppo termico che sono sintesi della filosofia progettuale dell’intera moto: innovazione nel rispetto della tradizione. Ed è così che l’alettatura squadrata, retaggio della produzione degli anni ’80 ha ceduto il testimone a una forma arrotondata, che ricorda la prima generazione del bicilindrico di Mandello. Anche il coperchio valvole è un omaggio al bicilindrico delle origini; realizzato in alluminio, ricopia fedelmente il profilo delle alettature esibendo la firma Moto Guzzi in bassorilievo. Un altro elemento d’immediata riconoscibilità è la scomparsa dei due collettori di aspirazione e relativi corpi farfallati: il nuovo small block è, infatti, il primo motore Moto Guzzi ad alimentazione singola.

I collettori sono stati sostituiti da un singolo collettore a Y realizzato in gomma, totalmente nervato e dall’andamento rettilineo (diametro 36 e 39 mm rispettivamente dai gruppi porta iniettori e dal corpo farfallato) che si collega a un singolo corpo farfallato Magneti Marelli MIU3G da 38 mm di diametro. Si tratta di un’unità moderna, che consente di gestire due sonde lambda ottenendo così una miscela ai cilindri più uniforme con conseguente miglioramento dei consumi e delle emissioni nocive oltre a contribuire all’aumento delle prestazioni, obiettivo dell’intero progetto. A tal fine è stata progettata una nuova testata, lavorando su condotti di aspirazione, ora di diametro maggiorato e raccordato meglio per ridurre le perdite e incrementare la turbolenza e riposizionando il foro candela più centralmente, grazie all’adozione di una candela più moderna con filettatura d=10mm ed elettrodo prominente.

Incrementata anche l’area di squish e il rapporto di compressione grazie all’impiego di nuovi pistoni più performanti che hanno incrementato il rapporto di un punto passando da 9,2 a 10,2. Questi ultimi, oltre alle sacche ricavate sul cielo del pistone, hanno la parte inferiore totalmente ridisegnata per irrobustire la struttura senza aumentarne il peso. Anche i segmenti sono nuovi, di dimensioni, materiale e forma più moderna e contribuiscono a migliorare l’efficienza e il consumo olio. All’efficienza generale del propulsore concorre sia la nuova alettatura dei cilindri, di maggiori dimensioni e interasse che ha abbassato le temperature medie di esercizio, sia la nuova cassa filtro ridisegnata per assecondare le esigenze di “respirazione” bicilindrico di Mandello.

Con questa nuova configurazione il bicilindrico di Mandello si è ora nettamente irrobustito nella coppia motrice e soprattutto nella potenza massima, cresciuta del 10%, con una maggiore propensione all’allungo e una curva di erogazione che esprime la sua maggiore densità di cavalli già da 3500 giri/min. Rinnovato anche il cambio, sempre a cinque marce ma con un nuovo preselettore che ha reso il comando più preciso, morbido e silenzioso.

Moto Guzzi Nevada Classic

E’ la custom che ricalca nello stile e nella filosofia progettuale l’ammiraglia California. Fin dall’epoca della sua presentazione, nel 1990, è stata avvedutamente denominata “eurocustom” perché pur conservando la caratterizzazione tipica di questo genere di moto, come la sella bassa, il manubrio largo e la pedaliera moderatamente avanzata, offre una posizione di guida meno distesa che restituisce un maggior controllo della motocicletta. In pratica ha tradotto lo spirito custom in un linguaggio accessibile a tutti, facendosi apprezzare dai motociclisti di ogni estrazione ed esperienza. Particolarmente amata dal pubblico femminile che ne apprezza il peso contenuto e la maneggevolezza, la Nevada Classic si adatta ad ogni uso, compreso il turismo a lungo raggio. Equipaggiata di borse laterali, bauletto e parabrezza la Nevada Classic si trasforma in una confortevole e pratica granturismo, parsimoniosa nei consumi come nella manutenzione grazie anche alla trasmissione finale cardanica che caratterizza le bicilindriche di Mandello del Lario. La nuova Nevada è disponibile nella classica livrea “Aquila Nera”, basata sul contrasto tra il logo storico Moto Guzzi dorato e le sovrastrutture verniciate in opaco “coal black” e in nuovo concetto cromatico realizzato per sottolineare l’inserimento del nuovo bicilindrico ad alimentazione singola.

Moto Guzzi Nevada Anniversario

Nata nel 2010 per celebrare il ventennale della custom di gamma media di Mandello, la Anniversario affianca la longeva Classic, diversificandosi nello stile, più accattivante e contemporaneo. Ispirata a un concetto di stile più sportivo e dinamico, la “sporty custom” di Mandello è più muscolosa e ribelle rispetto alla Classic in particolare nella vista laterale, dove la nuova sella two-up pare adagiarsi sul panciuto pneumatico posteriore fino a far riaffiorare l’aderente parafango bicolore. Il posteriore si completa con le inedite maniglie cromate, un altro elemento di design che la differenzia dalla capostipite Classic e per il nuovo gruppo ottico cromato. La parte centrale del design della Anniversario è tesa a esaltare il cuore pulsante della moto, ovvero il nuovissimo bicilindrico small block ad alimentazione singola. Nel valorizzarne ulteriormente il suo rinnovato layout sono stati ridisegnati i fianchetti laterali e armonizzati alla forma al serbatoio da 14 litri. Quest’ultimo pare “sospeso” sulla “V” formata dai due cilindri contrapposti, secondo un effetto ottico ottenuto attraverso un concetto cromatico bicolore, dove il nero, dal basamento motore, rappresenta il colore dominante della parte inferiore della moto, mentre il bianco domina quello superiore del dorso serbatoio e dei parafanghi, finemente raccordati da una filettatura arancione. Ne deriva una moto dall’immagine sportiveggiante, alla quale contribuisce anche il manubrio low bar che, in linea con la filosofia della moto, ha una foggia più bassa e compatta rispetto all’unità che equipaggia la versione Classic e che determina una posizione di guida maggiormente caricata sull’avantreno.

L’anima sportiveggiante della Nevada Anniversario trae grande beneficio dal nuovo bicilindrico ad alimentazione singola sia sotto il profilo delle prestazioni pure sia per la sensazioni che è in grado di dispensare attraverso pulsazioni e sonorità che sottolineano il maggior rapporto di compressione e la differente aspirazione rispetto al propulsore della precedente generazione.

Fonte: www.bikeracing.it

Facessero una Bellagio 750…

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