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Energia nucleare: pro e contro


V6 Busso

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Senza contare che poi quell'acqua viene nuovamente riversata in mare e, considerando che è stata utilizzata per raffreddare un reattore che si sta fondendo (con ovvie conseguenze in termini d'emissioni radioattive), non è propriamente ecosostenibile e privo di conseguenze sulla salute umana.

No, quell'acqua non viene affatto ri-riversata in mare, almeno non direttamente. Il suo scopo è tenere a mollo le barre di combustibile in sostituzione dell'acqua utilizzata normalmente nel circuito. Certo è che quando evapora (perché evapora grazie alla temperatura che arriva anche a 2000 gradi), di fatto finisce un po' ovunque, visto che la capacità contenitiva dei gusci del reattore è stata compromessa.

Edit: a quanto pare il problema adesso è dato non dai nuclei dei reattori, ma dalle piscine di contenimento del combustibile esausto.

Modificato da loric

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Guest EC2277

oh, con le informazioni che abbiamo...

Questo è il punto: le informazioni che abbiamo ci sono fornite da quotidiani che, facendo leva sulla paura del nucleare, cercano di aumentare le vendite; hai più sentito notizie sui superstiti del terremoto e del maremoto?

Io, prima di formulare giudizi, preferisco aspettare che le cose si calmino e che i giornalisti la smettano di agitare lo spauracchio dell'olocausto atomico con lo scopo di aumentare le vendite o gli ascolti.

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Questo è il punto: le informazioni che abbiamo ci sono fornite da quotidiani che, facendo leva sulla paura del nucleare, cercano di aumentare le vendite; hai più sentito notizie sui superstiti del terremoto e del maremoto?

Io, prima di formulare giudizi, preferisco aspettare che le cose si calmino e che i giornalisti la smettano di agitare lo spauracchio dell'olocausto atomico con lo scopo di aumentare le vendite o gli ascolti.

no, beh....questo trafiletto del corriere (oh, non è il Vangelo) fa ipotesi senza minkiate (infatti riprende un'articolo del Wall Street Journal)

da corriere.it

YEN - «Tepco - scrive il Wsj, in duro atto d'accusa - aveva già pensato all'uso dell' acqua marina per raffreddare uno dei suoi sei reattori almeno da sabato mattina», cioè all'indomani del sisma e del seguente tsunami, ma «non l'ha fatto fino a sera quando non gli è stato ordinato dal premier». Stesso copione per gli altri reattori su cui «hanno atteso fino all'indomani per usare l'acqua salata». Tepco ha «esitato perché ha cercato di proteggere i suoi asset», ha detto al Wsj, Akiera Omoto, ex executive di Tepco e ora componente della Commissione nipponica per l'energia atomica. Un disastro che ha al «60% una natura umana», secondo un funzionario del governo: «Hanno fallito la risposta iniziale. È come se Tepco fosse caduta e avesse perso una moneta da 100 yen mentre cercava di raccoglierne un'altra da 10 yen»

Fonti e testate AFFIDABILI.....

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Il non farlo comporta, in qualsiasi caso, rischi enormi.

Fa parte della natura umana: se c'è da rottamare un proprio bene per tutelare il prossimo chiunque, individuo od azienda che sia, preferisce proteggere il proprio bene e cercare una via alternativa che tuteli il prossimo e contemporaneamente salvi il prossimo.

Sembra un discorso cinico (anzi lo è) ma è così che ragioniamo noi esseri umani; che ci piaccia o meno.

Spero che non te ne avrai a male se ci sono stuoli di esseri umani che battagliano duramente per tagliare le gambe agli umani che li mettono in pericolo per arricchirsi :D

Dalle tue argomentazioni ne deduco che la Tepco, quando ha progettato la centrale di Fukushima, avesse prevenitvato una possibilità come quella che stiamo vivendo e, di conseguenza, avesse anche predisposto un sistema di condutture, pompe e generatori capaci di alimentare il circuito di raffreddamento con l'acqua di mare.

Rai News sta appena facendo un bel servizio dedicato: i diesel che alimentavano le pompe di raffreddamente sono stati posti a 6 metri di altezza come dispostivo per non farli bagnare da uno tsunami. Peccato che nella stessa zona fosse stato già registrato uno tsunami con onde di 12 metri, ancora piu alte di quello di ora.

Abito in zona, nel comune di Cellole ci sono stati molti morti per tumori in passato. L'acqua erogata dall'acquedotto presenta una lieve radioattività...

Mi raccomando, taci o qualcuno si potrebbe incazzare perchè sei un ambientalista strumentalizzato. :asp:

A parte gli scherzi, vi auguro di far valer i vostri diritti kukro.

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Un articolo pro nucleare che secondo me presenta alcuni spunti interessanti

Nucleare / Ecco perché l'Italia non può fermarsi

Riceviamo da un nostro lettore e commentatore di questioni tecnologiche questo articolo che pubblichiamo allo scopo di contribuire al dibattito sul nucleare, che ovviamente è aperto a tutti

Ho deciso di scrivere questo articolo conscio di espormi al pubblico ludibrio per fare chiarezza sul mare di imprecisioni e castronerie scientifiche che ho letto negli ultimi giorni sulla questione nucleare.

Faccio una premessa: questo articolo è molto lungo perchè il tema in oggetto necessita di un trattamento più che esaustivo. Il fatto è che pur rispettando il diritto che ognuno di noi ha di accettare o meno una tecnologia come quella nucleare, sono convinto sia necessario informare correttamente le coscienze votanti di casa nostra.

Il dibattito sul nucleare in questi giorni si fa sempre più acceso, specialmente nel Belpaese dove ahimè, prossimamente ci accingeremo a votare un referendum sul nucleare. E questo (sfortunatamente dico io) proprio a ridosso dello tsunami emotivo scatenato dai fatti del Giappone.

Innanzitutto facciamo una precisazione: votare contro il nucleare al referendum non significa votare contro le esistenti centrali nucleari di prima e seconda generazione (che peraltro non esistono in Italia).

Votare contro il nucleare significa votare contro l'implementazione di una tecnologia per lo sfruttamento della forza dell' atomo che si basa su principi di funzionamento totalmente differenti da quelli implementati nelle vecchie centrali. Le vecchie centrali rimarrebbero comunque in funzione, con tutti i pericoli (ma sono scarsi anche in quel caso) che ne derivano. Non commettiate l'errore di pensare che il referendum possa allontanare le centrali che i francesi hanno costruito intorno a noi. Sapete quante sono? Tante, tantissime, più di quante possiate immaginarvi. Guardate il grafico a fondo pagina di questo report: Uranium | Uranium for Nuclear Power

Il referendum quindi non va contro quelle vecchie centrali e gli eventuali pericoli da esse rappresentati, (ricordatevelo!) ma va contro l'implementazione di centrali di terza e quarta generazione, costruite per esempio per autospegnere la reazione in caso di incidente nucleare.

Cosa significa? Significa che nelle vecchie centrali (quelle giapponesi per intenderci), una volta innescata la reazione nucleare nel materiale fissile, tutto ciò che l'uomo può fare è di cercare di "tenerla a bada", soffocando la reazione con diversi stratagemmi. Nel caso dell' incidente di Cernobyl per esempio, il core nucleare è sfuggito al controllo umano per una serie di concause (principalmente dovute ad errori nell'interpretazione dei parametri di raffreddamento del nucleo) e da qui la catastrofe che tutti conosciamo.

Le centrali di terza o meglio ancora di quarta generazione sono diverse a partire dal principio di funzionamento. Il core è progettato con la tendenza allo spegnimento. Per tenerlo acceso è necessario il continuo intervento umano. In caso di malfunzionamento o di catastrofe, la centrale si spegnerebbe senza alcun problema e non vi è modo che possa sfuggire al controllo degli operatori. Funziona tutto al contrario quindi: se l'operatore umano o i sistemi di raffreddamento funzionano, allora la reazione nucleare avviene. Se vi ne a mancare il corretto funzionamento di una qualsiasi delle parti di controllo che stanno intorno al reattore (meccanica o umana), il reattore si spegne. Niente botto, niente nube radioattiva, niente olocausto nucleare.

Se l'Italia fosse un paese serio, il referendum sul nucleare, vista l'importanza del tema, sarebbe stato accompagnato da una tavola rotonda trasmessa a reti unificate, dove esperti del campo avrebbero avuto la possibilità di rispondere in diretta e senza tema di smentita alle preoccupazioni dei più così come alle più strampalate teorie olocaustiche. Teorie che oltre ad essere strampalate hanno il difetto di trovare alloggio nella bocca di alcuni nostri politici. Dico nella bocca e non nella testa perchè se voi pensate che i politici italiani posseggano la caratura morale per dire ciò che effettivamente pensano, vi fate delle ricche illusioni. Essi cavalcano solo ed esclusivamente l'onda elettorale, per poter perseguire i propri interessi di breve periodo a scapito degli interessi di lungo periodo di tutta la popolazione italiana. Non credo di dovervi dimostrare nulla in questo senso.

Un' altra informazione che sfugge ai più è la natura "pulita" delle centrali di quarta generazione. Significa che queste nuove centrali bruciano anche più del 90% del carburante fissile. Che altro? Significa efficenza elevata, ma significa anche una marea in meno di scorie. Anzi ZERO scorie. A questo punto verrebbe da dire che, pur bruciando il 90% del combustibile nucleare, una centrale nucleare di 4^ generazione produce comunque un 10% di scorie (Inside the Fourth-Generation Reactors).

Vero, ma sono scorie diverse. Le scorie delle vecchie centrali, impiegano circa 10.000 anni a perdere radioattività. Le scorie delle nuove centrali impegano solo 200 anni a diventare innocue. Duecento anni su scala geologica ma anche umana sono un battito di palpebre e la loro gestione sarebbe immensamente più semplice delle vecchie scorie.

Ma c'è qualcosa d'altro di cui la gente non è informata. Quelli che dicono di NO alle centrali nucleari di nuova generazione sull' onda emotiva del preservamento dell'ambiente a vantaggio dei propri figli, non sanno che le centrali nucleari di 4^ enerazione aiuterebbero paradossalmente a consumare le scorie nucleari prodotte dalle vecchie centrali, risolvendoci un annoso problema.

Ma quanto io personalmente sono pro o contro il nucleare? In linea di principio il sistema non mi piace perchè si basa sul consumo di risorse non rinnovabili. Però visto che il mondo non funziona su linee di principio ma su fatti pratici, preferisco essere pragmatico. Oggi il nucleare è l'unica fonte di approvvigionamento di energia capace di soddisfare le presenti richieste di energia (che continuano a crescere).

E le fonti rinnovabili? Gran cosa, si arriverà ad usare quelle un giorno, ma non oggi. Per il semplice motivo che messe tutte insieme non sarebbero capaci di fornire nemmeno la metà dell' energia che richiede il nostro stile di vita. Attenzione, sto parlando di tecnologie a disposizione e non di prototipi su carta la cui realizzazione è lungi dall' essere immediata.

Analizziamole quindi, però facendo lo sforzo di analizzarle in un contesto tutto italiano, proprio perchè i ragionamenti in linea di principio sono solo fumo.

ENERGIA EOLICA

FATTIBILITA' GEOGRAFICA: L'Italia non è l' Olanda o la Danimarca. Abbiamo certamente delle zone ventose, ma il territorio italiano non si presta in toto. Il rumore delle pale è fastidioso nelle ore notturne.

FATTIBILITA' POLITICA : l'italiano medio ha la memoria corta. Egli si è dimenticato che i primi oppositori contro l'implementazione di pale eoliche in Italia sono stati proprio i Verdi e gli esponenti della LAV.

I Verdi perchè dicevano che le esigenze di manutenzione delle pale imponevano la costruzione di strade di servizio di cemento in zone magari incluse in parchi naturali (non ho mai capito il perchè avessero scartato immediatamente l'idea di farle sterrate). Quelli della LAV perchè effettivamente le pale eoliche ogni tanto affettano qualche piccione. Sempre per ricordare la mentalità dell' italiano medio, l'

Italia è il paese che ha deciso di osteggiare la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, preferendo mantenere la Sicilia in una condizione di degrado piuttosto che disturbare le fasi dell'

accoppiamento delle alici.

RAPPORTO COSTO/CAPACITA' PRODUTTIVA: scarso, scarsissimo. Una pala di grandi dimensioni può nella migliore delle ipotesi arrivare a rifornire di energia un quartiere.

FATTORE GREEN: elevato, una volta prodotte le pale rimangono in funzione, senza inquinare per parecchio tempo

ENERGIA IDROELETTRICA

FATTIBILITA' GEOGRAFICA: elevata: l'Italia è piena di fiumi e valli. Però per produrre tutta l'elettricità di cui abbiamo bisogno con l'idroelettrico dovremmo riempire tutti i nostri fiumi e le nostre valli di dighe di cemento.

FATTIBILITA' POLITICA: la diga va bene a tutti come soluzione, tranne agli abitanti dei paesi nei dintorni. E non hanno tutti i torti perchè in caso di cedimento strutturale dovuto per esempio ad un terremoto, l'onda di piena generata dal crollo della diga spazzerebbe tutto e tutti. Ricordate la tragedia del Vajont? Disastro del VAJONT - 9 ottobre 1963 - RAPPORTO COSTO/CAPACITA' PRODUTTIVA: elevato. Le centrali idroelettriche costano tantissimo ma sono capaci di rimanere in funzionamento per più di cento anni FATTORE GREEN: l'impatto ambientale di una diga è devastante. Intere valli vengono trasformate, tutta la fauna e la flora circostante vengono eliminate.

SOLARE:

FATTIBILITA' GEOGRAFICA: buona, sopratutto al centro sud Italia.

Attenzione però, Messina non è il Sahara!

FATTIBILITA' POLITICA: elevata, tanto i pannelli li pagano i cittadini RAPPORTO COSTO/CAPACITà PRODUTTIVA: scarsissimo. Un pannello solare non è in grado di produrre nemmeno il 100% dell' acqua calda necessaria ad una abitazione con 4 persone. Nè tantomeno è in grado di produrre elettricità a sufficenza. Il concetto è bellissimo ma sino a che l'efficenza media di un pannello si attesta intorno al 15% di conversione di luce in energia, la diffusione sarà scarsa, visti anche i costi parecchio elevati (nonostante gli incentivi statali, che sono una presa per il giro, perchè i soldi dello stato arrivano sempre dalle nostre tasche).

FATTORE GREEN: medio. Una volta installati durano in media solo 15-20 anni e vanno rimpiazzati con nuovi pannelli il cui costo sia produttivo che in termini di bilancio ecologico sono elevati.

ENERGIA DELLE MAREE:

FATTIBILITA' GEOGRAFICA: nulla, l'Italia non possiede il tipo di grandi maree necessarie per far funzionare quella tecnologia FATTIBILITà POLITICA: ma per favore! In 30 anni non abbiamo saputo terminare l'installazione del MOSE a Venezia...

RAPPORTO COSTO/CAPACITA' PRODUTTIVA: buono, se avessimo le maree della Nuova Zelanda.

FATTORE GREEN: medio, la manutenzione è costosa e verrebbe effettuata comunque con mezzi a motore

BIOCARBURANTI:

FATTIBILITA' GEOGRAFICA: buona, l'Italia è un territorio eminentemente agricolo FATTIBILITà POLITICA: nulla. I nostri agricoltori scendono in piazza sparando letame per protestare contro le quote latte, figuriamoci cosa farebbero in caso di riqualificazione forzata delle colture.

RAPPORTO COSTO/CAPACITA' PRODUTTIVA: nessuno lo ha ancora ben capito FATTORE GREEN: medio, i bio carburanti inquinano meno, ma inquinano.

ENERGIA DA PUNTO ZERO/ENERGY OVERRUN

FATTIBILITA' GEOGRAFICA: altissima, l'Italia è il paese perfetto, zeppo di creduloni pronti a credere alla prima corbelleria scientifica.

FATTIBILITA' POLITICA: ancora più alta. I politici italiani pur di far mastellianamente contenti i propri elettori, sarebbero capaci di stanziare fondi pubblici per la ricerca in quel senso, pur sapendo che stanno gettando i quattrini al vento.

RAPPORTO COSTO/CAPACITA' PRODUTTIVA: nulla. è una bufala. Non può funzionare perchè con le tecnologie di oggi non siamo in grado di estrarre grosse quantità di energia dal punto zero (ribollio quantico).

Gli stessi scienziati sono peraltro discordi sulla quantità di energia che eventualmente potremmo sottrarre al vuoto cosmico.

FATTORE GREEN: elevatissimo. Non funzionando non inquina e dura tantissimo. Perfetto per alcuni creduloni di mia conoscenza.

Inoltre, se dovessimo costruire installazioni che utilizzino tutte queste forme di energia alternativa, non saremmo comunque in grado di sostenere il fabbisogno energetico nazionale. Ricordatevelo però quando andate a votare!

Per spiegare il paradosso del nucleare io uso in genere il paragone con i treni superveloci. Esso sono considerati oggi il mezzo più efficente ed ecologico del pianeta. E non a torto. Però la gente si dimentica che prima delle attuali motrici superefficenti (tipo freccia rossa), c'erano i locomotori a motore diesel. E prima di quelli c'erano i locomotori che bruciavano carbone ed inquinavano tantissimo, uccidendo forse più dell'atomo.

Eppure nessuno nel mondo civilizzato si sognerebbe oggi di mettere al bando i locomotori di nuova generazione (tranne in Italia, dove i Verdi preferiscono bloccare la costruzione dei tunnel per l'alta velocità, mantenendo lo status quo di una rete viaria su gomma congestionata da autocarri diesel).

Perchè mai con il nucleare non si può usare lo stesso atteggiamento?

Per concludere, una domanda che nessuno si prende la briga di fare più:

quale è il costo sociale del non essere autonomi dal punto di vista energetico? La risposta ce la danno proprio i giapponesi che entrarono in guerra il 7 dicembre 1941 perchè le loro scorte di petrolio stavano esaurendosi. Furono piegati da una bomba nucleare americana e nonostante ciò, impararono la lezione e si dotarono immediatamente di centrali nucleari, per evitare di dover fare un' altra guerra per l'approvigionamento energetico.

Una nota: l'incidente della centrale di Fukushima non rappresenta una sconfitta del nucleare ma una sua vittoria. Il fatto è che la gente tende a decontestualizzare l'episodio dimenticandosi che è avvenuto su un isola che ospita un totale di 55 centrali nucleari di prima generazione (vecchie 40 anni) colpita da un terremoto colossale e devastata da uno Tsunami di proporzioni bibliche. Cionostante non è ancora avvenuto nessun olocausto nucleare. Devo necessariamente dare credito a questa riflessione all' eccellente Oscar Giannino.

Certo, c'è una terza via ed è quella della riduzione dei consumi. Io e mia moglie possiediamo un' auto ibrida. Ciononostante quando guido io l'ibrida, riesco a scendere su strade extrraurbane a 3,3 litri per 100 km mentre la mia compagna non scende mai sotto i 6,5 litri per 100 km.

Eppure guidiamo la stessa autovettura. La differenza è che io pongo attenzione a come guido, lei no.

Lei è anche quella che lascia la lampada sul suo comodino perennemente accesa, anche di giorno e anche se fuori di casa. Io corro dietro tutto il tempo a tutta la famiglia spegnendo le luci che loro lasciano accese.

Sono tutte persone intelligenti a casa mia eppure mi guardano come se fossi un alieno. La verità è che a nessuno oggi interessa fare mezzo passo indietro.

Eppure basterebbe porre un minimo di attenzione per ridurre i nostri consumi anche del 40% senza dover cambiare drammaticamente il nostro stile di vita.

Ed è forse questa la risposta più immediata a tutte le nostre domande.

Roberto Preatoni

Mercoledí 16.03.2011 16:32

Nucleare / Ecco perché l'Italia non può fermarsi - Affaritaliani.it
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Guest EC2277
Spero che non te ne avrai a male se ci sono stuoli di esseri umani che battagliano duramente per tagliare le gambe agli umani che li mettono in pericolo per arricchirsi :D

Dalle mie parti si usa dire: «Ad esser troppo buoni si diventa bischeri.» Ma un conto è lottare per garantirsi il diritto ad avere una vita serena ed un altro è dare giudizi affrettati sulla base di informazioni frammentarie e, come troppo spesso accade, anche pilotate per portare avanti una certa azione politica.

Infatti in tutto l'occidente, ma soprattutto in Italia, è in corso una fortissima campagna contro l'utilizzo dell'energia nucleare ed ora i sostenitori di tale tesi stanno sfruttando (il termine tecnico è sciacallaggio politico-informativo) gli eventi di Fukushima per perorare la loro causa.

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Senti, attaccato a Brescia c'è uno dei più grandi termovalorizzatori d'Europa, se non addirittura il più grande, ed è considerato, a livello mondiale, uno dei migliori. Produce energia elettrica e calore per il teleriscaldamento ed ha un rendimento energetico confrontabile ad una centrale termoelettrica. Non mi pare che i Bresciani stiano facendo il pianto greco.

Una precisazione. Il termovalorizzatore di Folzano non è il più grande d'europa (quello di Acerra già lo supero). Nel 2007 è stato cmq premiato come il migliore al mondo. C'è, funziona, produce energia... l'inquinamento di Brescia è provocato da mille altri fattori, non da quello.

Facciamo un favore a questo mondo... Meno SUV, più 4C e Lotus...

sony_xperia_u.png

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Invece a me non pare proprio loric.

Uno per tutti, e particolarmente interessante i risultati delle diossine nel latte:

inceneritoreAsm

Cmq, è già abbastanza complicato discutere di nucleare, non ci mettiamo anche gli inceneritori...

Guarda, questi sono gli stessi che misuravano in maniera indipendente la tossicità dell'aria con alcuni strumenti in loro possesso.

Peccato lo facessero in parte all'autostrada.

Che il Comune di Brescia abbia fatto propaganda per evitare contestazioni sull'inceneritore è anche normale.

la cosa scandalosa è il contributo che si dà agli inceneritori come energia rinnovabile...

Cmq... quello di Folzano è avanti anni luce rispetto ad altri che ci sono in Italia.

Facciamo un favore a questo mondo... Meno SUV, più 4C e Lotus...

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solo una piccola riflessione o meglio un paragone che mi è venuto in mente:

fotovoltaico/eolico = bicicletta

Nucleare = auto

una bicicletta ha bisogno di energia per essere costruita dopo di che puoi farci tutti i km che vuoi mantenendola in ordine. e non crea rifiuti o inquinamento. chiaro non ti permette di avere la potenza e la velocità di un'auto ma volendo arrivi lo stesso dovunque.

un'auto oltre ad aver bisogno di energia per essere costruita, consuma costantemente energia oltre a inquinare.

cmq speriamo in questa innovazione descritta in altro topic...

Honda Civic 1.8 elegance, media totale 5,35 l/100km -->

http://www.spritmonitor.de/en/detail/569047.html

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Guest EC2277

Il paragone, vista la differenza di prestazioni tra le due fonti energetiche, sarebbe più corretto se tu avessi paragonato le centrali elettro-eoliche ad una camminata a piedi e le centrali elettronucleari ad un convoglio ferroviario.

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