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Truppe di Gheddafi attaccate oggi


fuzz77

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quoto...:lol: mi ero scordato delle commesse MULTIMIGLIARDERRIME di Cina vs Germania...

si sorvola su 2 o 3 cosette, che vuoi che sia....:lol::lol::lol:

E perchè la Germania è l'unico paese Euro (forse anche la Svezia c'è ma non ricordo) che ha l'Ambasciata a Pyongyang in Corea del Nord :lol: ?

 

花は桜木人は武士

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I più attivi nella discussione

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Più o meno tutti i paesi fanno affari esteri sporchi o sporchissimi. Il più pulito c'ha la rogna, è vero :disp2:.

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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Più o meno tutti i paesi fanno affari esteri sporchi o sporchissimi. Il più pulito c'ha la rogna, è vero :disp2:.

poi ci sono i paesi dove si fanno gl iaffari sporchi anche IN CASA, e chi si lamenta sparisce....:mrgreen:

ergo....Assange me può pure fà na' grossissima PIPPA......

secondo il suo metro (del cazzo) di pulito non c'è nessuno,...nemmeno lui che vende le sue memorie...altro che avvocati da pagare....

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è questa la cosa che mi preoccupa :pen:

Al giro scorso tra gli ottocento e passa albanesi che erano ospiti ad asti c'era proprio il casino di un bel gruppo di delinquenti con fedine penali da paura che prima ricattavano gli stessi connazionali, poi hanno cominciato a far danni. Mi ricordo ancora i lacrimogeni in centro città. Ecco, questo è il problema maggiore.

il problema è questo e che ce ne sono DEI MILIONI tra Stati del Mediterraneo e Sahariani (fino all'Eritrea).

lasciamoli entrare,mostriamo che vengono assorbiti dal Ns. Paese e ne verrà 500k- UN MILIONE in un'anno o due.

possiamo assorbirli? (è una domanda)

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  • 3 settimane fa...

e alla fine....Italy joins the party

LIBIA

Berlusconi: "Colpiremo solo obiettivi militari"

Bossi preannuncia no: "Le guerre non si fanno"

Da Napolitano via libera a cambio missione: "Non potevamo restare indifferenti davanti alla sanguinaria reazione di Gheddafi". La Lega conferma la contrarietà. Di Pietro: "Non è sviluppo costituzionalmente corretto". Il Pd valuta documento per verificare in Parlamento la tenuta della maggioranza. Il premier: "Decisione difficile, ma necessaria". Gaffe sulle "bombe a grappolo"

ROMA - ''L'ulteriore impegno dell'Italia in Libia costituisce il naturale sviluppo della scelta compiuta dall'Italia a marzo, secondo la linea fissata nel Consiglio supremo di difesa da me presieduto e quindi confortata da ampio consenso in Parlamento''. L'imprimatur alla svolta del governo, che ieri ha annunciato l'estensione della missione militare italiana in Libia 1, arriva dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante il suo intervento in occasione dell'incontro con gli esponenti delle associazioni combattentistiche, partigiane e d'arma. L'essenza della missione viene spiegata da Berlusconi durante la conferenza stampa congiunta al termine del bilaterale con il presidente francese Nicolas Sarkozy: "Non si tratta di bombardamenti, ma di raid mirati con missili di precisione su obiettivi militari". Ma la Lega non cede: "Porteremo il nostro no in Consiglio dei ministri", ha annunciato il ministro per la semplificazione Roberto Calderoli, e Bossi ha spiegato: "Sono contrario ai bombardamenti". Ma Berlusconi assicura: "Con Bossi tutto a posto".

Napolitano dà il via libera. "Nel ricordo delle lotte di liberazione e del 25 aprile - aveva detto il capo dello Stato - in particolare noi italiani sentiamo di non poter restare indifferenti di fronte al rischio che vengano brutalmente soffocati movimenti comunque caratterizzati da una profonda carica liberatoria. Non potevamo

rimanere indifferenti alla sanguinaria reazione del colonnello Gheddafi in Libia" ha aggiunto il capo dello Stato che ha precisato: "Di qui l'adesione dell'Italia al giudizio e alle indicazioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni uniti e quindi al piano di interventi della coalizione postasi sotto la guida della Nato". "Ancora una volta il Presidente della Repubblica ha usato parole nelle quali tutto il Paese si può e si deve riconoscere esortando le istituzioni e le forze politiche a operare per l'interesse nazionale dell'Italia da inquadrare dentro la costruzione di un ordine internazionale fondato sulla giustizia e sulla pace", ha detto Giorgio Tonini, capogruppo Pd in Commissione Esteri al Senato.

Berlusconi: "Necessario nostro intervento. Useremo razzi di precisione su obiettivi mirati". "Abbiamo sentito di non poterci sottrarre'' a un coinvolgimento maggiore dell'Italia in Libia con raid mirati "anche perché c'era bisogno di questo nostro intervento". Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese 2 a Villa Madama, ha illustrato quale sarà l'impegno dell'Italia nella missione in Libia, facendo anche una gaffe terminologica: "A leggere i giornali sembra che ci apprestiamo, così come i nostri alleati, a fare i bombardamenti, quelli famosi con le bombe a grappolo (messe al bando da gran parte del mondo perché, per loro natura, non possono colpire con precisione e sono ad alto rischio per la popolazione, anche anni dopo il loro lancio, ndr), si tratta di interventi con dei razzi di estrema precisione su singoli obiettivi militari, come mezzi in movimento e via dicendo".

ASCOLTA L'AUDIO 3

Il premier ha poi spiegato che il cambio di posizione è stato in qualche modo imposto dalle pressioni alleate: "L'Italia dava già un contributo con i suoi velivoli e navi, ma insistentemente ci hanno chiesto gli alleati e gli Usa di poter far intervenire i nostri velivoli su obiettivi militari", ha detto il premier, aggiungendo di poter "escludere con certezza" la possibilità di "provocare danni alla popolazione civile". Berlusconi ha aggiunto che la decisione "è il seguito logico della decisione Onu", alla quale "abbiamo sentito di non doverci sottrarre perché riteniamo che di questo nostro intervento c'è bisogno". "Non è stata facile la decisione del nostro Governo, e io conto di parlarne ancora con gli alleati della Lega che erano sulle mie stesse posizioni - ha aggiunto Silvio Berlusconi - Non volevo che l'Italia fosse una partecipante non a pieno titolo".

Sarkozy: "Ci rallegra decisione italiana". La Francia si rallegra della decisione italiana di partecipare ai bombardamenti sulla Libia: lo ha dichiarato il presidente francese, Nicolas Sarkozy, al termine della bilaterale con Silvio Berlusconi a Villa Madama. "Ci rallegriamo della decisione italiana di inviare aerei, abbiamo bisogno della partecipazione italiana", ha affermato il titolare dell'Eliseo. Del resto, si è chiesto Sarkozy, "chi potrebbe capire se l'Italia non partecipasse al lavoro della coalizione che permette ai libici di vivere liberamente?". "Nessuno capirebbe visto che l'Italia è stata tanto vicina alla storia della Libia", ha aggiunto. "Non invieremo truppe di terra" in Libia perché "abbiamo una regola che è quella della risoluzione dell'Onu" che non prevede questa opzione, ha assicurato il presidente francese. E' stato poi confermato che il Gruppo di contatto sulla Libia si riunirà a Roma il prossimo 5 maggio. La riunione sarà a livello di ministri degli Esteri. Si tratta del terzo meeting dopo quelli di Londra e Doha

Domani Frattini e La Russa riferiscono alle Camere. Domani, alle 14, i ministri degli Esteri e della Difesa Franco Frattini e Ignazio La Russa riferiranno alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato in seduta congiunta sulla scelta del governo di dare il via ai raid aerei in Libia.

Lega Nord contraria, no in Cdm. La posizione della Lega sembra inamovibile. Umberto Bossi preannuncia il suo no in Cdm: "Sono contrario ai bombardamenti. Le guerre non si fanno e soprattutto non si preannunciano così. Dopo le dichiarazioni di Berlusconi, Gheddafi ci riempirà di clandestini". ''La Lega Nord è contraria alla guerra, e soprattutto a quelle che coinvolgono dei poveretti, che poi inevitabilmente si riverseranno nel nostro Paese'', aggiunge il ministro per la semplificazione Roberto Calderoli. E ancora: ''Avevamo chiesto di aiutarli a casa loro ma gli aiuti ad una popolazione oppressa non si danno con bombe o missili, a torto, definiti intelligenti, che non distinguono tra buoni e cattivi. La Lega Nord non condivide la nuova evoluzione della nostra partecipazione alla missione libica, che porterà a nuovi rilevanti oneri e, conseguentemente, ad un aumento delle tasse o delle accise sulla benzina, rincari che andranno a colpire i tanti cittadini che non condividono questa guerra. La gente ha altri problemi: i Paesi che vogliono le guerre se le facciano da soli. Questa è la posizione che porteremo con Umberto Bossi al prossimo Consiglio dei Ministri''.

Bersani: "Governo non ha maggioranza su politica estera". "Il governo non ha una maggioranza sulla politica estera. Sta procedendo in modo ondivago e confuso", dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, commentando le polemiche sulla situazione in Libia. Il Pd, ribadisce Bersani è a favore di un intervento in Libia "nello stretto mandato Onu, fatto per evitare che Gheddafi massacri le popolazioni ribelli". Dopo questa fase, continua, si deve passare "il più rapidamente possibile a un iniziativa politica e diplomatica. Il governo sa a che punto è questa iniziativa?". Quindi è "indispensabile che il governo venga in parlamento a verificare i numeri e la linea della sua maggioranza in politica estera".

Dopo le dichiarazioni di Bossi, si apprende che il Pd valuta la possibilità di chiedere una verifica in Parlamento della tenuta della maggioranza sulla politica estera. Bersani ha sondato i capigruppo del partito Dario Franceschini e Anna Finocchiaro ragionando sulla possibilità di cambiare strategia e presentare un documento su cui chiedere il voto delle Camere. "In questo nuovo quadro non possono bastare semplici comunicazioni dei ministri - afferma Franceschini - domani mattina ne parleremo all'Assemblea del gruppo e con le altre forze di opposizione. Dopo le ultime parole di Bossi sulla Libia, che certificano che in politica estera non c'è una maggioranza, mi pare davvero difficile immaginare che il Parlamento non si esprima con chiarezza".

Le riserve del Pdl. Ma sui bombardamenti italiani in Libia "anche all'interno del Pdl ci sono delle riserve". Lo ha detto il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, intervenuto a '24 mattino' su Radio 24. "A me piace più l'Italia che manda gli aiuti umanitari a Bengasi piuttosto che l'Italia che bombarda - ha spiegato - la mia è una posizione personale, in un momento di confusione non vuole essere un elemento di ulteriore polemica. Ma non solo la Lega ha delle perplessità sull'intera storia per come è nata e si è sviluppata", ha concluso Mantovano. Per il capogruppo alla Camera del Pdl Fabrizio Cicchitto, "Il governo rimane nel'ambito di quanto già deliberato dal Parlamento rispetto alla risoluzione 1973 dell'Onu, come ha dato atto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Non c'è nessun salto di qualità rispetto alla linea già discussa in Parlamento''.

Idv: "Bombardare non è sviluppo naturale". Con le parole del capo dello Stato non è d'accordo il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro: "Bombardare una nazione non ci pare possa essere considerato uno sviluppo né naturale né costituzionalmente corretto. Né può valere l'ipocrita giustificazione che tutto ciò sarebbe già stato autorizzato dalle Nazioni Unite e dal Parlamento italiano. Infatti, l'Onu non ha mai avallato tale scelta e, soprattutto, le nostre Camere non hanno mai discusso, né approvato un provvedimento in cui c'era scritto, nero su bianco, di fare guerra ad un'altra nazione. È stato solo deliberato di impedire che avvenissero dei massacri della popolazione inerme durante una guerra civile. L'Italia non dovrebbe interferire nelle decisioni interne di un altro Stato, ma solo prodigarsi per fornire assistenza, solidarietà e supporto umanitario alla popolazione civile", ha affermato in una nota Di Pietro.

Finocchiaro: "Inaccettabile polemica di Di Pietro". A difendere il Colle scende in campo il Pd. Per la presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro la polemica di Di Pietro contro il capo dello Stato è "inaccettabile": "Di fronte al responsabile richiamo che oggi il presidente della Repubblica ha rivolto alle forze politiche e alle istituzioni, suonano stonate e inaccettabili le parole di Antonio Di Pietro di oggi, come sono incomprensibili le posizioni espresse da ministri della Lega di ieri". "Casomai va chiarito, e per questo abbiamo chiesto che il governo venga in Parlamento, il perché di questo repentino cambio di rotta operato dall'esecutivo".

(26 aprile 2011)

http://www.repubblica.it/esteri/2011/04/26/news/napolitano_bombardare_naturale_sviluppo-15389026/

Modificato da JackSEWing

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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