Vai al contenuto

Energy Catalyzer, fusione a freddo italiana


alettone75

Messaggi Raccomandati:

In questi giorni ricchi di dibattiti e approfondimenti sul tema del nucleare un pò su tutti i canali televisivi, mi sono imbattutto per caso in una trasmissione su MSNBC news in cui si accennava a questo Energy Catalyzer.

Dato che l'esperto interpellato non ne sapeva più di tanto, ho deciso di fare qualche ricerca su internet in proposito ed ho scoperto che esistono molte discussioni in proposito e sono anche disponibili i video dell'esperimento.

In pratica il 14 gennaio 2011 un ingeniere ed un fisico italiani Andrea Rossi e Sergio Focardi hanno presentato presso l'Università di Bologna, sotto il controllo di una serie di docenti di varie discipline scientifiche dello stesso ateneo, un esperimento atto a dimostrare il funzionamento della loro invenzione.

Si tratta di un congenio in graqdo di realizzare una fusione a freddo utilizzando nichel e idrogeno e il risultato è stato a dir poco fenomenale, in pratica per 1 ora di tempo (durata totale dell'esperimento) è stato prodotto un flusso di 12 kw (in forma di vapore secco a 101°) di energia a fronte di un input energetico di soli 400 watts, in pratica la quantità di energia prodotta è uguale a 31 volte l'energia necessaria per sostenere il processo.

Il tutto sembra sia avvenuto con un consumo irrisorio di idrogeno quantificabile in meno di 1 grammo e senza il rilascio di quantità misurabili di radiazioni.

Sebbene ci sia ancora poca chiarezza sul funzionamento effettivo del processo, in quanto non completamente chiaro agli stessi inventori e comunque coperto da segreto industriale, sembrerebbe che diverse fonti autorevoli del mondo scentifico abbiano dimostrato una discreta fiducia nell'esperimento.

Dato l'impatto che una scoperta del genere potrebbe avere sul nostro mondo e visti i precedenti non proprio incoraggianti di precedenti esperimenti sulla fusione a freddo è giusto andarci con i piedi di piombo, però in questo caso non ci toccherà aspettare troppo per capire se si tratta di una bufala o meno visto che Rossi parla di una possibile industrializzazione del generatore già a partire dal prossimo Ottobre.

L'industrializzazione sembra avverrà per mano della Defkalion Energy, società greca creata per l'occasione.

Vi allego qualche link interessante e attendo vostri contributi e opinioni in proposito.

Hope Grows as Journals Weigh in on Italian Cold Fusion Breakthrough

Test 1/3:

Test 2/3:

Test 3/3:

Modificato da J-Gian

niente da dichiarare...

Link al commento
Condividi su altri Social

  • Risposte 248
  • Creato
  • Ultima Risposta

I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

Sì, è una buona idea aprirne un thread.

Ne avevamo appena accennato qui :

http://www.autopareri.com/forum/scienze-tecnologie/48100-energia-nucleare-pro-e-contro-16.html#post27700384

L'articolo di Repubblica era questo:

Fusione nucleare a freddo "A Bologna ci siamo riusciti" - Bologna - Repubblica.it

Sulle applicazioni pratiche:

CATALIZZATORE DI ENERGIA DI ROSSI-FOCARDI, GENERATORE A FUSIONE FREDDA, PRODUZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE E VENDITA, LA PRIMA CENTRALE TERMICA DA 1 MW A FUSIONE FREDDA PER PRODURRE ENERGIA ELETTRICA, DEFKALION GREEN TECHNOLOGIES ATENE, LEONARDO CORPORA

Sulle polemiche, contro-intervista all'inventore:

20:32 – 14/02/11 – Energy Catalyzer Rossi-Focardi: Facciamo un po' di Chiarezza. | TerritorioScuola InterAzioni

Purtroppo, essendo un'invenzione non partorita da un laboratorio di ricerca ma da un privato, non è fino in fondo valutabile finchè non sarà commercializzata. Dal momento che si promette che lo sarà tra breve, in ottobre, non resta molto per vedere se i problemi dell'umanità sono risolti. Certo la pretesa è di quelle grosse.

Tuttavia c'è da dire che le reazioni di trasmutazione (alcuni la distinguono dalla fusione fredda vera e propria) Nickel-Idrogeno sono, per quanto lievemente controverse, già note produrre un surplus energetico. Che è il motivo per cui l'Università di Bologna, a pagamento, si è lasciata coinvolgere pesantemente nella vicenda come garante dei test di produzione energetica della macchina.

Naturalmente oltre al fatto che Focardi è un vecchio fisico dell'Università ed è stato pioniere degli studi sulla fusione fredda.

E naturalmente non garantiscono per quello che c'è dentro il "black box" che è ignoto anche a loro.

Ci sono varie discussioni sul web su ciò che ci può essere dentro il "black box" come fonte energetica (cioè la frode): nessuna ipotesi valida è però venuta fuori compatibile con le piccole dimensioni del box, il suo essere un circuito "chiuso", la mancanza di radiazioni fuoriuscenti. Insomma un bel rebus per nulla scontato....

PS: Segnalo un blog che sta seguendo molto da vicino la vicenda:

http://22passi.blogspot.com/

Sicuramente da questo blog ci si può aspettare le notizie più aggiornate perchè si tratta di un tipo amico di vecchia data del ricercatore dell' UniBO (Prof. Levi) che a Bologna segue i test più da vicino con Rossi. E si tratta di un fisico con i cosiddetti che non si può fregare facilmente anche perchè si gioca la reputazione. Mentre Rossi è semplicemente un cliente dell' Università.

Il tipo del blog si è trovato quindi, (sue parole) per caso a diventare la fonte più aggiornata.

Modificato da Maxwell61
Link al commento
Condividi su altri Social

anche io tra me e me stavo tentando di immaginare se potesse esserci un trucco dentro la Black Box, però effettivamente non riesco ad immaginare cosa potrebbe generare così tanta energia in così poco spazio e il fatto che siano monitorati dall'Università di Bologna mi fa pensare che se c'è un trucco non possa essere che all'interno.

niente da dichiarare...

Link al commento
Condividi su altri Social

Uno dei migliori siti per reperire materiale scientifico e pubblicazioni sulle trasmutazioni a bassa energia L.E.R.N. e la Fusione Fredda.

LENR-CANR.org

Ma forse non si dovrebbe dimenticare la pagina dell' ENEA di FRASCATI che, in modo surreale come solo capita quando qualcosa che non dovrebbe esistere eppure esiste, ci dice dal 2003:

"La Fusione Fredda esiste, produce calore in eccesso, l'abbiamo sperimentata nel 2003 con esito positivo e questi sono i conti"

e poi:

"Non ci sono stati assegnati altri soldi ed il programma finisce qui"

http://www.frascati.enea.it/nhe/

Report aveva fatto un bel servizio anni fà su questa cosa, ma sembra che la gente si scandalizzi solo per le mignotte del cavaliere.

Modificato da Maxwell61
Link al commento
Condividi su altri Social

interessante il rapporto dell'Enea... io per natura non sono un paranoico del complotto a tutti costi ma inizio a farmi un pò di domande sul perchè la ricerca in questi campi non venga spinta a dovere pure di fronte a risultati incoraggianti.

Gli interessi economici a mantenere lo status quo sono enormi... sarà quello il motivo!???

niente da dichiarare...

Link al commento
Condividi su altri Social

interessante il rapporto dell'Enea... io per natura non sono un paranoico del complotto a tutti costi ma inizio a farmi un pò di domande sul perchè la ricerca in questi campi non venga spinta a dovere pure di fronte a risultati incoraggianti.

E' la domanda che mi sono fatto anch'io..... troppi troppi test positivi da laboratori e scienzati rispettabili...

Su youtube sono disponibili la famosa puntata di Report di 14 anni fà e qualche doc di RaiNews più recente:

http://www.youtube.com/results?search_query=fusione+fredda+report&aq=f

Link al commento
Condividi su altri Social

Non credo che non ci sia interesse alettone... è solo che c'è poco da discutere visto che la cosa passa al di sopra delle nostre teste..... se il mondo della fisica è diviso figurati che rilevanza può avere la nostra opinione.... il massimo che possiamo fare credo sia agevolare il massimo dell'informazione ed aspettare alla finestra....

Purtroppo il nocciolo di questa faccenda (fusione fredda e LERN) risiede nel superamento della fisica classica ed entra in un argomento che sta cambiando la faccia della fisica e della scienza in generale: gli effetti quantistici macroscopici (cioè a temp. e press. ambiente). Un passaggio epocale e che solleva spesso il silenzio: da una parte non si può negare, dall'altra le spiegazioni non sono esaustive o sono incredibili perchè minano un modello fondamentale della realtà fisica.

E' un pò la sindrome del calabrone (un paradosso giocoso ovviamente): tecnicamente non può volare ma lui non lo sà e vola lo stesso :D

Link al commento
Condividi su altri Social

Riporto le osservazioni che avevo postato nel topic sul nucleare ;)

Fusione fredda a Bologna

Possiamo considerare questo come un articolo su richiesta, questa mattina infatti ho ricevuto su Facebook un messaggio da uno dei nostri fans, che mi domandava la mia opinione professionale sulla notizia apparsa qualche giorno fa sulla stampa generalista: ovvero la fusione (nucleare) fredda realizzata a Bologna. Da un lato questa richiesta mi ha molto ringalluzzito, perché significa che qualcuno ritiene il mio parere professionale qualcosa di valido. Dall'altro lato però, cercare di capire se il lavoro di un altro scienziato è degno di fede o meno, non è mai facile specie quando non si hanno a disposizione tutte le informazioni per poter ripetere in modo indipendente l'esperimento e confermare o smentire l'ipotesi. Questo è alla base del metodo scientifico e anche del sistema di revisione (peer-review) degli articoli scientifici. Ma c'è di più. Come ha già fatto notare Gianni in un commento a un post precedente, quando si cerca di spiegare qualcosa con termini scientifici, spesso si finisce per essere tacciati di essere quelli che la-sanno-tutta-loro, i dentetori della verità assoluta che vogliono coprire con un complotto tutto quello che gli altri - quelli al di fuori della cricca - hanno scoperto.

La premessa

Il giorno 15 gennaio 2011, a Bologna, c'è stata una conferenza stampa dei signori Focardi e Rossi. Non so se sono professori, dottori o quale sia il loro titolo; spero non si sentano offesi se li chiamo solo signori. In questa conferenza stampa, di cui hanno messo parte delle riprese filmate su youtube (

,
e
), hanno mostrato ai giornalisti intervenuti e anche ad un certo numero di scienziati invitati la realizzazione di un esperimento in cui dicono di aver indotto una fusione nucleare tra idrogeno e nichel senza bisogno di alte temperature e ottenendo energia sotto forma di calore. L'esperimento lo trovate descritto in questa relazione a firma del Prof. Giuseppe Levi e del Dott. David Bianchini (Univ. Bologna). Mentre per il Prof. Levi ho trovato un riscontro sul sito dell'univeristà bolognese, del Dott. Bianchini non ho trovato nulla, ma potrebbe essere una mancanza del sito oppure un precario non registrato o qualcosa del genere. Se il Dott. Bianchini mi stesse leggendo e volesse puntualizzare sarò contentissimo di ammettere la mia imprecisione e chiarire le cose.

A leggere la pagina delle pubblicazioni del Prof. Levi sulla sua pagina personale viene un po' da ridere perché circa metà si riferiscono a domande di brevetto per macchinette da caffe. Voglio sperare che siano solo dei segnaposti, utilizzati dal webmaster per poter meglio impaginare la pagina. Una ricerca su Scopus ci mostra il suo CV dal punto di vista delle pubblicazioni in modo un po' più serio.

La relazione che vi dicevo ha più o meno lo stesso tono di quelle redatte dagli studenti del laboratorio di fisica del primo anno, certo non quella di un articolo scientifico. Però possiamo dire che trattandosi di una sorta di "quaderno di laboratorio" è accettabile. Sia la relazione, sia l'annuncio dell'esperimento sono stati pubblicati dal sito "Journal of Nuclear Physics" che è qualcosa tipo un blog in cui gli articoli vengono rivisti da almeno un professore universitario. Onestamente, se io fossi stato in loro e avessi tra le mani la scoperta che potrebbe rivoluzionare il mondo, avrei messo tutto nero su bianco e mandato una bella Letter (così si chiamano questo tipologia di articoli) a Nature. Certo poi sarei tornato qui sull'unico-lab e vi avrei raccontato della mia scoperta, ma l'impact factor di Nature è decisamente più alto di quello del nostro amato blog.

Ulteriori dettagli circa la fusione nucleare, sul perché sia così difficile da ottenere e perché sia necessaria un'altissima temperatura, li trovate in un post che avevo scritto tempo addietro.

I fatti

Grazie ad un apparato denominato Energy Catalyzer o anche reattore "H-Ni" di Rossi, si è registrato un aumento di temperatura a seguito di una reazione tra idrogeno e nichel. Fino a qui è probabilmente tutto vero e facile da credere. Gli autori della ricerca però si spingono oltre dichiarando che l'origine di questo rilascio di energia non è chimico, ma nucleare e sottolineano che si tratta di una reazione di fusione tra nuclei di idrogeno (protoni) e quelli di nichel. Mentre ci danno modo di verificare che effettivamente c'è un incremento della temperatura dell'acqua che fluisce all'interno del reattore, ci impediscono di verificare che si tratti effettivamente di fusione nucleare, dicendo che il sistema è un segreto industriale.

I conti che non tornano

Fatte queste doverose premesse, mi metto ad elencare un po' di fatti che non mi tornano. Ovviamente chiunque avesse da ridire sulle mie osservazioni è liberissimo di farlo.

  1. Brevetto o segrete industriale. Uno dei primissimi post sul sito Journal Of Nuclear Physics si intitola Patent WO/2009/125444 ed è un brevetto depositato nel 2008 e pubblicato nel 2009 dal titolo "METHOD AND APPARATUS FOR CARRYING OUT NICKEL AND HYDROGEN EXOTHERMAL REACTIONS", ovvero metodo e apparato per eseguire reazioni esotermiche tra nichel e idrogene. Per lo meno nel titolo, non viene nominato nessun aspetto nucleare. Il testo del brevetto lo trovate a questo link. Vorrei precisare una cosa: non appena un'idea viene brevettata, allora non ha senso tenerla segreta, anzi conviene diffonderla in modo da poterla vendere al miglior offerente. Poter diffondere in tutta sicurezza la propria idea è esattamente lo scopo di un brevetto, cosa che l'inventore paga per fare. Ha senso tenere il segreto, solo se si decide di non procedere via brevetto. Mi ripeto per la terza volta: se non vuoi andare davanti un gruppo di scienziati a dire come funziona il tuo marchingegno, perché lo vorresti fare - pagando - davanti ad un gruppo di tecnici dell'ufficio brevetti? In definitiva, non ha senso convocare una conferenza stampa, mettere sul proprio sito il riferimento ad un brevetto e poi tenere tutto segreto.
  2. Paura di essere scoperti. Guardando gli spezzoni video pubblicati su Youtube, si percepisce come nelle parole di chi presenta ci sia sempre una certa paura di essere scoperti con le mani nella marmellata. Gli inventori sono sempre più intenti a far vedere che "non c'è trucco, non c'è inganno" piuttosto che dire come funzionano le cose. Mi sembra un comportamento più degno di un prestigiatore illusionista piuttosto che di uno scienziato.
  3. Venti minuti e poi abbiamo smesso. E' stata una delle prime cose che ho notato. Il Prof. Levi all'inizio della conferenza stampa dice che la prima volta che gli hanno dimostrato la funzionalità dell'apparato (a dicembre se non sbaglio), il sistema si è autoalimentato per una ventina di minuti, poi avevano fretta di andare a casa e hanno spento tutto, ma - assicura lui - il processo sarebbe continuato per molto di più. Intendiamoci, io faccio lo scienziato e amo il mio lavoro. Se un collega mi portasse uno strumento rivoluzionario in grado di cambiare la storia del mondo, probabilmente mi dimenticherei di andare a casa! Ammettiamo pure che avesse avuto un impegno improrogabile, ma a partire dal giorno seguente avrei programmato un esperimento dietro l'altro con turni a rotazione in modo da coprire 24/7. Lo so che questa mia osservazione non invalida il loro modello, però mi sembra un comportamento per lo meno particolare. A questo si deve aggiungere che l'unico articolo che spiega il tutto è disponibile sul loro sito e in una pubblicazione del 1994 sul Nuovo Cimento smentita, o quasi, 2 anni dopo da Zichichi et al. sulla stessa rivista.
  4. Visibilità. Se fossi il rettore dell'università di Bologna o il direttore dell'INFN di quella sezione e nei miei laboratori fosse avvenuta una scoperta di tale portata, allora questa sarebbe la notizia di apertura del sito istituzionale. Però i signori complottisti, mi diranno che questo è il risultato del tentativo di oscuramente da parte della scienza convenzionale, perché io non sono riuscito a trovare niente sui loro siti web.
  5. Nucleare, quindi radiazioni. Ma veniamo al dunque. I signori ci hanno mostrato uno strumento che riesce a liberare energia e fino a qui non c'è nulla di strano. Anche il motore a scoppio della mia macchina prende una miscela di ossigeno e benzina e ne ricava l'energia necessaria per spostarmi. Se volessi fare un motore nucleare, ovvero in cui l'energia viene ricavata da quella che tiene uniti neutroni e protoni nel nucleo, allora dovrei fare i conti con la radioattività. Questo è inevitabile. Il tipo di radiazioni dipende dal tipo di reazione che si va a fare. L'isotopo più comune del Nichel è il Ni-58 (ovvero con 58 tra neutroni e protoni); se a questo aggiungiamo un protone andiamo ad ottenere rame, nella fattispecie l'isotopo Cu-59 che ha una vita media di soli 82 secondi dopo di che decade in Ni-59 emettendo un positrone che subito si annichila in una coppia di raggi gamma di energia 511 keV ciascuno ed emessi in direzioni opposte (back-to-back). Il Ni-59 decade anch'esso ma con una vita media di migliaia di anni, quindi lo possiamo considerare per il nostro scopo quasi stabile. Il modo più facile per verificare che si tratti effettivamente di una reazione di fusione nucleare potrebbe essere il seguente:

      • Verificare che ci sia emissione di fotoni back-to-back da annichilazione di positroni durante l'esecuzione dell'esperimento. Vista la così breve vita del Cu-59, questa radioattività andrà a svanire pochi minuto dopo lo spegnimento del reattore. Gli scintillatori allo ioduro di sodio di cui hanno parlato durante la conferenza stampa, vanno benissimo.
      • Verificare un cambiamento del rapporto isotopico del nichel e in particolare la presenza di Ni-59. Per fare questo si può ricorrere o a tecniche di spettrometria di massa o ad analisi di spettrometria gamma.

[*]Durante l'esperimento in diretta non sono riusciti a rivelare questi fotoni back-to-back. Qualcuno del pubblico ha detto di aver misurato un aumento di circa il 50% del fondo di radiazioni, ma questo non concorda con quanto affermato nel report del Dott. Bianchini. E' stato proibito misurare lo spettro di radiazioni, ovvero l'energia, perché altrimenti (così hanno dichiarato) sarebbe stato un gioco da ragazzi scoprire il funzionamento del reattore.

[*]Più rame che nichel. E altre affermazioni simili, sono state pronunciate in quantità da uno dei presentatori (credo il partner industriale). La presenza di rame in nichel puro sarebbe una prova a sostegno della trasmutazione, ovvero della fusione. Se però prendete la tavola dei nuclidi (io ne ho una sulla scrivania e almeno una decina appese per tutto il laboratorio) scoprirete che gli isotopi non radioattivi e stabili del nichel sono cinque: 58, 60, 61, 62 e 64. Questi fondendosi con un nucleo di idrogeno danno vita rispettivamente a Cu-59, Cu-61, Cu-62, Cu-63 e Cu-65. Di questi isotopi del rame solo il 63 e 65 sono stabili, tutti gli altri decadono al massimo in poche ore nuovamente in nichel. In altre parole per avere più rame che nichel dovrei partire da un campione di nichel arricchito nell'isotopo 62 e 64 che naturalmente si trovano solo a qualche percento di abbondanza specifica. Chiedo scusa se la cosa vi sembra complicata, ma purtroppo questa è la fisica.

[*]Stranezze dei neutroni. Questa ipotetica reazione di fusione nucleare non coinvolge nessuna emissione di neutroni e infatti non sono stati misurati flussi di queste particelle durante l'esperimento in diretta. Però Focardi et al., in un articolo sul Nuovo Cimento del 99, parlano di emissione di neutroni nei sistemi Ni-H. Domanda: ci sono o non ci sono questi neutroni?

Conclusione

Si tratta di una bufala? Questa è la domanda che vi starete ponendo e che volete che vi risponda. Quella che è stata presentata è una macchina in grado di alzare la temperatura dell'acqua, questo è assolutamente indubbio, ma questo lo fa anche il bollitore del te o la macchinetta del caffe di cui Levi ha chiesto brevetto. Non ho le informazioni necessarie per capire se l'energia per effettuare questo riscaldamento sia stata fornita dall'esterno o presa dal sistema stesso.

Personalmente sono molto scettico che il processo di produzione di calore possa avere un'origine nucleare. Non pretendo di fare io le misure, ma mi basterebbe avere tutti gli ingredienti per poter ripetere l'esperimento nel mio laboratorio senza nascondersi dietro ai segreti.

unico-lab: Fusione fredda a Bologna.

Link al commento
Condividi su altri Social

J caro, nel web ci sono dotte dissertazioni di critica all'esperimento, devo dire che hai scelto di postare una delle cose più scalcagnate che si potessero trovare :)

Il giorno 15 gennaio 2011, a Bologna, c'è stata una conferenza stampa dei signori Focardi e Rossi. Non so se sono professori, dottori o quale sia il loro titolo; spero non si sentano offesi se li chiamo solo signori.

Manco si degnato di fare una ricerca su google.....

Dipartimento di Fisica - Università di Bologna

:mrgreen:

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.