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Energy Catalyzer, fusione a freddo italiana


alettone75

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Non capisco questo passaggio: in particolare non capisco cosa intendono per energia termoelettrica e quando asseriscono che la resistenza sarebbe poi stata accesa per 10 minuti dopo ogni fase di autosostentamento di 30 minuti.

Qualcuno può spiegarmelo?

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il vantaggio sarebbe ,credo ,che l'output sia maggiore dell'input.

se gli do 3W e mi torna 30KW direi che posso anche tollerare di dargli corrente ognitanto(che può anche provenire da un altro di questi affari)

i'm the Doctor, but beyond that, I.. I just don't know. I literally do not know who I am. It's all untested. Am I funny? Am I sarcastic? Sexy? Right old misery? Life and soul? Right-handed? Left-handed? A gambler? A fighter? A coward? A traitor or a liar? A nervous wreck? I mean, judging by the evidence, I've certainly got a gob.

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Non si può violare il 2° principio della termodinamica: «Non è possibile realizzare una macchina termica il cui rendimento sia pari o superiore al 100%». Pertanto, o non ho capito nulla della spiegazione data, oppure all'interno di quel catalizzatore energetico deve esserci una seconda fonte di energia.

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EC, quello dell'energia termoelettrica credo sia un semplice refuso, mi sembra di ricordare che si trattasse di una semplice resistenza elettrica necessaria ad innescare dio solo sà che reazioni nella polvere di nichel, oltre che alimentare l'elettronica di controllo, dovrei guardare, mò vago di pressa :)

Quello invece che è più allarmante è che Lewan parla di una quantità pari alla metà di acqua immessa che si ritrova all'uscita, che lui suppone NON sia vapore successivamente condensato ma acqua MAI vaporizzata. Cosa che però lui non può sapere, e giustamente prende l'ipotesi peggiore. Con questa ipotesi calcola alla fine i kw prodotti che per lui andrebbero da 3,5 a max 8 kw, piuttosto lontano dai 27 kw di massima che consentono teoricamente, a quanto dice Rossi, le nuove unità.

Tuttavia questo non era per niente un test ufficiale, nè Lewan aveva la possibilità di chiedere chiarimenti tecnici visto che era stato invitato solo ad osservare che la centrale era pronta per essere spedita in USA per i test di fine ottobre. Quindi ancora brancoliamo nel buio. Il vero momento della verità (scientifica) sarà il test promesso ad Uppsala perchè affronta il nocciolo sul quale si sono aggrappate le critiche. E non c'è bisogno di 52 Fat-Cat perchè anzi renderebbe più difficile l'analisi.

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EC, quello dell'energia termoelettrica credo sia un semplice refuso, mi sembra di ricordare che si trattasse di una semplice resistenza elettrica necessaria ad innescare dio solo sà che reazioni nella polvere di nichel, oltre che alimentare l'elettronica di controllo, dovrei guardare, mò vago di pressa :)

Quello invece che è più allarmante è che Lewan parla di una quantità pari alla metà di acqua immessa che si ritrova all'uscita, che lui suppone NON sia vapore successivamente condensato ma acqua MAI vaporizzata. Cosa che però lui non può sapere, e giustamente prende l'ipotesi peggiore. Con questa ipotesi calcola alla fine i kw prodotti che per lui andrebbero da 3,5 a max 8 kw, piuttosto lontano dai 27 kw di massima che consentono teoricamente, a quanto dice Rossi, le nuove unità.

Tuttavia questo non era per niente un test ufficiale, nè Lewan aveva la possibilità di chiedere chiarimenti tecnici visto che era stato invitato solo ad osservare che la centrale era pronta per essere spedita in USA per i test di fine ottobre. Quindi ancora brancoliamo nel buio. Il vero momento della verità (scientifica) sarà il test promesso ad Uppsala perchè affronta il nocciolo sul quale si sono aggrappate le critiche. E non c'è bisogno di 52 Fat-Cat perchè anzi renderebbe più difficile l'analisi.

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Visto che nessuno mi ha, al momento, risposto provo a formulare una ipotesi: Affinchè avvenga la reazione sembrerebbe che occorra portare una certa quantità di acqua ad una temperatura "critica" (10' con circa 2,2 kW di potenza elettrica corrispondente a circa 362 Cal somministrate) dopo di chè si può staccare l'energia elettrica e la reazione si automantiene per circa 20' ma non in maniera stabile ma con un certo decadimento che porta la temperatura a decrescere lentamente fintantochè non rialimentando la resistenza detta reazione potrebbe anche spegnersi . Quindi occorre compensare questa deriva con un piccolo supplemento di energia esterna tale da riportare la temperatura entro un "range critico" e mantenere così la reazione "attiva". Solo che mentre io somministro la compensazione di energia il bravo E-gatto mi produce un surplus di potenza (e quindi di calore) che supera di gran lunga quello, appunto, somministrato con il riscaldatore. Questa mia ipotesi mi sembra suffragata dal fatto che per "spegnere" la reazione è bastato pompare un eccesso di acqua, così come affermato. Quest'acqua in eccesso avrebbe infatti abbassato la suddetta temperatura critica interrompendo il processo. Ora la cosa più importante è quella di appurare se effettivamente la potenza in uscita (somma delle Cal/h prodotte in Output) sia davvero molto superiore a quella immessa tramite il riscaldatore. Fatto ciò, se i risultati sono positivi come sembrano, siamo veramente all'invenzione del secolo. Infatti quei cichetti di potenza necessari al mantenimento della reazione potrebbero essere ottenuti direttamente da un piccolo generatore utilizzante un porzione del vapore prodotto, mantenendo così la reazione perenne. In pratica avremmo una sorta di moto perpetuo. Basterebbe solo limitare l'assorbimento di energia dal E-Cat al di sotto della soglia critica di temperatura di spegnimento della reazione. Spero di non aver detto corbellerie e se qualcuno ha qualche idea migliore spero che ce la dica in fretta.

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No, si chiamerebbe semplicemente auto-sostentamento, come realizzabile (giusto per affinità) in un reattore nucleare a fissione, il moto perpetuo notoriamente non esiste.

Per il resto delle tue domande, se ci fosse risposta precisa in questo momento, non ci sarebbero polemiche e Rossi sarebbe sulla copertina di Time.

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