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Mercato del lavoro o mercato delle prese per il sedere?


TonyH

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Pensa te i casi della vita, è la mia risposta d'ufficio alla domanda: "avvocato, ma come posso recuperare in fretta il mio credito?".

Varianti: pugili ucraini, ex militari russi.

Ah, i cliché!

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Pensa te i casi della vita, è la mia risposta d'ufficio alla domanda: "avvocato, ma come posso recuperare in fretta il mio credito?".

Varianti: pugili ucraini, ex militari russi.

Ah, i cliché!

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Interessante.. io ho due clienti che mi devono dei soldi per lavori finiti nel 2006/2007, e nemmeno poca roba.

i'm the Doctor, but beyond that, I.. I just don't know. I literally do not know who I am. It's all untested. Am I funny? Am I sarcastic? Sexy? Right old misery? Life and soul? Right-handed? Left-handed? A gambler? A fighter? A coward? A traitor or a liar? A nervous wreck? I mean, judging by the evidence, I've certainly got a gob.

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  • 3 settimane fa...

Articolo interessante su un disegno di legge (arenato) sulla riforma del mercato del lavoro.

Ecco il modello di Copenaghen

tutto flessibilità e sicurezza

Più tutele per chi resta a casa

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Più facile sciogliere i contratti, giudice solo per i casi disciplinari e discriminatori. Ma ai lavoratori due indennità: una di preavviso e un’altra per la ricollocazione

ROSARIA TALARICO

A giudicare dal nome, parrebbe un’utopia: flexsecurity, ossia flessibilità e sicurezza unite in una sola parola e in un diverso sistema di concepire i contratti di lavoro. Eppure in alcuni Paesi (vedi Danimarca) è già una realtà. A provare a importare lo stesso sistema in Italia è stato Pietro Ichino, senatore del Pd, giuslavorista di fama e primo firmatario di un progetto di legge sul nuovo codice del lavoro semplificato. La proposta di riforma delle modalità di assunzione e, soprattutto di licenziamento, giace in parlamento da due anni. Ma in questi giorni è tornata di attualità perché velatamente citata nella lettera spedita da Silvio Berlusconi all’Unione Europea. Mentre ieri il premier ha chiarito che il riferimento era diretto proprio a quella legge.

Di cosa si tratta? L’idea è quella di coniugare il massimo possibile di flessibilità da parte delle aziende con il massimo possibile di sicurezza per i lavoratori. Più facile a dirsi che a farsi, con i sindacati sul piede di guerra non appena si parla di smantellare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che impedisce il licenziamento senza giusta causa. Il sistema danese avrebbe però degli indubbi vantaggi sia dal lato delle imprese che per i lavoratori eventualmente licenziati. Vediamo quali. I contratti per i nuovi assunti (a esclusione di quelli stagionali o di formazione) sarebbero tutti a tempo indeterminato, ma con la possibilità di licenziamento senza intervento giudiziale, a parte i casi di licenziamenti disciplinari o discriminatori.

Due i meccanismi di protezione del lavoratore: un’indennità di preavviso, a carico dell’azienda, pari a una mensilità di stipendio per ogni anno lavorato e un contratto di ricollocazione che garantisce un’indennità complementare di disoccupazione, sempre a carico dell’azienda, in aggiunta all’attuale indennità di disoccupazione, che dura al massimo un anno. In questo modo si arriverebbe al 90 per cento della retribuzione il primo anno, all’80, al 70 e al 60 per cento in quelli successivi. La percezione di questa indennità aggiuntiva sarebbe subordinata alla partecipazione a iniziative di riqualificazione e ricerca di un nuovo lavoro, organizzate da un’agenzia regionale appositamente creata e finanziata con il contributo del Fondo Sociale Europeo.

Il primo effetto sarebbe un comportamento più coscienzioso da parte dei datori di lavoro che rifletterebbero bene prima di licenziare e, nel caso, avrebbero tutto l’interesse a ricollocare quanto i prima i lavoratori per evitare di pagare l’indennità complementare (maggiore negli anni di disoccupazione successivi al primo). Dal lato dei lavoratori si avrebbe una drastica riduzione del precariato e della reiterazione di contratti a termine e una protezione maggiore per i lavoratori più anziani.

La reazione di Ichino all’investitura del premier, tanto più di valore visto che il senatore siede tra i banchi dell’opposizione, è stata misurata: «È un fatto molto importante che il governo sia finalmente entrato in questo ordine di idee. E non è certo il caso di recriminare per il fatto che ci sia arrivato solo ora, nonostante che il disegno di legge sia stato presentato ormai da due anni. Se questa ora è la linea del governo, che il ministro del Lavoro apra immediatamente un tavolo con le confederazioni sindacali e imprenditoriali per un esame serio della riforma».

Altro punto a favore del progetto è che sarebbe a costo zero, grazie ai risparmi sulla cassa integrazione e alle modifiche nei meccanismi di contribuzione sociale. L’ipotesi però ha suscitato diversi pareri contrari, in primis da parte dei sindacati preoccupati dello sgretolamento dell’articolo 18. C’è poi una critica «geografica» di cui è difficile non tenere conto: la concreta applicabilità di questo meccanismo in Italia. Per cui è facile immaginarsi uno scenario con truffe per accaparrarsi le indennità più che i posti di lavoro, le agenzie regionali ingolfate da ricorsi e richieste fittizie di ricollocamento, il proliferare del lavoro nero. Perché, sarà scontato dirlo, l’Italia non è la Danimarca.

Posto che non si sa ancora in che direzione andrà la lettera d'intenti data alla UE, ma se si sbloccasse questo disegno di legge (che - sottolineo - è applicato in Danimarca, non in Cina) sarebbe un ottimo passo avanti.

Purtroppo i sindacati si sono già messi sul piede di guerra ancora prima di sapere qualcosa di dettagliato :disp2:

In questo modo rischiano solo di sputtanarsi e perdere (ulteriore) credibilità, a tutto danno degli stessi lavoratori :|

L'unico punto di vera attenzione è l'ultimo paragrafo. In Italia c'è troppa gente che vive di espedienti truffando il prossimo (assicurazioni, inps....).

Anzichè battagliare contro un disegno di legge simile, bisognerebbe battagliare affinchè venga ideato in modo da ridurre al minimo il rischio truffe.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Interessante.. io ho due clienti che mi devono dei soldi per lavori finiti nel 2006/2007, e nemmeno poca roba.

Il problema è che non avevamo concordato una scaletta dei pagamenti, visto che, conoscendoli, mi sembrava di far loro un torto. Fesso io.

Visto che le proposte di parcella sospetto le usino come carta da culo una letterina del genere potrebbe smuoverli un po'.

Comunque nel mio campo ormai il primo lavoro non è far pratiche, ma spaccarsi i maroni a cercar di portare a casa i soldi dei lavori già fatti, pubbliche amministrazioni comprese.

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Articolo interessante su un disegno di legge (arenato) sulla riforma del mercato del lavoro.

Posto che non si sa ancora in che direzione andrà la lettera d'intenti data alla UE, ma se si sbloccasse questo disegno di legge (che - sottolineo - è applicato in Danimarca, non in Cina) sarebbe un ottimo passo avanti.

Purtroppo i sindacati si sono già messi sul piede di guerra ancora prima di sapere qualcosa di dettagliato :disp2:

In questo modo rischiano solo di sputtanarsi e perdere (ulteriore) credibilità, a tutto danno degli stessi lavoratori :|

L'unico punto di vera attenzione è l'ultimo paragrafo. In Italia c'è troppa gente che vive di espedienti truffando il prossimo (assicurazioni, inps....).

Anzichè battagliare contro un disegno di legge simile, bisognerebbe battagliare affinchè venga ideato in modo da ridurre al minimo il rischio truffe.

APPUNTO !!

da un punto di vista socio economico mi pare migliore il modello tedesco:

mio malgrado ho avuto modo di osservare la stessa azienda sia qui che in germania:

in germania azienda e sindacati (i verdi ndr.) si sono dati appuntamento dopo 2 settimane di fronte al giudice,

..... non che quest'ultimo non potesse prima :lol:,

solo che occorreva del tempo ai suoi periti per valutare lo stato economico della azienda.

la decisione e' stata che l'azienda non aveva problemi tali da giustificare dei licenziamenti e la cosa e' finita' li.

(in altri casi avrebbe autorizzato la prcoedura e lo stato si sarebbe fatto carico FIN TROPPO

(cito le parole del rappresentante sindacale di nazionalita' italiana che lavora in germania e fa riferimento ai verdi :shock:) di chi avrebbe perso il lavoro

qui invece il risultato e' stato lo stesso , ma ci sono stati 6 mesi di casino, con procedimenti bizantini,

produttività meno di zero, cose inaudite e illegali di cui non parlo:muto:, per cui lo stato ci ha rimesso un sacco di quattrini:muto:

e alla fine non se ne fatto nulla, almeno nei termini richiesti dalla azienda:roll:

Che il procedimento debba essere non solo PIU' ma TOTALMENTE TRASPARENTE e applicato a tutti in modo controllato non c'e' dubbio: non e' di destra ne di sinistra ma solo NORMALE.

da un punto di vista politico lo ritengo totalmente sbagliato :

i nostri industriali sono noti per aver sposato in pieno la filosofia degli agnelli :" investimetni e debiti pubblici e profitti privati"

di conseguenza cercherebbero di esternalizzare tutto nell'est o in india col risultato che fra 5 anni qui non ci sarebbe piu' nessuno a comprare i loro prodotti

:asp:

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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