Mercato del lavoro o mercato delle prese per il sedere?

[fonzino1]

.. e al supermercato stai al caldo, se lavori di Domenica hai la maggiorazione in busta paga, hai tredicesima e quattordicesima, e tranne rari casi non lavori di sera..

Forse una volta: ora, in molte strutture, non ti riconoscono lo straordinario, lavori la domenica senza maggiorazione, se stai al reparto frigo congeli, e, specie nei discount, un'intera struttura di migliaia di mq sta in mano a 3 persone nei cambi turno o la sera...

[TurboGimmo]

La mia morosa l'anno scorso non si trovava poi tanto male (era in cassa).

E la paga era quella.

Il problema era la clientela svizzera, dei cafoni da antologia.

[TonyH]

Mi sono dimenticato di postarlo ieri:

La Stampa - Gli inoccupabili

[stev66]

Letto.

Mi trova piuttosto in disaccordo, però. Non voglio togliere le responsabilità alla classe dirigente , ma attenzione: se siamo gli ultimi in Europa e stiamo scalando all'indietro le classifiche nel mondo è perchè spesso e volentieri sono state le famiglie ed i giovani a non credere nell'istruzione e nella fatica che essa costava anche in presenza di un offerta formativa semi-gratuita e di livello buono se non ottimo. Che poi questa tendenza al minimo indispensabile sia stata coltivata ed esaltata dalla politica, è indubbio: ma essa era insita in noi come popolazione, e fa aprte di quei difetti storici nazionali di cui non siamo in grado di liberarci.

come esperienza personale , ho sentito un mucchio di volte i miei parenti lombardi dire "L'università non serve a niente", perchè in un contesto lavorativo vivace ( ancorchè spesso in nero ) preferiscono il molto subito ( ma ripeto, precario ed in nero ) che al sacrificio dello studio.

[TonyH]

Stev, imho hai però mancato il punto

E' che per decenni a tutti i livelli ce ne è "allegramente sciacquati le palle" di tutto quello che sta dietro alla formazione (in senso ampio, non solo accademico).

Adesso che i nodi son venuti al pettine, la colpa di chi è? Solo dei giovani, che non sono adeguatamente formati.

Si, è vero, abbiamo problemi di formazione.

Da un lato, percorsi di orientamento nulli, qualità della didattica troppo spesso scadente (la scuola come stipendificio).

Dall'altro, richieste di competenze che dopo una mediocritas allucinante, son balzate all'insù in un amen.

Con NESSUNO però che ti dica quali siano, come si vogliano, e soprattutto di insegnartele*

Quello che mi lascia un po' con l'amaro in bocca...è che alla mia generazione, certi modus operandi sono stati insegnati, mica son scritti da disegno divino. Però, chi ce li ha messi in testa, improvvisamente si ricorda che ha dimenticato il gas aperto e scompare, anzichè dare una mano a pulire....

*Si, perchè si ha un bel dire "certi mestieri non li vuol fare nessuno"...eh...ci si provi a intraprendere una carriera da panettiere-pizzaiolo-pasticcere in maniera REGOLARE (quindi non in nero).

Per fare uno stage (anche gratis) ci vuole almeno l'alberghiero. Se vuoi cambiare ramo, devi seguire un corso abilitante.

Che nessuno fa. O meglio, dicono di farlo, ti iscrivi, chiami, sei disposto a caccarci anche qualche soldo.....ma restano lettera morta.

[poliziottesco]

Come al solito le colpe, sempre che sia possibile che vengono identificate per bene, sono da riccercarsi in una serie di concause. Quello che dice l' articolo e' particolarmente valido per il sud, quello che sottolinea stev e' piu' vero/attuale per il nord, che lo stato e le classi dirigenti dal dopoguerra e dal 68 non abbiano invece avuto chiaro come investire sull' istruzione e' secondo me un fatto lapalissiano e nazionale.

PS - vedo che Tony ha espresso in maniera piu' espansa quello che intendevo dire con due righe buttate li'. Non posso che essere d' accordo.

[Wilhem275]

"CERCASI PENSIONATO"

[itr83]

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*Si, perchè si ha un bel dire "certi mestieri non li vuol fare nessuno"...eh...ci si provi a intraprendere una carriera da panettiere-pizzaiolo-pasticcere in maniera REGOLARE (quindi non in nero).

Per fare uno stage (anche gratis) ci vuole almeno l'alberghiero. Se vuoi cambiare ramo, devi seguire un corso abilitante.

Che nessuno fa. O meglio, dicono di farlo, ti iscrivi, chiami, sei disposto a caccarci anche qualche soldo.....ma restano lettera morta.

A tal proposito un mio amico laureato in giurisprudenza ha pensato ad un piano B in caso di necessità.

Siccome ha imparato a fare impianti elettrici domestici facendo lavori per parenti e amici (non retribuiti, li ha aiutati nel fai-da-te) si è informato su cosa fare per poterne, eventualmente, fare una professione: lui si aspettava che esistessero dei corsi per poterlo fare, invece ha scoperto che dovevi per forza aver fatto un istituto tecnico + 4 anni di apprendistato.

Ora è ragionevole non abilitare il primo che passa ma non basterebbe un corso di un anno con esami tosti per "creare" un elettricista che lavori esclusivamente su impianti domestici?

C'è gente che non avrebbe nessun problema a fare un lavoro manuale pur se laureato ma è messa nelle condizioni di non poterlo fare.

Mi sembra assurdo che una scelta fatta a 14 anni (liceo invece di istituto tecnico) dicenti irreversibile in certe situazioni.

PS: per fare l'elettricista da dipendente basta la licenza media quindi non è che ci voglia chissà che cosa per imparare...

Conosco un altro che ha lasciato gli studi universitari per fare il cuoco e non ha avuto problemi ma solo perchè il padre gli ha comprato l'attività, se non avesse avuto disponibilità economiche così ampie sarebbe diventato un laureato svogliato (e magari disoccupato) invece di un cuoco appassionato e felice.

[braccobaldo]

PS: per fare l'elettricista da dipendente basta la licenza media quindi non è che ci voglia chissà che cosa per imparare...

è una questione di responsabilità, la corrente elettrica è tutto fuorchè una cosa semplice e priva di rischi

se lavori da dipendente devi solamente eseguire ordini, caricarti in spalla bobine di cavo di rame e tirare i cavi nei tubi ci vuole poco, puoi anche ignorare totalmente il perchè si accenda una lampadina, ma se lavori da privato allora devi essere in grado di progettare e realizzare un impianto in sicurezza rispettando le valanghe di normative che ci sono in materia e devi certificare il lavoro mettendoci la tua firma e se sbagli ne paghi le conseguenze in prima persona

se vuole fare l'elettricista ci sono i corsi professionali anche serali, nessuno gli proibisce di frequentarli ma è assolutamente indispensabile che li frequenti se vuole fare quel mestiere

Modificato 22 Ottobre 2013 da braccobaldo

[itr83]

è una questione di responsabilità, la corrente elettrica è tutto fuorchè una cosa semplice e priva di rischi

se lavori da dipendente devi solamente eseguire ordini, caricarti in spalla bobine di cavo di rame e tirare i cavi nei tubi ci vuole poco, puoi anche ignorare totalmente il perchè si accenda una lampadina, ma se lavori da privato allora devi essere in grado di progettare e realizzare un impianto in sicurezza rispettando le valanghe di normative che ci sono in materia e devi certificare il lavoro mettendoci la tua firma e se sbagli ne paghi le conseguenze in prima persona

se vuole fare l'elettricista ci sono i corsi professionali anche serali, nessuno gli proibisce di frequentarli ma è assolutamente indispensabile che li frequenti se vuole fare quel mestiere

Ma il problema è che se non hai fatto l' istituto tecnico oltre al corso devi farti almeno 3 anni da dipendente prima di poter operare autonomamente.

Mi sembra assurdo che non basti un corso impegnativo per abilitarti a realizzare piccoli impianti.