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Mercato del lavoro o mercato delle prese per il sedere?


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Inviato (modificato)

Ho provato a tenermi lontano da questo topic...ma non ci sono riuscito.

Leggendo l'articolo, quello che mi viene da dire è che questo ragazzo la sua passione già ce l'aveva, ed è la fisica, per la quale ha studiato e si è laureato.

Arrivato a quel punto, non è che si è reso conto che non era la materia adatta a lui, ma ha fatto semplicemente i conti che non sarebbe riuscito a vivere con la laurea, quindi, sfruttando il suo hobby, ha pensato di diventare falegname.

Ora, chiamatela come volete, ma questa non è passione (come dice l'articolista): per me è (onorabilissima e rispettabilissima) voglia di lavorare per vivere.

Detto questo, la mia semplice tesi è che se il ragazzo avesse avuto la passione della falegnameria, a 18 anni, invece di andarsene all'uni, si sarebbe guardato intorno e sarebbe andato a fare l'apprendista (che a 18 anni è più facile che ti prendano, piuttosto che a 26, anche per una questione di capacità di imparare e adattarsi).

Inoltre, al 99,99% non sarebbe mai andato all'università, una laurea non l'avrebbe mai presa, ma niente gli avrebbe vietato di seguire corsi specifici per utilizzare le attrezzature (magari avrebbe potuto scegliere un istituto tecnico dove avrebbe imparato, prima di fare l'apprendista) oppure prendersi un titolo di studio con i corsi serali o fare altro per elevarsi culturalmente.

La differenza starebbe nel fatto che ora, a 26 anni, invece di rallegrarsi per la sua prima commessa, magari sarebbe a capo di uno o più operai che l'aiutano (perchè non è che il falegname sia un lavoro di concetto) e avrebbe il tempo di fare corsi di perfezionamento, aggiornamento etc., che ora non può permettersi nè per i costi nè per il tempo.

Non dico che la laurea sia buttata, ma sicuramente non è che gli altri falegnami non hanno capacità di problem solving e quindi sentano il bisogno di prendersi una laurea per questo. Tra l'altro la capacità di problem solving deriva anche dal trovarsi di fronte a scelte drastiche, come quella che ha affrontato quando ha abbandonato gli studi perchè non rendevano (secondo lui, perchè chi ti dice che andando all'estero non avrebbe trovato un lavoro nell'ambito della fisica?) e si è trovato di fronte alla decisione di cosa fare della sua vita. Con ciò voglio dire che, messo alle strette, le capacità si tirano fuori da sole, se ci sono, non serve un corso che te le insegni e non è che debba essere per forza una laurea a farlo.

Il fatto che lui continui ad essere un tutor dimostra proprio che la speranza di fare quello che gli piace c'è ancora e che il falegname sia un "ripiego" (dignitosissimo, ripeto) dettato da necessità.

La mia conclusione (banale, forse, ma tant'è) è che se vuoi fare il falegname è meglio che ti dia da fare il prima possibile, così come se vuoi fare il fisico, perchè passare dall'uno all'altro non è nè facile (praticamente e psicologicamente), nè a costo zero (in termini di tempo e di soldi che hai speso) e, come dice Gimmo, poi non è facile dire che la laurea uno se la sarebbe risparmiata, perchè non strettamente necessaria all'ambito lavorativo.

Modificato da fonzino1
Inviato (modificato)

Ma stiamo parlando di aria fritta. Perche' se io vado dal mitico falegname e gli chiedo "ma te, della tua laurea, che te ne pare?" lui, anche se pensasse "tempo sprecato" non me lo direbbe mai.

Voglio vedere chi di noi avrebbe il coraggio di ammettere "ho buttato anni e anni di vita mia, sacrifici miei, e sacrifici della mia famiglia".

chiunque dica che ha buttato anni ad aver fatto l'università(a meno che abbia fatto scienze sociali\politiche\della fuffa o simili :lol:) non ha colto quello che è veramente l'università.

o l'ha fatta con il solo scopo di passare gli esami senza portare a casa nulla...

lasciatelo dire da uno che ha dovuto mollare per problemi di dindi quanto la rimpiangi poi(però almeno il ragionamento e il modo di pormi di fronte ai problemi li ho portati a casa e per quanto abbia perso tempo e soldi senza avere carta in mano tornerei indietro ugualmente)

Beh' date=' ritengo che la laurea triennale sia stata forzosamente voluta da confindustria per "indirizzare subito verso il mondo del lavoro" - dicono, anzi, dicevano, loro -

Posso dirlo? Per me era una cagata pazzesca. Medicina e' rimasta sui 6 anni....

S'e' voluto accorciare la laurea con il miraggio "incominciamo a darti un pezzo di carta, poi puoi fare quello che vuoi anche andare a lavorare", senza contare che 5 anni aveva un senso nel loro insieme, mentre il 3+2 ha avuto l'effetto di rendere la triennale un raffazzonamento, ed il +2 un "tacun", come si dice in piemontese...

Poi, per la carita', s'e' cercato di tirare fuori il meglio, come sempre, ma 5 anni strutturati bene sono meglio di 3+2.

Come ho gia' detto, a questo scopo vi erano i Diplomi di laurea, che pero' nessuno cagava...

Risultato? temo si sia abbassato il livello del prodotto finale (i laureati). Intendiamoci, chi aveva ed ha voglia di fare e studiare rimane sempre "bravo", ma si e' dato modo ad altri (che IMHO non meriterebbero la laurea) di ottenere l'agognato titolo di studio. Come effetto abbiamo svalutato il titolo (basti pensare a in quale sede il titolo e' acquisito...) e stiamo andando verso cio' che accade negli USA, dove la laurea conta fino ad un certo punto proprio perche' facile da raggiungere (nelle universita' di serie B). Dottorato (di 4 anni) e master sono diventati un must per emergere. Quindi, invece di produrre gente capace il prima possibile, si e' fatto in modo che la selezione avvenga sempre piu' in la' con l'eta'.

Percio', se il falegname ha fatto la triennale, con la triennale non si va da nessuna parte oggigiorno, men che meno ad insegnare o far ricerca....

NB: Nota che all'estero il titolo di dottore lo si ha solo dopo il PhD, altro che triennale...:roll:[/quote']

che senso hanno dei laureati triennali che hanno possibilità di fare(e un pochino forse anche sanno) meno di un perito o di un geometra nei rispettivi campi?

una via di mezzo c'era già, erano gli istituti tecnici... ma in italia è sempre sembrato esistessero solo i licei

Modificato da lord amarant

i'm the Doctor, but beyond that, I.. I just don't know. I literally do not know who I am. It's all untested. Am I funny? Am I sarcastic? Sexy? Right old misery? Life and soul? Right-handed? Left-handed? A gambler? A fighter? A coward? A traitor or a liar? A nervous wreck? I mean, judging by the evidence, I've certainly got a gob.

Inviato
@Mir

Su questo mi trovi d'accordissimo.

Se guardi la primissima pagina di questo maxi-thread, tutto e' nato da una rilevazione, dove saltava fuori che la triennale, per come e' nata e implementata, e' sostanzialmente un flop.

Edit: era un altro thread -> http://www.autopareri.com/forum/off-topics/52966-il-fallimento-del-3-2-parliamone.html

Si, non vorrei che pero' fosse travisato il mio intervento: pur pensando che il 3+2 sia inferiore alla laurea quinquennale, rimane l'assioma che il 3+2 è comunque decisamente meglio di un diploma delle superiori, e che comunque resti formativo. E' come avere un progetto. Se hai 5 anni a disposizione lo puoi gestire meglio (per es., tanto per riallacciarmi al altri thread ...:mrgreen:..., alle possibilità Erasmus), ma se vi sono 3 anni, è necessario fornire almeno gli strumenti di base già dopo 3 anni, almeno per cercare di cocludere un ciclo di studi secondo lo spirito della legge.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

che senso hanno dei laureati triennali che hanno possibilità di fare(e un pochino forse anche sanno) meno di un perito o di un geometra nei rispettivi campi?

una via di mezzo c'era già, erano gli istituti tecnici... ma in italia è sempre sembrato esistessero solo i licei

Anche questo è vero. Io arrivo da un istituto tecnico e devo dire che la preparazione tecnica era decisamente buona.

Chi usciva dall'ITIS, come il sottoscritto, non puntava certo ad un diploma di laurea. Semmai il Diploma aveva senso per coloro i quali non avevano avuto la lungimiranza di seguire alle superiori un corso tecnico, si son trovati dopo la maturità senza una particolare conoscenza "tecnica", e avendoci ripensato, volevano seguire una specie di ITIS "superiore" compattato in 3 anni.

La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché! (Albert Einstein)

Inviato
chiunque dica che ha buttato anni ad aver fatto l'università(a meno che abbia fatto scienze sociali\politiche\della fuffa o simili :lol:) non ha colto quello che è veramente l'università.

o l'ha fatta con il solo scopo di passare gli esami senza portare a casa nulla...

lasciatelo dire da uno che ha dovuto mollare per problemi di dindi quanto la rimpiangi poi(però almeno il ragionamento e il modo di pormi di fronte ai problemi li ho portati a casa e per quanto abbia perso tempo e soldi senza avere carta in mano tornerei indietro ugualmente)

Sono daccordo con la questione della forma mentis, con l'apertura mentale etc..., però non confondiamo il mezzo con il fine: io vado all'università perchè voglio diventare architetto, avvocato, fisico etc.., o, almeno, per la professione che voglio fare mi serve passare da quel corso di studi.

Mi dispiace che tu abbia dovuto abbandonare gli studi, ma il tuo caso è diverso, perchè tu il titolo di studio (triennale o quinquennale che sia), non l'hai raggiunto, quindi non hai potuto neanche provare ad esercitare la professione, cosa che, invece, questo ragazzo aveva, ed ha ancora, la possibilità di fare.

Inviato

vabbè tanto faccio l'informatico, ci sono laureati in filosofia che fanno il mio mestiere.

io da perito in telecomunicazioni mi sento più in linea con la professione di loro:mrgreen:(comunque sia il tarlo della triennale almeno non me lo levo...appena raggiunta la giusta sicurezza economica fosse in 10 anni ma me la prendo)

i'm the Doctor, but beyond that, I.. I just don't know. I literally do not know who I am. It's all untested. Am I funny? Am I sarcastic? Sexy? Right old misery? Life and soul? Right-handed? Left-handed? A gambler? A fighter? A coward? A traitor or a liar? A nervous wreck? I mean, judging by the evidence, I've certainly got a gob.

Inviato
Sono daccordo con la questione della forma mentis, con l'apertura mentale etc..., però non confondiamo il mezzo con il fine: io vado all'università perchè voglio diventare architetto, avvocato, fisico etc.., o, almeno, per la professione che voglio fare mi serve passare da quel corso di studi.

Mi dispiace che tu abbia dovuto abbandonare gli studi, ma il tuo caso è diverso, perchè tu il titolo di studio (triennale o quinquennale che sia), non l'hai raggiunto, quindi non hai potuto neanche provare ad esercitare la professione, cosa che, invece, questo ragazzo aveva, ed ha ancora, la possibilità di fare.

Uhm, se ho ben capito "il fisico" ha ottenuto la laurea triennale.

Ripeto, la laurea triennale non ti fornisce uno sbocco al mondo del lavoro. E' un palliativo. Qui da noi chi si ferma alla triennale sono coloro i quali non hanno le carte in regola per continuare, se ne accorgono, ed intelligentemente trovano un altro sbocco (poi vi sono anche quelli che insistono ed arrivano lo stesso alla laurea magistrale finale, ma quanta fatica, anche da parte dei docenti... beh, per questi il valore di questi 2 anni extra è inferiore a quello di chi lo merita veramente).

La triennale ha oramai un valore che è inferiore a quello del vecchio Diploma di laurea, tipo "ok, bravo hai fatto 3 anni di studio extra, ma...". E' quel "ma..." che frega.

Sebbene siano formativi ed alla fine siano utili all'individuo, non si riesce più a discernere se uno ha sudato i 3 anni, ed allora hanno valore, oppure ha vivacchiato di espedienti, ed allora sono quasi inutili.

Giusto per avere sottomano tutti i dati, sarebbe interessante sapere con quale punteggio si è laureato il fisico ed in quale università...

Semmai sarebbe il caso di parlare di selezione, qualità, etc... senza pretendere che tutti abbiano la laurea. Però, lo scontro con un impegno come quello della laurea, se fatto bene, è assai formativo (come del resto anche TonyH ha ampiamente illustrato), anche per coloro i quali a) non hanno le capacità (ma attenzione: proprio perchè formativo non è detto che a seguito di un impegno maggiore non si riesca a fare il salto quantico!), e B) chi per svariegati motivi non è riuscito a concludere gli studi.

La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché! (Albert Einstein)

Inviato (modificato)

Il caso del mitico falegname non mi sembra emblematico, ad una seconda lettura.

Non ha studiato a razzo-missile, se no di anni ne aveva 22/23, non 26.

Mi viene da pensare che man mano che andava avanti, l'amore per la fisica andava scemando, e infatti alla fine del terzo anno non ha ritenuto furbo continuare.

E il dubbio che con la laurea in fisica non andasse da nessuna parte (falsissimo, i matematici vanno via come il pane, quindi penso anche i fisici. Basta sapere dove mandare i curricula) penso gli sia venuto un po' prima della fine del terzo anno, probabilmente sentendo chi aveva finito prima di lui e che aveva difficolta'..

Mi ricorda uno che conosco :happy: disinnamorato del corso di laurea, che si e' preso una pausa di lavoro per mettere da parte due soldi approfittando di una buona offerta :happy:

Però, lo scontro con un impegno come quello della laurea, se fatto bene, è assai formativo (come del resto anche TonyH ha ampiamente illustrato)

Si' ma non e' l'unico modo, attenzione. Se a 19 anni invece di andare a fare l'uni mandi un ragazzo fuori a vivere e gli dici di mantenersi con 1000euro al mese, si sveglia anche lui.

Perche' le scadenze le avra' anche lui (le bollette), dovrà gestire i fondi (spesa, vestiti), dovrà imparare a gestirsi i tempi (lavoro, palestra, morosa, cane, etc).

Non facciamo passare il discorso secondo cui solo l'università ti forma, ci sono 1000modi, e non penso ce ne sia uno migliore dell'altro.

Modificato da TurboGimmo

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

Inviato
Semmai sarebbe il caso di parlare di selezione' date=' qualità, etc... senza pretendere che tutti abbiano la laurea. Però, lo scontro con un impegno come quello della laurea, se fatto bene, è assai formativo (come del resto anche TonyH ha ampiamente illustrato), anche per coloro i quali a) non hanno le capacità (ma attenzione: proprio perchè formativo non è detto che a seguito di un impegno maggiore non si riesca a fare il salto quantico!), e B) chi per svariegati motivi non è riuscito a concludere gli studi.[/quote']

Non discuto che un corso di laurea ben condotto sia formativo (ci mancherebbe, sgobbare 5 o più anni e poi non avere acquisito alcuna capacità sarebbe un fallimento) ma non per un lavoro agli antipodi, per i quali sono richieste manualità, capacità e resistenza anche fisica (anche tra i ricercatori c'è a chi piace fare laboratorio e a chi no, perchè si deve sporcare le mani, attendere ed elaborare risultati etc..), capacità di vendersi (nel caso in questione si parla pur sempre di attività artigianale e commerciale).

Vogliamo dire che non ha buttato gli anni di studi? Mi sta bene, ma non diciamo che avendo la laurea in fisica ora ha più chance come falegname, perchè lo reputerei un fallimento per il corso di studi che ha fatto...

Inviato
chiunque dica che ha buttato anni ad aver fatto l'università(a meno che abbia fatto scienze sociali\politiche\della fuffa o simili :lol:) non ha colto quello che è veramente l'università.

senza fare polemica sterile, ma dai distinguo che fai mi sa che neanche tu l'hai colto :roll: parlo da diplomato, quindi non è che mi hai colto "sul personale", però non capisco perché si debba sempre denigrare il percorso altrui. Tra l'altro i corsi che citi (per scienze della fuffa immagino ti riferisci a scienze della comunicazione) sono quelli che secondo almalaurea sono in assoluto più spendibili in quell'area. Cerchiamo di avere rispetto per tutti!

Inviato
senza fare polemica sterile, ma dai distinguo che fai mi sa che neanche tu l'hai colto :roll: parlo da diplomato, quindi non è che mi hai colto "sul personale", però non capisco perché si debba sempre denigrare il percorso altrui. Tra l'altro i corsi che citi (per scienze della fuffa immagino ti riferisci a scienze della comunicazione) sono quelli che secondo almalaurea sono in assoluto più spendibili in quell'area. Cerchiamo di avere rispetto per tutti!

Bravo, hai tutta la mia approvazione: non l'ho mai detto, ma diverse volte qui sul forum, appena si parlava di corsi di laurea era tutto uno stilare graduatorie su quale fosse la più nobilitante e quale la più inutile/fuffosa. Va bene tirare l'acqua al proprio mulino e scherzare sugli altri, però a volte si cade nella mancanza di rispetto.

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