Mercato del lavoro o mercato delle prese per il sedere?

[loric]

Se ho ben capito quindi tu sei a favore di un'interpretazione più estensiva, giusto?

Io sono per una interpretazione aderente alla legge. L'art. 4 della L. 604/1966 non subordina affatto la sussistenza del giustificato motivo oggettivo ad un bilancio in rosso del datore di lavoro. Ma io sono uno sporco liberista, non faccio testo

[lord amarant]

Se si rientra nel caso dell'art. 4 della L. 108/90, 12 mensilità è obiettivamente troppo, non otterresti tale somma neanche in giudizio, ma 1000 euro... boh, mi paiono miserrimi.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

E allora cambia tutto. Più di 15 dipendenti? Hanno già formalizzato l'intenzione di procedere al licenziamento? Hanno attivato la procedura di cui all'art. 7 della L. 604/66 (richiesta di incontro in DTL)?

Si ho incontro martedì prossimo

[loric]

Si ho incontro martedì prossimo

Il sindacalista non mi pare particolarmente brillante, ma andare da soli non è proprio il massimo. Tieni però presente che chi ti assiste non può fare quello che gli pare, agisce a fronte di un mandato e la decisione finale è tua. Istruiscilo affinché, almeno in prima battuta, chieda una somma alta, nell'ordine delle 12 mensilità, eventualmente con punto di caduta più basso, e vedi che cosa viene fuori.

[Sandro]

Riuppo il topic per una notizia che, francamente, poco mi sorprende:

Lavoratori stressati, è allarme 'burn-out' in Francia - Stili di vita - Salute e Benessere - ANSA.it

OK, sono in Francia e non in Italia, ma mi sembra che la musica sia uguale: chi lavora si fa un c**o a capanna perché le aziende, per un motivo o per l'altro, preferiscono far fare superstraordinari a chi han già in casa (eh, sai, c'è la grisi, è già buona che non t'ho ancora licenziato, intanto lavora e lavora e lavora ), e chi è fuori dal giro resta alla finestra, magari con tutte le capacità per poter far bene ma non ha la possibilità di rientrare

[Guest EC2277]

Se le aziende non assumono, è perché non ci sono gli estremi per poter garantire un posto di lavoro sicuro ai lavoratori ed assumerli, facendo far loro l'adeguata formazione, per poi licenziarli dopo 6 mesi, è una follia.

[Sandro]

Se le aziende non assumono, è perché non ci sono gli estremi per poter garantire un posto di lavoro sicuro ai lavoratori ed assumerli, facendo far loro l'adeguata formazione, per poi licenziarli dopo 6 mesi, è una follia.

Lo so.

Ma strizzare ciò che hai in casa è ugualmente controproducente.

É come far girare un motore sempre in zona rossa: prima o poi sbiella.

PS: da sempre lo straordinario è stato lo strumento preferito (giustamente) per seguire le temporaneità di superlavoro.

Ma se questa temporaneità dura (diciamo) da due anni e non se ne vede la fine, non è un ciclo: è la nuova normalità.

[itr83]

Intanto negli USA:

Cacciati dalla Disney e costretti a insegnare il lavoro ai sostituti - La Stampa

La Disney caccia 250 dipendenti di lunga data per sostituirli con stranieri sottopagati. Saranno i benefici del Pil che aumenta...

Un' economia consumistica che fa di tutto per uccidere i consumatori (non mi riferisco solo agli USA) ha il destino segnato.

[TurboGimmo]

Lo so.

Ma strizzare ciò che hai in casa è ugualmente controproducente.

É come far girare un motore sempre in zona rossa: prima o poi sbiella.

PS: da sempre lo straordinario è stato lo strumento preferito (giustamente) per seguire le temporaneità di superlavoro.

Ma se questa temporaneità dura (diciamo) da due anni e non se ne vede la fine, non è un ciclo: è la nuova normalità.

Alcuni miei amici fanno 20 ore di straordinario al mese.

Da sempre. Al motto "o cosi' o pomi' ".

E' vero, sono a due passi da casa.

Ma onestamente preferisco fare 8 ore di lavoro e 3 di treno, che 9 di lavoro (che mi sa di presa per i fondelli) e 15min di auto.

Volevo raccontarvelo ma poi mi avreste dato del sindacalista e allora ho evitato

[Ospite]

Vi racconto un piccolo fatto di scarso interesse, ma mi ha fatto riflettere.

Allora, per lavoro ho a che fare con impiantisti vari che hanno sofferto le pene dell'inferno negli ultimi anni, ma che ultimamente stanno rifiatando parecchio grazie allo sblocco di molti investimenti e a condizioni generali più favorevoli.

La ripresa (in certi settori) c'è, è il comune sentire di molti dei miei clienti.

Ora, mi ha colpito le storie che mi hanno raccontato 2 clienti diversi. In pratica, per far fronte all'aumento abbastanza consolidato del lavoro entrambi hanno bisogno di persone in produzione (dove per produzione si intendono frigoristi, elettricisti, etc., non catena di montaggio), possibilmente giovani, che vogliano "imparare il mestiere" che alla fin fine per certi aspetti è anche un pò un'arte. Ovviamente disposti ad assumere, e seriamente anche dal punto di vista della remunerazione.

Niente da fare.

Per fare lavori di ufficio c'è la coda, anche per contratti miserrimi e precari.. per andare ad imparare un mestiere che molto probabilmente un giorno potrai anche rivenderti bene, nada.

Ora, lungi da me sindacare sulle aspettative di ognuno, ma queste cose mi hanno fatto riflettere. Io stesso non so cosa sceglierei di fronte alle due alternative, ma è possibile che per 10 persone che trovano attraente stare seduti in ufficio 8 ore al giorno non ce ne sia una che abbia voglia di imparare a fare un lavoro manuale?

[fonzino1]

...Ora, lungi da me sindacare sulle aspettative di ognuno, ma queste cose mi hanno fatto riflettere. Io stesso non so cosa sceglierei di fronte alle due alternative, ma è possibile che per 10 persone che trovano attraente stare seduti in ufficio 8 ore al giorno non ce ne sia una che abbia voglia di imparare a fare un lavoro manuale?

In merito mi sono fatto questa opinione: aspettative a parte, lavoro fisico a parte, credo che lo scarso successo dei lavori manuali sia anche dovuto al fatto che spesso sono mansioni a stretto contatto con la committenza, con le implicazioni che ne conseguono ("contrattare" il costo, sorbirsi il cliente che vuole tutto, fatto bene e pagato quattro soldi).

Di fronte a queste situazioni, 99 su 100, uno si pente di avere scelto un lavoro del genere (il classico "ma chi me lo ha fatto fare") e al confronto, un lavoro d'ufficio davanti ad un computer che fa sempre e solo ciò che vuoi tu sembra un miraggio...

Anche nel commercio al dettaglio è ormai così: tra un negozio in proprio in cui devi fare tutto tu per non avere troppe spese, e un lavoro come commesso al Mediaworld, Esselunga o che so io, quanti preferirebbero lavorare in proprio con i rischi economici che ne conseguono, anche se "ricompensati" dalla completa autonomia, e quanti preferirebbero fare i dipendenti, anche se con contratti risicati e spesso non rispettati, ma almeno certi e meno stressanti dal punto di vista della responsabilità?