Mercato del lavoro o mercato delle prese per il sedere?

[MichD]

Quindi a un neo laureato consigliereste ancora il "vattene finchè sei in tempo " ? 

[bik]

13 minuti fa, MichD dice:

Quindi a un neo laureato consigliereste ancora il "vattene finchè sei in tempo " ?

 

Dipende dalla laurea.

In zona se hai una laurea in ingegneria, di qualunque tipo, il lavoro lo trovi e discretamente retribuito.

Se hai ambizioni diverse potrebbe non essere la scelta giusta, es. mia figlia sta pensando di laurearsi in biotecnologie, ed in quel campo cercare un lavoro decente in Italia è molto difficile, del resto se l'unico master in Italia in biotecnologie è all' università di Foggia il segnale che la richiesta di quella specializzazione è in altri paesi.

[TonyH]

40 minuti fa, MichD dice:

Quindi a un neo laureato consigliereste ancora il "vattene finchè sei in tempo " ? 

 

Un'esperienza all'estero è sicuramente utile e formativa.

Ma poi sarebbe bello farli tornare....sennò se ne vanno tutti e qua rimangono solo le minchiette che non vuole nessuno.

 

Il consiglio più grosso che dò io è di non limitarsi. Aprire i propri orizzonti, guardarsi attorno, non avere paura di cambiare e avere sempre voglia di imparare cose nuove.

 

Se l'ambizione è "mi inchiodo alla sedia per i prossimi 42 anni 3 mesi e spengo il cervello" ciaone.

[TurboGimmo]

Dipende tantissimo dalla laurea imho.

Io ero il primo dei negativisti (o come cavolo si chiamano quelli che si abbattono prima del tempo.. Si chiamano "fasciatoriditeste"?) poi dopo la laurea ho trovato praticamente subito lavoro, e ne ho cambiati tre in un anno. Adesso vediamo quando mi stanco

Io sono laureato in ingegneria e in Lombardia e' abbastanza facile piazzarsi.

Amici laureati in informatica si sono sistemati, hanno difficoltà quelli collegati a quella che sarebbe dovuta essere la "green economy" (tra i pochi che conosco) e chi ha lauree umanistiche (e li sono razzi per diabetici)

[TonyH]

....e se hai la sfortuna di dover fare la pipì seduti anziché in piedi....

[Wilhem275]

Io sono diventato un pessimista nel momento in cui uno come Gimmo ha trovato facilmente lavoro. E' evidente che per il mondo non c'è speranza

[MFG1960]

Uno dei problemi più grandi per i giovani è che le università italiane non preparano praticamente per il mondo del lavoro e i neolaureati non sanno minimamente, spesso, neanche come funziona un'azienda o come le loro conoscenze possano inserirsi in un contesto operativo come può essere quello aziendale. Di conseguenza, un'azienda, tenendo poi in conto il costo del lavoro, preferisce orientarsi verso figure con più esperienza in modo tale da evitare la formazione che va fatta ai neolaureati.

Io penso che i giovani siano un investimento per il futuro incredibile, tuttavia è compito anche delle università, attraverso stage e varie esperienze lavorative, mettere i giovani in condizione di essere competitivi sul mercato del lavoro e permettere anche alle aziende di compiere questo investimento.

[bik]

All' università di Bologna gli stage aziendali sono la norma, sia in ingegneria che in economia.

 

E lo stanno diventando anche negli istituti superiori, sopratutto industriali, tecnici o professionali.

Negli ultimi anni ho notato un forte orientamento al mercato del lavoro degli istituti tecnici industriali della zona, con stage, corsi di formazione con aziende del territorio e corsi orientati ad una specializzazione (tecnico meccanico con formazione potenziata per ingengeria, tecnico meccanico con orientamento trasporti e logistica, corsi di potenziamento Inglese o statistica...).

Di contro c'è un abbandono delle attività formative sul professionale, causato anche da alcuni "cavilli burocratici" sulla formazione dei primi anni, che porta a delle classi con molti problemi formativi e comportamentali.

[TonyH]

Anche a Torino quello dello stage è una pratica consolidata. A ingegneria per la specialistica sono da 3 mesi a salire.

 

Dall'altro lato, le aziende devono comunque capire che un po' di tempo in formazione lo dovranno sempre perdere quando inseriscono una risorsa esterna.

 

Perchè o trovano uno che già fa faceva esattamente quel lavoro in quella azienda (e allora perché non ci stava prima?)....o del tempo per istruire la nuova persona sul funzionamento e sulle specificità di quell'azienda che opera in quel settore lo devi perdere.

 

Solo che son le prime che vedono la formazione come un costo. E non come un investimento.....

[v13]

addirittura anche in campo umanistico gli stage sono assai spinti , per quel che vedo nel mio contesto, funzionano anche discretamente bene, addirittura in alcuni casi fin troppo bene perché gli studenti si "dimenticano" di studiare cose importanti che magari non sono immediatamente utili per un'applicazione pratica.

 

devo dire che dal punto di vista di molte imprese ha ragione @TonyH, le pratiche sono spesso viste come un costo perché non hanno tempo o voglia o risorse per la formazione. quindi le imprese non si rinnovano e gli studenti (e futuri lavoratori) perdono presto ogni ambizione... invece di un win-win si finisce a un lose-lose