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Mercato del lavoro o mercato delle prese per il sedere?


TonyH

Messaggi Raccomandati:

1 hour ago, jameson said:

Netto IVA ma lordo INPS (340 €/mese) e IRPEF (23% di quello che resta, senza no tax area).

 

una follia, lavoro all'estero e non avevo idea che le tasse fossero così tante in Italia

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4 minuti fa, v13 scrive:

 

una follia, lavoro all'estero e non avevo idea che le tasse fossero così tante in Italia

Tante? Quelle sono poche, è un reddito basso (già oltre i 15000€ lo scaglione IRPEF va al 27%, poi al 33%) e non ho contato l'addizionale regionale e comunale, l'INAIL, la camera di commercio, l'IRAP che non paga essendo unipersonale. Devo dire che probabilmente comunque può rientrare nel forfettone o come si chiama adesso e pagare il 15% sul 65% del reddito imponibile di IRPEF (ma il resto rimane uguale).

Modificato da jameson
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43 minutes ago, jameson said:

Tante? Quelle sono poche, è un reddito basso (già oltre i 15000€ lo scaglione IRPEF va al 27%, poi al 33%) e non ho contato l'addizionale regionale e comunale, l'INAIL, la camera di commercio, l'IRAP che non paga essendo unipersonale. Devo dire che probabilmente comunque può rientrare nel forfettone o come si chiama adesso e pagare il 15% sul 65% del reddito imponibile di IRPEF (ma il resto rimane uguale).

 

mi scuso per l'OT, ma qual è la pressione fiscale media su uno stipendio di 1500 lordi?

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30 minuti fa, v13 scrive:

 

mi scuso per l'OT, ma qual è la pressione fiscale media su uno stipendio di 1500 lordi?

1500 x 13 = 19500 €/anno

- 9,19% INPS a carico del lavoratore resta 17708

8000 € non sono tassati per detrazione lavoro dipendente

resta il 23% su (17708 - 8000) = 9708 che è 2233 €

quindi restano 15475 che al mese fanno 1190 €

al lordo delle addizionali

In più il datore di lavoro paga il 21% di INPS.

Modificato da jameson
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11 minuti fa, v13 scrive:

 

mi scuso per l'OT, ma qual è la pressione fiscale media su uno stipendio di 1500 lordi?

 

Dare una risposta univoca è un po' dura, soprattutto a causa delle diverse aliquote dei regimi previdenziali.

 

Prendendo l'architetto, il contributo Inarcassa previdenziale è 14,5% (commercianti e artigiani 24%, professionisti 25 e qualcosa, gestione separata inps e dipendenti 33%).

 

Su 18000€ di ricavi imponibili sono 2610€

 

Per l'irpef sarà facilmente nel regime dei minimi. 5% se ha appena aperto la P.IVA, 15% se rientra nel forfettone.

 

A differenza del regime semplificato, con aliquote a scaglioni e deduzioni/detrazioni analitiche, fanno il calcolo forfettario in base al fatturato (e non ai ricavi) e a un coefficiente di redditività.

 

Un professionista ha coefficiente 67%, le tasse sono calcolate su 18000x0.67 = 12060€.

 

Che corrispondono a 600€ con aliquota minima e a 1800€ con quella del 15%.

 

Se ti è venuto mal di testa, ti lascio immaginare il regime semplificato ordinario, con deduzioni e detrazioni analitiche :lol: 

 

 

 

 

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Vado un po' in "anticipo" rispetto a quello che è il titolo del topic.

Ovvero, la formazione di chi, dopodomani, entrerà nel mondo del lavoro.

E' arrivato il momento per il mio figliuolo d'iscriversi alle superiori.

I suoi professori lo stanno indirizzando verso il liceo; siamo tutti ben consci che sarebbe l'inizio di un nuovo percorso scolastico/universitario della durata minima di 8 anni (5 liceo + 3 laurea breve). Personalmente avrei preferito un istituto tecnico (c'è gran fame d'informatici, mi dicono), ma a questo punto credo che lo indirizzerò al liceo scientifico applicato, dove tagliano il latino ma aggiungono laboratori tecnico/scientifici "di tutto un po'" ed informatica, giusto per cominciare ad indirizzarlo verso un percorso tecnico/ingegneristico che si sceglierà in futuro: in pratica, è come se stessi posticipando la sua "scelta definitiva".

Questo anche in contrasto con mia moglie: mio figlio è bravissimo in storia e geografia, poi in italiano, ma mandarlo al classico per poi fare qualche laurea umanistica... mi sembrerebbe di preparare un "futuro fruitore di reddito di cittadinanza" :roll: Deo Gratias, a lui piacciono anche le scienze.

Concludendo: giusto seguire le inclinazioni dei giovani allo studio, ma personalmente provo a guardare cos'è richiesto nel mondo del lavoro per dare ai miei figli la giusta istruzione per il mondo del lavoro. O almeno ci provo :attorno: 

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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10 minutes ago, Sandro said:

Vado un po' in "anticipo" rispetto a quello che è il titolo del topic.

Ovvero, la formazione di chi, dopodomani, entrerà nel mondo del lavoro.

E' arrivato il momento per il mio figliuolo d'iscriversi alle superiori.

I suoi professori lo stanno indirizzando verso il liceo; siamo tutti ben consci che sarebbe l'inizio di un nuovo percorso scolastico/universitario della durata minima di 8 anni (5 liceo + 3 laurea breve). Personalmente avrei preferito un istituto tecnico (c'è gran fame d'informatici, mi dicono), ma a questo punto credo che lo indirizzerò al liceo scientifico applicato, dove tagliano il latino ma aggiungono laboratori tecnico/scientifici "di tutto un po'" ed informatica, giusto per cominciare ad indirizzarlo verso un percorso tecnico/ingegneristico che si sceglierà in futuro: in pratica, è come se stessi posticipando la sua "scelta definitiva".

Questo anche in contrasto con mia moglie: mio figlio è bravissimo in storia e geografia, poi in italiano, ma mandarlo al classico per poi fare qualche laurea umanistica... mi sembrerebbe di preparare un "futuro fruitore di reddito di cittadinanza" :roll: Deo Gratias, a lui piacciono anche le scienze.

Concludendo: giusto seguire le inclinazioni dei giovani allo studio, ma personalmente provo a guardare cos'è richiesto nel mondo del lavoro per dare ai miei figli la giusta istruzione per il mondo del lavoro. O almeno ci provo :attorno: 

 

come sarà il mercato del lavoro fra 10-20 anni nessuno lo sa. Detto questo, credo che chi, oltre a un buon cervello, sarà anche capace di coniugare formazione scientifica con umanistica potrebbe avere un bel vantaggio (stiamo parlando di un futuro sempre più complesso e automatizzato in cui sarà sempre più complesso gestire non solo le macchine, ma anche gli *esseri umani*). In Italia si viaggia molto a compartimenti stagni, ma magari se è bravo in lingua, storia e geografia cercherei di non sbarrare del tutto quella strada.

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17 minuti fa, nucarote scrive:

Io parlerei più di fame degli informatici considerando i salari non proprio esaltanti che propongono i giro...  comunque non è detto che ciò che è richiesto oggi lo sarà anche tra 8/10 anni. 

quotone, come andava di moda dire anni fa, per la parte economica...

 

per la parte "bisogno di informatici"... boh, quella credo dovrebbe esserci sempre, da capire se sviluppatori, security specialists, sistemisti, etc...

Modificato da boygrunge

"post fata resurgam." (cit.)

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