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Mercato del lavoro o mercato delle prese per il sedere?


TonyH

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Stai comunque sommando ai miseri 6 esami del primo semestre 1 esame in piu'. Se tieni conto che Analisi 1, nel giro di 2 mesi copriva tutto quello che avevo studiato al liceo, e nei 2 mesi successivi faceva roba nuova, dimmi tu come faceva uno che doveva recuperare. Infatti furono ecatombi.

Se non riesci ti metti l'animo in pace.

Meglio perdere 1 anno da principio per arrivare pronti (e sicuri, perche' in quell'anno si puo' anche cambiare idea) che andare a spron battuto all'inizio e poi trascinarsi a fatica durante gli anni.

Memore della mia cazzata, quando mio fratello rischio' la bocciatura in 4a superiore, ne parlai con i miei genitori. Volevano mandarlo a fare ripetizioni in modo che passasse l'anno per il rotto della cuffia. Peccato che cosi' in 5a avrebbe rischiato grossissimo.

Ripete' l'anno con ottimi esiti (scemo non e', mancava solo la voglia), si iscrisse all'uni, e fu il primo della sua classe a trovare lavoro e portarsi a casa un contratto a tempo indeterminato.

Se avesse provato a tenere il passo quando non ne era capace, ora non sarebbe dove e'.

Nel 1990, con in tasca un bellissimo diploma di Ragionere programmatore, varcai la soglia della facoltà di ingegneria Meccanica a Parma. Fu una tragedia proprio a causa della matematica, mai fatta prima a tali livelli.

Passai analisi uno al terzo tentativo e geometria 1 al secondo. Feci tutti gli altri esami che potevo fare, ma lo scoglio di analisi 2 mi ha fatto arenare come la Concordia. Avevo lacune troppo ampie per avere speranze di riuscire in tempi umani. Non era solo mancanza di concetti, ma era proprio la forma mentis che solo un liceo scientifico ti può dare.

Devo dire, però, che la qualità della mia vita migliorò notevolmente dopo che lasciai lo studio e ne contento. Ora faccio un lavoro che mi sono creato da solo, che amo fare e che, fortuna enorme, ancora mi diverte e gratifica. (Ovviamente al netto delle difficoltà economiche degli ultimi 4 anni, ma non c'entra con il discorso). Ho la presunzione di pensare che il mondo abbia perso un mediocre laureato in cambio di un buon tecnico "tuttologo" metalmeccanico che spazia dall'amministrazione alla saldatura alla progettazione e consulenza.

In poche parole: da quando ho capito che l'università non era la mia strada a quando ho mollato saranno passati cinque minuti ed è stata una presa di coscienza che mi ha sollevato il cuore.

Non muoio nemmeno se m'ammazzano! Giovannino Guareschi 1943

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Nel 1990, con in tasca un bellissimo diploma di Ragionere programmatore, varcai la soglia della facoltà di ingegneria Meccanica a Parma. Fu una tragedia proprio a causa della matematica, mai fatta prima a tali livelli.

Passai analisi uno al terzo tentativo e geometria 1 al secondo. Feci tutti gli altri esami che potevo fare, ma lo scoglio di analisi 2 mi ha fatto arenare come la Concordia. Avevo lacune troppo ampie per avere speranze di riuscire in tempi umani. Non era solo mancanza di concetti, ma era proprio la forma mentis che solo un liceo scientifico ti può dare.

Devo dire, però, che la qualità della mia vita migliorò notevolmente dopo che lasciai lo studio e ne contento. Ora faccio un lavoro che mi sono creato da solo, che amo fare e che, fortuna enorme, ancora mi diverte e gratifica. (Ovviamente al netto delle difficoltà economiche degli ultimi 4 anni, ma non c'entra con il discorso). Ho la presunzione di pensare che il mondo abbia perso un mediocre laureato in cambio di un buon tecnico "tuttologo" metalmeccanico che spazia dall'amministrazione alla saldatura alla progettazione e consulenza.

In poche parole: da quando ho capito che l'università non era la mia strada a quando ho mollato saranno passati cinque minuti ed è stata una presa di coscienza che mi ha sollevato il cuore.

Prendo spunto dal tuo post perchè ciò che ho messo in evidenza è stato detto anche da altri e non sono daccordo: il problema dell'analisi matematica non sono le basi (io ho frequentato lo scientifico e poi ho fatto ingegneria) ma la capacità logica, ma non è vero che solo lo scientifico ti può dare questo.

Avevo colleghi provenienti dal classico che, pur non avendo mai fatto analisi, erano molto capaci, perchè sui teoremi e le funzioni ci ragionavano (e mi verrebbe da dire che solo con lo studio del greco, neanche del latino, si acquisisce quella capacità di ragionamento).

In pratica, analisi è un materia che ti costringe a utilizzare tutti i trucchi della logica e poco importa la base di matematica che hai accumulato.

Nel mio caso, posso dirti che, volendo arrivare alla fine del I anno con più esami possibili, mi accontentai di un 21 (pur essendomi diplomato degnamente al liceo) in A.M. I, "riscattato" l'anno dopo da un 27 in A.M. II: a rigor di logica, sarei dovuto andare peggio, non avendo le basi del primo esame, invece....

Modificato da fonzino1
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Io ho una formazione di un'istituto tecnico, ma la laurea in matematica l'ho presa comunque.

Che poi nella vita abbia fatto altro, è tutt'altro discorso

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Venendo dal classico, direi che è più utile lo studio del Latino, che è una lingua che si basa strettamente su regole logiche, che il Greco ( anche se sarebbe meglio dire l'Attico, in quanto si studia quasi esclusivamente il greco di Atene ) , che è invece lingua molto più flessibile e meno rispettosa delle regole grammaticali in mano ai suoi autori . Il greco ti aiuta a sviluppare l'intuizione....chè è altrettanto utile nello studio :)

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Oddio, potresti anche avere ragione, ma credo che la capacità logica vada stimolata e sviluppata. Ovvio, se non ce l'hai mica la puoi inventare... Io mi sono trovato, di colpo, a ragionare di logaritmi, mantisse e matrici senza mai, in pratica, averne sentito parlare prima di quel momento.

Vedere un prof che illustra, alla seconda lezione, un concetto riempiendo due lavagne di formule e simboli a me totalmente sconosciuti, è stato abbastanza destabilizzante. Studiando con un'amica che invece li conosceva bene, mi resi conto che mi mancava troppo materiale di base. Ho provato a mettermi al pari, ma senza riuscirci.

Non muoio nemmeno se m'ammazzano! Giovannino Guareschi 1943

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Il problema del l'approccio alla matematica è complesso, stasera butto giù qualche riflessione, ora non riesco.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Avevo colleghi provenienti dal classico che, pur non avendo mai fatto analisi, erano molto capaci, perchè sui teoremi e le funzioni ci ragionavano (e mi verrebbe da dire che solo con lo studio del greco, neanche del latino, si acquisisce quella capacità di ragionamento).

In pratica, analisi è un materia che ti costringe a utilizzare tutti i trucchi della logica e poco importa la base di matematica che hai accumulato.

Dissento, anch'io per esperienza personale.

Proveniendo io dallo scentifico e avendo superato entrambi gli esami di analisi sudando, ma abbastanza rapidamente, ho avuto un paio di compagni di corso provenienti dal classico che su Analisi I ci hanno lasciato l'intero primo anno e grossomodo 6-8 appelli, mentre su Analisi II uno ha addirittura abbandonato gli studi.

Basi teoriche, forma mentis e programma di 4^ e 5^ liceo non li avevano quasi per niente e se li sono dovuti recuperare e auto-insegnare da soli in un annetto.

Poi quello che è rimasto in corso è andato avanti come un treno e si è addirittura laureato prima di me, perchè ovviamente impegno, metodo di studio e preparazione generale non gli mancavano certo.

Poidipende anche da che classico (e scientifico) provieni, dipende da chi e come ti ha insegnato matematica e dipende anche dalla facoltà dove affronti Analisi (leggi maggiore o minore selezione "forzata").

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Io ho fatto lo scientifico.. onestamente, ripensando al mio percorso, tutta sta forma mentis presunta non la vedo mica.

Ho visto invece tanti riuscire bene in Economia provenendo da Ist. tecnici - industriali o altro. E molti ingegneri provenienti dal classico (tra cui il mio capo)

Magari si, le generalizzazioni sono possibili. Ma conta tanto la capacità del singolo di trovare la strada migliore per far venire alla luce le proprie capacità.

Del tipo, non laureati di successo.. o laureati che hanno trovato successo in tutt'altro rispetto ai propri studi.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

Io ho fatto lo scientifico.. onestamente, ripensando al mio percorso, tutta sta forma mentis presunta non la vedo mica.

Ho visto invece tanti riuscire bene in Economia provenendo da Ist. tecnici - industriali o altro. E molti ingegneri provenienti dal classico (tra cui il mio capo)

Magari si, le generalizzazioni sono possibili. Ma conta tanto la capacità del singolo di trovare la strada migliore per far venire alla luce le proprie capacità.

Del tipo, non laureati di successo.. o laureati che hanno trovato successo in tutt'altro rispetto ai propri studi.

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Dissento, anch'io per esperienza personale.

Proveniendo io dallo scentifico e avendo superato entrambi gli esami di analisi sudando, ma abbastanza rapidamente, ho avuto un paio di compagni di corso provenienti dal classico che su Analisi I ci hanno lasciato l'intero primo anno e grossomodo 6-8 appelli, mentre su Analisi II uno ha addirittura abbandonato gli studi.

Basi teoriche, forma mentis e programma di 4^ e 5^ liceo non li avevano quasi per niente e se li sono dovuti recuperare e auto-insegnare da soli in un annetto.

Poi quello che è rimasto in corso è andato avanti come un treno e si è addirittura laureato prima di me, perchè ovviamente impegno, metodo di studio e preparazione generale non gli mancavano certo.

Poidipende anche da che classico (e scientifico) provieni, dipende da chi e come ti ha insegnato matematica e dipende anche dalla facoltà dove affronti Analisi (leggi maggiore o minore selezione "forzata").

Non volevo intendere che chi fa il classico per forza passa A.M. all'uni.

Dico solo che non è discriminante la tua provenienza delle superiori, perchè, appunto, puoi aver fatto il liceo scientifico e inciampare su questi esami e provenire dal classico e passarli alla grande.

Resta il fatto, imho, che chi ha fatto un classico come si deve, ha una capacità logica superiore rispetto a chi ha fatto altri percorsi, che lo avvantaggia anche in materie che non ha mai studiato, e lo dico per esperienza personale (nel mio corso non erano pochi i "classici" rispetto agli "scientifici" e non sfiguravano affatto).

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