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Mercato del lavoro o mercato delle prese per il sedere?


TonyH

Messaggi Raccomandati:

boy, ma 5 anni di uni sono 5 anni di vita, e grossomodo 20mila euro spesi (se sei fuori casa). Il discorso di kire non e' cosi' campato in aria.

Pare che qua si studi tutti a gratis quando sento questi discorsi.

anch'io ho fatto dei lavoretti per contribuire almeno alle spese di laurea, se è per quello. ;)

se studi fisica - ad esempio, sai che non ci sarà la ressa per assumerti, quasi certamente lo fai per passione per la materia/indirizzo di studi. quindi ti prepari mentalmente/dovresti farlo a fare un altro lavoro, eventualmente anche che ci abbia poco a che fare, altrimenti... beh... si è troppo idealisti.

la laurea dovrebbe aprire più strade, non garantirti il lavoro su quello che hai studiato. soprattutto, la laurea dovrebbe aiutarti a sviluppare la capacità di ragionamento, oltre che a ampliare la tua cultura. altrimenti, ad esempio, se sei un informatico e vuoi guadagnare in fretta (almeno una volta) invece che 5 anni di univ ti fai certificazioni a manetta sui prodotti che vanno di più in voga e ti metti sul mercato.

non capisco poi perché uno non possa studiare una cosa e fare un altro lavoro che non centra niente, se ha l'fatto significa che se l'è potuto permettere e/o che per lui andava bene così.

Un laureato in fisica ha un'apertura mentale diversa da un diplomato' date=' ed entrambi possono permettersi di fare il falegname e svolgere con competenza, passione e cognizione di causa la professione (che ovviamente richiede pure lei un certo tirocinio/apprendistato).

Un falegname con un diploma difficilmente potrà discutere di neutrini (ogni riferimento al "[i']neutreno" dell'ex-ministra è puramente voluto :evil:) o diventare docente universitario... (il tirocinio è di 5 anni e richiede di superare un certo numero di esami e verifiche).

La conoscenza fine a se stessa, e soprattutto la capacità nel saper affrontare e risolvere i problemi a prescindere dall'attinenza alle materie studiate, sono il valore aggiunto della laurea.

ecco sì, quello che volevo dire anch'io. ;)

"post fata resurgam." (cit.)

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imho no, ne parlavo proprio ieri sera con mia moglie.

il lavoro manuale non è per forza "stupido" o "dequalficante". lo è se è senza "valore aggiunto", tipo alimentare una catena di montaggio. (è il primo esempio che mi viene in mente.)

se c'è valore aggiunto, anche il lavoro manuale è "edificante", e richiede anche intelligenza, capacità non solo manuale, etc. etc.

penso per ciò che non sia sbagliato che un fisico trovi realizzazione e soddisfazione nella falegnameria, probabilmente i suoi studi, l'averlo scelto "per piacere" faranno sì che dia valore aggiunto al suo lavoro, a differenza di chi - per esempio - si trova a fare il falegname per discendenza familiare, magari senza alcuno stimolo.

premesso che ogni lavoro (lavoratore) ha/dovrebbe avere la sua dignità. ;)

Sulla parte in grassetto non ci piove assolutamente ;)

Il mio discorso era molto più in generale, senza per forza di cose focalizzarsi sullo specifico sul fisico a cui piace fare il falegname :D

Quello che volevo intendere era che per fare l'università bisogna investire tanto tempo, tanti soldi e a dipendenza del corso di laurea scelto anche tanta salute.

Ora io a 23 anni sono laureato in architettura (bachelor professionale) e per quanto mi riguarda domani potrei iscrivermi all'ordine degli architetti e dopodomani aprire uno studio a mio nome. Ma ciò nonostante ho deciso di continuare gli studi e se tutto va bene (:prega:) a settembre comincio finalmente il master in una scuola universitaria internazionale proprio perché do una grandissima importanza all'aspetto culturale sia nella mia professione sia nella vita di tutti i giorni.

Ora pensare al mazzo che mi sono fatto fino a qui (e non è ancora finita... :afraid:) solo per il gusto di dire "c'ho il pezzo di carta" e poi andare a fare tutt'altro nella vita IMHO è una boiata grande come una casa.

Questo perché negli anni che passi sui libri NON puoi lavorare e devi farti mantenere dai tuoi. Quindi se dopo tutti i soldi che hai fatto "buttare" ai tuoi genitori per farti diventare un fisico quantistico decidi che nella vita vuoi andare a fare il falegname evidentemente c'è qualcosa che non quadra :lol:

Poi intendiamoci, buon per lui se poteva permettersi il lusso di fare l'università giusto per il gusto di farlo e poi poter prendere la laurea e buttarla nel cestino.

Io non potevo.

My 2 cents ;)

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

boy, ma 5 anni di uni sono 5 anni di vita, e grossomodo 20mila euro spesi (se sei fuori casa). Il discorso di kire non e' cosi' campato in aria.

Pare che qua si studi tutti a gratis quando sento questi discorsi.

Io spesi all'incirca questa cifra solo per la triennale... inoltre mi facevo 2.5 h al giorno di treno (fra andata e ritorno) e vivo in casa coi miei. Se oltre alla scuola dovevo pagarmi anche l'alloggio fuori sede il conto saliva ulteriormente :lol:

Anche i 2 anni di master che mi aspettano costeranno altrettanto, e sempre facendo il pendolare e dormendo a casa... :(((

Fortuna poi che non siamo un paese anglosassone, sennò le cifre salivano di 5 volte :shock: Negli USA/UK/AUS per fare un master si calcola circa 1/4 di mln di dollaro :oddio:

Quindi ripeto: beato chi può permettersi il lusso (perché in fondo è un lusso ;)) di frequentare l'università solo per il gusto di farlo e poi andare a fare tutt'altro nella vita :)

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Ora pensare al mazzo che mi sono fatto fino a qui (e non è ancora finita... :afraid:) solo per il gusto di dire "c'ho il pezzo di carta" e poi andare a fare tutt'altro nella vita IMHO è una boiata grande come una casa.

E perchè? Il "pezzo di carta" ha comunque (pesantemente si spera) influito sulla tua formazione culturale, e vieppiù metodologica, per quanto riguarda l'approccio lavorativo? Se sì hai comunque il tuo valore aggiunto.

BMW M135i xDrive 306 cv

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Ma quando si parla di "laurea che apre la mente" si parla di 3 o di 5 anni?

anche di un anno

se capisci che non ti interessa come avresti creduto non è una perdita di tempo fine a se stessa e sei serio qualcosa l’hai imparato.

Un’università seria in ogni caso ti costringe ad “imparare” un metodo di lavoro che ti servirà a vita. Sia per gli esami preparati malissimo e superati a forza di apotropaici sfregamenti inguinale, che per quelli “pesanti” e ben preparati.

Il mondo del lavoro, non solo intellettuale funziona per commesse e scadenze, per cui fondamentalmente l’organizzazione mentale necessaria non è così diversa. La impari alle superiori e l’affini all’uni.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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scuola di vita

io così ho fatto un mese (forse meno) poi ho capito che sarebbe stato meglio far così

treno.jpg

per laurearmi :lol:

Ho ancora in testa l’immagine di una pignatta della pasta piena di “Negroni 1 molare” con mestolo annesso nel caso arrivassero ospiti :mrgreen: il vantaggio di avere l’amico che studiava (?) chimica

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Quello che volevo intendere era che per fare l'università bisogna investire tanto tempo, tanti soldi e a dipendenza del corso di laurea scelto anche tanta salute.

Qualunque cosa che abbia un certo valore richiede sacrifici, tempo ed impegno! :saggio

La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché! (Albert Einstein)

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Sulla parte in grassetto non ci piove assolutamente ;)

Il mio discorso era molto più in generale, senza per forza di cose focalizzarsi sullo specifico sul fisico a cui piace fare il falegname :D

Quello che volevo intendere era che per fare l'università bisogna investire tanto tempo, tanti soldi e a dipendenza del corso di laurea scelto anche tanta salute.

Ora io a 23 anni sono laureato in architettura (bachelor professionale) e per quanto mi riguarda domani potrei iscrivermi all'ordine degli architetti e dopodomani aprire uno studio a mio nome. Ma ciò nonostante ho deciso di continuare gli studi e se tutto va bene (:prega:) a settembre comincio finalmente il master in una scuola universitaria internazionale proprio perché do una grandissima importanza all'aspetto culturale sia nella mia professione sia nella vita di tutti i giorni.

Ora pensare al mazzo che mi sono fatto fino a qui (e non è ancora finita... :afraid:) solo per il gusto di dire "c'ho il pezzo di carta" e poi andare a fare tutt'altro nella vita IMHO è una boiata grande come una casa.

Questo perché negli anni che passi sui libri NON puoi lavorare e devi farti mantenere dai tuoi. Quindi se dopo tutti i soldi che hai fatto "buttare" ai tuoi genitori per farti diventare un fisico quantistico decidi che nella vita vuoi andare a fare il falegname evidentemente c'è qualcosa che non quadra :lol:

Poi intendiamoci, buon per lui se poteva permettersi il lusso di fare l'università giusto per il gusto di farlo e poi poter prendere la laurea e buttarla nel cestino.

Io non potevo.

My 2 cents ;)

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Io spesi all'incirca questa cifra solo per la triennale... inoltre mi facevo 2.5 h al giorno di treno (fra andata e ritorno) e vivo in casa coi miei. Se oltre alla scuola dovevo pagarmi anche l'alloggio fuori sede il conto saliva ulteriormente :lol:

Anche i 2 anni di master che mi aspettano costeranno altrettanto, e sempre facendo il pendolare e dormendo a casa... :(((

Fortuna poi che non siamo un paese anglosassone, sennò le cifre salivano di 5 volte :shock: Negli USA/UK/AUS per fare un master si calcola circa 1/4 di mln di dollaro :oddio:

Quindi ripeto: beato chi può permettersi il lusso (perché in fondo è un lusso ;)) di frequentare l'università solo per il gusto di farlo e poi andare a fare tutt'altro nella vita :)

Però nei 5 anni di università possono capitare un mucchio di cose nella vita, nuove esperienze ad es.

Metti che il tizio laureato in fisica verso la fine degli studi abbia fatto un lavoretto estivo (magari gli rimaneva 1 esame solo a settembre o aveva la tesi pronta ma doveva aspettare la sessione di laurea) e abbia aiutato un falegname appassionandosi al mestiere tanto da preferirlo alla passione della fisica, perchè non avrebbe dovuto cambiare "percorso" di vita?

è assai improbabile che il tizio a 18-19 anni abbia detto: "ora mi prendo la laurea in fisica per passare il tempo e poi vado a fare il falegname"

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Il fatto di aver imboccato la "via dell'artigianato" avendo una laurea non è nè denigratorio nè lesivo delle capacità intellettuali del soggetto.

Semplicemente, la prima cosa che si pensa è che il tizio in questione non abbia potuto mettere a frutto le conoscenze acquisite (vuoi in un lavoro di ricercatore pubblico o privato, vuoi nell'istruzione etc...) e che, conseguentemente, si sia rivolto ad altro pur di guadagnarsi da vivere.

La flessibilità, anche riguardo alle proprie aspirazioni ed aspettative, è una grande qualità, però non si può fare a meno di pensare che sia un falegname senza esperienza, che avrebbe potuto maturare negli anni in cui studiava fisica. Si può altresì pensare che ora faccia il falegname con una mente più aperta di qualunque altro e possa avere più ispirazione nel suo lavoro o che, semplicemente, l'aver imparato a studiare e dare gli esami, lo abbiano preparato ai ritmi di un lavoro, compreso quello del falegname.

Però alla fine il risultato è che oggi esistono scuole che preparano fisici e scuole che formano i falegnami e fare l'una per poi lavorare nell'altro campo è, in qualunque modo si voglia vederla, un ritardo nella preparazione al lavoro.

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