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Il PONTE sullo stretto di Messina


Tre_Punte

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Paco ha detto
mentre al Nord ci sono collegamenti autostradali per ogni paesino

e no Paco non sono d'accordo ...è vero che al nord abbiamo più autostrade del sud

ma sono molto meno rispetto a zone d'europa con dimensione

e carico di traffico addirittura inferiore al nostro.

Ora se permetti cerca di comprendere che bisogna dare

precedenza a chi ne ha realmente bisogno .

Le file, il traffico insopportabile ,gli ingorghi e il numero perciò

elevato di incidenti non solo generano inquinamento e morti

ma rendono molto meno competittive

le nostre imprese ,che sono quelle che pagheranno le tasse

per costruire magari l'autostrada fra Palermo e Messina.

Indubbiamente però la situazione delle strade del Sud

è incompresibile ,perciò bisogna correre

creare infrastrutture di cui il ponte sullo stretto è il simbolo

principale.

Ciao Ciao

MA STAI SCHERZANDO?????????? Perchè noi le tasse non le paghiamo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ma che discorso del cazzo è????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????? Discorso che potrebbe fare un idiota come bossi, noi produciamo molto più di quanto pensi, tra l'altro le uniche risorse petrolifere italiane le abbiamo noi e di questo petrolio ci prendiamo solo lo smog di raffinazione, poi vola da voi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Avete la precedenza in che????????????????????? Io viaggio settimanalmente e vedo gente spiaccicata dietro curve a gomito in statali degli anni 30, con lavori in corso infiniti o mai iniziati!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Di morti e feriti ne ho visti troppi e mi devo sentire dire che voi non avete abbastanza autostrade??????????????????????????? Il traffico lo abbiamo anche noi, cazzo rappresentiamo quasi il 10% della popolazione italiana e dobbiamo essere trattati come gli ultimi, fatti un giro sulle strade extraurbane qui e vedi se non trovi traffico, paghiamo addirittura i pedaggi per la palermo messina quando no esiste l'autostrada, c'è un casello e dopo 5 km si esce e si deve prendere la statale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

sono molto amareggiato

  • Ieri: Fiat Panda 900 Young (1998) - AB Y10 II Avenue (1993) - Fiat Panda 1.2 DynamicClass (2004) - Fiat Punto Evo 1.4 GPL (2010)
  • Oggi: Ford Focus SW 1.6 Tdci 90cv (2009) e Lancia Ypsilon 1.2 (2016)
  • Ieri: Aprilia Rally II L.C. 50cc (1996) - Piaggio Vespa PX 150 (2002) - Honda Hornet 600 II (2006)
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I più attivi nella discussione

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E’ una vergogna nazionale la Salerno-Reggio Calabria così come l’allucinante svincolo di Mestre,

la Livorno-Civitavecchia così come le autostrade fantasma Siciliane.

Io dico che occorre fare le infrastrutture ovunque siano necessarie.

Togliamoci dalla testa che il collo di bottiglia di Mestre sia un problema solo locale,

e togliamoci dalla testa che la Bari-Taranto che finisce trenta chilometri prima di arrivare a Taranto sia

un problema solo locale. Sono tutti problemi anche nazionali che influiscono negativamente sul sistema-paese.

Penalizzare lo sviluppo e la competitività del Nord-Est è un grave errore, così come è un grave errore

penalizzare lo sviluppo e la competitività della Calabria. Occorre smetterla di considerare depresse

e senza speranze le regioni poco industrializzate, perché ci sono regioni che semplicemente non hanno

la vocazione e non richiedono di essere industrializzate.

Molti anni fa lessi un’allucinante analisi di G. Bocca che riteneva la Calabria un’area meritatamente

depressa perché non si era data da fare per annusare i fumi dell’industrializzazione, non

accorgendosi che la Calabria, per cultura, storia e soprattutto per geografia non poteva certo aspirare

all’industrializzazione. Per quanto riguarda lo sviluppo occorre sempre tener presente la vocazione economica

delle singole aree e smetterla di voler impiantare industrie laddove andrebbe potenziata la pastorizia

o il turismo o l’artigianato o l’agricoltura. In questo senso credo che le cattedrali nel deserto costruite

a botta di miliardi pubblici, tipo il primo Gioia Tauro, abbiano oramai fatto lezione.

Per quanto riguarda “chi paga le infrastrutture” la risposta è una sola: l’Italia. E l’Italia siamo tutti noi. Le

tasse le paghiamo tutti. Personalmente non m’importa se viene affrontato prima il problema di Mestre o quello

di Catania, l’importante è che le priorità degli interventi vengano stabilite su basi razionali piuttosto che campanilistiche.

Sarebbe poi importante smetterla coi luoghi comuni ed aprire gli occhi su quanto succede oltre il notiziario del TG.

Abbiamo una classe dirigente che decide di finanziare l’impianto di poli di ricerca biotecnologica nel Sud ma

poi permette alla classe imprenditoriale di trasportare quei finanziamenti al Nord per far nascere un polo

biotecnologico a Trieste. La famigerata mafia siciliana è solo una delle tante mafie, e certamente non la peggiore,

che si oppongono allo sviluppo delle aree economicamente depresse. Osservo con rammarico che le terre

di conquista odierne sono ancora le stesse di cinque secoli fa. Cambiano i Kazzi ma i Kuli sono sempre gli stessi.

Se devo dare una colpa allora la do di più a chi si fa conquistare che non a chi conquista, ma certamente

tutto ciò ha un nome: “assenza della Stato”.

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Paco ...devi prima di tutto calmarti.

Lo sanno anche le pietre che la mia regione da molto di più

di quello che riceve .

lo sanno anche le pietre che la tua regione riceve molto di più

di quello che da a questo stato.

questa si chiama solidarietà nazionale

ma questo problema non l' ho sollevato io ,l'hai sollevato tu

quando hai detto che qui da noi ogni paesino

è collegato ...tutto qua

hai fatto una rivendicazione lecita portando ad esempio qualcosa

che non centra

se tu che hai portato a contrasto nord-sud con la tua dichiarazione

rileggiti e correggiti ...le rivendicazione giuste possono essere

fatte senza andare a toccare gli altri

Ciao Ciao

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Se vi interessa una opinione personale, vi confesso che mia moglie ogni primavera mi chiede di portarla in Sicilia ed io nicchio per due motivi: la Salerno/Reggio e l'imbarco.

Andare in aereo o in treno significa dover affittare una macchina sul posto ed un incremento generale dei costi.

il problema non è il ponte che non c'è, è tutto quello che c'è prima di arrivarci!!! (allucinante per un guidatore da week-end quale sono io).

Quanto alla casa sulla spiaggia, anch'io allibisco. Sul mio mare di Otranto non è stato MAI possibile costruire sulle spiagge - e su più piani addirittura -( anche per questo, ogni anno ci becchiamo le 5 vele della Goletta Verde). Io posseggo un suolo su una delle scogliere più belle d'Italia, ovviamente non si può fabbricare ma non mi è mai passato per il cervello di fare un'opera abusiva per poi cercare di condonarla....

Comunque capisco lo stato d'animo del ns. amico che vedrebbe cancellato il "suo" panorama. La chiesetta che si specchia sul mare poi....si dovrebbe proprio salvarla!

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esatto copco, hai centrato perfettamente il problema

guglielmo, la mia non era una costatazione campanilistica ma un dato di fatto, e non lo si può negare, non abbiamo bisogno della vostra carità non so quale sia la tua regione, ma sentendoti parlare e sentendo i discorsi che fai posso immaginare l'area. La mia è la Sicilia e ti invito a girare un po er capire QUANTO riceviamo dei vostri soldi, a noi basterebbe investissero i nostri soldi su di noi, ma so che questo non lo permetterà mai nessuno

ancora più amareggiato

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esatto copco, hai centrato perfettamente il problema

guglielmo, la mia non era una costatazione campanilistica ma un dato di fatto, e non lo si può negare, non abbiamo bisogno della vostra carità non so quale sia la tua regione, ma sentendoti parlare e sentendo i discorsi che fai posso immaginare l'area. La mia è la Sicilia e ti invito a girare un po er capire QUANTO riceviamo dei vostri soldi, a noi basterebbe investissero i nostri soldi su di noi, ma so che questo non lo permetterà mai nessuno

ancora più amareggiato

CARPE DIEM

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Caro Paco, anch'io sono del Sud. Precisamente della provincia di Lecce. Quasi compaesano di Daytona.

Anche se non vivo più in terra d'Otranto oramai da molti anni il mio cuore è lì perchè le mie radici sono lì. Io amo

tutta l'Italia, senza distinzioni, ma certamente sono e rimango un terrone della peggior specie. E ne sono orgoglioso.

Io credo che il tuo approccio alla questione che si sta dibattendo si basa su uno sfondo storico-culturale di cui

non ci si rende conto ma di cui occorre tener conto. La maggioranza della gente del Sud tende ad incolpare il Nord

per i suoi mali. Purtroppo non è così. Se il Sud da sempre si è trovato ad inseguire il Nord è per questioni storico-culturali.

Certamente le differenze fra Nord e Sud dipendono da questioni

di ordine geografico e di vie e facilità di comunicazione. Ma più importante è a mio avviso il peso della storia e la

differenziazione che nel corso dei secoli la storia ha operato con precisione chirurgica fra l'indole della

gente del Nord e l'indole della gente del Sud. In parole povere e certamente semplificando al massimo

diciamo che nella storia del Nord troviamo una miriade di Repubbliche, di Principati e soprattutto di Comuni. Queste

strutture hanno abituato la gente del Nord, nel corso dei secoli, a combattere per la propria autonomia

ed autodeterminazione. La storia del Sud invece è fatta di invasioni, di dominazioni e di grandi regni. Molti di

noi non se ne accorgono, ma da tutto ciò viene fuori che come mentalità la gente del Sud tende ancora a pensare

che ci debba essere qualcuno (il Re, il mammasantissima o il Parlamentare di turno) che pensa

a procurarci la giustizia ed il benessere di cui abbiamo bisogno. Quelli del Nord hanno invece una mentalità

diversa: quando devono risolvere i propri problemi si rimboccano le maniche e si danno da fare con le

proprie mani senza aspettare nessuno. Guarda solo come quelli del Friuli hanno ricostruito i loro paesi distrutti

dal terremoto e cosa è venuto fuori dal terremoto del Belice in Sicilia, dove c'è quell'imbarazzante distesa

di cemento sotto la quale hanno sepolto le macerie spacciando il tutto per un'opera d'arte.

Io dico che prima di incolpare quelli del Nord per i nostri mali dobbiamo darci da fare per scrollarci da dosso

i negativi miasmi che la storia tende ancora a caricare sul nostro groppone. Anche la gente del Sud

dovrebbe imparare ad autodeterminarsi ed a smetterla di pensare che c'è un Re che deve pensare a noi, che il

Re è giusto e che il Re farà le cose per bene. Se capissimo finalmente che il Re è spesso nudo magari scopriremmo

tante cose; ad esempio potremmo scoprire che la nostra posizione geografica, al centro del Mediterraneo,

è una posizione davvero invidiabile che andrebbe valorizzata e trasformata in una grande occasione

di sviluppo. E' per questo tipo di cose che sono favorevole al ponte sullo stretto.

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in pieno accora con copco, siamo abituati ad attendere che facciano qualcosa mentre dovremo essere noi a darci una mossa......

dire si e mo quando ci danno la pappa in bocca è da bambini, questo mi piace questo no...facciamo noi qualcosa se la vogliamo senza aspettare nessuno

CARPE DIEM

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Questo è quello che metterà in moto la realizzazione del ponte......se per voi è poco...?

http://www.guidasicilia.it/ita/main/news/index.jsp?IDNews=9783

Entro il 2011 saranno completati i lavori della Salerno-Reggio Calabria, le autostrade siciliane, la Palermo-Messina e la nuova statale Jonica. Questo è quanto scritto nell’accordo di programma siglato a palazzo Chigi dall'Anas. "L'Anas è pronta a realizzare i raccordi del Ponte di Messina alla rete stradale e autostradale", assicura il presidente dell' Anas spa, Vincenzo Pozzi. L'Anas Spa - ha aggiunto Pozzi - "partecipa con una quota di circa l' 8% alla società Ponte sullo Stretto, quota che è pronta a far salire fino al 15%, ed è fiera di aver contribuito a sbloccare questa opera fondamentale per il sistema trasportistico italiano, avendo parte attiva nell'approvazione del progetto preliminare e nei vari passaggi societari". "Il Ponte - ha osservato il presidente dell'Anas - ha bisogno di essere collegato a tutta la complessa rete intermodale dei trasporti. Per quanto riguarda la rete stradale e autostradale, l'accordo di programma individua i raccordi necessari a consentire l'operatività del ponte, e il progetto preliminare prevede che si sviluppino in massima parte in galleria, con elevati benefici ambientali e paesaggistici".

L'Anas è già impegnati a completare, entro metà del 2007, la variante in galleria all'attuale autostrada A3 in corrispondenza di Forte Piale, per consentire il completamento del raccordo di 9,8 chilometri (di cui 6,3 km in galleria) tra il Ponte e l' autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. Tale raccordo, dovrebbe consentire di eliminare i carichi di traffico e di inquinamento presenti nel centro di Villa S. Giovanni. Inoltre, l'Anas è impegnata a delocalizzare le aree di servizio di Villa San Giovanni entro il dicembre 2005, per permettere l'apertura dei cantieri del Ponte e dei collegamenti, a realizzare entro dicembre 2005 un sovrappasso autostradale fra le due ex aree di servizio di Villa San Giovanni per consentire la funzionalità del cantiere, a realizzare le opere di collegamento al Ponte in affiancamento all'Autostrada Salerno-Reggio Calabria contemporaneamente ai lavori di adeguamento dell'Autostrada tra il km 427+000 ed il km 437+500 cosicché l’entrata e uscita da e per il Ponte possa interconnettersi direttamente sull' autostrada A3, nel tratto compreso tra gli svincoli di S. Trada e Villa S. Giovanni.

"Non si parte da zero - ha spiegato il Presidente Pozzi - L'iter è stato già avviato. Tali lavori, infatti, rientrano nell'ambito del Macrolotto n.6 della Salerno-Reggio Calabria, il cui progetto definitivo è stato approvato il 31 luglio scorso dal Consiglio di Amministrazione dell' Anas, per un investimento complessivo di 675 milioni di euro. In agosto - ha ricordato - è stato pubblicato il bando di gara con il nuovo strumento del General Contractor e i cantieri partiranno entro l'autunno del 2004".

Sul lato Sicilia, invece, occorrerà realizzare il tratto di collegamento stradale Annunziata-Giostra tra l'area di esazione del Ponte e le autostrade A20 Messina-Palermo e A18 Messina-Catania, un collegamento lungo 10,5 chilometri (di cui 6,9 in galleria), con una serie di svincoli lungo il percorso. Si tratta di interventi di competenza del Comune di Messina, per i quali è impegnata anche la Regione Sicilia.

Per monitorare lo stato dei lavori e il rispetto del cronoprogramma di tutte le opere, ha spiegato Pozzi, "l'Anas parteciperà con un suo rappresentante al Collegio di Vigilanza previsto nell' Accordo di Programma".

Il ponte sullo Stretto verrà quindi, quasi certamente, costruito da un unico General contractor che si aggiudicherà la gara da 4 miliardi di euro.

Questo il confermato orientamento della società Stretto di Messina. Tuttavia, come spiegato dall'amministratore delegato, Pietro Ciucci, "la decisione definitiva verrà presa in prossimità del varo del bando di gara e cioè entro la fine di gennaio".

Ciucci ha spiegato che all'esame costi-benefici tra le opzioni affidamento ad un unico soggetto o a più soggetti, la convenienza sta nel General contractor unico.

Se l'orientamento verrà confermato, quindi, il bando di gara dovrà selezionare un unico soggetto in grado di realizzare sia il ponte vero e proprio, per un ammontare di 2,6 miliardi di lavori, sia i collegamenti stradali e ferroviari all'opera per altri 1,2 miliardi di euro. Una volta lanciato il bando, ha ricordato Ciucci, sarà possibile anche aprire i cantieri nel 2005, come previsto, e aprire il ponte al traffico entro il 2012.

Gli interventi di fine anno (seppur più blandi), si fanno vedere anche dal fronte opposto. "Un Calendario per dire No al Ponte sullo Stretto", è stato il titolo dell’incontro di giovedì 18 dicembre, presso la Sala Stampa di Montecitorio. 16 pagine, 4 dedicate all'informazione - con le motivazioni del perché no al Ponte - e alle unicità dell'ecosistema dello Stretto di Messina; le altre 12 pagine sono immagini suggestive dell'area dello stretto, un inno alla bellezza.

Sono intervenuti gli autori del calendario (Renato Accorinti, Enrico di Giacomo e Giampiero Neri) e i sostenitori dell'iniziativa, tra cui i rappresentanti nazionali di WWF, Italia Nostra, Lega Ambiente, Greenpeace e i parlamentari Nichi Vendola (Rifondazione Comunista) e la portavoce dei Verdi europei Grazia Francescato

CARPE DIEM

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caro copco, non intendevo incolpare nessuno in particolare, la cosa che mi ha fatto innervosire sono stati gli interventi indebiti, dire che il ponte ce lo pagano le loro imprese, che hanno più bisogno di noi di infrastrutture, etc etc

cmq mio padre lavora fianco a fianco con presidente della regiona e simila ed ogni volta che mi lamento di un disservizio con lui e chiedo spiegazioni dice che stanno tutti lavorando in un senso, ma se i soldi richiesti non arrivano o arrivano in piccola parte hanno poco da farci, il che è troppo scoraggiante

è vero che siamo sempre stati conquistati da altri popoli, ma la stessa cosa avvenne quando il ducato d savoia ci venne a conquistare nel 1860, infatti sicilia e sud italia hanno sempre avuto storia simile (dal medio evo in poi) ma onestamente come veniva spesso scritto nelle cronache di allora i savoia erano gli ennesimi conquistatori, nessuno ci venne a liberare da nessuno, si è passato da un dominatore ad un altro ed è qui che cercherei motivazioni di carattere economico, infatti non è un mistero che per i primi 50 anni di Italia si è lavorato per far crescere il nord italia ed avvicinarlo al resto dell'europa industrializzata mentre al sud si è sempre cercato di mantenere una condizione contadina, questa è storia, no?

spero copco tu non prenda questa mia come un attacco nei tuoi confronti perchè ti considero una persona molto inteligente, i miei sono stati degli sfoghi verso i soliti discorsi che sento ripetere ormai da anni dalle solite persone che lasciano molta amarezza, stiamo entrando in europa e dovremmo farlo tutti uniti, non ognuno a portare acqua al proprio mulino, perchè alla fine è come tirarsi su il lenzuolo e scoprire i piedi

ti ringrazio per avermi letto, paco :wink:

  • Ieri: Fiat Panda 900 Young (1998) - AB Y10 II Avenue (1993) - Fiat Panda 1.2 DynamicClass (2004) - Fiat Punto Evo 1.4 GPL (2010)
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