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[SBK 2011] Il punto della situazione.


Guest EC2277

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Guest EC2277

Anzitutto chiedo scusa per non essermi potuto occupare del più adrenalinico Mondiale motociclistico su pista esistente come ho fatto gli anni passati (purtroppo sono molto impegnato), ma spero di rimediare e per far ciò comincio aprendo una discussione riassuntiva della situazione del Campionato.

Il Mondiale, che sembrava dover ricominciare sotto il segno del Corsaro, ha invece preso quasi subito una piega inaspettata con Checa e la sua Ducati in grande spolvero, Biaggi un poco in affanno (pare a causa di difficoltà nello sfruttare i nuovi pneumatici) ed un Melandri che accusava qualche problema di adattamento con la propria nuova moto: la Yamaha R1. Rapidamente però i due italiani (prima il ravennate e poi il romano) hanno risolto i propri problemi ed il Mondiale si è riaperto combattutissimo; nell'ultimo appuntamento i due italiani si sono scambiati i due gradini più alti del podio mentre lo spagnolo si è piazzato terzo in entrambe le prove.

Per tre mattatori annunciati ce ne sono altri 5 che non decollano: Fabrizio ha una Suzuki sempre meno supportata dalla Casa-Madre, Haga corre con un'Aprilia privatissima, Rea è stato messo fuori da un infortunio al polso destro, Vermeulen non riesce a riprendersi dall'infortunio avuto l'anno scorso al ginocchio ed Haslam è alle prese con una BMW sempre meno efficace dopo che hanno silurato Tadozzi; ma non era stato la causa di tutti i mali della Ducati nel 2009?

Ecco a voi la classifica dei piloti attuale seguita da un paio di articoli su Rea e Vermulen.

Classifica-Superbike-Brno1.jpg

Superbike: nuova operazione riuscita per Jonathan Rea.

21 luglio 2011

Nella giornata di ieri Jonathan Rea (Castrol Honda) si è sottoposto all’ennesimo intervento chirurgico svolto dall’equipe del dott. Mike Hayton di Manchester. L’intervento, in questo caso, è stato volto alla rimozione dei chiodi, inseriti nell’operazione precedente, per il fissaggio del legamento scafo-lunare del polso destro, danneggiato nell’incidente che gli ha inoltre procurato la rottura del radio a Misano.

“Johnny”, lo ricordiamo, era stato vittima di un brutto volo al “Curvone”, una velocissima curva a destra da percorrere a gas spalancato, nel corso del warm-up Superbike, riportando inoltre anche la frattura della clavicola ed altri piccoli infortuni di minore entità.

Questo è stato l’ultimo episodio di una stagione davvero sfortunata per il pilota dell’Ulster, cominciata con la terribile caduta nei test collettivi di Phillip Island di pochi giorni precedenti il primo round della stagione, proseguendo con il terribile week-end di Miller Motorsports Park (compreso contatto con Biaggi in Gara 1).

Ora per Rea, che lo ricordiamo salterà la tappa di casa di Silverstone dopo aver mancato la scorsa di Brno (sostituito in entrambi i casi da Alex Lowes), si prospetta un mese di agosto di recupero, al fine di presentarsi in perfetta forma in occasione del round del Nurburgring, in programma sul circuito tedesco dal 2 al 4 settembre prossimi.

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Superbike: calvario senza fine per Chris Vermeulen.

21 luglio 2011

L’ultimo round del Mondiale Superbike disputato a Brno ha riproposto un tema purtroppo ricorrente da due anni a questa parte, ovvero la battaglia personale di Chris Vermeulen con gli infortuni. Ad inizio di questa stagione infatti, il pilota Kawasaki Racing Team, si augurava tutto tranne che di vivere una stagione simile a quella dello scorso anno, spesa più in convalescenza che in pista (e ben lontano dalla forma ideale quando ha preso la via della pista). Purtroppo per “Vermin” la situazione non è molto migliorata in questo 2011, con un ginocchio che non è mai guarito del tutto a cui si è aggiunto, purtroppo, un infortunio al gomito sinistro rimediato nelle prove libere nel round di Monza dello scorso maggio.

Saltato il debutto stagionale sul circuito di casa di Phillip Island a causa della necessità di ulteriore tempo per il recupero completo dall’operazione di ricostruzione del ginocchio avvenuta al termine del round di Brno 2010, “Vermin” ha invece preso parte al secondo round a Donington Park, riuscendo però solamente a disputare il venerdì di prove ed abbandonando il week-end inglese anzitempo. Nella tappa successiva di Assen invece, il pilota australiano è stato in grado di prendere parte alla prima gara domenicale, non portata però al termine a causa del dolore insostenibile all’articolazione malandata.

L’ulteriore tegola, ad una stagione iniziata già nel modo sbagliato, è arrivata nel quarto round di Monza, a causa di una caduta nel primo turno di prove libere che gli ha provocato un brutto infortunio al gomito sinistro e che non gli ha permesso di completare il fine settimana italiano. Per colpa di questo ennesimo problema fisico, il pilota ufficiale Kawasaki ha dovuto inoltre saltare la trasferta del Miller Motorsports Park, con il #77 che ha fatto il suo rientro a Misano, circuito sul quale è riuscito a terminare le prime due gare della stagione rispettivamente al quattordicesimo e decimo posto.

Simile performance al Motorland Aragon di Alcaniz per l’ex pilota MotoGP, capace di concludere in quattordicesima e dodicesima posizione in gara, prima dell’ennesima sfortunata caduta, occorsa nell’ultimo round di Brno ancora una volta nel primo turno di prove libere, che ha complicato le condizioni sia del gomito che del ginocchio. Nonostante il tentativo di correre sul dolore, Vermeulen ha deciso di comune accordo col team di non scendere in pista in occasione di gara 2 sulla pista della Repubblica Ceca.

Ricapitolando, l’iridato 2003 del Mondiale Supersport ha visto la bandiera a scacchi in gara soltanto quattro volte, totalizzando un magro bottino di 14 punti, con soli cinque round ancora da disputare in questa stagione. Una situazione difficilissima per il centauro del Queensland, che da tre anni a questa parte (se si conta anche l’ultima stagione MotoGP) sta vivendo un incubo ad occhi aperti.

Il tutto è stato tratto da www.bikeracing.it

Modificato da EC2277
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Bmw Italia sta facendo vedere i sorci vedere ai teteski uber alles

Con alcuni tecnici ex-Ducati Xerox, Badovini è sempre nella top 10!

Un po' mi dispiace per Haslam, speriamo che l'anno prossimo cambi aria...

Honda e Suzuki devono fare di più mentre Kawasaki, con altri piloti, se la giocherebbe per il podio secondo me

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Guest EC2277

Riporto anche qui l'intervista a Badovini, che ho già pubblicato nella discussione dedicata al Gran Premio di Silverstone, poiché mi pare la collocazione più corretta.

Intervista ad Ayrton Badovini.

26 luglio 2011

L’ottima stagione disputata finora da Ayrton Badovini non ha bisogno di ulteriori descrizioni: il pilota BMW Motorrad Italia è riuscito a compiere un’importante progresso di round in round, trovando una costanza di rendimento, migliorando di volta in volta i propri risultati. Ora “Speedy” si affaccia al nono round di Silverstone, sul quale lo scorso anno ottenne la certezza matematica del titolo FIM Superstock 1000 Cup, con l’intenzione di continuare su questo percorso intrapreso assieme al team capitanato da Serafino Foti, puntando al massimo risultato possibile.

Lo abbiamo intervistato proprio prima di questo importante evento, rilevando le impressioni riguardanti la stagione in corso, le aspettative per il prosieguo dell’anno, per il futuro, ed il rapporto con la squadra e con l’ambiente BMW, per conoscere al meglio uno dei migliori prospetti al momento del panorama motociclistico italiano.

In questa stagione avete compiuto dei grandi progressi, sei quindi contento della situazione attuale?

“Beh sono contento, in quanto dentro di me sapevo di essere un pilota buono, forte, ma non ho mai avuto le condizioni tali da essere trattato quasi da pilota ufficiale, come avviene ora. Ho una squadra che, sebbene non goda dei mezzi economici di una squadra ufficiale, si muove e e lavora come tale come tale e da parte mia volevo capire quanto valevo e vedere se fossi riuscito a misurarmi con quelli che contano davvero. Per me quindi è una grande soddisfazione poter lottare con piloti che pensavo fossero inarrivabili, fino a qualche anno fa.”

Se potessi scegliere qualcosa che avresti preferito fosse andato diversamente in questa stagione, quale sarebbe?

“Sicuramente avrei cambiato l’esito di Misano, in quanto a causa di un errore all’ultima curva ho perso il terzo posto. E’ una cosa che mi scoccia sì, ma neanche più di tanto, perché quello è stato più un exploit che altro. Non era ancora il mio momento, non mi dà molto fastidio perché comunque so che al podio ci arriveremo. Se cresciamo ancora un po’ è fattibile, non siamo poi così distanti.”

Qual è stato il fattore che ti ha permesso di fare il click da Monza in avanti?

“Non saprei dirti esattamente quale sia stato. C’è stata ovviamente una fase di rodaggio nei primi round, certamente il fatto di correre su un circuito che mi piace mi ha sicuramente aiutato, inoltre ho avuto in quell’occasione qualche innovazione in termini di assetti che ho particolarmente gradito e che mi ha permesso di guidare come volevo io.”

BMW vi ha dato del supporto durante l’anno? E pensi che ve ne darà ancora?

“Si, BMW ci ha dato una mano e ci viene incontro. Basta vedere che ad inizio anno montavamo lo scarico lungo, visto che avevamo una configurazione di motore che lo richiedeva, mentre oggi siamo passati allo scarico corto. Siamo fiduciosi che ce ne saranno altri, noi come BMW Italia abbiamo detto quali secondo noi sarebbero le priorità e cosa cercare nello sviluppo. Ovviamente la squadra ufficiale è un’altra, loro tengono in considerazione i nostri feedback e ci sono delle gerarchie da rispettare.”

Come ti senti ad essere il pilota BMW di riferimento da tre round a questa parte?

“Si dice che il primo avversario è il tuo compagno di squadra. Io ho la fortuna, tralasciando James che ha avuto una stagione sfortunata, di avere compagni di squadra tra i quali colui che ha ottenuto meno in carriera è l’attuale vice-campione del Mondiale Superbike. Questo mi fa piacere, perché sono sempre stato dell’idea che, per valutare al meglio un pilota, ci devono necessariamente essere delle condizioni paritetiche. Al momento non sono esattamente uguali ma comunque simili, essendoci uno scambio di dati tra i due team si capisce che le configurazioni, sebbene non identiche, non sono in ogni caso molto lontane.”

A differenza vostra, il team ufficiale BMW sembra aver smarrito un po’ la strada. Quale pensi sia il motivo?

“Sono sicuro che nel team stanno dando il massimo per migliorare la moto, secondo me quello che manca è l’affiatamento tra pilota ed ingegneri, questo è il fattore che non hanno ancora trovato. Le soluzioni tecniche, così come le abbiamo trovate noi, a maggior ragione le possono trovare loro vista l’esperienza che hanno fatto fino ad oggi.”

Quanto pensi valga l’affiatamento col team nei risultati da te ottenuti fino ad ora?

“Dieci! Penso che ho la forza di avere non solo una squadra, ma una famiglia attorno che mi ha accolto. E’ stato difficile il rodaggio di inizio anno, e lo step di Monza è stato un insieme di fattori. Ho dovuto conoscere i miei ingegneri, i ragazzi del team e viceversa loro hanno dovuto comprendere me e sapere come trattarmi. Non nego che con Serafino (Foti) ed Andrea Buzzoni mi sento completamente a casa, si ride e si scherza su tutto, e poi anche con Daniele Casolari (proprietario di Feel Racing, ndr) mi trovo benissimo. Insomma, vado alle corse felice!”

Facciamo un po’ di introspezione: cosa pensi che debba ancora migliorare Ayrton Badovini?

“Devo cercare di conoscere a fondo l’elettronica della moto e di imparare a sfruttarla. Questo in generale, dalle partenze alla sua gestione in gara. Ho cominciato a Brno a fare delle richieste, ma il problema è che cerco sempre altre strade prima di pensare all’elettronica, quindi mi devo ancora un pochettino abituare su questo fronte. Mentalmente, quando ho un problema, non mi viene da pensare all’elettronica ma piuttosto ad adattare il mio stile di guida alla nuova situazione.”

Un anno fa, a Silverstone, ha vinto la FIM Superstock 1000 Cup. Oggi invece qual è l’obiettivo?

“Quest’anno non si vince nulla, mentre lo scorso anno è stato il coronamento ad una stagione molto bella. Al termine della gara di Silverstone ero contento di aver vinto il campionato ma amareggiato perché mi mancavano delle risposte per il futuro. Ora invece le risposte le ho e sto lavorando per averne delle altre, mi aspetto di fare bene, di essere competitivo e di portare a casa il massimo, poi i risultati si fanno la domenica ed io so cosa voglio fare.”

Valerio Piccini

Fonte: www.bikeracing.it

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