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Guest frallog

con un buon compromesso per trovare un equilibrio tra linee tese e linee piu' morbide.

e' certamente uno stile meno ermetico di quello degli anni "80 ed al tempo stesso meno barocco di quello degli anni "60. oggi chi riesce a trovare un buon equilibrio di linee (cosa veramente difficile) fa la vettura vincente.

Regards,

Francesco

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con un buon compromesso per trovare un equilibrio tra linee tese e linee piu' morbide.

e' certamente uno stile meno ermetico di quello degli anni "80 ed al tempo stesso meno barocco di quello degli anni "60. oggi chi riesce a trovare un buon equilibrio di linee (cosa veramente difficile) fa la vettura vincente.

Regards,

Francesco

oggi fà una vettura vincente chi riesce a fare la sintesi del proprio marchio seconbdo la lettura che la fase storica predilige

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direi che in ogni decennio è stata sfornata un'auto capolavoro come minimo; piuttosto il problema è che le auto di oggi si assomigliano molto,troppo tranne qualche rara eccezzione. E poi la continua ricerche di nicchie ha creato tante copie pantografate... vedi Mb o Audi

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Ha molto ragione Coupè, ma non del tutto. Concordo assolutamente col fatto che per ogni decennio (ricordo a tutti che qui si sta parlando di auto costruita dal 1950 al 2004!) ci sono state delle belle auto, ma cerchiamo di analizzare bene le cose.

Secondo me l'inizio dello stile delle macchine sono cominciate tra gli anni 20 e 30.

Per gli anni 50 e 60 lascio a voi il discorso e io non mi associo dato che di quegli anni io conosco poco. So solo che negli anni 50 il design delle auto è molto "lussureggiante", quasi gonifato e molto rifinito, con linee sinuose, tondeggianti e curve da ogni parte (negli anni 30 e 40, ma specialmente nei 40, spigoli e curve convivevano in armonia... gli anni 50 invece imponevano solo sobrietà nelle curva). Gli anni 60 vedono come punti di riferimento gli americani, con la loro "pinna di squalo" posteriormente alla quale francesi e italiane si ispirarono (d'altronde le auto francesi furono da sempre quelle con linee più originali ma soprattutto più strane, mentre quelle italiane le più affascinanti. La Germania aveva uno stile che equivaleva a zero o comunque era molto inferiore a quello italiano). Un esempio che mi viene in mente in questo momento era la Lancia Flaminia. Ci sono insomma spigoli vivi e linee meno curve. I modelli iniziano ad essere modellati dal vento con linee tese: l'esempio lampante e dell'Alfa Romeo Giulia (mi pare che era quello il modello la quale si diceva che era stata disegnata dal vento).

Comunque penso di sbagliare certe parti, e se faccio degli errori avete il diritto di correggermi (ovvialmente in modo civile).

Gli anni 70, anzi già a partire dalla fine dei 60 (ricordate la NSU Ro80?), il design guarda avanti. Sembra che la società comincia a preoccuparsi della sicureza delle persone (ricordo un prototipo Fiat con carrozzeria presa in parte da 126 e in parte da 127 tutta inrniciata con paraurti e con vari studi in fatto di design e dimensioni adatte agli urti). Insomma le case non ritengono più solo l'aspetto visivo della macchina ma anche quello "fisico". Oltre a questo, però, troviamo modelli stranissimi, anzi più strampalati: auto che assomigliano a locomotive da quanto sono lunghe, quelle squadrate con spigoli pungenti, quelle che parevano astronavi... e l'abitacolo con seggiolini piccoli, appoggiatesta (se c'erano) minuscoli, plancia lineare con ogni genere di cosa (come quella di quel modello Lancia che non ebbe motlo successo e rimpiazzato dalla Trevi) cioè con spie di qua e di là, volanti di varie forme, bocchette per la ventilazione divarie forme... insomma si viveva la voglia di guarda il futuro e di immaginarsi di stare su un astronave.

Si arriva alla fine degli anni 70 che tutto questo ottimismo del futuro si smaterializza e i design cominciano a perdere quella gran parte di "voglia di intraprendere". Un esempio eclatante (faccio quasi sempre riferimento alle italiane dato che le conosco meglio) è la Fiat Ritmo e la Lancia Delta. La prima era sicuramente innovativa nello stile, nei contenuti, nella tecnologia, nel confort eccetera, ma il design non era poi quello futuristico visto su diversi modelli. La Lancia Delta, invece, è molto più vicina agli anni 80: era senzaltro bella, ma non aveva motla originalità. Qui iniziano gli anni 80, ovvero design meno futuristico, contenuti più sofisticati (ad esempio avete presente le spie del controllo di luci, portiere aperte ecc... della Croma e della Thema? Erano meglio quelle in modo ordinato che quelle più sparpagliate degli anni 70, no?), e direi che il design decade in un abisso profondo. C'è moltissimo familt feeling: era difficile trovare diversità fra una Ford Sierra e una Ford Scorpio, fra il frontale di una Lancia Prisma e quello di una Lancia Thema, fra il frontale della Uno e quello della Croma, della Duna e della Regata e, dopo, quello della Panda (parlo della II serie, non quella che debuttò nel 1980 proveniente dalla matita di Giugiaro). Ma anche le francesi non trovano rimedio: R19 e 25 fronalmente erano molto simili. La Citroen produsse Visa e Axel che, pur essendo la seconda l'evoluzione della prima, non era del tutto diversa. La Peugeot non brillò molto in tema fra 405 e 605.

Vediamo quindi anni 50 che da padrone le fanno le italiane e le inglesi, negli anni 60 un po' di meno le italiane e le inglesi, ma soprattutto le americane, negli anni 70 un pochino tutti con anche le francesi (anzi direi che dopo la dipendenza di stile americano degli anni 60, l'Europa trovò la sua più chiara indipendenza), e negli anni 80 con stili anonimi e ripetitivi.

Si arriva perciò agli anni 90 con grande stupore. Le francesi Renault e Citroen cominciano a manifestare forti rivoluzioni nel design: nascono prodotti come Twingo e XS (tanto per fare due esempi). Anche le italiane, dopo aver fatto la parte dell'anonimato alla fine degli 80 proponendo auto con forti contenuti (la Tipo per la spaziosità, per esempio), stili belli ma non per niente eclatanti e rivoluzionari (la Uno II non fece invecchiare molto la concorrenza), si ritrovarono con linee più equilibrate, filanti e lineari. I passaggi di Alfa Romeo 155 a 156, di Autobianchi Y10 a Lancia Y, da Uno II a Punto... questi sono tutti esempi da auto lievemente spigolose ma lineari a modelli tondeggianti e sinuosi.

Diciamo in fondo che la Germania non ha mai preso parte di questo discorso sul design, perchè non ne è mai stata maestra. Il merito va solo alle francesi, alle inglesi, alle americane ma soprattutto le italiane.

Fiat Grande Punto 1.3 Multijet 90 cv 5 porte Emotion. Bella rossa fiammante!!!

Mia, ti voglio tanto bene!

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