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Crisi economica 2011


TonyH

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Guest EC2277

Era una considerazione generale, valida anche per altre nazioni; ma te hai fatto due ottimi esempi di come si concretizzano certi atteggiamenti.

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:pz possibile che certi interessi vengano anteposti anche in situazioni così estreme?! Ecco in questi casi allora un commissariamente ci vorrebbe veramente, perchè la credibilità poi la perde l'intera UE

Possibile si.

I certi interessi ti assicurano la rielezione. La cosa giusta, se non sei bravo a farla accettare, no.

E di gente brava a argomentare bene i progetti di sacrifici attuali in nome di un benessere futuro ne vedo pochina in giro...

:pen:Ti riferisci alla spending review vero ? :razz:

Come ha appena finito di dire "qualcuno" in Tv : "gli è che gli italiani la spending review dell'1% la fanno tutti i giorni:

tu domandalo a uno che prende 1500 euro al mese se non sta attento ai 15 euro "

se poi lo leggi Tu ad alta voce viene anche con l'accento giusto:muto:

Eh, magari....avrei la fila di gente fuori dalla porta :)

Di gente attenta alle spese, e alla gestione delle finanze presenti e future in Italia la percentuale è ancora bassa.

Troppi sono ancora allo stadio che qualcuno provvederà sempre, magari la divina provvidenza...

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Oscar Giannino: "La crisi è colpa dello Stato"

Per il giornalista siamo di fronte a una crisi epocale che aggredisce la piccola impresa, investe la sicurezza di sé e l'erosione di patrimonio accumulato da generazioni formiche mentre lo Stato faceva la cicala

di Redazione - 26 giugno 2012, 16:16

Come si è arrivati alla crisi economica attuale?

"Siamo di fronte a una crisi epocale. C'è una prima parte della crisi che dura due anni e comincia nel 2006 per eccesso di consumi privati finanziati a debito nel mondo delle banche anglosassoni e c'è una seconda parte della crisi degli ultimi due anni e mezzo dovuta all'eccesso di consumi pubblici finanziati a debito dall'Europa".

oscar_giannino.jpg

C'è la sensazione diffusa di essere arrivati quasi al capolinea. E' d'accordo?

"Nei paesi eurodeboli più esposti alla crisi, in particolare Italia Grecia e Spagna, siamo arrivati al capolinea. Perché siamo in presenza di rotture di continuità che nel caso greco e spagnolo erano rotture di continuità storiche più brevi perché loro erano arrivati al benessere molto dopo di noi. Noi ci siamo arrivati con la fatica di una generazione che ha rimesso in piedi l'Italia nel secondo dopoguerra e poi negli ultimi 30 anni abbiamo assaporato il benessere vero".

Insomma, nel Belpaese la crisi è ancora più radicale...

"Da noi la rottura di continuità storica è più profonda e aggredisce le ragioni di continuità soprattutto di quella piccola e piccolissima impresa che è un po' ciò che contraddistingue l'Italia come tessuto produttivo ma anche come struttura sociale. Ecco il motivo per cui la crisi in Italia è più profonda di quello che dicono i pur amari risultati economici perché investe la sicurezza di sé, investe per la curva demografica il futuro dei propri figli, investe l'erosione di patrimonio accumulato da generazioni formiche mentre lo Stato faceva la cicala, investe la scommessa di 2-3 milioni di italiani che hanno scommesso tutto su se stessi avendolo appreso dai propri genitori. E quindi hanno fatto piccola impresa e adesso tra banche e tutto il resto non vanno avanti. Quindi diventa una crisi profondamente valoriale".

Si parla molto anche di uscita dall'euro, considerata colpevola del disastro economico attuale. Che idea si è fatto a tal proposito?

"Non è colpa dell'euro. E il fenomeno della diminuzione del potere d'acquisto c'è ogni qual volta che si passa da una moneta all'altra. Cioè ci sono delle prese di profitto di che ne ha vantaggio potendo maneggiare il cambio. In quel caso la soglia di cambio per l'Italia effettivamente fu troppo alta. La soglia di cambio tra Lira e Euro fu imposta dai tedeschi perché sapevano che così eravamo costretti a durissimi anni di razionalizzazione del nostro tessuto produttivo nelle specializzazioni in cui eravamo direttamente concorrenti con loro. Ma la colpa non è dell'euro".

Come fa a sostenerlo?

"Perché l'Italia ha una crisi che viene da prima dell'Euro che dura da più di 20 anni. La bassa crescita italiana rispetto a tutti i paesi avanzati è una crisi tutta italiana e non c'entra neanche troppo con la globalizzazione. Perché da quando nel 2001 abbiamo fatto entrare la Cina nel Wto la verità è che i paesi avanzati hanno fatto crescita e noi no. Nel nostro caso il problema è lo Stato".

In che senso?

"Noi siamo il paese record per ciò che lo Stato ha preso di più rispetto a quello che ha dato negli ultimi 20 anni. In 20 anni ogni italiano ha fatto più prodotto pro capite per 9 punti, eppure se andiamo a vedere il reddito pro capite gli italiani rispetto a 20 anni fa sono al -4%. Allora di quei 13 punti di differenza che mancano agli italiani rispetto al prodotto la verità è che più di 11 se l'è preso lo Stato per finanziare una spesa corrente che non ha eguali con una pressione fiscale che non ha eguali e con un debito pubblico che non ha eguali".

La sua è una tesi quasi controcorrente...

"So che è impopolare perché nella crisi la gente tende a credere che la risposta sia lo Stato, da noi lo Stato è il problema".

Sul web corre voce di una sua candidatura alle primarie. La conferma?

"Ma di chi? No. Io tenterò di dar voce a questa parte dell'Italia che sento molto preoccupata e sfiduciata, Mi riferisco all'impresa del lavoro. Siamo l'unico paese tra quelli eurodeboli che devono correggere la finanza pubblica che ha un aggravio dell'80% di tasse su coloro che già ne pagavano a livelli record. Quella parte di Italia lì mi preoccupa perché c'è il rischio che resti senza voce".

La sua ricetta contro la crisi?

"La risposta è che al debito pubblico si risponda con gli attigui patrimoniali dello Stato, cedendo quelli e ce ne sono per molte decine di Pil e poi la spesa corrente ha 7-8 punti cioè sino a 100 milardi che in tre anni si possono eliminare senza conseguenze recessive perché bisogna diminuire del corrispettivo le tasse".

Che idea si è fatta del fenomeno dei suicidi, a cui i giornali hanno dato molto spazio?

"Il caso dei suicidi è presente perché è lo Stato che chiede di più. Quello che servirebbe è un apparato tributario capace di distinguere.

Un conto sono gli evasori da accertare e perseguire. Altro conto sono milioni di italiani che dichiarano esplicitamente di non farcela a fronteggiare l'accresciuta pretesa dello Stato. Purtroppo il nostro apparato tributario ha norme che non gli consentono di distinguere e che lo rendono autolesionista perché porta alla chiusura di imprese e alla disoccupazione: cioè a perdere gettito. Lo Stato ha praticamente sempre ragione ed è un principio di barbarie perché vuol dire che siamo diventati sudditi e non cittadini".

In questo ciclo di interviste, noi chiediamo un personale percorso di letture per uscire dalla crisi o quanto meno per scorgere un barlume di speranza per uscire dal tunnel. Lei cosa consiglia?

"Suggerisco di rileggere Einaudi, è un classico dimenticato dalle università e nel dibattito pubblico. Le edizioni scritte nel 44' e 45' sono una biblioteca di buon senso per la politica economica italiana. Poi l'istant book "Sudditi", in cui da Nicola Rossi a Natale D'Amico documentano come si tratti di spezzare questa catena che ci ha fatto introiettare questo atteggiamento di soggezione nei confronti dello Stato. Infine consiglerei una lettura valoriale perché io sono fiducioso che l'Italia ce la faccia. C'è una grande parabola di come attraverso la povertà e la miseria umana si possa ascendere. E' I Miserabili Victor Hugo".

Il Giornale.it

Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

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Due osservazioni.

- il cambio lira/euro a 1936,27 non ci è stato "imposto". Era all'incirca il cambio lira/ecu di quel momento.

Cambio lira/ecu che era passato da 1500 lire a 1800 e pussa, con punte di 2200 lire ai tempi della svalutazione operata da amato (e andate a chiedere a chi aveva il mutuo in ecu che bella la svalutazione competitiva......con inflazione a due cifre)

- lo stato è una cicala, è vero. Il nocciolo è ancora più a monte ed è di tipo culturale.

Lo stato è ancora vista come un'entità da mungere il più possibile e a cui dare il meno possibile (possibilmente zero)

C'è ancora una larga fetta di popolazione (ahimè con grandi disparità geografiche) che le tasse non vuole pagarle a priori. Su niente. E il caso della protesta di Lampedusa (sui giornali oggi) ne è un esempio lampante.

Le tasse non le si vuole su niente...non sul reddito, non sulla proprietà (men che meno sul mattone, che non capisco perché debba essere tutto esentasse, stecca sul nero ai mediatori compresa...) o sui consumi.

Però i servizi, belli, efficienti, capillari si pretendono......e chissenefrega come si pagano. Anzi, se li paga qualcun'altro, che magari mi sta sulle palle, è ancora meglio.....

Questo modo di pensare ora è arrivato al capolinea (ma non doveva nemmeno iniziare). Ed è da masochisti far finta di niente e non prenderne atto.

P.s. Considerato che molti patrimoni, specie immobiliari, si sono costruiti grazie al nero...oltre alle dismissioni statali una bella patrimoniale degna del nome (2-5%) non sarebbe un delitto.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Giannino è sempre stato un liberista spinto, almeno è coerente :lol:

Però se lui domani dovesse diventare re d'Italia, scordatevi la sanità pubblica e tutti gli altri servizi che compongono il welfare, servizi per cui spesso lamentate problemi, ma che almeno ci sono. Per ora ;)

Mi perplime che Tony, che dalla salita al potere di Sua Maestà Giannino avrebbe tutto da guadagnare (sai quanti pacchetti di previdenza e sanità venderebbe?), in realtà rema contro :D

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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P.s. Considerato che molti patrimoni, specie immobiliari, si sono costruiti grazie al nero...oltre alle dismissioni statali una bella patrimoniale degna del nome (2-5%) non sarebbe un delitto.

questa frase si commenta da sola.

la ritengo OFFENSIVA. Scusa Luca ma quando ci vuole ci vuole.

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questa frase si commenta da sola.

la ritengo OFFENSIVA. Scusa Luca ma quando ci vuole ci vuole.

Bummmm!

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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