Crisi economica 2011

[loric]

Vabbe'

Sanguisughe, di Mario Giordano

MavaffanBIIIIIIIIIIIIIIIIIP

L'unica cosa che puoi fare con la Sicilia è commissariarla per 10 anni.

Non più di qualche mese fa, l'assemblea regionale se ne uscì contemporaneamente con assunzione di 22mila persone, incremento delle retribuzioni dei dirigenti, promozione a dirigente di non so quanti funzionari, spostamento e contestuale stabilizzazione di precari da enti soppressi alla regione, etc. etc. Tutte norme impugnate dal commissario dello Stato per la regione Sicilia per carenza di copertura finanziaria.

[Archaon]

L'unica cosa che puoi fare con la Sicilia è commissariarla per 10 anni.

Non più di qualche mese fa, l'assemblea regionale se ne uscì contemporaneamente con assunzione di 22mila persone, incremento delle retribuzioni dei dirigenti, promozione a dirigente di non so quanti funzionari, spostamento e contestuale stabilizzazione di precari da enti soppressi alla regione, etc. etc. Tutte norme impugnate dal commissario dello Stato per la regione Sicilia per carenza di copertura finanziaria.

Santa polenta

[TonyH]

Convengono nella misura in cui tali smantellamenti possono portare a consenso elettorale. E non lo dico io, lo dicono anche alcuni autorevoli giornali esteri che individuano come maggior limite dell'attuale esecutivo il fatto che nel 2013 sarà sostituito da un governo politico con tutto quello che ne consegue (preferisco non andare oltre stanti i vincoli del regolamento).

La cosa tragicomica, è che gli italiani avranno un potentissimo strumento per evitare ciò. Uno strumento così potente da sovvertire l'attuale ordine parlamentare.

Ovvero, questa:

Solo che anzichè iniziare GIA' occhi a chiedere conto di come pensano di comportarsi coloro che ambiscono a governare nel 2013....stiamo a cianciare di rivoluzioni, catene umane al parlamento e belinate simili.

Probabilmente, abbiamo sempre la speranza che qualcuno faccia il lavoro sporco al posto nostro, per poi salire a cantare "po-po-po-po-pooooooo" sul carro del vincitore, al posto di mettersi in prima persona ad approfondire e a valutare con spirito critico.

Un piccolo esempio, ci si indigna le vesti perchè il divieto di non candidabilità di condannati slitta al 2018. Certo, è una porcata.

Ma al primo segretario di partito al microfono bisognerebbe chiedere "è vero che il divieto è nel 2018, ma il suo partito ha intenzione di portarsi avanti e di anticipare autonamente la cosa al 2013?"

Modificato 9 Luglio 2012 da TonyH

[loric]

Un piccolo esempio, ci si indigna le vesti perchè il divieto di non candidabilità di condannati slitta al 2018. Certo, è una porcata.

Ma al primo segretario di partito al microfono bisognerebbe chiedere "è vero che il divieto è nel 2018, ma il suo partito ha intenzione di portarsi avanti e di anticipare autonamente la cosa al 2013?"

La cosa veramente tragica è che vi sia bisogno di un esplicito divieto di legge.

In un Paese civile un condannato per reati gravi non colposi non verrebbe mai candidato e anche se lo fosse non sarebbe comunque eletto. In Italia invece si elegge anche e soprattutto la rumenta.

[TonyH]

La cosa veramente tragica è che vi sia bisogno di un esplicito divieto di legge.

In un Paese civile un condannato per reati gravi non colposi non verrebbe mai candidato e anche se lo fosse non sarebbe comunque eletto. In Italia invece si elegge anche e soprattutto la rumenta.

Soprattutto se si pensa che ci sono molte cariche che impongono il possesso dei requisiti di onorabilità.

Tra cui, la mia professione.

Per ottenere l'iscrizione ho dovuto inviare l'attestazione.

E inoltre, nel caso fossi indagato, sarei sospeso d'ufficio sia dal mandato, sia dall'albo. Con eventuale re-integro solo a processo finito.

Altro che Lusi che se non erro percepisce ancora lo stipendio da senatore

[ricky1750]

La cosa tragicomica, è che gli italiani avranno un potentissimo strumento per evitare ciò. Uno strumento così potente da sovvertire l'attuale ordine parlamentare.

Fosse vero... nel senso che in teoria e' cosi'... La triste realta' e' che nella pratica ti trovi a votare scegliendo tra elementi che hanno sfumature varie, ma la sostanza cambia poco.

[loric]

Altro che Lusi che se non erro percepisce ancora lo stipendio da senatore

[Walker]

La cosa veramente tragica è che vi sia bisogno di un esplicito divieto di legge.

In un Paese civile un condannato per reati gravi non colposi non verrebbe mai candidato e anche se lo fosse non sarebbe comunque eletto. In Italia invece si elegge anche e soprattutto la rumenta.

[TonyH]

Fosse vero... nel senso che in teoria e' cosi'... La triste realta' e' che nella pratica ti trovi a votare scegliendo tra elementi che hanno sfumature varie, ma la sostanza cambia poco.

E' vero che non si può indicare più il nominativo preferito (tolto anche per problemi legate alle infiltrazioni malavitose se non vado errato).

E' anche vero, che la lista dei candidati è pubblica, e nulla vieta, una volta pubblicata, di chiedere conto del C.V. dei candidati

senato.it - Scheda di attività di Luigi LUSI - XVI Legislatura

Figa, questo era anche nelle commissioni sull'immunità , sui procedimenti penali e al bilancio

p.s. notizia che piacerà al "pasionario" Gimmo. Pare che non ci sarà aumento delle aliquote IMU

[loric]

Ma allora la normativa in merito alla non candidabilità dei condannati a cariche pubbliche che fine fa?

Se non erro, attualmente, il fatto di essere iscritti nel registro degli indagati non è un elemento che esclude la candidatura (purtroppo), ma il fatto di avere sulle spalle una condanna effettiva sì... Un'altra baipassata al diritto italiano?

Non proprio.

Ci sono condanne che comportano la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici che, a sua volta, comporta l'ineleggibilità. Però la condanna deve essere definitiva e questo, in Italia, significa che passano anni fra appelli e ricorsi in cui il tipo, anche se colpevole come il demonio, può ricoprire cariche elettive pubbliche.

La novità della legge sulla incandidabilità è che riguarda particolari tipologie di reato a cui sia seguita una condanna ancorché non definitiva.