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Crisi economica 2011


TonyH

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Un'altra conferma che prelevare senza far crescere non è una buona strada e che come detto anticipato ci porterà in una spirale decisamente negativa.

E che ribadisco qua se non vediamo di ristrutturare il debito subito lo faremo poi ma con le tasche vuote.

Per chi non lo avessse capito se non cresciamo la manovra appena fatta non basta e ne serve un altra che peggiorerà ulteriormente le cose.

C'è un mistero che sta accompagnando la manovra del governo guidato dal professore Mario Monti. E non è un mistero di poco conto, perché si tratta dell'andamento reale del Pil italiano. Gli ultimi dati ufficiali diffusi dall'Istat risalgono al 9 settembre scorso, e sono quelli definitivi del secondo trimestre 2011.

Enrico Giovannini presidente IstatEnrico Giovannini presidente Istat

Il Pil su base annua risultava in crescita dello 0,7% e quello del secondo trimestre era aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2010. Poco più di un mese prima, il 5 agosto 2011, l'Istat come fa periodicamente a 70 giorni dalla conclusione di ogni trimestre, aveva fornito le stesse variazioni congiunturali e tendenziali nella tradizionale "stima preliminare del Pil".

Enrico Giovannini DSCEnrico Giovannini DSC

Le note congiunturali di stima preliminare sono state fornite dall'Istat il 6 agosto 2010, il 12 novembre 2010, il 10 ottobre 2010, il 15 febbraio 2011, il 13 maggio 2011 e appunto il 5 agosto di quest'anno. Poi all'improvviso, silenzio. Il comunicato sulla stima preliminare del Pil nel terzo trimestre doveva essere fornito durante il mese di novembre, ma non è avvenuto.

A domanda ufficiale l'Istat conferma l'inedito buco, sostenendo di avere avvisato per tempo «un sacco di gente», e spiegando il buco nero statistico con un problema tecnico: «Ci sono state le operazioni straordinarie di revisione dei conti nazionali, e queste hanno impedito la diffusione della stima flash. Adesso abbiamo le serie con base 2005. Comunque il 21 dicembre usciranno i conti trimestrali completi, e siamo tutti in attesa delle stime dei contabili».

MARIO MONTIMARIO MONTI

Questa è la versione ufficiale: un problema tecnico di revisione della base su cui si calcola la serie storica degli scostamenti del Pil. Eppure la versione meno ufficiale che circola nei palazzi romani è un'altra: quelle stime non sono state divulgate perché improvvisamente negative, e il dato avrebbe creato uno sconquasso ai mercati e complicato ancora di più la manovra che stava preparando il governo Monti.

Chi in via privata ha contattato il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, si è sentito rispondere: «Era meglio non fornire quei dati per carità di patria». Certo, è la prima volta che l'Istat non fornisce quelle stime preliminari del Pil e il caso ha creato anche qualche tensione con l'Unione europea, perché il 9 dicembre scorso Eurostat ha fornito i dati sul Pil dei 27 paesi Ue nel terzo trimestre (crescita dello 0,2% nell'area euro e dello 0,3% fra i 27), costretto però a lasciare in bianco la voce relativa all'Italia che non è un paese ininfluente su entrambe le stime.

il premier mario montiil premier mario monti

Tanto per intenderci, a non avere fornito in questi mesi i dati erano state Grecia, Irlanda e Malta, il cui impatto sul Pil europeo è assai iù ridotto del dato italiano. L'interpretazione di quel buco nero «per carità di Patria» che in privato si sarebbe fatto sfuggire Giovannini è naturalmente quella su un dato molto più negativo delle previsioni. Nel trimestre fra luglio e settembre, con l'Italia sotto schiaffo della speculazione e due manovre varate, il Pil sarebbe risultato in caduta verticale rispetto al trimestre precedente e quindi in stagnazione assoluta rispetto all'anno precedente.

MONTIMONTI

L'effetto caduta si sarebbe amplificato a partire dal mese di ottobre, con il rischio di chiudere sotto il 2011 - essendo già in recessione - e di trascinare nella caduta certamente il primo trimestre 2012 e forse anche il secondo. A confermare questa ipotesi decisamente negativa sono giunti il 7 dicembre scorso anche i dati Istat sulla produzione industriale relativi al mese di ottobre: caduta dell'indice dello 0,9% rispetto a settembre e del- lo 0,5% nel trimestre che iniziava ad agosto.

Su base annua il dato tendenziale di ottobre 2011 segnalava una rovinosa caduta della produzione industriale (-4,2%) rispetto allo stesso mese del 2010, ed è obiettivamente prodromica a un dato sensibilmente negativo sul Pil. Bisognerebbe sapere a questo punto se nascondendo il dato statistico di previsione sia agli italiani che ai partner europei, l'Istat abbia almeno comunicato al governo Monti il vero stato dei conti pubblici italiani.

MONTI SUONA LA CAMPANELLAMONTI SUONA LA CAMPANELLA

Perché se i saldi della attuale manovra non scontano già questa variazione del Pil in corso per il 2011 (e la conseguente caduta delle entrate tributarie), con l'effetto trascinamento sul primo semestre del 2012, siamo davvero nei guai. Già le stime fatte sulla manovra stessa dalla Banca d'Italia hanno segnalato un impatto recessivo pari a una caduta di mezzo punto di Pil l'anno prossimo.

Se la ricchezza degli italiani già stava scivolando per conto suo, significa che nel 2012 è possibile una recessione dell'Italia oscillante fra uno e due punti di prodotto interno lordo. In questo caso anche la quarta manovra finanziaria varata nel giro di un semestre non sarebbe sufficiente in sé ad assicurare il pareggio di bilancio dell'Italia entro il 2013. Occorrerebbe una ulteriore manovra correttiva nella prossima primavera, pari ad almeno un punto di Pil: intorno ai 20 miliardi di euro, appena più leggera di quella appena varata che pure sembra pesantissima.

istatistat

Se queste fosche previsioni fossero confermate dai dati ufficiali del trimestre che il prossimo 21 dicembre l'Istat non potrà più rinviare, nemmeno «per carità di Patria», c'è il rischio di avere un effetto boomerang anche su mercati e comunità europea. Perché se il dato fosse variato sensibilmente dall'ultima comunicazione ufficiale, l'Italia darebbe a tutti l'impressione di avere tentato di nascondere la verità sui suoi conti pubblici. Faremmo in pratica la figura della Grecia, e forse proprio il fantasma di Atene è all'origine di questa misteriosa omissione di dati statistici nazionali.

Proprio ieri è apparso in tribunale Andreas Georgiou, ex dirigente del Fondo monetario internazionale e attuale presidente dell'Elstat (l'Istat greco). È accusato di avere tradito la Patria rivelando la verità sui conti pubblici del suo paese. Per alto tradimento rischia l'ergastolo. Si può capire perché Giovannini oggi ha paura di quei dati reali sul Pil italiano.

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Questo lo si era detto appena varata la manovra

Perché se i saldi della attuale manovra non scontano già questa variazione del Pil in corso per il 2011 (e la conseguente caduta delle entrate tributarie), con l'effetto trascinamento sul primo semestre del 2012, siamo davvero nei guai. Già le stime fatte sulla manovra stessa dalla Banca d'Italia hanno segnalato un impatto recessivo pari a una caduta di mezzo punto di Pil l'anno prossimo.

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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Riportare, per correttezza, il link all'articolo no, vero? Troppo sbattimento? :roll:

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Della serie "massì, svalutiamo che ci fa bene" :lol:

Banche rischiano rivolta degli schiavi del debito in Ungheria

Wall Street Italia - mercoledì, 14 dicembre 2011 - 11:39

New York - Un milione di ungheresi che hanno acceso mutui immobiliari in franchi durante lo scoppio della crisi subprime ora devono fare i conti con una montagna di debito da 4.900 miliardi di fiorini ($22 miliardi). Il tracollo del 40% della valuta nazionale rispetto alla divisa elvetica ha reso salatissimo il prezzo da pagare per la propria casa. Il valore e' salito ai massimi degli ultimi venti anni, spingendo il primo ministro Viktor Orban a definire i prestiti "schiavitu' del debito".

Per dare una mano ai cittadini indebitati, Orban ha imposto alle banche di subire perdite sui tassi di cambio che potrebbero raggiungere quota 900 milioni di euro ($1,2 miliardi). Gli istituti coinvolti, tra cui figurano Erste Group Bank AG e Raiffeisen Bank International, si sono offerti di accettare 2,2 miliari di perdite aggiuntive solo se il governo avesse promesso di non imporre ulteriori misure in futuro. Se l'esecutivo non manterra' le promesse, le banche hanno minacciato di abbandonare il paese".

"Vista anche la crisi finanziaria in cui e' impantanata l'Europa occidentale, aumenta il rischio che le banche dell'Ovest lascino l'Ungheria perche' rappresenta un rischio troppo alto: sarebbe un disastro", osserva a Bloomberg Neil Shearing, senior emerging markets analyst di Capital Economics.

"Le banche ungheresi sono incredibilmente dipendenti dalle societa' madri occidentali per quanto riguarda le linee di credito a breve termine. Ben che vada, significa che le condizioni creditizie resteranno difficili".

Banche rischiano rivolta degli schiavi del debito in Ungheria - Yahoo! Finanza

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Un'altra conferma che prelevare senza far crescere non è una buona strada e che come detto anticipato ci porterà in una spirale decisamente negativa.

E che ribadisco qua se non vediamo di ristrutturare il debito subito lo faremo poi ma con le tasche vuote.

Per chi non lo avessse capito se non cresciamo la manovra appena fatta non basta e ne serve un altra che peggiorerà ulteriormente le cose.

...

Quindi omettere quello che in realtà tutto il mondo sa (cioè che l'Italia è in recessione), ci farebbe fare la figura di un paese che ha taroccato i conti per anni. Come se lo sconquasso sui mercati non si fosse ancora verificato. Boh, io sono allibito.

E tutto questo perché si invocano il ritorno alla lira, la svalutazione e la ristrutturazione del debito e non si sa più a quale scusa attaccarsi o a chi dare la colpa del macello nel quale siamo dentro fino al collo.

Poi, ovvio, si invoca il ritorno alla lira, la svalutazione, la ristrutturazione del debito perché non si vogliono altre tasse, si spremono i poveretti, eccetera, gli stessi poveretti che hanno comprato il TV al plasma a rate a tasso zero. Però allora, col debito al 120% non bisognava tornare alla lira, svalutare e ristrutturare il debito, perché il tasso zero faceva comodo.

Poi vorrei sapere a chi gioverebbe alla lunga il ritorno alla lira, la svalutazione e la ristrutturazione del debito, se a noi o a qualche speculatore.

Intanto, prendo atto che dopo le varie deadline di morte dell'euro (il 12 dicembre, ricordate?), adesso è saltata fuori quella del 21 dicembre, data di presentazione dei dati trimestrali, così sapremo se i partner europei avranno ancora il broncio o l'euro morirà in quel giorno. O se arriveranno veramente i cinesi per salvarci (altra bufala colossale).

Ho l'impressione che di deadline del tipo "l'euro morirà il giorno tot alle ore tot", ne verranno fissate parecchie nei prossimi mesi.

E il tutto per aizzare il popolino contro "il govenno delle bbanghe".

Modificato da justjames

"Ah! Rotto solo semiasse, IO KULO ANKORA!" (cit.)

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ribadisco che il plasma a tasso zero lo hanno offerto le banche e i produttori del plasma, non è stato invocato dalla gente.

Ti capirei se la gente fosse entrata con la pistola a dire dammi il televisore a rate a tasso zero, ma non è così

quindi non diciamo stupidate. la gente ha comperato quello che gli è stato offerto, e il primo che dice

che non è stato fatto per interesse di chi vendeva ma di chi comperava gli dico ma certo e

a natale passerà babbo natale con le renne.

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ribadisco che il plasma a tasso zero lo hanno offerto le banche e i produttori del plasma, non è stato invocato dalla gente.

Però appena è stato offerto ci si sono avventati come gli avvoltoi si avventano sulle carcasse dei bufali.

Per la serie: «Non è colpa mia se sono ingrassato: è colpa del supermercato che ha messo il 3x2 sui dolci!» :roll:

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Però appena è stato offerto ci si sono avventati come gli avvoltoi si avventano sulle carcasse dei bufali.

Per la serie: «Non è colpa mia se sono ingrassato: è colpa del supermercato che ha messo il 3x2 sui dolci!» :roll:

Ma Gio' diceva che non e' che il supermercato l'ha fatto per far ingrassare le persone, ma per rendiconto personale.

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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