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Crisi economica 2011


TonyH

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Però a questo punto ritorna il problema del valore legale della laurea.

Anche perchè, come mi è girato le palle vedere miei compagni di corso prendere il treno per andare a passare l'esame di strato a 800 km di distanza (tra l'altro bel mercato in nero di case e residenze fittizie 8-)), mi girano anche le palle che la mia laurea al polito sia uguale uguale a quella del mio cuginetto che si è studiato architettura-degli-interni all'Universita di Salcazzo.

In questo modo imho metà delle università italiane sparirebbero (da me ce n'è una di economia e commercio che credo abbia tre corsi e forse nemmeno più le aule..:disp2:) e con loro magari qualche camionata di finto professore. Solo che non fa piacere ai dirigenti essere controllati e comparire in classifica..

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Però a questo punto ritorna il problema del valore legale della laurea.

Anche perchè, come mi è girato le palle vedere miei compagni di corso prendere il treno per andare a passare l'esame di strato a 800 km di distanza (tra l'altro bel mercato in nero di case e residenze fittizie 8-)), mi girano anche le palle che la mia laurea al polito sia uguale uguale a quella del mio cuginetto che si è studiato architettura-degli-interni all'Universita di Salcazzo.

In questo modo imho metà delle università italiane sparirebbero (da me ce n'è una di economia e commercio che credo abbia tre corsi e forse nemmeno più le aule..:disp2:) e con loro magari qualche camionata di finto professore. Solo che non fa piacere ai dirigenti essere controllati e comparire in classifica..

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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... l'Universita' di Baronissi prende piu' finanziamenti di noi. E se voglio fare un conto su un supercomputer devo farmi 700km perche' li' i soldi ci sono, non come qui."

C'è da dire anche che l'uni di Baronissi che frequento (e dove intanto hanno messo Medicina e qui IMHO è uno scandalo) è stata una delle prime in Italia ad istituire un cdl in Informatica*...

comunque puoi dire al tuo prof che i soldi son finiti anche da noi. :( E che il supercomputer sta a Portici. :D

*Che si potrebbe anche dire che è un piccolo gioiellino, peccato che in più di 30 anni di cdl in Informatica, non esiste ancora nessuna silicon valley (qualcuno ha detto Finmmatica) nei dintorni ma solo delle highlights scozzesi e relative pecore...

Modificato da nucarote
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Solo articolo della brillante Tinagli

La realtà è questa: in Italia ci sono oltre 10 milioni di persone, tra cui moltissimi giovani, che vivono situazioni di lavoro inesistenti oppure estremamente precarie. E per precarie, sia ben inteso, non si intende semplicemente un contratto a tempo determinato, ma si intende una posizione di lavoro in cui non si ha alcuna forma di tutela, dove non ci si può permettere di ammalarsi né tantomeno una gravidanza, dove non ci sono ferie pagate né indennità di fine rapporto e dove, come nel caso delle migliaia di persone costrette ad aprirsi una partita Iva pur non essendo professionisti, bisogna anche pagarsi da soli i contributi che normalmente paga il datore di lavoro. Per queste persone il miraggio non è tanto il posto fisso, ma condizioni di lavoro degne di questo nome, e un qualche supporto che le aiuti quando un contratto finisce e hanno bisogno di tempo o di nuova formazione per trovarne un altro. Milioni di giovani di fatto chiedono questo. Quello che già hanno gran parte dei loro coetanei nel resto d’Europa.

Di fronte a questa realtà possiamo fare due cose. Possiamo dire a questi giovani che non devono stare a guardare questi «dettagli», ma che devono aspettare e puntare al posto fisso, come i loro nonni e i loro padri, perché quando ce lo avranno vivranno felici e protetti per il resto dei loro giorni. Poco importa se la competizione internazionale ha reso i mercati talmente instabili che le aziende non assumono più con contratti fissi. Poco importa se quel posto arriverà tra venti anni o forse mai. L’importante è tenere vivo l’obiettivo. Nel frattempo alle aziende che non riescono a sopravvivere offrendo contratti vecchio stampo si concede una serie di possibilità contrattualistiche ad altissima «deregolamentazione». In questo modo le aziende sono più o meno contente, i sindacati pure. I giovani un po’ meno, ma pazienza. Gli resta comunque il sogno di entrare prima o poi a far parte dei lavoratori «veri».

Oppure possiamo dire a questi giovani che, viste le turbolenze economiche attuali e con aziende che aprono e chiudono nel giro di pochi mesi, sarà sempre più difficile avere un posto che duri tutta la vita. Che se continua così si ritroveranno in milioni a scannarsi per poche migliaia di posti che arriveranno quando saranno impoveriti e stremati. E possiamo quindi provare a rendere questo percorso meno logorante. Da un lato, cercando di stimolare le imprese ad assumere, allentando le incertezze più gravose (come quelle delle cause di lavoro per reintegro che durano anni), alleggerendo la burocrazia e provando a rilanciare un po’ di investimenti. Dall’altro lato creando per questi giovani lavoratori, col coinvolgimento di Stato e aziende, nuove reti di sicurezza che in caso di malattia, gravidanza o ricerca di nuovo lavoro, non li lascino soli con la promessa che «quando avranno il posto fisso sarà tutto diverso».

La prima strada è quella che abbiamo perseguito sino ad oggi. La seconda è quella che il governo Monti dice di voler intraprendere. Si può certamente discutere sui bei tempi che furono, e, più seriamente, sugli strumenti che verranno adottati e sul come implementarli. Ma non si può dire che cercare di riformare un mercato del lavoro e del welfare squilibrato come il nostro sia sbagliato. Perché l’obiettivo, almeno per come è stato presentato fino ad oggi da Monti e da Fornero, non è smantellare un sistema di tutele, ma ridisegnarle per fare in modo che milioni di persone che oggi hanno poco lavoro e zero protezioni, possano finalmente ritrovare un po’ di speranza. Non ci dimentichiamo che oggi, al di là dei due milioni e duecentoquarantamila disoccupati, più della metà dei lavoratori italiani non è protetta né dall’articolo 18 né, molto spesso, da forme di tutela assai più basilari: quattro milioni e centomila dipendenti di imprese con meno di 15 addetti, un milione e mezzo di collaboratori autonomi tipo cocopro, un milione e mezzo di interinali o con contratti a termine, mezzo milione di stagist, un milione di collaboratori domestici, e due milioni e mezzo di irregolari. Per non contare la marea di partite Iva che di fatto operano come lavoratori dipendenti. E’ chiaro che ridisegnare un sistema in questo senso chiama in causa tutti: le aziende - che non potranno più avere l’alibi di regole troppo rigide per andare a questuare sussidi allo Stato; i sindacati - che dovranno trovare un modo di fare lotta sindacale incentrato sulla persona, la sua formazione e crescita più che sul posto di lavoro; e infine lo Stato - che dovrà garantire formazione e servizi efficienti e vigilare sul funzionamento del mercato. Certamente questo ridisegno richiede estrema cura, per evitare gli errori e le distorsioni delle riforme passate. Ma proprio questa cura e questo concorso di forze sono necessarie per ridare a tante persone una serenità che un tempo veniva trovata da molti nel lavoro fisso ma che oggi ha bisogno di nuovi strumenti per essere raggiunta da tutti.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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C'è da dire anche che l'uni di Baronissi (dove intanto hanno messo Medicina e qui IMHO è uno scandalo) è stata una delle prime in Italia ad istituire un cdl in Informatica*...

comunque puoi dire al tuo prof che i soldi son finiti anche da noi. :(

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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Solo articolo della brillante Tinagli

Nuove regole per vivere senza il posto fisso - LASTAMPA.it

E questa è la frase "incriminata" di Monti

I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Del resto, diciamo la verità, che monotonia un posto fisso per tutta la vita. E’ più bello cambiare e accettare nuove sfide purché siano in condizioni accettabili. E questo vuol dire che bisogna tutelare un po’ meno chi oggi è ipertutelato e tutelare un po’ di più chi oggi è quasi schiavo nel mercato del lavoro o proprio non riesce a entrarci”.

Onestamente, come cazzo uno può sentirsi offeso?

E sono disgustato da come è stata manipolata la frase.....:pen:

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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Gimmo, noi dobbiamo lavorare 42 anni per la pensione.

42 anni.

Pensare di fare 42 anni sempre le stesse cose da dipendente, sempre gli stessi orari, senza obiettivi, senza prospettive di carriera, solo per tirare la pensione.....mi suicidio

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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