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Crisi economica 2011


TonyH

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Aggiungo solamente la considerazione che tutti i discorsi sono altamente inetlletuali, ma l´essere umano ha anche due, tre lati in piú: emozioni in primis - che quasi mai viene discussa dei nostri cari filosofi...

Cmq sia, ci sono tanti studi e tante ricerche e oramai si sá piú o meno come un stato dovrebbe funzionare, con una economia stabile e con una popolazione soddisfatta/ felisce/ tranquilla. solamente che i politici con hanno i co**ioni a realizzare ció che la scienza ha scoperto. Sagezza - a dir poco e senza emozionari troppo - é il contrario.

T!

Perfettamente d'accordo. Il piano emozionale, che poi è quello che determina le scelte immediate viene difficilmente preso in considerazione e quello è un grandissimo limite.

Esempio praticissimo, avevo letto una proposta di contratto che mi aveva affascinato: come benefit tra grandi aziende e dipendenti, si ipotizzava una forma di contributo per le spese di trasporto.

Immaginate un'architettura contrattuale dove la rete di imprese da un sostegno economico (non tassato: eroga un servizio.) concertato con l'ente pubblico cui spetta una razionalizzazione dell'esistente a livello tattico e una rimodulazione del trasporto a livello strategico e nel lungo periodo. Questo ha ricadute sull'immediato ma ha anche ricadute sul lungo periodo, perchè non dobbiamo mai dimenticarci che noi siamo di passaggio e dobbia lasciare il posto su cui viviamo possibilmente meglio di come l'abbiamo trovato.

L'effetto a breve è avere più tempo per vivere, buttare via un'ora in meno della propria giornata a stare in coda o ad aspettare coincidenze. Operazione difficilissima da coordinare, ma potenzialmente molto meno costosa di tante manovre fini a se stesse

Dimenticavo: naturalmente l'idea è stata schifata da tutti, fruitori in primis :mrgreen:

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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I più attivi nella discussione

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Il problema è anche che molte di queste conclusioni filosofiche sono, spesso inconsapevolmente, sia rispettate sia disattese.

Il cittadino in realtà già si priva di parte della sua libertà, e nel momento in cui essa incontra il limite di quella altrui (Kant), e nel momento in cui incontra il limite della legge (Hobbes), limiti che tra l'altro finiscono spesso per costituire due facce dello stesso parallelepipedo.

Però se al cittadino medio la metti in termini di "fa' del bene all'altro senza danneggiarlo", o di "cedi parte della tua autonomia allo Stato", quando lo si dice così senza mediazione, ti sputa in faccia. :)

Quel che dico è che principi del genere non devono essere auspicabili, perché già per fortuna esistono. Immaginate cosa succederebbe se ogni individuo, in condizioni di non-devianza, non rispettasse la libertà altrui e non si sottoponesse alla legge.

Tendono a diventare sempre più sfumati, questo è vero, ma perché l'organizzazione di contorno, successiva, non sta più in piedi. E la sfiducia nei principi va ricercata anche nella disillusione nei confronti del funzionamento complessivo della legislazione, dell'amministrazione, dei servizi: il servizio non mi funziona -> mi avvantaggio sull'altro per quanto posso.

Però per fortuna non siamo ancora nell'obbligo di dover ridiscutere da capo le basi del vivere civile... :lol:

Il problema è mantenere una velocità di pensiero che sia superiore alla velocità della macchina.

E NON VALE SOLO NEL RALLY!!! :§

Gli accenti? Usiamoli bene! Gli accenti in italiano

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vabbè, su questo non ci piove, il problema è che stiamo parlando di questi concetti a livello teorico, mentre a livello pratico le generazioni più giovani (una parte consistente, non tutte naturalmente) stanno prendendo una deriva sempre più individualista che potrebbe diventare pericolosa nel lungo periodo. La delusione per il funzionamento complessivo della macchina pubblica si sta purtroppo sostituendo all'insofferenza, cosa imho molto pericolosa

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Troppo semplice.Imponiamo per esempio il taglio delle mani al corruttore e al corrotto.Ma chi controlla l'operato dell'organo giudicante?Chi garantisce equità della pena in relazione al reato?

E siamo sicuri basti questo?

Da solo non basta, ma le leggi "cartacee" ed inapplicate ancor di meno ;)

Uhm...fa comodo additare il vicino come brutto sporco e cattivo.E noi siamo brutti sporchi e cattivi.E pure stronzi.Ma non è che il malcostume alberga solo qui(tangentopoli non è iniziata in puglia).E il mio problema è anche il tuo.Come il tuo è anche il mio.Se passiamo il tempo a tirarci la merda in faccia,penso motron che non risolveremo nulla.

Ho tirato in ballo la Puglia perchè è il primo esempio che mi è venuto in mente, non è questione di tirarci la merda io e te, è questione di essere sia io che te (e te per primo visto che sei sul posto) concordi sul fatto che vista la situazione sarebbe meglio arrivare ad una condanna per gli scandali sulla sanità che avviare procedimenti inutili verso S&P.

E non tiriamo in ballo sempre l'onore quando in Italia si localizzano i problemi, non è una gara a chi è meglio o peggio, almeno io non la vivo così ;)

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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- trasporto pubblico che funziona in maniera decente: se il pendolare guadagna tempo sui viaggi ne ha a disposizione per migliorare la qualità della sua vita. Non parlo di treni veloci o astronavi. Parlo di reti di trasporti furbi e interconnesse, su questo chiedere a Whil, mi potrebbe scrivere un'enciclopedia

Presente! Comincio? :mrgreen:

Dirò solo, per confermare il concetto, che il nostro Paese possiede comunque una rete infrastrutturale di base tutt'altro che disprezzabile, specie ferroviaria. Va però valorizzata con due investimenti:

- una vasta gamma di "piccole e medie opere" sui nodi, che risolverebbero certi colli di bottiglia allucinanti con spese di un paio di ordini di grandezza alle g.o.;

- insistere sulla progettazione e promozione del servizio, e qui si spazia da qualche milione per allestirli da zero a qualche centinaio di euro per stampare dei volantini informativi su quello che c'è già.

In generale, nel TP, con investimenti in coordinamento (= poche persone col cervello acceso + un foglio + una matita) puoi ottenere risultati stratosferici.

Soffriamo poi di meccanismi veramente perversi da parte della politica lasciata a briglia sciolta. Faccio un esempio locale: l'amministrazione della Regione in cui vivo persegue l'obiettivo di costruire "cose" più o meno grosse, tendenzialmente alla cieca, l'importante è "far muovere le mani" e "far vedere di avere fatto".

La cosa che mi urta è che le "cose fatte" poi non sono neanche granché valide! Se proprio la necessità inevitabile è di dare X ai cementatori ogni anno, ne avrei a mazzi di interventi per cui calare cemento e che però siano utili.

Il disinteresse da parte della gente è tale che si è passati dal "amministro i vostri soldi ma ci mangio qualcosa" a "spendo i vostri soldi, ci mangio, e neanche sto amministrando".

A volte penso all'Assessore di queste parti e mi chiedo seriamente "Tolta l'onestà, ma chi glielo fa fare di far bene le cose?". Che incentivo ha? Tanto, per schifo che faccia, viene comunque votato. Il coglione non è certo lui...

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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Complessivamente il sistema delle infrastrutture italiano non è malvagio, ma questo è il risultato della media di più estremi.

Ora, non so per quale motivo (e chi lo sa, tace) i soldi destinati ai trasporti del Sud siano spariti, però fatto sta che al meridione le condizioni dell'infrastruttura sono in gran parte pietose (Sicilia, Sardegna, Basilicata) con punte di concentrazione di linee e opportunità, ma gestite senza senno con frenesia (Campania).

E queste condizioni hanno accompagnato l'esperienza di (sotto)sviluppo economico del Sud fin dalla costituzione dell'Italia. Non è una buona prospettiva di risparmio e razionalizzazione quella in cui vanno sprecate le poche risorse che ci sono per pagare un trasporto costoso, macchinoso e lento, SIA perché male organizzato, SIA perché mal SUPPORTATO.

Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Molise, Basilicata, Umbria, Calabria hanno bisogno prima dell'infrastruttura, e poi del piano illuminante per farla funzionare.

Il problema è mantenere una velocità di pensiero che sia superiore alla velocità della macchina.

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NEIN! :§ Prima il piano, poi l'infrastruttura, mai il contrario!

Il modello si chiama Carta-Ferro-Cemento.

A monte di tutto vengono gli studi di domanda, che mi identificano bacini di utenza e domanda potenziale.

Poi:

- Carta: progettazione dell'orario, nella declinazione "quello che ho" e in quella "se potessi avere l'infrastruttura ideale"

- Ferro: interventi correttivi piccoli (uno scambio impegnabile a velocità più alta lì, una stazione di incrocio là, un saltino di montone qua...)

- Cemento: ho esaurito tutta la capacità, devo costruire qualcosa in più (secondo binario, linea nuova, linea AV...).

Ad ogni step cambia l'ordine di grandezza della spesa.

In Italia regolarmente si parte dal fondo. E non solo per interesse dei palazzinari, più spesso è l'inadeguatezza culturale degli amministratori, la quale riflette quella dei votanti.

Ogni volta la gente bercia perché "vogliamo le infrastrutture!". Poi gliele fai, e chiami qualcuno a stendere il "piano illuminante", il quale giustamente dice "E io che me ne faccio di 'sta roba?".

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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Sono decine di anni che in quelle zone non c'è né il piano né l'infrastruttura (e se c'è, fa ridere).

Con un'infrastruttura esistente (anche se non preceduta da un'adeguato piano di inserimento nel contesto, come dici) qualcosa puoi fare.

Senza nemmeno quella...

Chiaro che l'infrastruttura nasce da un suo concepimento dentro un sistema e non sul tavolo di un ferromodellista, ma data la situazione in molte regioni, il livello delle infrastrutture italiane non è "accettabile" perché è accettabile dappertutto. È buono/molto buono qui, modesto lì, carente di là, ecc.

E ribadisco che senza soldi (o se quelli vengono bruciati) puoi fare tutti i plastici e le cartografie che vuoi, ma non realizzi nulla.

Sarei pronto a scommettere che qualcuno in Sicilia, Sardegna, Molise e altrove, qualche idea brillante ce l'ha.

Il problema è mantenere una velocità di pensiero che sia superiore alla velocità della macchina.

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NEIN! :§ Prima il piano, poi l'infrastruttura, mai il contrario!

Il modello si chiama Carta-Ferro-Cemento.

A monte di tutto vengono gli studi di domanda, che mi identificano bacini di utenza e domanda potenziale.

Poi:

- Carta: progettazione dell'orario, nella declinazione "quello che ho" e in quella "se potessi avere l'infrastruttura ideale"

- Ferro: interventi correttivi piccoli (uno scambio impegnabile a velocità più alta lì, una stazione di incrocio là, un saltino di montone qua...)

- Cemento: ho esaurito tutta la capacità, devo costruire qualcosa in più (secondo binario, linea nuova, linea AV...).

Ad ogni step cambia l'ordine di grandezza della spesa.

In Italia regolarmente si parte dal fondo. E non solo per interesse dei palazzinari, più spesso è l'inadeguatezza culturale degli amministratori, la quale riflette quella dei votanti.

Ogni volta la gente bercia perché "vogliamo le infrastrutture!". Poi gliele fai, e chiami qualcuno a stendere il "piano illuminante", il quale giustamente dice "E io che me ne faccio di 'sta roba?".

M'hai fatto ricordare la stazione ferroviaria (senza binari...) di Matera.

Hai qualche ragguaglio che puoi spiattellarci?

Muoio dalla curiosità di sapere cosa sai/cosa ne pensi di quello'opera là ferma da... quanto? 20 anni e passa?

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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