Crisi economica 2011

[Ospite]

Le minori spese nel carburante liberano risorse magari per una serata al ristorante...che fa meglio allo spirito oltre che all'ambiente e all'economia.

Solo che è più facile fare sensazionalismo che razionalizzare...

[Giò]

Si molti pensano che siano solo gli operai, o gente poco qualificata a perdere

il posto invece ve lo assicuro, che lo stanno perdendo anche molti

decisamente qualificati, l'economia richiede meno posti di lavoro

perchè semplicemente c'è meno ricchezza che gira. Va benissimo il discorso

di ridurre le spese inutili, e della ridistribuzione della ricchezza, ma senza

un miglioramento del rendimento del sistema aumenta solo la povertà

Esempio giusto per far capire gli italiani non comprano più salmone affumicato

e fanno chiudere chi lo vende,però continuano a pagare un sacco di tasse

per pagare le tangenti che servono all'amministratore dell'ospedale a fare

la vita da nababbo.

[owluca]

si ma consumare meno benzina non lo ritengo un indicatore di miseria. il carburante per andare al lavoro si trova, taglio spese superflue e mi pago la benzina. e le tratte cittadine le copro a piedi o in bicicletta. meccanismo ampiamente diffuso in molti paesi ben più "Ricchi" di noi, vedi svizzera e germania.

ma infatti io non ho mai detto che sia un indicatore di povertà. un brusco calo dei consumi generalizzato è indice di recessione.

certamente ho una contrazione dei consumi con l'aumento della benzina come ce l'ho con l'aumento dell'IVA, non si discute... ma al di la del discorso meramente economico, imparare a vivere consumando meno è solo un bene in un ottica di lungo periodo (inquinamento e depauperamento di risorse non rinovabili in primis)

infatti se invece che spendere in benzina spendessi (meno) in biclette (come l'articolo che proprio io avevo riportato nel tema di mobilità)

o scegliessi solo la mercedes da 25k invece della audi da 37-38

o il tv da 32 invece che da 47

(tanto per dire che non c'è "bisogno " stracciarsi le vesti di arrivare a tirare in ballo il consumo equo e solidale)

la cosa sarebbe solo positiva,

il problema non è ri orientare in modo più ragionevole , consapevole, sostenibile i consumi

ma il non consumare affatto....che porta alla recessione: anche per il padrone del ristorante che ha molti meno avventori

avrà reddito dimezzato così come probabilmente il personale

[TonyH]

il problema non è ri orientare in modo più ragionevole , consapevole, sostenibile i consumi

ma il non consumare affatto....che porta alla recessione: anche per il padrone del ristorante che ha molti meno avventori

avrà reddito dimezzato così come probabilmente il personale

Motivo per il quale prima di gridare "al lupo al lupo, c'è grisi c'è grisi, moriremo tutti...." (che fa vendere copie ma utilità zero) sarebbe utile un analisi un po' approfondita sul tipo di riduzione dei consumi...

Perchè se ho trovato il modo (legale, ovviamente) di fare la stessa cosa, spendendo meno (esempio sciocco, vado a lavoro col mezzo pubblico o la bici anzichè con la macchina) non è cosa deprecabile. Anzi, ho aumentato l'efficienza del mio sistema familiare.

[Guest EC2277]

Motivo per il quale prima di gridare "al lupo al lupo, c'è grisi c'è grisi, moriremo tutti...." (che fa vendere copie ma utilità zero) sarebbe utile un analisi un po' approfondita sul tipo di riduzione dei consumi...

…

Svolgere un'analisi approfondita di un problema comporta l'uso del cervello e ciò è una fatica inaudibile sia per i giornalisti che per il popolino.

È molto più facile piangere, lasciarsi andare ed inveire contro chi dovrebbe cambiare le cose, ma nono fa nulla, che chiedersi come sia possibile affrontare i problemi e risolverli.

Infatti è già cominciato il processo (elettorale) al redditometro ed al telegiornale ho sentito dei servizi rassicuranti del tipo: «Di fatto il redditometro consentirà di punire solo chi ruba realmente al fisco, mentre i piccoli evasori possono pure stare tranquilli.»

[Cosimo]

La crisi economica c'è eccome, altro che.

Ci sono alcuni settori come il mio dove una marea di gente è rimasta a casa nel giro di due gironi. E sono tanti, anzi tantissimi.Roba da infarto. E non c'è nemmeno più il lalvoretto in nero che ti sistema temporaneamente. Finiti i soldi per troppa gente.

Un conto sono quelli che continuano a rompermi i coglioni sulla crisi e poi magari mi lavorano in comune o all'asl e di fatto non ne sono toccati, ma io ho tutti i giorni gente che viene a chiedermi se c'è del lavoro o se conosco qualcuno che ha bisogno. Io non so cosa rispondere.

Vero, i ristoranti come dice qualcuno sono sempre pieni, ma lo sono di una classe di persone che di fatto è solo sfiuorata dalla crisi, per vari motivi che non sto ad elencare.

[TonyH]

La crisi economica c'è eccome, altro che.

Feerrrrrrmoooooo lì. Non finire nel loop "eh, ma negate la crisi".

La crisi non si nega, c'è stata, c'è ancora e ne patiremo le conseguenze ancora per un po' (più o meno a lungo dipende da quando prendiamo coscienza che non passa da sola come il raffreddore...).

Dall'altra parte, non si può negare che ci siano alcuni segnali "dissonanti". O quanto meno strani, dal mio punto di vista.

Che prendono il pretesto della crisi per lamentarsi solo (e li hai ben individuati. Ce ne sono tanti anche nel privato o pensionati, sia chiaro....).

E questo - imho - complica solo le cose (come se già fossero semplici di suo....). Sia perchè continuano spesso a spendere male, camminando pericolosamente sull'orlo dell'insolvenza (e quindi della necessità poi di dargli aiuti...), sia perchè impediscono di avere una visione chiara di chi è che ha davvero bisogno...rendendo più difficile il loro aiuto.

[Autodelta85]

Vero, i ristoranti come dice qualcuno sono sempre pieni, ma lo sono di una classe di persone che di fatto è solo sfiuorata dalla crisi, per vari motivi che non sto ad elencare.

Più che classe di persone ritengo dipenda anche dal settore in cui uno opera e quindi quanto quel settore in crisi incide in % sul PIL di quella città/provincia.

Certo se moglie e marito erano nell'edile quella famiglia si passa qualche mese non bello (lo so visto che un mio amico é figlio di un ex-dirigente RDB e quando è saltata ha fatto un bel botto), ma tutto sommato settori come la meccanica strumentale, la robotica, l'alimentare vanno ancora bene...parlo di emilia e basso lombardia.

[Guest EC2277]

La crisi economica c'è eccome, altro che.

Ci sono alcuni settori come il mio dove una marea di gente è rimasta a casa nel giro di due gironi. E sono tanti, anzi tantissimi.Roba da infarto. E non c'è nemmeno più il lalvoretto in nero che ti sistema temporaneamente. Finiti i soldi per troppa gente.

Un conto sono quelli che continuano a rompermi i coglioni sulla crisi e poi magari mi lavorano in comune o all'asl e di fatto non ne sono toccati, ma io ho tutti i giorni gente che viene a chiedermi se c'è del lavoro o se conosco qualcuno che ha bisogno. Io non so cosa rispondere.

Vero, i ristoranti come dice qualcuno sono sempre pieni, ma lo sono di una classe di persone che di fatto è solo sfiuorata dalla crisi, per vari motivi che non sto ad elencare.

Concordo.

Purtroppo sarebbe stato necessario svolgere l'analisi approfondita della propria situazione finanziaria ed effettuare la razionalizzare delle spese di cui parlava TonyH, quando ancora la crisi non era scoppiata in tutta la sua drammaticità. Invece si è continuato a fare le cicale, quando non ci si è addirittura opposti a qualsiasi razionalizzazione della spesa pubblica ed ora non ci sono le ghiande per affrontare l'inverno; sia a livello di nazione che di singolo.

Poi è curioso il fatto che sia una "crisi a macchia di leopardo": ci sono settori crollati, portando alla fame i nuclei familiari che vivevano grazie ad essi, mentre altri settori godono di splendida salute.

Qui a Viareggio sono entrati in crisi la cantieristica ed il turismo balneare, ma le palestre prosperano…

Modificato 17 Gennaio 2013 da EC2277

[JackSEWing]

Penso che per molte famiglie non ci fosse spazio per serate al ristorante nè prima, nè ora.

Di certo, non ne liberi affatto se la tua diminuzione di carburante è dovuta al fatto che perdi il lavoro, o sei in cassa integrazione.

E di certo, questo non ha a che fare affatto con il sensazionalismo.

Provare per credere di fare una giornata di servizio alle mense popolari e vedere che tipo di persone li frequentano e che tipo di "cene fuori" possono permettersi.

la crisi c'è e non si discute. del resto lavoro io come lavora la mia ragazza come lavorano i miei amici e i genitori...non viviamo su marte.

impossibile non accorgersi che qualcosa non va

quello che dicevo io era un altra cosa. Il minor consumo di beni (che è diverso dal non consumare affatto) ovvero il risparmio del superfluo non è un indicatore di miseria ma di raziocinio e oserei dire anche di civiltà.

c'è voluta la crisi per inculcare un pò di sale in zucca alle persone? ben venga un pò di austerity allora

rendiamoci conto che per arrivare al non buttare la roba ancora buona, al non buttare via il cibo (che io considero un gesto di ignoranza assoluta) e al non usare la macchina per fare 500 mt c'è voluta la più grande crisi finanziaria della storia contemporanea