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Nonciclopedia in sciopero! Il motivo? La querela di Vasco Rossi...


J-Gian

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Beh, l'ultima mossa di Vasco è stata chiaramente una resa di fronte all'effetto streisand; è un po' tardi per mettere una pezza, ma meglio tardi che mai.

Sostanzialmente concordo con Loric su tutta la linea; la compressione del diritto alla privacy per i vip, specialmente per quelli molto discussi come Vasco, è un fatto inevitabile ma anche giusto: un vip di un certo calibro è molto ma molto più potente di un cittadino comune. Se Tizio diffama un vip, questi ha moltissime chances per difendersi e replicare anche al di fuori del tribunale, e se querela lo fa da una posizione di forza potendosi permettere un avvocato di alto rango, mentre se un vip diffama tizio, quest'ultimo si trova a decidere se querelarlo, e quindi affrontare con un avvocato d'ufficio o di basso rango l'avvocato di prima classe del vip che può diffamarlo ulteriormente visto il suo potere mediatico, oppure soprassedere per evitare grane peggiori.

La discussione sulla libertà della rete è interessante: personalmente sono contro qualsiasi paletto che non sia la legge "standard" (cioè non pensata apposta per il web) per il semplice fatto che i paletti sono nelle mani di chi detiene il potere e dunque ha tutto l'interesse a disinnescare la rete e la sua forza di controllo; visto l'oligopolio tv dovremmo tutti ringraziare la rete, malgrado gli abusi di alcuni internauti e la potenziale pericolosità dell'effetto streisand.

Nella faccenda Vasco-Nonciclopedia ritengo che Vasco e avvocati, oltre alla figura barbina, l'abbiano fatta fuori dal vaso. Una querela per diffamazione imho avrebbe avuto senso se un periodico o un sito NON satirico (es. Wikipedia, repubblica.it, ilgiornale.it) avesse insultato Vasco o gli avesse attribuito azioni vergognose mai commesse; ma qui stiamo parlando di boiate scritte su Nonciclopedia, un sito che fin dal nome ti dice chiaramente che i contenuti NON sono veritieri e che piazza in ogni pagina un link tipo "vuoi denunciarci?" al disclaimer dove spiegano chiaramente che i contenuti NON sono reali (in realtà a volte lo sono) ma frutto della fantasia degli autori.

Se una querela simile l'avesse sporta il papa l'avrei anche capita (non approvata: capita) visti i contenuti feroci della sua pagina, ma che l'abbia sporta Vasco Rossi, noto per 30 anni di carriera all'insegna della trasgressione, francamente fa pena. Per fortuna ha lasciato perdere, meglio così.

Modificato da V6 Busso

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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qui stiamo parlando di boiate scritte su Nonciclopedia, un sito che fin dal nome ti dice chiaramente che i contenuti NON sono veritieri e che piazza in ogni pagina un link tipo "vuoi denunciarci?" al disclaimer dove spiegano chiaramente che i contenuti NON sono reali (in realtà a volte lo sono) ma frutto della fantasia degli autori.

Concordo con l'intero post, ma vorrei approfondire questo aspetto perché secondo me ci si sta giocando un grosso equivoco sulla "sregolatezza" di chi scrive in rete. Più che un discorso di rete, più che avere o no senso dell'umorismo, è avere senso critico di cosa si sta leggendo.

In primis penso che si dovrebbe attivare, a favore del prorpio rapporto col mondo, un filtro personale che permetta di discernere a pelle un enunciato volutamente irreale ed illogico (vale a dire l'intero concetto di umorismo, da "Un uomo entra in un caffé. Splash!" ai Monty Phyton, passando per la Nonciclopedia e l'Ottavo Nano), da uno che invece vorrebbe essere preso sul serio (tutto il resto).

Fatta questa distinzione, mi preoccuperei seriamente solo del secondo, perché il primo è sostanzialmente innocuo: nel peggiore dei casi non è brillante e non fa ridere. Invece la stragrande maggioranza dei "discorsi seri" è piena di errori logici, fattuali, formali, grammaticali, insomma sono un sacco di cazzate, che però rischiano di diffondersi.

Detto questo, si pone il problema di come affrontare discorsi seri ma scorretti. La prima strada è prenderli per buoni, metabolizzarli e farli propri. La seconda è puntarcisi contro, che però funziona bene solo in un numero limitato di casi: il principio è che a discutere con un cretino corri il rischio che la gente non intenda la differenza, e che quindi il tuo sapere vada sprecato.

Io ho scelto la terza via, molto più efficace: evitare chi dice boiate e girarsi dalla parte opposta per esprimere altrove i concetti corretti, non per ignorare il problema ma per impegnarsi a controbilanciare l'effetto finale sul sistema. Un concetto espresso con un ragionamento logico (che richiede tempo e attenzione) sarà probabilmente meglio recepito, e ne sarà valsa la fatica; la stessa cosa detta in risposta ad una boiata corre il rischio di perdersi, per quanto corretta sia.

In rete si dicono molte cazzate? SI'. Mi infastidisce? SI'. Devo rispondere? NO, devi scrivere le cose giuste in un contesto più concreto.

C'è qualcosa di diverso rispetto alla vita reale? A me non sembra... infatti la gente sempre quella è, davanti o dietro un pc.

Se dovessi mettermi a rispondere a tutti i commenti di Youtube che trovo cretini, ci passerei la vita... invece nel mio piccolo ho i miei luoghi dove posso scrivere le stesse cose ma giustificarle meglio, e tutto questo è molto più produttivo ;)

Mi spiace ma non posso accettare che per qualcuno una boiata come Nonciclopedia possa avere la benché minima potenzialità di creare danni, e che la sua esistenza costituisca un problema :pz

Io di problemi ne vedo molti, e stanno quasi tutti fuori da ciò che viene scritto in internet.

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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Guest EC2277

Come volevasi dimostrare: il brutto, sporco e cattivo Vasco, a differenza di quanto asserito dai Paladini della Libertà d'Espressione, non chiedeva che venisse chiusa Nonciclopedia. Voleva che venisse modificata la pagina dedicatagli e solo se ciò non fosse stato fatto avrebbe chieso la chiusura della sola pagina dedicatagli. Poiché ciò non è stato fatto allora dopo 18 mesi gli avvocati di Vasco sono passati alle maniere forti e quelli di Nonciclopedia si sono messi a recitare la parte dei martiri.

Chissà, magari se anziché dire: «Non ci risponde percui noi non agiamo.», avessero chiesto ulteriori chiarimenti e se non avessero messo all'inizio di quasi ogni pagina del loro siti avvertimenti del tipo: «ATTENZIONE: questa pagina presenta dei contenuti offensivi. Se sei tra le persone che si sentono offese dillo a qualcun'altro poiché a noi non importa.», non avrebbero avuto tanta paura da chiudere tutto il sito.

Com'è che scriveva Manzoni?

«Ci sono casi in cui l'assediato sempra l'assediante e l'assediante sembra l'assediato.»

Mai chiesto maggior controllo, ma maggiore spirito critico.

Da quando esistono boiate come Facebook o Twitter si sono casualmente moltiplicati anche dei "paladini" (o martiri) della "libertà in rete" dietro cui celare i loro sporchi traffici.

Almeno fino a qualche anno fa "neutralità della rete" significava = lasciatemi scaricare tutti gli mp3 e i dvix che voglio in santa pace.Eh vabbeh :roll: ma oggi dietro alla fantomatica "libertà d'espressione" si sono celati brutti ceffi come Assange,Lulzsec,Anonymous,GeoHot...si lo so per alcuni di voi questi sono dei geni,dei paladini,dei martiri se non addirittura della divinità ma la realtà é che sono semplicemente delle persone abbastanza carismatiche da attirare un gregge e usarlo come "protezione" nel caso a loro succeda qualcosa e qualcosa gli succede se uno va in giro a tirare giù i siti di istituzioni private e pubbliche di mezzo mondo :roll: ah già è "libertà d'espressione" :roll:

Parer mio l'anarchia non è libertà, non voglio arrivare a citare Jefferson però la libertà di tutti va garantita in qualche modo, altrimenti anche nella vita reale assisteremmo a scene di anarchia selvaggia come capita nel Web e finchè tirano giù un sito mi interessa relativamente poco, ma se qualcuno mi danneggia l'auto o saccheggia la casa beh mi girerebbero le palle non poco e non basterebbe la scusa "ti ho mostrato dove sono le tue falle di sicurezza" scusa usata e abusata ogni qualvolta c'è stato un attacco informatico :roll: bello mio se entri in casa mia di certo non ti ringrazio, anzi prendo il mio coltello da sashimi da 30cm e voglio vedere come ti concio, altro che "le falle"

Sottoscrivo tutto e commento con una delle mie massime preferite: «Secondo alcuni i propri diritti finiscono dove cominciano quelli del prossimo, secondo altri i propri diritti iniziano dove finiscono quelli del prossimo.» ed anche la libertà d'espressione, essendo un diritto, ricade in questa massima.

Modificato da EC2277
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Come volevasi dimostrare: il brutto, sporco e cattivo Vasco, a differenza di quanto asserito dai Paladini della Libertà d'Espressione, non chiedeva che venisse chiusa Nonciclopedia. Voleva che venisse modificata la pagina dedicatagli e solo se ciò non fosse stato fatto avrebbe chieso la chiusura della sola pagina dedicatagli. Poiché ciò non è stato fatto allora dopo 18 mesi gli avvocati di Vasco sono passati alle maniere forti e quelli di Nonciclopedia si sono messi a recitare la parte dei martiri.

[...]

Come volevasi dimostrare l'Artista (chi?) ha pestato una cacca. Quando ha capito che stava facendo una figura meschina, ha fatto retromarcia. As simple as that.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Come volevasi dimostrare: il brutto, sporco e cattivo Vasco, a differenza di quanto asserito dai Paladini della Libertà d'Espressione, non chiedeva che venisse chiusa Nonciclopedia. Voleva che venisse modificata la pagina dedicatagli e solo se ciò non fosse stato fatto avrebbe chieso la chiusura della sola pagina dedicatagli. Poiché ciò non è stato fatto allora dopo 18 mesi gli avvocati di Vasco sono passati alle maniere forti e quelli di Nonciclopedia si sono messi a recitare la parte dei martiri.

Chissà, magari se anziché dire: «Non ci risponde percui noi non agiamo.», avessero chiesto ulteriori chiarimenti e se non avessero messo all'inizio di quasi ogni pagina del loro siti avvertimenti del tipo: «ATTENZIONE: questa pagina presenta dei contenuti offensivi. Se sei tra le persone che si sentono offese dillo a qualcun'altro poiché a noi non importa.», non avrebbero avuto tanta paura da chiudere tutto il sito.

Com'è che scriveva Manzoni?

«Ci sono casi in cui l'assediato sempra l'assediante e l'assediante sembra l'assediato.»

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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Guest EC2277
Secondo Nonciclopedia gli avvocati di Vasco non hanno mai risposto alle loro richieste di chiarimenti.

Modificato da EC2277
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Secondo gli avvocati di Vasco invece le cose sono andate diversamente; chi ha ragione?

Non lo so e non me ne frega, a me preme solo ribadire due cose: ritengo che Vasco Rossi abbia fatto una cretinata a chiedere di modificare quella pagina e ritengo che gli amministratori di Nonciclopedia hanno millantato il ruolo di Martiri della Libertà poiché faceva loro comodo.

E intanto Vasco (giustamente) la paga.

Come in ogni avvenimento importante che si rispetti, Hitler ha da dire la sua:

E io è mezzora buona che piango dal ridere :'D

"Fico, io ti rispondo che al buio tutti i gatti sembrano leopardi e che non bisogna mai comprare un gatto in un sacco. C'entrano qualcosa? Probabilmente no, esattamente come la tua metafora." [Loric]

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Guest EC2277
Concordo con l'intero post, ma vorrei approfondire questo aspetto perché secondo me ci si sta giocando un grosso equivoco sulla "sregolatezza" di chi scrive in rete. Più che un discorso di rete, più che avere o no senso dell'umorismo, è avere senso critico di cosa si sta leggendo.

In primis penso che si dovrebbe attivare, a favore del prorpio rapporto col mondo, un filtro personale che permetta di discernere a pelle un enunciato volutamente irreale ed illogico (vale a dire l'intero concetto di umorismo, da "Un uomo entra in un caffé. Splash!" ai Monty Phyton, passando per la Nonciclopedia e l'Ottavo Nano), da uno che invece vorrebbe essere preso sul serio (tutto il resto).

Fatta questa distinzione, mi preoccuperei seriamente solo del secondo, perché il primo è sostanzialmente innocuo: nel peggiore dei casi non è brillante e non fa ridere. Invece la stragrande maggioranza dei "discorsi seri" è piena di errori logici, fattuali, formali, grammaticali, insomma sono un sacco di cazzate, che però rischiano di diffondersi.

Detto questo, si pone il problema di come affrontare discorsi seri ma scorretti. La prima strada è prenderli per buoni, metabolizzarli e farli propri. La seconda è puntarcisi contro, che però funziona bene solo in un numero limitato di casi: il principio è che a discutere con un cretino corri il rischio che la gente non intenda la differenza, e che quindi il tuo sapere vada sprecato.

Io ho scelto la terza via, molto più efficace: evitare chi dice boiate e girarsi dalla parte opposta per esprimere altrove i concetti corretti, non per ignorare il problema ma per impegnarsi a controbilanciare l'effetto finale sul sistema. Un concetto espresso con un ragionamento logico (che richiede tempo e attenzione) sarà probabilmente meglio recepito, e ne sarà valsa la fatica; la stessa cosa detta in risposta ad una boiata corre il rischio di perdersi, per quanto corretta sia.

In rete si dicono molte cazzate? SI'. Mi infastidisce? SI'. Devo rispondere? NO, devi scrivere le cose giuste in un contesto più concreto.

C'è qualcosa di diverso rispetto alla vita reale? A me non sembra... infatti la gente sempre quella è, davanti o dietro un pc.

Se dovessi mettermi a rispondere a tutti i commenti di Youtube che trovo cretini, ci passerei la vita... invece nel mio piccolo ho i miei luoghi dove posso scrivere le stesse cose ma giustificarle meglio, e tutto questo è molto più produttivo ;)

Mi spiace ma non posso accettare che per qualcuno una boiata come Nonciclopedia possa avere la benché minima potenzialità di creare danni, e che la sua esistenza costituisca un problema :pz

Io di problemi ne vedo molti, e stanno quasi tutti fuori da ciò che viene scritto in internet.

Uno dei pochi interventi sensati che ho letto in questa discussione. :agree:

Voglio solo puntualizzare una cosa: alla domanda in neretto risponderei con un: «Dipende dal contesto in cui sono state scritte tali cose». Ad esempio la pagina di Nonciclopedia su Vasco Rossi, è il classico esempio di contenuto della rete alla quale non vale la pena di rispondere. Se invece qualcuno avesse usato la pagina di Wikipedia dedicata a Vasco per deriderlo allora, visto il tenore didattico che vuole darsi il sito, sarebbe stato opportuno farne correggere il contenuto.

Modificato da EC2277
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Secondo gli avvocati di Vasco invece le cose sono andate diversamente; chi ha ragione?

Non saprei, e comunque mi pare irrilevante.

Non lo so e non me ne frega, a me preme solo ribadire due cose: ritengo che Vasco Rossi abbia fatto una cretinata a chiedere di modificare quella pagina e ritengo che gli amministratori di Nonciclopedia hanno millantato il ruolo di Martiri della Libertà poiché faceva loro comodo.

Può anche darsi, ma continuo a ritenere che, al netto delle schermaglie e dell'eventuale vittimismo, abbia ragione Nonciclopedia e torto marcio Vasco.

La censura e/o la rettifica di default e senza commento è il sogno di chi vara la legge bavaglio: il movente è chiarissimo :muto:.

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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