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Wikipedia ci mette in guardia dal comma 29 de DDL Intercettazioni


J-Gian

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senza alcuna forma di identificazione certa del mittente ?

:pen:uhmm e' tornato "l'altro " ?:lol: e sta di nuovo insinuando che una richiesta del genere si puo' fare in modo ANONIMO ?:shock:

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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I più attivi nella discussione

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senza certezza di ricezione e' inutile inviare una comunicazione del genere (e la PEC e' obbligatoria solo per la PA ,

ma implementata ancora da pochi enti)

le procedure le ho pubblicate io, solo perche' tu che ti dichiari esperto non l'hai fatto;)

Non sono le ultime ? : MEGLIO ! proprio dalla selva di normative fin'ora indicate, appare evidente che uno che voglia redigere

una richiesta valida , ad esse conforme, dovra' probabilmente informarsi molto e magari rivolgersi ad un avvocato,

e anzi Tu mi confermi, uno con esperienza in tal senso.

ma sopratutto senza certezza del mittente si ritornerebbe alle denunce anonime "della serenissima"

e questo evidentemente non e' sostenibile: sono stati avanzati dubbi di costituzionalita' su 3/4 dei delle proposte deglli ultimi 10 anni , ma non su questa.

p.s. per la cronaca qui a torino, sara' che ci sono Guarinello e Caselli, ma per il permesso di posteggio chiedono molti piu' documenti e fanno molti piu' controlli :roll:

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7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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senza certezza di ricezione e' inutile inviare una comunicazione del genere (e la PEC e' obbligatoria solo per la PA ,

ma implementata ancora da pochi enti)

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Calma ragazzi, non scaldatevi che non è il caso ;) Anche perché altrimenti vi faccio rettificare tutto, compresi dischi e cilindri dell'auto... :§

Al momento pare che si siano accorti che c'è altro da fare, quindi tutto torna nuovamente in standby e potenzialmente modificabile ;)

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:pen:stai per caso sostenendo che se oggi un quotidiano riceve una lettera di rettifica firmata, la pubblica a nome del firmatario

senza verificare in alcun modo la reale identita' del mittente ? :shock:

per chiedere il permesso di posteggio si allega copia del libretto della tua auto, della tua carta di identita' etc..

qui invece basta la parola ?

comunque supponendo accertata l'identita' reale del mittente, a quel punto viene meno la presunta garanzia di anonimato di cui godrebbero gli utenti Internet ,

e quindi si tornerebbe alla situazione attuale: la lettura dei quotidiani dimostra che le smentite da parte dei politici sono a cadenza oraria:roll:,

ma le rettifiche decisamente saltuarie:

perche' se diffondo le notizie usando il mezzo di comunicazione Internet, dovrebbero invece esserci schiere di lettori pronte a chiedere la rettifica ?

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7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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perche' se diffondo le notizie usando il mezzo di comunicazione Internet, dovrebbero invece esserci schiere di lettori pronte a chiedere la rettifica ?
Voglia di rompere i maroni... Ogni 3x2 c'è gente che minaccia di denunciarti per cose che lì per lì non gli vanno a genio, figurati nel momento in cui possono chiedere di modificare senza fare giri attraverso avvocati o sentenze.

Giusto per darti l'idea di quanto rompono le scatole alcuni, è capitato diverse volte come forum di esser stati contattati da aziende, sotto minaccia di azioni legali, solamente perché il sistema SEO che abbiamo nel forum faceva puntare qui alcune ricerche poco gradite dall'azienda stessa.

Capita ad esempio che qualche utente estraneo ad AP s'informi su un determinato prodotto o azienda scrivendo in google "truffa prodotto x", per un qualsiasi motivo la ricerca si concludeva in AP in un topic per nulla attinente ed il sistema SEO aggiornava le chiavi di ricerca con la frase "truffa prodotto x". Mesi dopo l'azienda scrive la medesima cosa sul motore per ripulirsi la fama, e scopre che la frase punta anche in AP... E fa storie a noi. Per venire incontro ripuliamo in database (con enorme perdita di tempo), ma non basta: rompono le palle ancora perché la cache di google punta ancora da noi... Messaggi per spiegare a sti avvocati poco preparati che la cache non dipende da noi, ma dal motore esterno si aggiornerà in futuro. E nel frattempo stai con il cuore in gola sperando che non procedano legalmente... :roll:

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:pen:stai per caso sostenendo che se oggi un quotidiano riceve una lettera di rettifica firmata, la pubblica a nome del firmatario

senza verificare in alcun modo la reale identita' del mittente ? :shock:

E qual è il modo che suggerisci per verificare l'identità del mittente? L'analisi del DNA? Poi che facciano una telefonata può anche essere, ma è uno scrupolo, pur ragionevole, non contemplato dalla legge.

per chiedere il permesso di posteggio si allega copia del libretto della tua auto, della tua carta di identita' etc..

qui invece basta la parola ?

Trovami dove c'è scritto che occorrono particolari formalità o solennità per la richiesta di rettifica.

comunque supponendo accertata l'identita' reale del mittente, a quel punto viene meno la presunta garanzia di anonimato di cui godrebbero gli utenti Internet ,

Non esiste una garanzia di anonimato degli utenti di Internet, né rileva ai fini del nostro discorso.

Se scrivo una notizia su Marchionne, perché mai Marchionne dovrebbe chiedere (ed ottenere) una rettifica firmandosi col nickname "Pullover Ribelle" piuttosto che col suo vero nome? Che gli serve questa famosa garanzia di anonimato che peraltro non esiste né è prevista da alcuna norma?

e quindi si tornerebbe alla situazione attuale: la lettura dei quotidiani dimostra che le smentite da parte dei politici sono a cadenza oraria:roll:,

ma le rettifiche decisamente saltuarie:

Ed il motivo, secondo te, è che la richiesta di rettifica non garantisce l'anonimato? "Non è vero che trombo come un riccio", firmato "Il cavaliere mascherato" :roll:
perche' se diffondo le notizie usando il mezzo di comunicazione Internet, dovrebbero invece esserci schiere di lettori pronte a chiedere la rettifica ?
Perché ampliando questo istituto ad Internet, non solo ampli i soggetti destinatari dell'obbligo di rettifica, ma moltiplichi per un milione i soggetti che si possono trovare a poterla chiedere, soggetti che non sono così rilevanti da finire sui giornali, ma che possono essere citati e discussi in uno dei millemilamiliardi di siti Internet che popolano il Web.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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E qual è il modo che suggerisci per verificare l'identità del mittente? L'analisi del DNA? Poi che facciano una telefonata può anche essere, ma è uno scrupolo, pur ragionevole, non contemplato dalla legge.

io non suggerisco nulla. Pero' e' una dato di fatto che anche per una semplice comunicazione via posta oggi e' richiesto da tutti (pubblicii e privati )

di allegare almeno la copia della CARTA DI IDENTITA'.

(il principio e' che : non solo SAI i dati anagrafici ma HAI in tuo possesso il documento del richiedente e quindi sebbene non sicuro al 100%

dovresti proprio essere Tu. Prendo atto che oggi viene considerato sufficiente, almeno per attivita' "semplici")

Se poi tramite la missiva viene fatta una richiesta tale per cui il destinatario deve compiere una qualsivoglia azione, vengono richiesti molti altri documenti.

(che spesso sono gia' in loro possesso , ma questa e' un latra storia)

Trovami dove c'è scritto che occorrono particolari formalità o solennità per la richiesta di rettifica.

io lascio fare a Te ;)

pero' trattandosi di questioni che Tu mi dici hanno rilevanza legale e io ti dico coinvolgono milioni di lettori (vedi oltre) mi pare che qualche verifica

dovrebbe essere necessariamente fatta, almeno per non rischiare l'accusa di diffamazione per aver pubblicato una rettifica attribuendola ad una persona sbagliata.

per dirla tutta sarebbe invece veramente incredibile scoprire che in ItaGLIA dove i ciechi guidano, i morti prendono la pensione, le tasse non si pagano,

nessuno si fosse ancora approfittato di un meccanismo cosi' semplice.:shock:

quindi e comunque, quale che sia il meccanismo, di fatto non si puo' che concludere che nella realta' funziona abbastanza.:agree:

Se scrivo una notizia su Marchionne, perché mai Marchionne dovrebbe chiedere (ed ottenere) una rettifica firmandosi col nickname "Pullover Ribelle" piuttosto che col suo vero nome? Che gli serve questa famosa garanzia di anonimato che peraltro non esiste né è prevista da alcuna norma?

Ed il motivo, secondo te, è che la richiesta di rettifica non garantisce l'anonimato? "Non è vero che trombo come un riccio", firmato "Il cavaliere mascherato" :roll:

:pen: uhe' mi viene il dubbio che veramente non ci stiamo davvero capendo: per me il problema e' opposto:lol:

1. che qualcuno tenti di impersonare il cavaliere MASCARATO: forse e' successo al telefono?:lol: ma non mi risulta sia mai stata pubblicata un rettifica "falsa"

2. che qualcuno ne approfitti per scrivere cose a caso su un giornale ad ampi tiratura firmandosi "paolo rossi" (anche questo non mi risulta sia mai successo)

e tutto sommato visto che le copie totali giornaliere sono qualche milione, tutto sommato e' un campione statisticamente significativo

mentre le rettifiche che si leggono sono decisamente molto rare

Perché ampliando questo istituto ad Internet, non solo ampli i soggetti destinatari dell'obbligo di rettifica, ma moltiplichi per un milione i soggetti che si possono trovare a poterla chiedere, soggetti che non sono così rilevanti da finire sui giornali, ma che possono essere citati e discussi in uno dei millemilamiliardi di siti Internet che popolano il Web.

ma gli italiani sono sempre quelli (........salvo censimento) ;)

cioe' sicuramente la platea si allarga, ma il numero di rettifiche imho rimarrebbe basso, al massimo aumenterebbe in proporzione,

anche perche' :

quelli piu' motivati cioe' il personaggio pubblico o la azienda rimangono sempre gli stessi,

mentre molti utenti su internet notoriamente si ............"avvalgono" ampiamente dell'anonimato .

infine per quanto detto il "sito web" dovrebbe quanto meno aver registrato il suo dominio , cui corrisponde un indirizzo fisico per la sede legale,

e forse dovrebbe essere in italia, per essere oggetto di una missiva, valida per la legge italiana.

questo esclude taglia via gia' una consistente fetta di piccoli bloge siti che sono in hosting (spesso gratuito) presso qualche grosso provider (es. google)

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7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Nel corso di questa discussione non ho afferrato bene una cosa.

Quale sarebbe la ragione o il principio etico per cui un blogger debba essere più tutelato di un giornalista di testata giornalistica registrata?

Oppure, ribaltando il punto di vista, perchè un cinttadino qualunque non può accedere agli stessi strumenti per far pubblicare una rettifica sulle pagine di un blog rispetto ad un quotidiano cartaceo?

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Nel corso di questa discussione non ho afferrato bene una cosa.

Quale sarebbe la ragione o il principio etico per cui un blogger debba essere più tutelato di un giornalista di testata giornalistica registrata?è

Modificato da loric

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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