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Wikipedia ci mette in guardia dal comma 29 de DDL Intercettazioni


J-Gian

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Non è il blogger ad essere più tutelato del giornalista, è quest'ultimo che svolge un'attività professionale nell'ambito di una struttura organizzata di carattere imprenditoriale e quindi ha più mezzi (e diversi doveri).
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Risposta eccellente ma rimane un differente grado di tutela che non può essere giustificata con la professione.

Non parliamo di un medico alla cui professionalità si accompagnano maggiori doveri (non solo etici).

Un giornalista stringendo all'osso, scrive. Cosa che è in grado di fare qualunque persona alfabetizzata con i medesimi vincoli di non scrivere il falso.

Tutto il resto serve solo a giustificare l'esistenza dell'ordine dei giornalisti (che imho andrebbe abolito).

La professionalità in questo settore può incidere appena sulla qualità dello stile.

Il paragone col medico non regge. La legge italiana vieta a chi non sia medico di svolgere le attività tipiche della professione: eseguire diagnosi e prescrivere cure. Fare il medico NON è una libertà od un diritto fondamentale dell'uomo. Di converso scrivere ed esprimere le proprie idee lo è. In altre parole da una parte abbiamo un'attività che è consentita esclusivamente ad alcune categorie di persone (i medici), dall'altra un'attività che è consentita a tutti dalla Costituzione (la libera espressione del pensiero) ed i cui limiti operano solo in casi eccezionali.

Ribadendo quello che ho scritto sopra, credo che questo sia proprio un punto su cui riflettere.

Ci sono giornalisti che lavorano per testate registrate e commentano sui propri blog com maggior libertà.

Ma non solo.

Ci sono tanti, troppi spin doctor che ambiscono, anche pubblicamente, a fare informazione quando in realtà cercano di indirizzare l'opinione pubblica al meglio delle loro possibilità.

E lo fanno spregiudicatamente usando senza alcuna remora termini come ladro, assassino o mafioso.

Quanti di questi personaggi si curano di rettificare le informazioni errate?

La diffamazione resta diffamazione che avvenga per via cartacea o telematica, che sia commessa da pinco pallino o da un professionista.

Appunto, la diffamazione resta tale e viene punita anche se avviene su un blog. Peraltro la diffamazione su Internet e quella commessa a mezzo stampa sono per definizione entrambe aggravate e se io ti chiamo ladro o assassino, hai la medesima possibilità di agire nei miei confronti sia che io sia un giornalista che scrive su una testata, sia che io sia l'ultimo pirla fra i blogger.

In sostanza io non vedo come si possa sostenere che il blogger è più tutelato del giornalista. Al giornalista, proprio perché svolge quella professione, vengono attribuite garanzie e forme di protezione che il blogger non potrà mai avere, come la possibilità di opporre il segreto professionale a tutela delle fonti delle notizie.

Non mi pare che una rettifica sia una richiesta esagerata o equiparabile alla censura.

Se poi il problema sono le 48 ore o altri meccanismi è un altro discorso ma il principio, al momento, mi vede concorde.

La rettifica non deve necessariamente attenersi alla verità dei fatti ed il direttore di un giornale non potrà opporsi alla sua pubblicazione anche se sa per certo che essa contiene una descrizione non veritiera dei fatti. In più, se e quando entrerà in vigore 'sto DDL, al medesimo direttore (o ad un suo giornalista) sarà proibito commentarla. Non è un limite di poco conto.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Il paragone col medico non regge. La legge italiana vieta a chi non sia medico di svolgere le attività tipiche della professione: eseguire diagnosi e prescrivere cure. Fare il medico NON è una libertà od un diritto fondamentale dell'uomo. Di converso scrivere ed esprimere le proprie idee lo è. In altre parole da una parte abbiamo un'attività che è consentita esclusivamente ad alcune categorie di persone (i medici), dall'altra un'attività che è consentita a tutti dalla Costituzione (la libera espressione del pensiero) ed i cui limiti operano solo in casi eccezionali.
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Mi pare sia quello che sto dicendo.

No. Quello che tu stai dicendo è che tra un medico ed un signor Rossi qualsiasi c'è una grossa differenza in termini di competenze professionali, mentre fra un blogger ed un giornalista così non è. Sulla base di questo principio, tu ritieni che sia giustificato imporre più doveri ad un medico che ad un signor Rossi qualsiasi. Ragioni partendo da una prospettiva fallata. Per cominciare il Sig. Rossi non può prescrivere cure, ma il medico sì. Di conseguenza il medico parrebbe addirittura avere più diritti (è una provocazione, ma permettimela comunque).

E comunque qui si dovrebbe parlare di libertà di espressione, che sta su tutto un altro piano.

Nel caso del giornalista non c'è professionalità che lo differenzi dal blogger/cittadino.

Anche ammettendo che sia così dal punto di vista dei contenuti professionali (ormai la qualità all'interno della professione giornalistica sta precipitando), resta il fatto che il giornalista scrive per lavoro e perché è pagato per farlo. E questa è già una prima differenza. La seconda, piaccia o non piaccia, è che per mandare avanti un blog basta una persona e qualche ora libera da dedicare al sito. Per mandare avanti un giornale no, serve quella struttura organizzata imprenditorialmente di cui ti parlavo. Non puoi certo metterli sullo stesso piano, soprattutto non puoi imporre ad un blog gli stessi obblighi di un giornale perché i due non hanno la medesima capacità di assolverli.

La querela e la denuncia penale sono cose differenti dalla rettifica.

L'esigenza di chiederne una è la medesima a prescindere dal mezzo che ha diffuso la presunta diffamazione.

Altrimenti sarebbe inutile anche la normativa per la carta stampata.

No, assolutamente. Io posso chiedere la rettifica di una notizia che mi riguarda anche se questa non ha contenuti diffamatori. Nei confronti dei giornali, l'istituto della rettifica mi consente di chiedere la pubblicazione della mia verità (che può benissimo essere diversa rispetto alla verità oggettiva) in risposta ad una notizia che mi riguarda. E' un obbligo bello pesante.

Il blogger è più tutelato nell'aspetto di cui stiamo discutendo.

Qui non si parla di maggiori tutele del blogger rispetto alla testata giornalistica, ma di obblighi che sono sopportabili e perfino giusti in alcune realtà, ma non in altre. Parlo di realtà fra loro sostanzialmente differenti. I blog non sono stampa, i forum non sono stampa.
Delle altre tutele alla stampa se vuoi ne discutiamo.
Le cose vanno viste nel loro complesso, non puoi focalizzarti solo sulla rettifica e far finta che tutte le altre "tutele" (che servono affinché il giornalista possa fare il suo lavoro) non vi siano.

Per quanto riguarda la veridicità del contenuto della rettifica e la possibilità di opporsi alla publicazione mi pare che sia già così ora.

Esatto. Per i giornali. Per le TV e le radio invece è già diverso.

Ancora una volta non vedo perchè dovrebbe essere diverso per il web.

E perché dovrebbe essere uguale se è già diverso per radio e TV?
Per quanto riguarda il commento, come ho già scritto, imho non credo che quella parte infici la possibilità di pubblicare una replica ma sia volta a far si che la rettifica sia pubblicata tale e quale a come richiesta.
No. Già oggi la rettifica deve essere pubblicata così come uscita dalla penna del rettificante.

Quello che si vuole impedire è che il giornalista, al termine della rettifica, aggiunga le classiche 3 righe in cui riafferma la veridicità dell'articolo da lui scritto e a cui la rettifica si riferisce.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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No. Quello che tu stai dicendo è che tra un medico ed un signor Rossi qualsiasi c'è una grossa differenza in termini di competenze professionali, mentre fra un blogger ed un giornalista così non è. Sulla base di questo principio, tu ritieni che sia giustificato imporre più doveri ad un medico che ad un signor Rossi qualsiasi. Ragioni partendo da una prospettiva fallata. Per cominciare il Sig. Rossi non può prescrivere cure, ma il medico sì. Di conseguenza il medico parrebbe addirittura avere più diritti (è una provocazione, ma permettimela comunque).

E comunque qui si dovrebbe parlare di libertà di espressione, che sta su tutto un altro piano.

Mi pare tutto parte dello stesso discorso.

Il signor Rossi non può prescrivere cure poichè per fare il medico occorre una precisa professionalità e formazione.

Anche ammettendo che sia così dal punto di vista dei contenuti professionali (ormai la qualità all'interno della professione giornalistica sta precipitando), resta il fatto che il giornalista scrive per lavoro e perché è pagato per farlo. E questa è già una prima differenza.

Una differenza del tutto irrilevante

La seconda, piaccia o non piaccia, è che per mandare avanti un blog basta una persona e qualche ora libera da dedicare al sito. Per mandare avanti un giornale no, serve quella struttura organizzata imprenditorialmente di cui ti parlavo. Non puoi certo metterli sullo stesso piano, soprattutto non puoi imporre ad un blog gli stessi obblighi di un giornale perché i due non hanno la medesima capacità di assolverli.

E non hanno nemmeno la stessa "capacità produttiva".

Dunque gli oneri (rettifiche comprese) del blogger saranno proporzionali ai suoi sforzi.

Del resto i contenuto del blog li sceglie il blogger.

No, assolutamente. Io posso chiedere la rettifica di una notizia che mi riguarda anche se questa non ha contenuti diffamatori. Nei confronti dei giornali, l'istituto della rettifica mi consente di chiedere la pubblicazione della mia verità (che può benissimo essere diversa rispetto alla verità oggettiva) in risposta ad una notizia che mi riguarda. E' un obbligo bello pesante.

Va bene, ho scritto presunta diffamazione ma diciamo pure contenuti lesivi della dignità o contrari alla verità secondo il richiedente la rettifica.

Qui non si parla di maggiori tutele del blogger rispetto alla testata giornalistica, ma di obblighi che sono sopportabili e perfino giusti in alcune realtà, ma non in altre. Parlo di realtà fra loro sostanzialmente differenti. I blog non sono stampa, i forum non sono stampa.

Allora vorrei che tu fossi chiaro se secondo te a non essere appropriato è il principio che anche il blogger debba rettificare o il peso che l'obbligo può comportargli.

Perchè se è il secondo, si può sempre trovare una via meno opprimente ma che mantenga il principio.

Il che però vuol dire discutere una modifica possibilmente migliorativa anzichè levare gli scudi contro la censura.

Le cose vanno viste nel loro complesso, non puoi focalizzarti solo sulla rettifica e far finta che tutte le altre "tutele" (che servono affinché il giornalista possa fare il suo lavoro) non vi siano.

Le altre tutele mi pare c'entrino poco o nulla col discorso in essere.

O mi vuoi forse dire che estendendo ai blogger la normativa citata da te, circa la riservatezza delle fonti, non avresti più obiezioni al DDL?

Esatto. Per i giornali. Per le TV e le radio invece è già diverso.

E perché dovrebbe essere uguale se è già diverso per radio e TV?

Francamente io non vedo tutta questa diversità.

La norma per la stampa dice:

<<atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità>>.

Per cui la ritieni soggettiva.

Mantre la norma TV dice:

<<Chiunque si ritenga leso nei suoi interessi morali o materiali da trasmissioni contrarie a verità>>

Il parametro oggettivo deriverebbe dalla parte evidenziata ma "chiunque si ritenga" mi pare un discreto fattore di soggettività.

Ad ogni modo, assumiamo che vi sia questa differenza.

Se ai blogger fosse estesa la norma TV saresti soddisfatto?

No. Già oggi la rettifica deve essere pubblicata così come uscita dalla penna del rettificante.

Quello che si vuole impedire è che il giornalista, al termine della rettifica, aggiunga le classiche 3 righe in cui riafferma la veridicità dell'articolo da lui scritto e a cui la rettifica si riferisce.

No a questo, no a quello.

Mai un dubbio?

Dopotutto la legge non è esattamente una scienza esatta.

Se non erro, oggi si dice solo che le rettifiche o dichiarazioni devono fare riferimento allo scritto che le ha determinate e devono essere pubblicate nella loro interezza.

Il che non impedisce a taluni di commentare pezzo per pezzo (un po' come facciamo noi).

Il testo della rettifica c'è tutto ma è, diciamo, diluito.

Anche fosse come dici tu e, cioè, che non si possono mettere le tre righe di commento alla fine, si può sempre affiancare all'articolo o al post un altro articolo con le proprie ragioni.

Non vedo dove sia il dramma.

Una volta che si concede la rettifica, che la rettifica abbia il suo spazio mi sembra ragionevole.

Se il problema è il commento, tolta quella mezza riga dal DDL, saresti soddisfatto?

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Mi pare tutto parte dello stesso discorso.

Il signor Rossi non può prescrivere cure poichè per fare il medico occorre una precisa professionalità e formazione.

Modificato da loric

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Sì, ma come già detto il paragone non mi pare calzante. Da una parte abbiamo un'attività riservata a soggetti in possesso di determinate requisiti, dall'altra parte (mi riferisco all'espressione del pensiero), una libertà riconosciuta a tutti che può trovare limiti soltanto per rigorose necessità derivanti dal bilanciamento di diritti costituzionalmente rilevanti.
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Peraltro credo che si tratti di formalità (mi riferisco all'autentica di firma) superata dal DPR 445/2000, ma non ho voglia di verificare perché, in tutta franchezza, mi sono un po' rotto di stare dietro alle tue cazzatine che servono a coprire le tue arrampicate sugli specchi.

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Che non sia calzante è la tua opinione, peraltro argomentata, come lo è la mia.

Calza eccome l'esempio di come da una determinata professionalità derivino ulteriori responsabilità e obblighi.

Mentre, come ribadisci anche tu, l'esercizio dello scrivere non è lo stesso.

Modificato da loric

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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