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Addio a Ritchie


nucarote

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Dennis Ritchie, padre del linguaggio di programmazione C e tra le figure cardine, insieme a Ken Thompson, dello sviluppo di Unix, è spirato all'età di 70 anni. Un altro pezzo da novanta del panorama informatico ci ha lasciato, dopo una lunga malattia.

Noi lo piangiamo, come abbiamo fatto con Steve Jobs. Due persone diversissime, ma accomunate da un sogno che hanno trasformato in realtà. Il loro impatto può essere valutato in modi differenti a seconda di come la si pensi, ma per conto nostro rimangono due figure a cui dobbiamo tanto.

Le parole "C" e "Unix" dicono tutto del Ritchie informatico e genio assoluto. Entrato nei Bell Labs nel 1967, Dennis ha inventato il linguaggio di programmazione B, fino ad arrivare al sistema operativo Unix, scritto in linguaggio macchina, nel 1971.

Nel 1973 Ritchie e Thompson hanno riscritto Unix in linguaggio C, pubblicando il kernel lo stesso anno. Un lavoro per cui tutti dobbiamo ringraziarlo, soprattutto perché è stato fondamentale per lo sviluppo di altre innovazioni come Linux e BSD. Ritchie ha inoltre gettato le basi per C++ e Java.

Un genio moderno che ha lavorato nell'ombra. Forse nel nostro paese in pochi lo conoscevano, ma il suo valore è stato riconosciuto in patria nel 1983, quando lui e Ken Thompson hanno ricevuto il Premio Turing. Nel 1998 è stato addirittura premiato con una medaglia dall'allora presidente Bill Clinton.

Davanti a una persona così, giù il cappello e un minuto di silenzio. Ciao Dennis.

Addio Dennis Ritchie, padre di Unix e del linguaggio C - Tom's Hardware

Il tuo genio rimarrà ancora a lungo in ogni aggeggio elettronico del globo terracqueo.

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se pensiamo alle implicazion che ha il linguaggio C e unix nella vita

di ognuno di noi si può qusi certamente dire che ha cambiato molto

di più lui la vita di tutti noi che non il melafonino o il melawalkman

tenete conto che linux e di conseguenza android discendono da linux

Modificato da Giò
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Ammetto che fino a quando non ho letto la notizia su G+ non sapevo chi fosse.

Effettivamente mi sa che è lui il vero genio, da quel che leggo il suo lavoro per le basi dell'informatica penso sia secondo solo a quello di Turing, anche se, se non ricordo male, il suo lavoro era più astratto.

Di questo personaggio però non ha parlato nessuno.

 

Guido ergo sum!

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Qualche settimana fa se n'è andato anche un altro importante personaggio, Wilson Greatbatch, ovvero colui che inventò il pacemaker sottocutaneo e tante altre cose degne di rilevanza in ambito scientifico.

[...] Mr. Greatbatch patented more than 325 inventions, notably a long-life lithium battery used in a wide range of medical implants. He created tools used in AIDS research and a solar-powered canoe, which he took on a 160-mile voyage on the Finger Lakes in New York to celebrate his 72nd birthday.

In later years, he invested time and money in developing fuels from plants and supporting work at the University of Wisconsin in Madison on helium-based fusion reaction for power generation.

He also visited with thousands of schoolchildren to talk about invention, and when his eyesight became too poor for him to read in 2006, he continued to review papers by graduate engineering students on topics that interested him by having his secretary read them aloud.

“I’m beginning to think I may not change the world, but I’m still trying,” Mr. Greatbatch said in a telephone interview in 2007. [...]

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E' anche spesso stato un personaggio schivo ;)

Proprio qui casca l'asino: ci sono persone che inventano il pacemaker, il linguaggio C, la risonanza magnetica, l'iniezione common-rail… Tutte invenzioni o scoperte che cambiano realmente la vita delle persone, ma gli scopritori o gli inventori vengono dimenticati.

Altri invece (in genere sono attori, cantanti, sportivi) assurgono al rango di miti e quando muoiono lasciano un vuoto.

Non c'è razionalità in ciò, non c'è nessuna valutazione sulla reale importanza del defunto e sul suo contributo allo sviluppo dell'umanità. C'è solo una reazione emotiva che è tanto più forte, quanto più il defunto ha saputo avere forte un impatto emotivo sulle persone che lo hanno sentito nominare. Nessuno ha mai sentito nominare Ritchie, nessuno ha mai sentito nominare Greatbatch (non viene nominato persino nella pagina di Wikipedia dedicata al pacemaker), ma tutti hanno sentito parlare di Jobs poiché, con il suo atteggiamento istrionico ha saputo travalicare il ruolo di dirigente d'azienda per assurgere (meritatamente o meno) a quello di modello, di guida spirituale ed il famoso discorso di Strafford è al contempo un suggello di ciò e mostra come vi sia riuscito.

È giusto od è sbagliato tutto ciò?

Non lo so e non m'interessa. Io preferisco parafrasare una frase di Enzo Ferrari: «Se l'anima esiste essa rimarrà per sempre viva nelle mie opere.» e pertanto sarà il tempo a dirci quale è stata l'importanza dell'operato di ognuno; Jobs, Ritchie e Greatbatch compresi.

A mio parere il semplice utilizzo dell'invenzione è già un modo per venerare la memoria dell'autore (anche quando esso viene dimenticato) e più questa invenzione resterà nell'uso comune senza essere sostituita, più sarà grande l'impatto che il defunto avrà avuto sulla società umana.

Per fare un esempio nessuno sa chi è stato l'inventore del bisturi, mentre il walkman è stato ideato da Akio Morita, Masaru Ibuka e Kozo Ohsone; secondo voi quale delle due invenzioni ha avuto il maggior impatto sulla vita umana?

Modificato da EC2277
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Ridicolo i lCorreire della Sera che su internet scrive.

Dennis Ritchie se n’è andato 6 giorni fa (ma la notizia si è diffusa in rete ieri). Senza grande clamore, se non fra gli addetti ai lavori. Il che è comprensibile. Non era un venditore e i suoi gadget non sono entrati nelle case di miliardi di persone. Non guidava aziende quotate al Nasdaq. Né faceva keynote ammaliando le folle.

Ma senza di lui non esisterebbero Linux, né Mac Os X. E neppure Windows. E parecchia altra roba. Di fatto Ritchie, una delle colonne dei Bell Labs, ha inventato – con altri – l’informatica moderna. Tra i “figli” di Ritchie c’è Unix, il primo sistema operativo che ha conquistato l’ambiente professionale (server, super-computer). Grazie Unix è nato Linux. E più tardi anche Mac Os X.

L’altra creazione di Ritchie è il linguaggio di programmazione C. Il cosiddetto K&R (il titolo italiano è Il linguaggio C) dai nomi degli autori (Brian) Kernighan e (Dennis) Ritchie, è tuttora uno dei testi fondamentali per impadronirsi della materia. Una gran bella fetta del kernel (il “nocciolo”) di Windows NT e delle sue evoluzioni come Xp e Seven, è stata scritta proprio in C. Il C ha figliato altri diffusissimi linguaggi come il C++ e Objective-C, che tanta importanza ha per le app di iOs. Insomma, senza Ritchie forse non giochereste neanche a Angry Birds. Pensateci mentre tirate giù quei maledetti porcelli.

 

花は桜木人は武士

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