Marchionne: Fabbrica Italia una dichiarazione d'intenti

[Ospite]

Certo non investi, in sviluppo, in prodotto, in promozione, paghi i fornitori a 365gg...tutto fa brodo a far apparire i conti in ordine i dati di vendita per concessionaria;)....però poi prima o poi dovrai far qualcosa anche per lo sviluppo, il Canadese critica tanto il governo italiano (giustamente) poi nel suo piccolo tratta fiat in Italia nello stesso modo "tipicamente italiano" in cui viene governata l'Italia, però ripeto ormai l'italia è secondaria anzi una palla al piede meglio far poche vendite qui.

Senza contare gli aiuti pubblici concessi a Fiat.

Quei 350 milioni di aiuti pubblici a Marchionne | Giorgio Meletti | Il Fatto Quotidiano

Marchionne ha sino ad ora grattato tutto il grattabile ed ora siamo senza idee. Non ci sono modelli, quei pochi previsti vengono fatti slittare a babbo morto, non si investe in ricerca e sviluppo e via discorrendo.

Sarà vero come dice Regazzoni che non conta solo vendere macchine ma sino ad ora Fiat ha tirato a campare. è altrettanto vero che la Mission di un car-maker non è tagliare stabilimenti e mandare gente a casa come sino ad ora ha fatto Marchionne, quello è il lavoro di un curatore fallimentare, ma nel produrre belle auto che la gente possibilmente compri. Fiat Auto non lo fa da secoli e non continuando a farlo è destinata a sparire. il resto è solo accademia.

[Regazzoni]

la Mission di un car-maker non è tagliare stabilimenti e mandare gente a casa come sino ad ora ha fatto Marchionne,

Lo stanno facendo tutti i gruppi automobilistici negli ultimi anni.

Ma siccome il gioco del "bastona Marchionne" piace troppo, facciamo finta che il resto del mondo non esista.

[TonyH]

...CUT...

Aggiungo che per il 2012 TUTTE le maggiori società quotate si aspettano una diminuzione degli utili, se non un azzeramento.

Ma ovviamente, è colpa di Marchionne che non sa fare le auto

EDIT: a proposito di licenziamenti

La banca franco-belga Dexia ha annunciato ieri la decisione di licenziare 665 dipendenti, nell’ambito di un piano di riduzione delle spese da complessivi 600 milioni di euro avviato nel 2008 e che terminerà nel 2011. Nel gennaio e nel settembre del 2009 l’istituto aveva già tagliato la propria forza lavoro di circa 1.500 posti, contenendo in tal modo i costi per 360 milioni.

A subire le perdite maggiori saranno i dipendenti impiegati in Belgio, con 385 posti soppressi, mentre nel Lussemburgo saranno cancellati dai libri paga 140 lavoratori. Settanta abbandoneranno i propri posti in Francia e altrettanti, infine, negli altri Paesi in cui la banca è presente. La manovra dovrebbe garantire un risparmio, congiuntamente ad una stretta su alcune altre voci (viaggi di lavoro, consulenze esterne, spese informatiche), pari a circa 160 milioni.

I dirigenti di Dexia hanno reso pubblica la nuova emorragia occupazionale attraverso un comunicato nel quale hanno specificato di voler tentare di limitare l’impatto della decisione attraverso uno scaglionamento nel tempo dei licenziamenti. «Ciò tuttavia significherà che dovremo prepararci ad un periodo di grande mobilità all’interno del gruppo», ha specificato il presidente Pierre Mariani. «La nostra solvibilità rimane estremamente solida: la situazione complessiva non ha più nulla a che vedere con quella dell’autunno del 2008», ha concluso il dirigente.

http://www.valori.it/finanza/articolo.php?id=2708

Banche, 60mila licenziamenti estivi

anche Ubs taglia 3.500 posti

Il sistema credito in difficoltà con i conti riduce drasticamente la spesa per il personale. In testa Bank of America con 10mila dipendenti "espulsi" (e 750 filiali chiuse negli Usa), ma alla somma finale partecipano i 50 maggiori istituti di credito del mondo

La sede della Ubs a Zurigo cROMA - La banca svizzera Ubs taglierà 3.500 posti di lavoro nell'ambito del programma di riduzione dei costi pari a 2 miliardi di franchi svizzeri annunciato alla fine di luglio. I tagli, secondo quanto riferisce un comunicato, avverranno attraverso uscite naturali, ma anche con licenziamenti. Ubs è l'ultima grande banca, in ordine di tempo, a ridurre drasticamente il personale davanti alle difficoltà del mercato. Nel complesso, il sistema credito quest'estate ha annunciato tagli per 60mila dipendenti.

In Ubs, spiega la nota, circa il 45 per cento della riduzione del personale avverrà nell'investment bank, il 35% nella divisione di gestione dei patrimoni e nel reparto bancario svizzero, il 10% nell'asset management globale e il 10% nell'unità di gestione dei patrimoni nel continente americano. Nel secondo trimestre l'istituto aveva registrato un calo dell'utile netto e aveva rivisto al ribasso gli obiettivi di crescita.

In Svizzera a luglio era stata Credit Suisse ad annunciare un taglio di 2mila posti a livello mondiale. Con la decisione di Ubs, secondo i calcoli dell'agenzia Bloomberg, salgono dunque a quasi 60mila i posti di lavoro tagliati nelle prime 50 banche del mondo fino alla prima settimana di agosto; secondo un'elaborazione Bloomberg, si tratta dell'intervento più pesante dalla crisi del 2008.

Nell'estate nera dei bancari svetta Bank of America che di fronte al crollo del 47% della sua capitalizzazione di borsa potrebbe arrivare a sopprimere 10.000 posti in totale dopo i 3.500

già annunciati. Dopo aver ridotto i suoi effettivi fra i 30.000 e i 35.000 in tre anni in seguito all'acquisizione di Merill Lynch, Bofa prevede di ridurre di altri 10.000 posti i suoi dipendenti nel quadro di una ristrutturazione battezzata "Project New Bac".

Il progetto, ha annunciato l'amministratore delegato Brian Moynihar, deve frenare l'emorragia della suo braccio immobiliare. La prima tranche di 3.500 tagli riguarderà le attività di banca d'investimento e di mediazione, ma le attività di sportello, che occupano 70.000 addetti, e le operazioni immobiliari non saranno risparmiate. Nei prossimi anni il gruppo prevede di chiudere 750 agenzie sulle 5.700 della sua rete nazionale. Alla fine della ristrutturazione Bofa dovrebbe comunque restare il gruppo bancario con più dipendenti degli Stati Uniti con 287.000 impiegati alla fine del 2010, davanti a Citigroup (260.000 impiegati) e JpMorgan Chase (250.000).

http://www.repubblica.it/economia/2011/08/23/news/banche_60mila_licenziamenti-20775792/

E parliamo di banche tedesche (Dexia), svizzere (UBS), americane (BofA). Un settore oltretutto molto meno ciclico come quello bancario.

Modificato 26 Ottobre 2011 da TonyH

[loric]

Senza contare gli aiuti pubblici concessi a Fiat.

Quei 350 milioni di aiuti pubblici a Marchionne | Giorgio Meletti | Il Fatto Quotidiano

Marchionne ha sino ad ora grattato tutto il grattabile ed ora siamo senza idee. Non ci sono modelli, quei pochi previsti vengono fatti slittare a babbo morto, non si investe in ricerca e sviluppo e via discorrendo.

Bisogna vedere di che finanziamenti stiamo parlando.

Molto spesso leggo che FIAT usufruisce di aiuti di Stato ogni qualvolta pone i lavoratori in Cassa Integrazione.

Da un punto di vista tecnico non è così.

Si tratta di fondi a sostegno del reddito dei lavoratori. I soldi vanno ai dipendenti.

Uno però potrebbe obiettare: se non ci fosse la CIG(s), FIAT sarebbe comunque costretta a retribuire (di tasca propria) le maestranze anche nei periodi di mancanza di lavoro. Si tratta di un'obiezione infondata: la sospensione dei rapporti di lavoro per mancanza di lavoro comporta anche la sospensione dell'obbligo retributivo da parte dell'azienda, per cui senza CIG quelle persone starebbero a casa senza percepire alcun reddito.

Sarebbe pertanto interessante capire meglio (rispetto a quanto riportato nell'articolo da te quotato) di quali fondi stiamo parlando.

Se fosse come dici tu, effettivamente il giudizio su Marchionne non potrebbe certo essere positivo.

[TonyH]

, non si investe in ricerca e sviluppo e via discorrendo.

Che Fiat non faccia ricerca è una belinata bella e buona Multi-air e Multijet cosa sono? Gli studi sul metano?

Il fatto che a ogni salone non facciano una show-car per dire "ehi, noi facciamo ricerca, te ne sei accorto?" non significa che non se ne faccia. Farsi un giro al CRF per conferma....

[Stefano73]

Lo stanno facendo tutti i gruppi automobilistici negli ultimi anni.

Ma siccome il gioco del "bastona Marchionne" piace troppo, facciamo finta che il resto del mondo non esista.

[Autodelta85]

è altrettanto vero che la Mission di un car-maker non è tagliare stabilimenti e mandare gente a casa come sino ad ora ha fatto Marchionne, quello è il lavoro di un curatore fallimentare, ma nel produrre belle auto che la gente possibilmente compri.

[lupin3rd]

Aggiungo che per il 2012 TUTTE le maggiori società quotate si aspettano una diminuzione degli utili, se non un azzeramento.

Ma ovviamente, è colpa di Marchionne che non sa fare le auto

EDIT: a proposito di licenziamenti

Dexia, in arrivo altri 665 licenziamenti - Finanza - Valori.it

Banche, 60mila licenziamenti estivi

anche Ubs taglia 3.500 posti

Banche, 60mila licenziamenti estivi anche Ubs taglia 3.500 posti - Repubblica.it

E parliamo di banche tedesche (Dexia), svizzere (UBS), americane (BofA). Un settore oltretutto molto meno ciclico come quello bancario.

[stev66]

Sul finanziamento, vedi nota di loric.

O vogliamo parlare dei dobloni dati da Angelina a GM per Ople, o dei marenghi dati da Nicolino al leone alsaziano.

Il liberismo è una bella cosa, ma vale solo se le regole sono uguali per tutti...

Detto questo, ribadisco che Sergio, proprio in ossequio alle regole liberistiche economiche , dall'italia a mio parere se ne vuole andare o quasi.

O meglio: mantenere ala massimo tre poli produttivi ( Melfi, Pomigliano e cassino ) facilmente saturabili per le generaliste , ed uno ( Grugliasco ? ) per le specialties, in cui il costo del lavoro è una variabile secondaria.

Mi fa paura invece, che non abbia paura di perdere il mercato.

[Guest EC2277]

Bisogna vedere di che finanziamenti stiamo parlando.

…

Modificato 26 Ottobre 2011 da EC2277