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Marchionne: Fabbrica Italia una dichiarazione d'intenti


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Tony però non vale sempre il mal comune mezzo gaudio ; inoltre un conto sono le banche piene di titoli di debito greco più derivati che non valgono più una mazza un conto è un'industria di auto; nei BRIC et similia i krukki ne fanno di utili.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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I più attivi nella discussione

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Gli aiuti erogati prt la FIAT sono un vecchio cavallo di battaglia de Il Fatto Quotidiano e se non rammento male, spesso (anzi sempre) confondono i fondi per la cassa integrazione o gli incentivi sulla rottamazione con i veri aiuti pubblici che, sempre andando a memoria, il Governo non ha mai erogato per non incorrere nelle sanzioni dell'Unione Europea.

Per l'italiota medio gli incentivi alla rottamazione sono incentivi alal Fiat :roll: anche se le stesse persone con quegli stessi incentivi hanno comprato delle Honda,Toyota o delle Ford :roll: non mi stupisco che si cerchi di fare "presa" sui lettori cavalcando qualche vecchia leggenda metropolitana.

Se poi Fiat ha preso dei soldi a fondo perduto come accaduto nel resto d'Europa io non lo so, ma spacciare come "aiuti" la CIGs e gli incentivi è una palla bella grossa.

 

花は桜木人は武士

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Lo stanno facendo tutti i gruppi automobilistici negli ultimi anni.

Ma siccome il gioco del "bastona Marchionne" piace troppo, facciamo finta che il resto del mondo non esista. :roll:

Tutti tagliano ed è un fatto, tutti lanciano profit warnings ed è un fatto pure questo. La crisi esiste ed è strutturale e colpisce tutti indistintamente. Tutti, tranne Fiat, sfornano nuovi modelli ed ampliano gamme per arrivare a conquistare anche le nicchie piu disparate. Ma forse sono tonto io ma non ho ancora capito come pensa Fiat di riposizionarsi in europa senza modelli e come aggredire i mercati emergenti dove sino ad ora Marchionne ha deluso (Tata vuole andarsene, in Cina dove i tedeschi fan faville Marchionne ha cannato tutte le partnership industriali avviate, in Russia non combina nulla, in Brasile in quessti giorni VW ha superato il gruppo).

Mi piace ripetere che un certo signor Piech riesce a vendere un'auto marcata Skoda e che i Francesi vendono le Dacia. Marchionne di fatto ha estinto Lancia (a meno che il re branding sia considerato marketing avanguardistico) e su Alfa giustamente si nutrono dubbi.

Secondo te il piano strategico di Piech nel voler acquistare Alfa era quello di ribrandizzare i modelli SEAT? io penso di no. qui sta la differenza tra chi nel business, nonostante le difficoltà, ancora ci crede e chi, come Marchionne chiacchiera tanto e combina poco.

Last but not least: Marchionne è AD dal 2004. Quali memorabili modelli ricordiamo da quando si occupa di automotive?

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Gli aiuti erogati prt la FIAT sono un vecchio cavallo di battaglia de Il Fatto Quotidiano e se non rammento male,

in buona compagnia con Libero e il Giornale (non so la Padania perchè non l'ho mai letta).

io ricordo perfettamente abboccamenti del Governo durante la crisi dell'auto "per parlare delle problematiche" e Marchionne disse no all' l'incontro. pochi settimane dopo annunciò la chiusura di Termini.

la svolta di Fiat in termini di "do ut des" politico è stata fatta in quel momento IMHO

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UBS e BofA sono abbastanza "sane", eppure licenziano.

Il mio non era un "mal comune mezzo gaudio", era un invito a dare un'occhiata a cosa succede in tutto il mondo. Perchè i krukki che fanno utili (fino al 2010, quest'anno vediamo...vedi probabile declassamento di VW a causa dell'affare Suzuki) sono l'eccezione, non la regola.

E nel 2012 potrebbe essere un'eccezione ancora più rara.

Quindi, sono bravi loro che sono decenni che hanno lavorato verso un'obiettivo e adesso ne raccolgono i frutti potendo anche vivere temporaneamente di rendita.

Ma al di fuori di quel piccolissimo e limitatissimo ElDorado la situazione è ben diversa. E non si possono giudicare le azioni e le dichiarazioni di marchionne senza tener conto dello scenario macro-economico.

Fiat non è un'entita completamente disgiunta dal mondo reale.;)

(Sul declassamento in non sono molto d'accordo in questo caso con Moody's anche perchè la storia economica insegna che molte volte le fusioni non portano a nulla di buono; le join venture in qualsiasi business in Cina apriti cielo visto le regole che hanno)Non lo metto in dubbio però la Fiat in questo momento deve cercare di darsi una svegliata. Macroeconomicamente si stanno spostando gli equlibri un po' come accadde con la scoperta dell'America e la progressiva perdita d'importanza nel commercio dell'area Mediterranea. Un'azienda deve inseguire le opportunità migliori ; a me andrebbe anche bene che la Fiat abbadoni l'Italia per ridurre il costo di lavoro e capitale però devono darmi l'impressione di essere "cazzuti" di avere un piano aziendale solidi di sviluppo e conquista di quote di mercato. Non so se possano farlo con i prodotti attuali , in caso contrario devono sviluppare prodotti che il mercato chiede, ma devono farlo perchè i bilanci si migliorano quanto vuoi ma prima o poi il margine operativo lordo diverrà sempre più risicato e nel C/E per quanto riguarda la produzione ci sono 5 voci ma di costi( più lettere minuscole dell'alfabeto per le sottovoci) a numeri romani ce ne sono ben 14 ;)

23/07/2012 => Doktoren in Economia Aziendale :-D

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Mi pare che con Chrysler-Jeep et Co. la svegliata se la stiano dando. L'integrazione tra i due gruppi sta avvenendo a marce forzate.

Ma le "svegliate" nell'automotive ci vogliono lustri per vederle diventare efficaci. E il prodotto nelle concessionarie è L'ULTIMO anello della catena (tanto per esempio...a metà degli anni '70 Audi stavano pensando di chiuderla perchè poco profittevole...quanto ci ha messo a passare da buco di soldi a prodotto premium? 30 anni....)

Devi prima avere piattaforme, motori, stabilimenti, conti in mano. Tutte robe che in Fiat mancavano e che si sta cercando (tra resistenze interne ed esterne) di mettere in piedi.

Che poi, basta con 'ste quote di mercato....è una droga che porta quasi sempre a casini...a fare impianti sovradimensionati e a dover svendere per raggiungerle.

Da quel punto di vista son meglio i giapponesi (Toyota esclusa che si è infilata nel gorgo)...meglio vendere poco ma guadagnarci abbastanza da stare in piedi che vendere un botto col conto che piange.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Se vi può interessare:

“Nei limiti del possibile intendiamo mantenere i posti di lavoro che abbiamo in Italia” è la frase pronunciata dall’amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne, in occasione del convegno “Make it in Italy” organizzato dall’Unione industriale di Torino.

Sono quei “limiti del possibile” a turbare i pensieri di sindacalisti e lavoratori del gruppo Fiat.

[...]

Articolo completo: Fiat, il mercato non ascolta il profit warning di Peugeot | Trend Online

 

www.giuliomagnifico.it

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O meglio: mantenere ala massimo tre poli produttivi ( Melfi, Pomigliano e cassino ) facilmente saturabili per le generaliste , ed uno ( Grugliasco ? ) per le specialties, in cui il costo del lavoro è una variabile secondaria.

Mi fa paura invece, che non abbia paura di perdere il mercato.

Su quest'ipotesi sono d'accordo.

Invece non concordo con la tua paura: per mantenere, od incrementare, le quote di mercato in Europa servono investimenti enormi, molto superiori a quelli che la FIAT sta già facendo. Purtroppo però tali investimenti rischiano di non essere fattibili o di non essere remunerativi percui è più saggio, oppure necessario, lasciare che gli avversari si svenino per rimanere competitivi nel breve periodo per presentarsi agli investitori in perfetta forma finanziaria, quando sarà finita questa crisi.

Si tratta di una strategia molto rischiosa, ma se si dosano oculatamente gli investimenti ed i risparmi, risulta essere molto più sicura dell'inondare il mercato con una miriade di modelli e spendere per rinnovarli di continuo.

Che poi, basta con 'ste quote di mercato....è una droga che porta quasi sempre a casini...a fare impianti sovradimensionati e a dover svendere per raggiungerle.

Da quel punto di vista son meglio i giapponesi (Toyota esclusa che si è infilata nel gorgo)...meglio vendere poco ma guadagnarci abbastanza da stare in piedi che vendere un botto col conto che piange.

Vedi risposta sopra. ;)

Sei arrivato secondo. 8-)

Modificato da EC2277
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Mi pare che con Chrysler-Jeep et Co. la svegliata se la stiano dando. L'integrazione tra i due gruppi sta avvenendo a marce forzate.

Ma le "svegliate" nell'automotive ci vogliono lustri per vederle diventare efficaci. E il prodotto nelle concessionarie è L'ULTIMO anello della catena (tanto per esempio...a metà degli anni '70 Audi stavano pensando di chiuderla perchè poco profittevole...quanto ci ha messo a passare da buco di soldi a prodotto premium? 30 anni....)

Devi prima avere piattaforme, motori, stabilimenti, conti in mano. Tutte robe che in Fiat mancavano e che si sta cercando (tra resistenze interne ed esterne) di mettere in piedi.

Che poi, basta con 'ste quote di mercato....è una droga che porta quasi sempre a casini...a fare impianti sovradimensionati e a dover svendere per raggiungerle.

Da quel punto di vista son meglio i giapponesi (Toyota esclusa che si è infilata nel gorgo)...meglio vendere poco ma guadagnarci abbastanza da stare in piedi che vendere un botto col conto che piange.

23/07/2012 => Doktoren in Economia Aziendale :-D

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Uhm, secondo me oltre a Pomigliano, Cassino, Melfi e Grugliasco, anche Mirafiori ha buone possibilità di avere un futuro produttivo.

Se Marchionne ha fatto tutto quel casotto con operai, politici e sindacati, vorrà pur dire qualcosa.

Termini ha deciso che non rientrava più nei piani produttivi di FIAT e l'ha chiuso. Avrebbe potuto fare lo stesso con Miraflowers, invece ha tirato dritto.

Chi vivrà vedrà.

"Ah! Rotto solo semiasse, IO KULO ANKORA!" (cit.)

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