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Addio alla Malaguti


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Mi meraviglio, invece, che abbiano chiuso in fretta e furia un'azienda cosi storica ed in condizioni economiche abbastanza buone e senza problemi di cambio generazionale dei soci. Mai vista una cosa cosi, non hanno provato a venderla, a ristrutturare, ad attuare una politica commerciale aggressiva, niente. Un giorno si sono svegliati ed hanno detto: chiudiamo tutto e godiamoci i soldi che abbiamo fatto prima di perdere pure quelli.

Fra l'altro la totale assenza di nuovi modelli seri ormai da diversi anni, lascia pensare che stessero pensando a questa mossa da anni. Io la vedo una scelta davvero molto brutta che va contro ogni logica industriale e capitalistica. Piuttosto quell'azienda regalatela a chi ancora ha voglia di sbattersi.

Il mondo non finisce con i cinesi, il mondo finisce con chi non ha più voglia di lavorare e di rischiare.

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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L'azienda e' sempre stata sana, e ha chiuso con i conti in regola.

Hanno anche corrisposto 30'000 € di buonuscita ai dipendenti; credo che equivalgono a circa 2 anni di stipendi.

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che tristezza... Io nel 1984 avevo un mitico Fifty bianco sella corta, marmitta Sito. Uno spettacolo. Il problema è che dopo l'F10 non hanno più prodotto niente di distintivo e ben fatto. Linee troppo aggressive (F15) o troppo banali (Centro) o peggio lo scooterone con la cassapanca posteriore, lo SpiderMax. Non mi meraviglio che siano a questo punto.

Mi meraviglio, invece, che abbiano chiuso in fretta e furia un'azienda cosi storica ed in condizioni economiche abbastanza buone e senza problemi di cambio generazionale dei soci. Mai vista una cosa cosi, non hanno provato a venderla, a ristrutturare, ad attuare una politica commerciale aggressiva, niente. Un giorno si sono svegliati ed hanno detto: chiudiamo tutto e godiamoci i soldi che abbiamo fatto prima di perdere pure quelli.

Fra l'altro la totale assenza di nuovi modelli seri ormai da diversi anni, lascia pensare che stessero pensando a questa mossa da anni. Io la vedo una scelta davvero molto brutta che va contro ogni logica industriale e capitalistica. Piuttosto quell'azienda regalatela a chi ancora ha voglia di sbattersi.

Il mondo non finisce con i cinesi, il mondo finisce con chi non ha più voglia di lavorare e di rischiare.

"post fata resurgam." (cit.)

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Come aveva già detto qualcuno qualche post prima, questi prima di fallire, di non pagare i fornitori, di lasciare senza stipendio i dipendenti han chiuso la baracca dando anche 30000eur ai dipendenti come "buonauscita", non mi pare siano stati dei criminali, anzi, verificato che non c'era modo di andare avanti in maniera proficua hanno preferito togliersi dal ring piuttosto che avventurarsi nella fantaimpresa e poi chiedere casseintegrazioni e altre balle.

Dispiace per il marchio, almeno sono stati onesti.

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Purtroppo il mercato dei cinquantini, dove malaguti era forte, è da paragonare agli orologi a cipolla....

Qualche pagine più indietro trovi i dati, in 17 anni è calato dell'80%:|

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Oggi come oggi potrebbe esssere la scelta più facile per migliaia di aziende italiane che difficilmente intravedono un futuro positivo.

La stessa Famiglia Agnelli nel 2003 avrebbe potuto mollare, giusto per estremizzare il concetto, non vendendo ma liquidando l'attività. Colannino avrebbe potuto non acquistare la Piaggio che certamente a lungo andare avrebbe venduto i principali assets, chiuso fabbriche ed efficentato ed invece... Volgiamo parlare di Ducati? Del Torchio avrebbe potuto liquidarla regalando 40.000 euro a ciascun dipendente, e a quel punto non credo fareste gli stessi discorsi. La chiusra della Malaguti significa un danno per centinaia se non migliaia di famiglie, se comprendiamo l'indotto ed i concessionari.

Malaguti non produceva macchine da scrivere, orologi a cipolla o telefoni a rotella, il business non era finito, il marchio era ben conosciuto e le vendite erano ai primi dieci posti in Italia. Non hanno voluto investire sulla produzione, sul commerciale, sul design, le tecnologie. Hanno gettato la spugna perchè era comodo fare cosi, godendosi quello che tante generazioni di imprenditori ed operai avevano costruito negli anni.

Mi dispiace ma preferisco chi ha lottato, sbagliando fino all'ultimo giorno come Moto Morini o Verlicchi od ancora l'esempio più eclatante della Mv dei Castiglioni. Certo, questi ultimi non si sono proprio esibiti in operazioni finanziarie dalla purezza cristallina, ma oggi a Varese esistono la Cagiva, la Mv e Husqvarna ed anche Ducati oggi esiste anche grazie a loro. Se fosse stato per la famiglia Malaguti oggi avremmo due o tre capannoni vuoti e migliaia di bar in più...

Sotto i 6000rpm è un mezzo agricolo.

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Se ci fossero state speranze di utili in futuro avrebbero venduto mica chiuso!

Anche FIAT era un'azienda che, pur in un momento di fortissima difficoltà, intravedeva la possibilità di recuperare qualcosa anche nel lungo periodo (e difatti c'è riuscita).

Non è che un'azienda per chiudere deve per forza mandare tutti a casa senza una lira, può anche chiudere i conti in pareggio e dare quello che spetta a ciascuno. Anzi, una persona onesta farebbe così.

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Già, un investitore serio investe per recuperare quote di mercato, in un mercato che non esiste quasi più.

Mi sembra sentir parlare dell'Olivetti, che investiva nel mercato delle macchine da scrivere quando tutti acquistavano i calcolatori. :roll:

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Un imprenditore serio reinveste in azienda i soldi che la stessa azienda gli ha consentito di guadagnare in novanta anni di storia, investe in nuovi prodotti, nuove linee e diversifica. Ma probabilmente non avevano nè le capacità nè la voglia. Sapevano che avrebbero fatto fiasco ed hanno gettato la spugna.

Io non li ammiro per niente, hanno tirato lo sciacquone su cent'anni di storia. Bravi, adesso si potranno comprare tanti bei palazzi e tante belle aziende di Lambrusco. Complimenti al coraggio ed alla lungimiranza, almeno se ne sono andati non sono proprio questi gli imprenditori di cui ha bisogno l'Italia.

No, un imprenditore serio non getta i soldi nel water e non butta gente in strada.

L'Italia ha bisogno, invece, proprio di gente simile: che guarda cosa c'è in futuro e decide se continuare ad investire e far correre rischi a lavoratori e creditori o se chiudere in pareggio, dare ciò che spetta ad ognuno e andarsene a casa CON UTILI ZERO (altro che palazzi).

Ripeto, non è scritto da nessuna parte che un'azienda debba chiudere per forza in perdita lasciando famiglie col sedere per terra.

Sotto i 6000rpm è un mezzo agricolo.

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