Espansionismo economico ed industriale cinese

[TonyH]

Una piccola considerazione: imporre il "Contratto Europeo" ipotizzato da Tony renderebbe anti-economico produrre in Cina, ciò causerebbe la chiusura delle fabbriche e farebbe risprofondare nella miseria gli operai delle varie Foxconn.

[TurboGimmo]

imporre una giornata lavorativa di max "10 ore" com solo "6 giorni" lavorativi" etc, e stabilimenti il cui inquinamento non si veda dallo spazio (come nelle foto circolate in settimana) di sicuro renderebbe meno conveniente produrre in cina.

imho si continuerebbe a produrre li, e tutti e non solo pochi ne avrebbero giovamento.

[McDave]

In linea di principio sarei d'accordo con il discorso di Tony,ma mi rendo conto che è praticamente improbabile che accettino un accordo del genere. D'altronde ci può anche stare che ti dicano "qui è casa mia e faccio quello che mi pare".

Per bypassare il problema io sarei decisamente più drastico,ti ammazzo con i dazi sulle importazioni!!

Per la serie:"tu europeo vuoi produrre in Cina dove non ci sono diritti dei lavoratori,stipendi da fame,inquinamento ecc. ecc. per risparmiare e di conseguenza guadagnare di più...bene...appena arrivi in dogana ti faccio un c..o così!!" Vuoi vedere che ti torna la voglia di produrre a casa tua e di far girare l'economia del tuo di paese??

Volete darmi del protezionista?? No problem,sono assolutamente convinto che sia l'unico modo per far tornare l'Europa a girare a livello economico e come conseguenza vedi come nelle zone asiatiche si mettono un attimino in quadro a livello di diritti civili ed ecologia.

La questione per me è prima di tutto morale,nel senso che sfruttare dei poveracci per arricchirti di più non ti qualifica più di tanto come persona,ed in seconda battuta economica. Se produci all'estero per l'estero il discorso è logistico ed ha senso,se no produci a casa tua che stiamo tutti meglio. E non parlo solo di auto,ma di tutto il comparto industriale.

Ultima cosa,e questa mi fa veramente indispettire. Non capisco davvero come tutti i più grandi gruppi industriali,di ogni tipo,si fiondino tranquillamente a produrre in paesi dove l'etica commerciale è praticamente inesistente e lo spionaggio industriale è all'ordine del giorno,a portare GRATUITAMENTE il loro know how,sudato dopo anni e anni di studi,soldi spesi,cervelli impegnati e via dicendo. In poche parole vanno lì ad insegnare ai propri concorrenti come si fanno le cose!! La concorrenza è bella,è competizione,è stimolo a far meglio e il più bravo,di solito,emerge. Così invece decine di anni di sviluppo,risultati conquistati sul campo vengono svalorizzati ai minimi termini e regalati a chi francamente non ha fatto proprio niente per meritarlo ma ha il solo pregio di farti guadagnare un sacco di soldi sia mentre produci sia appena dopo vendendogli i tuoi prodotti più pregiati,essendo nostro malgrado loro in questo momento quelli col portafoglio gonfio...

Non so voi ma a me questo stato delle cose ha proprio rotto!!

[justjames]

Sono contento che la discussione si sia sviluppata in maniera da toccare i vari aspetti del "produrre in Cina perché costa meno".

Ho visto che l'unico che ha allargato il concetto, spostandolo da Cina ad Asia è stato Matteo, con cui, come al solito, sono perfettamente d'accordo.

E per spiegare i motivi per cui sono d'accordo con Matteo anche questa volta, ricorrerò alle "esperienze" del mio quotidiano, senza tirare in ballo i discorsi dei cinesi che evadono le tasse (perché, gli itagliani, no?), alla Prato-style.

In azienda, tra le varie macchine che abbiamo, ci sono un tornio Mazak (di cui ho già parlato in precedenza) e un centro di lavoro MCM multipallet (10 per l'esattezza).

La parte elettrica ed elettronica ed i controlli di entrambe queste macchine sono giappi.

Ogni tanto a fare manutenzione o aggiornamenti pesanti, viene un nippo, spedito in Italia dalla casa madre.

Ecco, questi arrivano alla mettina alle 8.00, e tirano la sera alle 18.00 senza manco mangiare, bere o pisciare.

Se non gli avessi detto loro "guarda lì c'è il cesso", oppure "lo vuoi un caffè?" o "vuoi un bicchiere d'acqua?", oppure "andiamo a mangiare", quelli manco toglievano lo sguardo da quello che stavano facendo e sarebbero o morti di fame e di sete, o pisciati o cagati addosso, garantito al 100%.

Altro mondo.

Modificato 24 Gennaio 2012 da justjames

[owluca]

Hai un link delle foto di cui parli?

il primo che ho trovato con google: Magazine - Cina: lo smog si vede dallo spazio

Cio' detto, premesso che si tratterebbe nella ipotesi si tratterebbe comunque di una imposizione,

molto meglio chiedere delle certificazioni piuttosto che dei dazi:

i paesi emergenti infatti hanno il diritto di migliorare la propria situazione attraverso una evoluzione,

con le "certificazioni" sui diritti basilari , sull'impatto ambientale etc, di fatto non impediresti ma anzi miglioreresti questa crescita,

rendendo anche piu' equa la competizione.

viceversa con i dazi probabilmente si scatenerebbe una guerra commerciale, cosi invece che fanno ? ci chiedono certificazioni ancora piu stingenti ?

:lol:

[TonyH]

Ogni tanto a fare manutenzione o aggiornamenti pesanti, viene un nippo, spedito in Italia dalla casa madre.

Ecco, questi arrivano alla mettina alle 8.00, e tirano la sera alle 18.00 senza manco mangiare, bere o pisciare.

Se non gli avessi detto loro "guarda lì c'è il cesso", oppure "lo vuoi un caffè?" o "vuoi un bicchiere d'acqua?", oppure "andiamo a mangiare", quelli manco toglievano lo sguardo da quello che stavano facendo e sarebbero o morti di fame e di sete, o pisciati o cagati addosso, garantito al 100%.

Altro mondo.

Quelli lo fa per SCELTA, non per OBBLIGO

Sembra una sottigliezza da poco, ma è basilare.

Se il giappo avesse voluto pisciare. Avrebbe potuto pisciare. Se avesse voluto bere, avrebbe potuto bere. Se avesse avuto lo squaraus tremens, avrebbe potuto girare con un cesso attaccato al didietro.

Poi, se uno per libera scelta preferisce non godere di certe agevolazioni, è libero. Ma per scelta. Diverso non poterlo fare e basta.....

E fondare il risparmio sulla produzione sul fatto che puoi allegramente sbattertene i coglioni delle condizioni del posto di lavoro non mi pare un gran progresso.

[Giò]

La cina non può accettare regole molte diverse dalle attuali in quanto

se appena appena crescesse meno di quanto stia facendo si creerebbero

delle tensioni sociali troppo difficili da gestire.

Ricordiamo che il malcontento è già decisamente alto tra i cinesi medi.

Inoltre ricordiamoci che la maggior parte delle multinazionali occidentali

che producono in Cina non hanno interesse che le cose cambino almeno

nel breve. Il problema semmai è vivere in un mondo che se in sei settimane

non è in grado di fare il telefonino modificato casca giù per terra. Se si lascia

perdere l'i phone e pochissimi altri casi si vede sempre più che corriamo corriamo

per produrre sempre più in fretta merce che dobbiamo di fatto svendere e che non

fa' guadagnare nessuno. Non siamo più in equilibrio la merce disponibile e

i prezzi che ha, non coincidono assolutamnte con i soldi disponibili per acquistarle.

Se non iniziamo a capire che è questa la prima cosa da mettere a posto non

andiamo da nessuna parte. Bisogna passare dalla strategia dell'andare a produrre

dove costa meno a quella dell'andare a produrre dove poi riesco a far consumare.

Ovviamente questo si scontra con l'attuale modello che invece vuole

le società in grado di generare profitti nel breve e del domani chi se ne importa.

Si sputa l'osso e si va' a spolpare qualcosa d'altro.

[LucioFire]

il primo che ho trovato con google: Magazine - Cina: lo smog si vede dallo spazio

Cio' detto, premesso che si tratterebbe nella ipotesi si tratterebbe comunque di una imposizione,

molto meglio chiedere delle certificazioni piuttosto che dei dazi:

i paesi emergenti infatti hanno il diritto di migliorare la propria situazione attraverso una evoluzione,

con le "certificazioni" sui diritti basilari , sull'impatto ambientale etc, di fatto non impediresti ma anzi miglioreresti questa crescita,

rendendo anche piu' equa la competizione.

viceversa con i dazi probabilmente si scatenerebbe una guerra commerciale, cosi invece che fanno ? ci chiedono certificazioni ancora piu stingenti ?

:lol:

Mamma mia...ecco una cosa che trovo ridicola...è "inutile" (o meglio non sufficiente) che le nostre fabbriche debbano rispettare normative severe antiinquinamento,che ci fanno comprare auto euro 1,2,3,4,5,6 ecc ,frigoriferi "ecologici", quando uno dei milioni e milioni di motorini in circolazione laggiù inquina più di un panzer.Essendo la terra un bene comune,credo sia necessario prendere al più presto dei provvedimenti.Non oso pensare quanto inquinino le fabbriche in cina

[justjames]

Quelli lo fa per SCELTA, non per OBBLIGO

...

[TonyH]

Uhm, quindi l'italiota medio fa un cazzo da mane a sera per scelta... o perché in realtà sa che può sfangarla?

Io dico la seconda.